giovedì 4 ottobre 2018

Anime time! - Hataraku Saibo: Cells at Work | recensione |

Ciauuuu mie piccole volpi!
Oggi recensione anime!



La visione di questo anime non era esattamente prevista. 
Diciamo che la mia tabella di marcia era un'altra, ma sono capitata sul primo episodio di questa serie e mi sono fissata. E poi mi ha ricordato troppo uno dei mie cartoni preferiti di quando ero piccola!

Hataraku Saibo - Cells at Work

copertina del manga
perché non ho trovato altro.
In un corpo umano adulto sono presenti almeno centomila miliardi di cellule tra globuli rossi, globuli bianchi, piastrine, linfociti, e innumerevoli altre, che coesistono tra di loro in perfetta armonia. La storia racconta le avventure di alcune di queste cellule, che in forma antropomorfa fanno del loro meglio per mantenere in perfetta salute il corpo che le ospita, assicurandone i fabbisogni e proteggendolo dalle malattie.


Cells at Work! - Cellule al lavoro! (はたらく細胞 Hataraku saibō) è un manga di Akane Shimizu. L'opera è pubblicata sulla rivista Monthly Shōnen Sirius di Kōdansha a partire da marzo 2015; i singoli capitoli sono poi raccolti in volumi tankōbon pubblicati a partire da luglio 2015. La versione italiana, la cui serializzazione ha avuto inizio il 21 marzo 2018, è curata da Star Comics
Cells at Work! è stato successivamente convertito anche in una serie anime a cura di David Production, la quale ha avuto inizio il 7 luglio 2018, e arrivata in Italia in versione sottotitolata sulla piattaforma video Yamato Animation, presente su YouTube, dal 2 agosto 2018. La sigla di chiusura, intitolata CheerS, è cantata dal duo idol ClariS.


Se avete più o meno la mia età (ma anche se siete più giovani, secondo me) avrete sicuramente visto, almeno una volta durante la vostra infanzia, quella meraviglia di cartone animato che era Siamo fatti così o Esplorando il corpo umano (se preferite).
Io, da piccola, lo adoravo!
Sarà che ho sempre avuto una piccola fissa per queste cose scientifico/mediche e che uno dei miei lavori dei sogni era proprio il medico...e sarà anche che i disegni erano troppo simpatici. Insomma, mi piaceva un sacco e sapevo la sigla a memoria (anche adesso...sappiatelo).
Ma perché vi parlo di un cartone di 30 anni fa?
Perchè Hataraku Saibo - Cells at Work me lo ha ricordato moltissimo!


Vi anticipo già che questa è la prima serie e che, onestamente, non ho ancora capito se ne esiste una seconda, se arriverà in Italia, se la Yamato ci concederà di vedere anche quella...
Insomma, non so nulla! * mi sento molto Jon Snow *
Ma andiamo avanti!

La trama di Cells at Work non è esattamente lineare.
Mi spiego meglio: i personaggi che ricorrono sono sempre gli stessi, ma i vari avvenimenti non sono legati o consecutivi. Semplicemente si svolge tutto all'interno dello stesso essere umano, ma si parla di episodi singoli e, tutto sommato, a sé stanti.
In ogni puntata, infatti, viene illustrata una data condizione del corpo umano: abbiamo l'influenza, ferite più o meno gravi, shock, colpi di calore e così via.
Insomma, a questo poveretto succedono le peggio cose. Io, fossi in lui, comincerei a pensare di barricarmi in casa...ma vabbè.

Mi è piaciuto molto come è stato reso l'interno del corpo umano, un po' come se fosse un incrocio tra una città e una grande catena produttiva.
Così come mi è piaciuto il mix di stili scelto per le varie costruzioni: con il cuore che si rifà ad un tempio giapponese, i vasi sanguigni molto più moderni o le pareti cellulari che sembrano dei grandi condomini. 
Tutta un'altra cosa rispetto a Siamo fatti così, dove aveva tutto un'impronta vagamente più "realistica", anche per quanto riguarda le resa dei personaggi.

E a proposito di personaggi: ma quanto sono pucciosette le Piastrine?!
Ok, passiamo oltre, scusate...
Anche per quanto riguarda i personaggi ho molto apprezzato lo stile con cui sono stati resi.
Come vi dicevo non ha nulla a che fare con Siamo fatti così, anzi, qui le varie cellule sono decisamente umanizzate, mentre batteri/microbi/virus sono più simili a mostri e mostriciattoli.
In ogni caso ho trovato buona anche la caratterizzazione, per quanto si possa parlare di caratterizzazione nel caso di cellule e simili.
Ogni personaggio ha la sua importanza, come è ovvio che sia all'interno del corpo umano, ma protagonisti principali sono l' Eritrocita (globulo rosso) Red  e il Neutrofilo (Leucocita o globulo bianco) White (ho visto che sul web li chiamano tutti così, quindi mi adeguo). Due personaggi che, credetemi, apprezzerete fin da subito e finirete inevitabilmente per shippare (nonostante questo anime non abbia la benché minima connotazione romantica). 
Oltre alle Piastrine, che sono la cosa più tenera e coccolosa del mondo, Red è la mia preferita: sbadata, smemorata, priva di qualsiasi senso dell'orientamento e decisamente goffa, ma anche una grande lavoratrice, sempre pronta a mettersi in gioco e a imparare dai propri errori.

Anche da un punto di vista grafico ho da dire solo cose positive.
Lo stile mi è piaciuto fin da subito e l'ho trovato sempre molto curato, sia per i personaggi che per i luoghi. I visi sono molto espressivi, tutto è pieno di dettagli (anche i più piccoli) e i virus devono essere il frutto della penna di qualcuno con una fervida immaginazione, questo è certo.
L'ho trovato un anime con parecchia azione e anche abbastanza violento, ma proprio per questo mi ha dato l'idea di essere molto vicino al rispettare la realtà.
Nel senso che, secondo me, dentro il nostro corpo non è tutto rose e fiori come pensiamo e, il fatto che sia tutto infinitesimalmente piccolo da impedirci di accorgerci di certe cose, non vuol dire che non succeda nulla.
*vabbè, avete capito...vero?*

Insomma, in conclusione devo dire che Cells at Work si è rivelata davvero una bella visione!
Divertente e simpatico, ma anche istruttivo (a modo suo) e ben realizzato.
Sicuramente, se avete amato Siamo fatti così, vi piacerà.
Come avrete letto qui sopra, è disponibile il manga. Io non credo lo prenderò, perché ho già diverse serie in corso che ritengo un po' più importanti, ma vorrei provare a recuperare le scan online, perché mi incuriosisce.

Piccola parentesi sulle sigle e sull'ultimo episodio, poi mi fermo.
Le due sigle (apertura e chiusura) sono carinissime e super orecchiabili, vi basti sapere che le canticchiavo sempre e che non le ho mai skippate, cosa che tendo a fare spesso. Spero che non vengano rovinate dal doppiaggio italiano, qualora dovessero farlo, perché sarebbe un vero peccato.
Per quanto riguarda l'ultimo episodio, voglio dire solo una cosa: tu, che ha sottotitolato i globuli rossi in dialetto veneto, sei un genio e io ti adoro! 

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 e mezzo
3,5/5

P.S. visto quanto bene ne ho parlato potrebbe sembrarvi un giudizio bassino, ma vi assicuro che mi è piaciuto davvero. Diciamo, però, che nella mia scala personale di gradimento, ho visto di meglio.

Piastrine kawaii

Alla prossima!

Silvia

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