sabato 29 settembre 2018

#29 Diario di bordo: recap mensile SETTEMBRE

L'ora del recap arriva con un giorno in anticipo!
Ebbene sì, mie piccole volpi!


Sarà che ho passato tra i banchi di scuola metà della mia vita, ma Settembre, per me, è a tutti gli effetti l'inizio dell'anno nuovo.
Anche ora che ho finito di studiare da anni, non riesco a togliermi questa convinzione.
Capita anche a voi?

Ma cominciamo con il recap di questo nono mese del 2018! 
(e non parliamo di scuola che so essere un argomento un po' meh per molti di voi - e anche per me, perché mi ricorda che sono vecchia)


Come sempre direi di cominciare con le letture!
Agendina alla mano, vi dico che Settembre è andato piuttosto bene. Avevo preventivato di leggere qualcosina di più, ma non avevo tenuto conto di una possibile "collaborazione", quindi colpa mia...
Alla fine ho letto 8 libri e 6 manga. E, a voler essere onesti, ho iniziato la mia nona lettura proprio ieri sera, ma la conterò ad ottobre.
Ho ricevuto diverse proposte di lettura/segnalazione e, anche questo mese, sono arrivati i libri de Il Taccuino, l'ufficio stampa con cui collaboro da un po' e che mi rifornisce sempre di belle letture!

Questo mese mi ero ripromessa di darci un taglietto con i dorama e di concentrarmi di più sulle serie tv e sugli anime: ho fallito a metà.
Sono riuscita a portarmi avanti con un paio di anime e ho guardato meno dorama, ma non sono riuscita ad iniziare nuove serie tv, nonostante ne avessi trovate un paio che mi interessavano. Le recuperò sicuramente ad ottobre!
Giusto per fare il punto e darvi qualche titolo: 
* ho visto un solo dorama, ovvero 99.9 criminal lawyer e ho iniziato Hana yori dango (di cui ho visto 3 episodi e non ho ancora un'opinione decente).
* ho finito Cardcaptor Sakura: clear card e ho iniziato Cells at work (mi manca un episodio per concludere la prima serie).
* le serie tv che volevo vedere sono Siren e Sense8.

Questo mese, mi spiace dirlo, ma non sono andata al cinema (lo dico spesso ultimamente, vero?).
Ad ottobre però recupererò perché escono un paio di film che mi ispirano troppo e che sono curiosa di vedere. 
Uno tra tutti Venom!
Ho paura che uscirò dal cinema terrorizzata, ma voglio troppo vederlo! Qualcuno che viene con me?

E gli eventi?
Anche questo mese non c'è moltissimo da riportare.
Sono finalmente finiti i lavori di tinteggiatura della casa e non ho più impalcature ovunque e comunque! *alleluia*
Sono andata a fare un giretto in centro e ho recuperato alcuni manga che erano in casella da un po', così sono anche riuscita a concludere delle serie! 
A proposito di manga: è finalmente arrivato in Italia Akatsuki no Yona ( Yona - principessa scarlatta) e io sono troppo felice! 
*ve lo devo dire che il primo volume è già sul comodino pronto per essere letto?*
Mmmm....che altro?
Beh, se può interessarvi, i miei genitori hanno festeggiato 30 anni di matrimonio
E basta, siamo quindi arrivati al solito aggiornamento dieta: a fine ottobre ho il controllo, non vi dico altro.
Sta andando bene, lo ammetto, anche se non sono più riuscita a perdere moltissimo (stiamo su 1kg al mese circa), ma almeno non ho sgarrato come ad agosto. Sono stata brava, dai!
Purtroppo abbiamo ancora gelati in freezer...qualcuno deve finirli, eh!


Insomma, sono soddisfatta!
Settembre è stato un buon mese.
Ed ora vediamo i preferiti!

Come sempre cominciamo con il libro!
Questo mese vi dico sicuramente Buona vita a tutti di J.K. Rowling.
La cara zia Row ha la capacità di avere sempre le parole giuste al momento giusto!
*grazie Jessica che me l'hai regalato!*
Vi cito anche Oltre le onde, un manga molto carino che, purtroppo, si concluderà con la prossima uscita... *me triste*

Per gli anime, beh, vi dico sicuramente Cells at work - lavori in corpo (potete vederlo qui).
Vi confesso che ero un po' prevenuta nei confronti di questo anime ma, alla fine, si è rivelato davvero carino e simpatico. Se siete un po' vecchiotti come me, di certo vi ricorderà Siamo fatti così.

