Buona sera mia piccole volpi!
Anche oggi doppio articolo!
Se mi seguite da un po', vi sarete accorti che adoro (letteralmente) Makoto Shinkai e che, nel corso dell'ultimo anno/anno e mezzo, ho recuperato tutto (o quasi) quello che potevo recuperare della sua produzione sia come film che come libri o manga.
Oggi vi parlo di uno di suoi romanzi!
Il giardino delle parole
di Makoto Shinkai
Editore: Edizioni BD - Jpop romanzi
Pagine: 298
Prezzo: 14,00€
Trama:
Come vi dicevo, apprezzo molto Makoto Schinkai, sia come regista che come scrittore e questo libro aspettava di essere letto da un bel po', ma finalmente ce l'ho fatta.
Il Giardino delle Parole, romanzo tratto dall'omonimo lungometraggio, vi catturerà con la sua storia dai tratti poetici.
Vi confesso che, pur essendo una fan di Shinkai, la recensione di questo romanzo mi risulta un po' complicata.
Dopo aver visto Your Name al cinema (senza saperne assolutamente nulla, come al mio solito) e dopo aver recuperato altri film e romanzi di questo autore/regista, mi sono innamorata sia del suo modo di creare le animazioni che del suo stile di scrittura.
Ho apprezzato molto gli altri romanzi ispirati ai film, ma questo, nello specifico, mi è piaciuto un po' di meno.
La trama è la stessa del lungometraggio ma, come dice lo stesso autore nella postfazione, è stata leggermente ampliata.
E, a mio parere, è stato forse questo l'errore principale (se di errore possiamo parlare) perché la trama di base è davvero molto interessante, coinvolgente e appassionante, ma lo stesso non si può dire degli spezzoni che sono stati aggiunti.
Anzi, queste parti rallentano molto la narrazione e distolgono l'attenzione dai protagonisti principali e dalla storia stessa, che passa in secondo piano.
Per quanto riguarda i personaggi, ho molto apprezzato la caratterizzazione generale, che ho trovato davvero ben curata, anche per le figure secondarie.
Contrariamente a quanto detto per la trama, in questo caso devo dire che l'idea di ampliare l'argomento mi è piaciuta: inserire il punto di vista di alcuni personaggi secondari, ma importanti ai fini della vicenda, ha reso possibile una maggiore comprensione, non solo dei protagonisti, ma anche della storia principale. Diciamo che, attraverso gli occhi delle figure secondarie, il lettore riesce a capire come mai Yukino e Takao siano finiti per incontrarsi e cosa c'è alla base dei loro problemi.
Come sempre, quando si parla di Shinkai, però, ad essere importanti non sono i personaggi in sé, quanto piuttosto i legami che si creano e i sentimenti che ne derivano.
In questo caso, ad esempio, è interessante come tutto sia strettamente collegato, come i personaggi siano uniti tra loro da una serie di avvenimenti passati e presenti, che portano infine allo sviluppo del filone narrativo principale.
Da un punto di vista dello stile, forse l'ho già detto, la scrittura di Shinkai mi fa sempre pensare un po' ai manga, nonostante i suoi siano romanzi veri e propri.
In più, agli occhi del lettore, è chiaro fin da subito che lo scrittore è anche e soprattutto un regista di film di animazione, perché la cura messa nella resa delle descrizioni è davvero molta: se dopo aver letto un brano si chiudono gli occhi, si ha quasi l'impressione di vedere la scena di un film (del film, in questo caso) che ci scorre davanti.
Mi piace molto come le parti dedicate ai pensieri dei personaggi non siano virgolettate, come un discorso diretto, ma scritte in corsivo. Non so se sia una scelta stilistica dell'autore o della casa editrice, però a me colpisce sempre moltissimo.
Come mi ha colpito l'inserimento di haiku e tanka, sia nel corso della narrazione che all'inizio di ogni capitolo, con annessa spiegazione alla fine.
Sicuramente il lavoro, a livello di grafica e editing, si nota e questo è un grande punto a favore.
L'unica cosa che non mi ha molto convinto, è la scelta di riportare in prima persona i capitoli dedicati i personaggi secondari e in terza quelli dei protagonisti. A mio parere questo rallenta un po' la narrazione e fa perdere la concentrazione sulla storia principale.
In ogni caso, se anche voi avete sempre apprezzato questo autore e i suoi lavori, Il giardino delle parole è un romanzo che mi sento di consigliare!
Il mio voto è:
🌟🌟🌟 e mezzo
3,5/5
Del manga vi parlerò nel riassunto delle letture mangose che pubblicherò il prossimo mese, vorrei però accennare qualcosa a riguardo del film dato che, per l'appunto, questo libro ne è l'adattamento romanzato.
Il film, come era prevedibile, mi è piaciuto moltissimo!
Lo stile grafico è, come sempre, perfetto e curato fin nei minimi particolari: i protagonisti sono resi davvero molto bene, sono espressivi e davvero ben proporzionati; le ambientazioni sono spettacolari, con dei colori che catturano lo spettatore e in grado di dare quel tocco in più all'intera vicenda.
La storia, come vi dicevo a riguardo del libro, è molto coinvolgente ed emozionante.
Mi piace che, in un certo senso, anche qui torna il tema dei "mondi diversi che si incontrano", tipico dei lavori di Shinkai, anche se non abbiamo di certo uno sfondo fantastico come in Your Name o Oltre le nuvole.
Ottimo è stato anche il lavoro fatto in fase di doppiaggio, che non fa per nulla rimpiangere la versione in lingua originale e sottotitolata. Le voci dei protagonisti mi sono sembrate sempre adatte al personaggio.
Insomma, volete fare a meno di leggere il libro?
Ok, ci può stare, ma guardate il film perché non ve ne pentirete!
(e poi dura solo 45 minuti)
* il mio preferito, comunque, resta sempre Your Name. *
Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟 +
4+/5
Alla prossima!
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