Dato che ho visto solo una serie tv, anzi un dorama, devo per forza citarvelo tra i preferiti.
99.9 Criminal Lawyer mi è piaciuto davvero un sacco!
Ultimamente sono in fissa con tutto ciò che ha a che fare con indagini di polizia, avvocati, medici e simili...ve lo dico.
E sono anche un po' in fissa con Matsumoto Jun, ma questa è un'altra storia.
*e questa volta posso fangirlare in pace perché ha 35 anni, tiè!*

Con la categoria musica facciamo un bel saltino indietro nel tempo.
Complice il fatto che hanno iniziato a seguirmi su instagram (ancora urlo!), ho recuperato le mie canzoni preferiti dei Finley e, appena TimMusic si sistema, mi ascolto anche le nuove.
Mi stupisco di ricordare ancora tutte le parole di Fumo e Cenere e di Sirene...e io che pensavo di essere ormai al capolinea con la memoria! *brava Silvia!*
Continua anche la mia fissa con il Jpop, quindi vi cito anche Daylight degli Arashi (sigla di 99.9), Banger Night degli Hey! Say! JUMP, Do it again di Yamada Ryosuke e Mata kyou to onaji ashita ga kuru di Ninomiya Kazunari (e non chiedetemi cosa vuol dire il titolo perché non lo so. E non ho nemmeno trovato un link decente per farvela sentire...).
Prometto che il mese prossimo torno alla musica occidentale e vi dico qualche titolo più conosciuto.
*che poi li avrei anche, ma TimMusic ha deciso di morire e non me li ricordooooo! Cavoli!*

Nella categoria minestrone questo mese metto: 
* il funko pop di Luna Lovegood con il copricapo da leone, giro che sono innamorata!
* la Verduretta, la nuova pizza che ho provato da Rosso Pomodoro, rigorosamente gluten free e stra mega buona.
* il nuovo vestitino che ho comprato da Tezenis, che non vedo l'ora di mettere!
* gli stencil di Tiger per il bullet journal, perfetti per quando non si ha voglia di fare i disegni (cosa che a me capita spesso)...
* una nuova app che sto usando sul tablet, si chiama Dreamie Planner ed è, praticamente, un'agenda digitale. La sfrutto soprattutto quando non ho il bullet journal sotto mano, dato che il tablet ultimamente mi segue ovunque.
* e vi consiglio anche Ask Japanese, un canale youtube davvero carino, perfetto per chi è appassionato di cultura giapponese. Dovete seguirlo con i sottotitoli in inglese, ma se ci riesco io, potete andare tranquilli.


Un sacco di cose questo mese!
Ma siamo arrivati alla fine anche questa volta.
Credo di aver messo tutto e spero di non avervi annoiato.
Fatemi sapere quali sono i vostri preferiti e se abbiamo qualcosa in comune!

Per suggerimenti, consigli e chiacchiere di ogni genere, sapete dove trovarmi!

Noi ci vediamo ad ottobre!
Alla prossima!

Silvia

venerdì 28 settembre 2018

Dorama time! - Ikemen desu ne | recensione |

Nuovo dorama, mie piccole volpi!
Questo vuol dire: nuova recensione!



Anche questa volta vi parlo di un dorama che ho visto un po' di tempo fa: ho tenuto da parte la recensione per un momento in cui gli articoli sul blog scarseggiavano (come ora, insomma).
Oggi vi parlo di un dorama realizzato in Giappone che però è il remake di un'altra serie sud coreana.

Ikemen desu ne

Miko è una bella ragazza di 20 anni. Pura, ingenua e poco abituata al mondo esterno, si dimostra molto incline a commettere errori di valutazione. Dopo la morte dei genitori, lei e il fratello gemello Mio, vengono cresciuti in orfanotrofio.
Ora Miko si trova in un convento ed il suo sogno più grande è quello di divenire a tutti gli effetti una suora cattolica, andando a prendere i voti a Roma direttamente dalle mani del Santo Padre. Mentre Mio è in giro per il Mondo che insegue il sogno di diventare un cantante e compositore come lo era il padre.
Tutto sembra andare bene e la vita di Miko scorre tranquilla, finché non fa la conoscenza di Mabuchi, il manager del fratello, che la prega di prendere il posto di Mio per qualche tempo.
Il ragazzo, purtroppo è bloccato fuori da Giappone e non può presentarsi all'audizione per entrare a far parte degli ANJell,una famosa boyband. 
Capendo che quella potrebbe essere l'occasione della vita del fratello, Miko decide di accettare. 
Si troverà costretta a convivere con Shu, Ren e Yuuki, i tre ragazzi che compongono la band, cercando di non far scoprire loro il suo segreto.

Ikemen desu ne (美男ですね Ikemen desu ne) è un dorama estivo in 11 puntate, da 55 minuti l'una, di TBS andato in onda nel 2011; si tratta della versione giapponese del drama coreano Minam-isine-yo, andato in onda nel 2009. Fanno parte del cast principale: Miori Takimoto, Yuta Tamamori, Taisuke Fujigaya e Hikaru Yaotome.

Solita premessa: guardo i dorama in lingua originale con i sottotitoli in inglese, quindi qualche dettaglio potrebbe involontariamente sfuggirmi. Abbiate pazienza e non esitate a farmi notare eventuali errori.
*so che la sapete a memoria, ma sempre meglio precisare*



Ho iniziato a guardare questo dorama per puro caso.
Mi sono imbattuta in un video fan made su youtube e, in base a quel poco che ho visto, la trama mi sembrava carina, così l'ho cercato su Kissasian (il sito dove guardo i dorama in streaming).
Peccato che poi si sia rivelato un po' diverso da quello che io avevo capito. Sempre carino, per carità, ma non esattamente quello che immaginavo.

La trama è abbastanza particolare, almeno per me che sono una neofita, anche se a tratti mi è sembrata un po' banale e forzata.
Non saprei dirvi i momenti precisi, perché si tratta di una sensazione costante, soprattutto in certi episodi. Non dico che non mi sia piaciuta, anzi, tutto sommato è carina, a tratti divertente a tratti più seria, vengono anche trattati temi importanti, ma ho sempre avuto questa sensazione di sottofondo che, purtroppo, non mi ha fatto apprezzare a pieno questo dorama.

Per quanto riguarda i personaggi, la caratterizzazione non mi è dispiaciuta, sia per i protagonisti che per le figure secondarie.
Anche in questo caso, però, come è stato per la trama, ho percepito un sacco di forzature ed esagerazioni, soprattutto in determinate reazioni.
Ho trovato ben resi i protagonisti, facilmente identificabili e con caratteristiche ben precise, soprattutto nel caso di Miko e Ren (che sono anche i miei preferiti). Mi è piaciuto il tipo di legame che si crea tra loro e il fatto che, entrambi, abbiano dei seri problemi ad interpretare i propri sentimenti. Se si fossero innamorati e piaciuti subito non credo sarebbe stato divertente allo stesso modo.
Mi sono piaciuti parecchio anche Shu e Yuuki, anche se, ad un certo punto, sono finiti ai margini della vicenda, riducendosi al ruolo di aiutante/antagonista e nulla più ( per lo meno questo è quello che ho percepito io). La mia sensazione negativa è data principalmente dalle figure secondarie di questo dorama. Ho trovato questi personaggi troppo esagerati, banali e pieni di cliché dall'inizio alla fine della serie. Tre quarti di loro ho desiderato strozzarli fin dai primi cinque secondi della loro apparizione. E questo è un peccato, perché alcuni giocano un ruolo non indifferente nella vicenda e queste forzature rovinano un po' le interazione tra i personaggi.

Da un punto di vista interpretativo, non sono rimasta particolarmente delusa. Ammetto che non conoscevo nessuno degli attori presenti (al momento della visione) e che, solo dopo, ho scoperto essere quasi tutti anche dei cantanti (quindi cantavano e suonavano loro per davvero).
Per quanto riguarda i protagonisti, mi è sembrato ci fosse un buon feeling e ho trovato tutti molto espressivi. Per gli altri, invece, vale lo stesso discorso che ho fatto qui sopra sui personaggi.
Ma forse sono io che ho dei problemi con certi attori giapponesi che sembrano appena usciti da un cartone animato scadente e si riducono alla caricatura di sé stessi (e scusate se sono così brutale).

Dato che si parla di boyband e jpop, una pio di righe sulle musiche sono d'obbligo.
Ho trovato molto carine tutte la canzoni presenti, adatte al contesto e anche amalgamate alla trama, in modo da diventarne parte integrante. La mia preferita è I miss you, che trovo abbia anche delle belle parole.
E, lo devo dire, le scene in cui i ragazzi provano in sala di registrazione, si esibiscono sul palco o comunque parlano di musica, sono quelle più riuscite di tutta la serie.

In definitiva, Ikemen desu ne, non è stato il massimo ma nemmeno così brutto (salvo forse qualche scena qui è là). Ve lo consiglio se vi piace il genere musicale e se cercate qualcosa di non troppo impegnativo.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 meno
3-/5


Alla prossima!

Silvia

giovedì 27 settembre 2018

3 romanzi brevi da leggere in un giorno! - |recensione|

Buonsalve mie piccole volpi!
Oggi recensione un po' diversa dal solito!



Come potete leggere dal titolo, oggi vi parlo di tre libri brevi che si leggono in un giorno.
Ho pensato di fare un articolo unico per questi tre romanzi, perché sono tutti sotto le 100 pagine e dedicare una recensione ciascuno sarebbe stato poco sensato. Ognuno di loro ha, sicuramente, qualcosa da dire, ma vista la brevità non potrei entrare nello specifico e quindi, eccoci qui con questo articolo!
* premessa inutile, i know...*


Buona vita a tutti
di J.K. Rowling

Editore: Salani editore
Pagine: 70
Prezzo: 10,00€

Trama:

Quando J.K. Rowling è stata invitata a tenere il discorso per la cerimonia di laurea di Harvard, ha deciso di parlare di due temi che le stanno molto a cuore: i benefici del fallimento e l'importanza dell'immaginazione.
Avere il coraggio di fallire, ha detto, è fondamentale per una buona vita, proprio come ogni altro traguardo considerato di successo. Immaginare se stessi al posto degli altri, soprattutto dei meno fortunati, è una capacità unica dell'essere umano e va coltivata a ogni costo.
Raccontando la propria esperienza e ponendo domande provocatorie, J.K. Rowling spiega cosa significa per lei vivere una "buona vita". Un piccolo libro pieno di saggezza, umanità e senso dell'umorismo, ricco di ispirazione per chiunque si trovi a un punto di svolta della sua esistenza. Per imparare a osare e ad aprirsi alle opportunità della vita.

Come potete leggere qui sopra, questo non è esattamente un romanzo. Si tratta, infatti, della trascrizione di un discorso, quello che la Rowling ha tenuto nel 2008 alla cerimonia di laurea ad Harvard.
Devo confessarvi che, dei tre libri di cui vi parlerò oggi, questo è l'unico del quale potrei parlare per ore e continuare ad avere ancora qualcosa da dire.
Il fatto è che la Rowling ha la capacità di avere sempre la parola giusta al momento giusto. Spiegarvi nel dettaglio cosa è stato questo libro per me sarebbe impossibile, perché vorrebbe dire entrare nel mio privato e non mi sembra il caso (questo è un blog di recensioni, eh!).
Personalmente non posso che concordare con tutto quello che è scritto in questo libro, e non lo dico perché stiamo parlando della zia Row, ma perché Buona vita a tutti è veramente un libricino pieno di saggezza e spunti di riflessione. Qualunque sia stato il vostro percorso fino ad oggi, qualunque siano stati quelli che voi considerate fallimenti...beh, leggete questo libro, sono sicura che troverete la frase o il brano che fa per voi.
* io ho messo 13 post-it su 70 pagine, vi dico solo questo*

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟🌟
5/5




Kindred spirit
di Rainbow Rowell

Editore: Macmillan
Pagine: 62 (+17)
Prezzo: 1,00£

Trama:

If you broke Elena's heart, Star Wars woul spill out. So when she decides to queue outside her local cinema to see the new movie, she's expecting a celebration with crowds of people who love Han, Luke and Leia just as much as she does.
What she's not expecting is to be last in a line of only three people, to have to pee into a collectable Star Wars cup behind a dumpster or meet that unlikely someone who just might truly understand the way she feels.

Ebbene sì, questo libro è in inglese! Ma non preoccupatevi, adesso vi riassumo la trama in italiano.

Elena, la protagonista, ha diciassette anni ed è una grandissima fan di Star Wars, al punto di decidere di trascorrere un paio di notti all'aperto, in coda davanti al cinema in attesa del primo spettacolo del nuovo film. Convinta di trovarsi davanti ad una mega folla, resterà un po' delusa quando scoprirà che, lei compresa, la fila è composta da sole tre persone. Questo, però, non le impedirà di vivere la sua piccola avventura...

Questo libricino è stato scritto in occasione del World Book Day 2016 e non è disponibile una versione in italiano, quindi se lo volete leggere dovete accontentarvi dell'inglese. Non scoraggiatevi, però, perché se ce l'ho fatta io, ce la potete fare anche voi.
Il livello della lingua, secondo me, non è molto alto e, escludendo qualche termine, a me non è neanche servito il dizionario (o google translate).
La storia è davvero molto carina e ben strutturata, nonostante la brevità. Non ci sono particolari descrizioni, sono infatti i dialoghi a farla da padrone assieme ai ragionamenti della protagonista.
Se la Rowell dovesse mai decidere di farne un racconto più lungo, io lo leggerei perché Elena e Gabe mi sono subito piaciuti e mi hanno incuriosito.
* questa donna potrebbe farmi entusiasmare anche per la lista della spesa, sappiatelo*

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟
4/5



Il mio romanzo viola profumato
di Ian McEwan

Editore: Einaudi
Pagine: 55
Prezzo: 5,00€

Trama:

Fin da ragazzi Parker e Jocelyn hanno condiviso tutto: letture, progetti, ambizioni letterarie. Le alterne fortune degli esordi non hanno fatto che temprare un'amicizia apparentemente destinata a durare per sempre. Perfino oltre l'improvviso successo di Jocelyn e l'altrettanto rapido declino di Parker. Perfino nei mondi ormai irrimediabilmente antitetici delle loro mezze età: una famiglia numerosa, un lavoro da insegnante e pochi libri all'attivo, tutti dimenticati, in un caso; un matrimonio fallito, la fama, il bel mondo delle lettere, nell'altro. Perfino allora, drasticamente separati dalla vita, Parker e Jocelyn restano inseparabili, "una famiglia", come amano ripetersi. Fino al giorno in cui, nella splendida casa dell'amico, Parker trova il dattiloscritto del suo ultimo romanzo. Lo leggerà d'un fiato: è il migliore che Jocelyn abbia mai scritto, la porta di accesso alla posterità. Come resistere alla tentazione di diventare lui?

Fino ad oggi non avevo mai letto nulla di McEwan. Conosco Espiazione per la trasposizione cinematografica (che ho visto ma non ricordo bene), ma non mi ero mai cimentata con un libro, quindi posso dire che, questo breve racconto, è stato una bella sorpresa.
Nonostante il racconto sia veramente breve (perché la seconda metà del libro è un'altra cosa), la vicenda è coinvolgente e i personaggi sono davvero ben resi.
A raccontarci tutta la storia è Parker, quindi abbiamo solo il suo punto di vista, che non sempre è totalmente obiettivo, ma nonostante questo il lettore riesce comunque ad avere un buon quadro generale di quello che accade.
Lo stile non mi è dispiaciuto e l'ho trovato davvero molto scorrevole, ma vi confesso che non so ancora se leggerò altro di McEwan. Ci sto pensando...
Per quanto riguarda la seconda metà del libro, vi dico solo che si tratta (nuovamente) della trascrizione di un discorso, che poi è diventato un breve saggio: quello pronunciato in occasione del Premio Bottari Lattes Grinzane 2018. Personalmente l'ho trovato interessante, ma non al cento per cento. A trati mi è risultato un po' noioso e pesante, quindi preferisco non esprimermi oltre.
Certamente il tema dell'io in ambito letterario si lega bene al racconto precedente, quindi capisco perché si sia deciso di abbinare le due cose.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 e mezzo
3,5/5



Cosa ve ne pare?
Vi piacerebbero altri articoli simili?
Dovesse capitarmi di leggere altri libri così brevi, potrei pensarci. Fatemi sapere!

Alla prossima!

Silvia

mercoledì 26 settembre 2018

Dorama + Live action time! MARS: tada kimi wo aishiteru |recensione|

Buonsalve mie piccole volpi!
Oggi vi parlo di un dorama un po' particolare.



Come ormai saprete a memoria: continua il super recuperone dei dorama visti nell'ultimo periodo.
Anche questo, se non ricordo male, risale a maggio, mese in cui ho visto di tutto e di più!
Non so se finirò mai di recuperare tutto, forse dovrei smetterla di guardare cose nuove...quella potrebbe essere un'idea!

MARS: tada kimi wo aishiteru

Kira Aso è una studentessa delle superiori dal carattere chiuso e taciturno, dovuto anche al trauma della morte del padre, avvenuta molti anni prima a causa di un incidente stradale.

La grande passione di Kira è il disegno ed è proprio mentre sta disegnando sul lungomare che incontra per la prima volta Rei Kishino. Il ragazzo, a bordo della sua moto, si ferma per chiederle indicazioni e lei disegna una mappa sul retro di un suo schizzo.

Con l'inizio del nuovo semestre, Kira incontra nuovamente Rei tra i banchi di scuola e il ragazzo si dimostra particolarmente interessato a lei, suscitando l'invidia di Harumi Sugihara che ha da sempre una cotta per lui e che, quindi prende di mira Kira.

La situazione si complica ancora di più quando Makio Kirishima, ex compagno delle medie di Rei, si trasferisce nella sua stessa classe, sconvolgendo gli equilibri a tratti precari, nella relazione tra Rei e Kira e riportando a galla il passato doloroso del ragazzo.


Mars: Tada, Kimi wo Aishiteru (MARS~ただ、君を愛してる~) è un dorama giapponese del 2016, composto da 10 episodi della durata di 20 minuti circa e un film. Diretto da Saiji Yakumo e scritto da Tetsuya Oishi, il film fa da conclusione al dorama ed entrambi sono tratti dalla serie manga omonima, scritta e illustrata da Fuyumi Soryo. Fanno parte del cast principale: Taisuke Fujigaya, Masataka Kubota, Marie Iitoyo, Hirona Yamazaki e Yu inaba.

Come sempre, vi ricordo che guardo dorama e live action in lingua originale con i sottotitoli in inglese, portate pazienza quindi se mi sfugge qualche dettaglio.
Non esitate a farmi notare errori gravi o incongruenze!


Mi sono imbattuta in questo dorama per puro caso, mentre ero alla ricerca di qualcosa di non troppo lungo o impegnativo. Quando ho visto che gli episodi duravano solo 20 minuti, ho capito che questa era proprio la serie che faceva al caso mio.
Viste le premesse del primo episodio, vi confesso che mi aspettavo il classico dorama romantico a sfondo scolastico, dove il bulletto della situazione si innamora della ragazza modello e vissero tutti felici, contenti e redenti.
Ecco, mi sbagliavo...tanto per cambiare!
La trama di MARS: tada kimi wo aishiteru (che noi chiameremo, da ora in poi, solo Mars) è molto più articolata e complessa di quello che sembra e, lo devo dire, la brevità degli episodi non influisce per niente nella chiarezza della vicenda. A mio parere è stato fatto davvero un buon lavoro dal punto di vista della trasposizione e della suddivisione in puntate.
Interessante è anche l'idea di completare la serie con un film, la cui visione si fa necessaria se volete sapere come va a finire tutta la storia, perché l'ultimo episodio del dorama lascia davvero molti punti di domanda.
Ma tornando alla trama, devo dire che, passate le perplessità iniziali, l'ho trovata molto coinvolgente e ben resa. Ci sono delle scene che, a mio parere, sono un po' troppo esagerate e a tratti improbabili, ma mi rendo conto che si tratta pur sempre della trasposizione di un manga, quindi la fedeltà alla vita reale tende ad andare a farsi benedire.


Per quanto riguarda i personaggi, ho trovato le scan online del manga, ma non ho ancora avuto modo di leggerle, quindi non posso farvi un paragone con l'opera cartacea.
Personalmente ho trovato la caratterizzazione piuttosto ben fatta, sia per le figure principali che per quelle secondarie.
Ovviamente, i personaggi che meglio vengono presentati sono i tre protagonisti: Rei, Kira e Makio.
Ho apprezzato il fatto che, nonostante il poco tempo a disposizione, si sia cercato di dare a tutti i personaggi un carattere ricco di sfaccettature che non li facesse sembrare piatti e privi di senso.
Vi confesso che Makio mi ha inquietato non poco, perché è chiaro fin da subito che questo ragazzo ha una personalità un tantino disturbata (non posso svelarvi nulla, altrimenti vi rovino la parte interessante del dorama).
Interessante è anche il modo in cui si sviluppano e si modificano i legami tra i personaggi, soprattutto quello tra Rei e Kira. La loro, infatti, è una relazione tutto fuori che tranquilla e rilassata, perché i due devono affrontare non poche difficoltà prima di poter stare insieme con serenità. Insomma, tra passato che ritorna, episodi di bullismo, problemi caratteriali, Makio che ci mette del suo, a questi due ne succedono di tutti i colori.

Da un punto di vista recitativo, anche in questo caso non ho molto da dire.
Non conoscevo nessuno degli attori principali (o se li conoscevo ho impiegato un po' ad identificarli), quindi non posso fare paragoni, ma trovo che abbiano fatto tutti un buon lavoro a livello interpretativo.
Ho trovato assolutamente perfetto Masataka Kubota, nel ruolo di Makio. Questo ragazzo sarà anche carino, per carità, ma è un filino inquietante, lasciate che ve lo dica. Non mi stupisco che l'abbiano preso per interpretare Light Yagami in Death Note e Ken Kaneki in Tokyo Ghoul (devo recuperarli assolutamente entrambi).
Degli attori giapponesi mi sconvolge sempre scoprire che, anche a 30 anni riescono ad essere degli studenti delle superiori più che credibili. Vi basti pensare che Masataka Kubota è del 1988 e Taisuke Fujigaya del 1987 (al momento delle riprese avevano 28 e 29 anni, così tanto per dire) e interpretavano dei diciassettenni come se niente fosse...

Sulle ambientazioni, in realtà, non c'è moltissimo da dire, perché la maggior parte delle scene si svolgono in ambiente scolastico. Mi ha colpito che gli studenti non indossassero la divisa, come si vede spesso in dorama o anime simili, ma devo dire che questo fatto ha aiutato parecchio nella caratterizzazione dei personaggi: identificabili anche attraverso lo stile nell'abbigliamento.
Mi sono piaciute molto le scene girate al mare, perché l'oceano ha sempre il suo fascino e i colori erano davvero stupendi.

Due righe sulla grafica dei vari episodi e poi concludo.
Come vedete nella foto qui sopra, il girato è riproposto con una cornice simil quaderno a quadretti che conferisce ancora di più uno stile scolastico alla pellicola. Non so dirvi se gli episodi siano nati così o se è stata un'idea di chi ha messo i sottotitoli, fatto sta che a me è piaciuta. Nel film, però, non c'è e credo sia stata una buona scelta, perché penso che, a lungo andare, avrebbe potuto dare un po' fastidio.

In conclusione, vi consiglio questo dorama + live action se cercate una storia romantica un po' travagliata e una trama semplice ma non troppo, che vi coinvolga fino alla fine.
Non aspettatevi troppo, si tratta pur sempre di un dorama estivo senza grandi pretese ma, almeno per me, è stata una visione carina e piacevole.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 e mezzo
3,5/5


Alla prossima!

Silvia

martedì 25 settembre 2018

Letture MANGA dell'ultimo periodo #2 | recensione |

Buona sera mie piccole volpi!
Torna il recap sulle letture manga!



Lo so, non è passato molto da quando ho ripreso in mano questa pseudo rubrica dedicata al mondo manga, ma in questo mese e mezzo circa ho letto diverse cose e non vorrei trovarmi con un accumulo di volumi da recensirvi (come l'ultima volta).



Ecco qui, in questo collage super professional (si sente il sarcasmo?!), le letture manga dell'ultimo periodo. Questa volta,dato che è passato poco tempo e me lo ricordo ancora, ve ne parlerò in ordine di lettura.
*e mi sono accorta di aver dimenticato delle copertine, ma vabbè...*


Pretty Guardian Sailor Moon
Naoko Takeuchi
vol. 6, 7, 8, 9, 10
Edizioni Starcomics
in corso - 11 volumi usciti

Vi risparmio la premessa sul tuffo nell'infanzia che è stata la lettura di questa serie, perché ve ne ho parlato la scorsa volta (qui) e vi risparmio anche il paragone con l'anime, perché vi ho recensito la nuova versione non molto tempo fa (qui).
Rispetto ai volumi letti in precedenza, non ho moltissimo da aggiungere.
Per quanto riguarda lo stile riconfermo il mio amore per il tratto della Takeuchi, dovuto anche al particolare legame che ho con questa grafica, dato che per anni ho associato il genere manga ad essa.
Per quanto riguarda la trama, invece, devo confessarvi che con il 6° volume entriamo ufficialmente nel mio arco preferito! Ovvero quello dove fanno la loro comparsa le Sailor Nettuno, Urano, Plutone e Saturno.
Si tratta di un gruppo di personaggi che, fin dai tempi del cartone animato, mi ha sempre affascinato, soprattutto Sailor Saturn che è una delle mie preferite.
La storia si fa molto più interessante, a mio parere, e anche più matura e complessa.
Peccato ci siano dei momenti in cui succede tutto così in fretta che è quasi faticoso starci dietro.
Sono molto curiosa di vedere cosa succederà negli ultimi due volumi, poi potrò scrivere una recensione seria, dedicata solo a Sailor Moon!
Stay tuned!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 e mezzo
3,5/5



Anna dai capelli rossi
Yumiko Igarashi
L'età meravigliosa + Il baule dei sogni
Panini Comics
volumi unici - serie conclusa

Con L'età meravigliosa e Il baule dei sogni, volumi unici ma legati ai tre precedenti, si conclude la serie ispirata ai romanzi di L. M. Montgomery.
Anche in questo caso non ho molto da aggiungere rispetto ai tre volumi letti nei mesi precedenti.
Confermo il mio apprezzamento per la resa dei paesaggi, pieni di dettagli e bellissimi pur essendo in bianco e nero. Non vi ripeto nemmeno la quantità di ricordi che mi ha riportato alla mente quel modo così particolare di disegnare gli occhi, tipico di questa autrice (che potete ricondurre anche a Georgie e Candy Candy).
Visto che i personaggi crescono e maturano, anche la storia si fa più matura e coinvolgente, trattando temi più adulti. 
La stessa Anna mi è risultata più sopportabile, facendomi anche pensare di poter cambiare idea su un possibile acquisto dei libri.
Vedremo...
Non credo vi parlerò di questi cinque volumi in una recensione dedicata, perché vi ho detto tutto in queste due mini recensioni, quindi quello che sto per dirvi è sia il voto dei due volumetti in questione che dell'intera serie.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 più
3+/5


Dimension W
Yuji Iwahara
vol. 1
Panini Comics
in corso - 12 volumi usciti


Ve lo dico subito: ho acquistato questo manga perché era in offerta a 1€ e perché la copertina mi ha attratto!
Non ne sapevo assolutamente nulla e sono andata a estro, cosa che faccio raramente quando si tratta di manga ma, ve l'ho detto, costava 1€...mi sembra una motivazione sufficiente a farsi guidare dall'istinto.
Nel primo volume non succede moltissimo, quindi non posso dirvi chissà che, però la storia mi sembra interessante e i disegni sono davvero niente male! 
Non ho una passione per i manga sci-fi, però questo mi pare carino. E non ci sono i robottoni, come pensavo, perché quelli li accetto solo su Evangelion (scusate, sono delicatina).
Diciamo che potrei meditare di leggere il seguito, ma lo farei sulle scan online perché sono 14 volumi in totale e io non ho più spazio neanche per le serie che mi interessano davvero, figuriamoci per questa...
*piango*
Vi dirò meglio e di più quando avrò recuperato qualche altro capitolo.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟
3/5


Oltre le onde - shimanami tasogare
Yuhki Kamatami
vol. 3
J-Pop manga
in corso - 3 volumi usciti

Siccome si lascia sempre il meglio per ultimo, concludo l'articolo con il manga più bello letto nell'ultimo periodo!
Non avete idea di quanto mi dispiaccia che il prossimo sia l'ultimo volume, perché la storia mi stava piacendo moltissimo!
Non si tratta di una trama complessa, perché è pur sempre uno slice of life, però sono i temi trattati ad avermi catturata fin da subito. Pur parlando della vita di tutti i giorni, è una serie carica di emozioni e messaggi importanti, che io credo non smetterò mai di consigliare.
Preferisco non aggiungere altro perché ve ne parlerò nello specifico una volta che avrò letto anche il quarto volume!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟
4/5



E qui si conclude l'articolo dedicato ai manga letti nell'ultimo periodo!
Abbiamo letto qualcosa in comune?
Conoscete qualcuno di questi manga?


Alla prossima!

Silvia


lunedì 24 settembre 2018

Vite fragili di Elisabetta Sabato | recensione |

Bentornate mie piccole volpi!
Eccomi qui con una nuova recensione.


Per prima cosa vorrei ringraziare l'ufficio stampa Il Taccuino per avermi inviato questo libro, permettendomi ancora una volta di scoprire un romanzo appartenente ad un genere che non sono solita leggere.


Vite fragili
di Elisabetta Sabato

Editore: edizioni del poggio
Pagine: 144
Prezzo: 15,00€

Trama:

I giornali, le televisioni quotidianamente ci offrono squarci di vita vissuta negativi. Gente che si lascia andare allo sbando perché non sempre è in grado di affrontare la vita. Storie di miseria non solo economica, ma soprattutto morale. Il mondo odierno non offre più sicurezza, la famiglia se non è latitante, nella maggior parte dei casi non è più il luogo di accoglienza saggio ed affettuoso dei figli: non si ha tempo per coloro che sono stati messi al mondo e si delega ad altri la loro educazione, altri che non sempre sono persone, altri che possono essere smartphone, internet e così via, che, come si sta verificando in questi giorni, offrono talvolta, volutamente, verità distorte. Questo ci suggerisce il romanzo di Elisabetta Sabato, scritto con chiarezza disarmante anche nei suoi risvolti più drammatici. È un libro che emoziona, ma che ci fa meditare sulle vicende narrate.


Come vi dicevo, questo romanzo mi ha permesso, ancora una volta, di leggere qualcosa che non appartenesse ad uno di quei generi che fanno parte della mia "confort zone".

Vite fragili, con le sue storie di persone comuni, vi darà diversi spunti di riflessione su quella che è la vita di tutti i giorni e sui fatti di cronaca che, soprattutto di recente, sembrano essere diventati parte della quotidianità.


Ciò che più mi ha incuriosito di questo romanzo è la trama.
Non perché me la aspettavo una storia complessa ed intricata, ma proprio perché avevo intuito si sarebbe trattato di vicende tipiche della quotidianità.
Abituata, come sono, a leggere fantasy e quindi ad estraniarmi da quella che è la vita di tutti i giorni, l'idea di poter leggere qualcosa di così diverso e, allo stesso tempo comune, mi ha subito entusiasmato.
Prendere ispirazione anche dai numerosi fatti di cronaca, di cui spesso (purtroppo) si sente parlare, è stata davvero una buona idea. Ho trovato interessante l'interpretazione romanzata data dall'autrice: ben fatta, priva di esagerazioni o forzature. 
Insomma, non è difficile immaginare che i fatti narrati possano essere successi veramente.

Si può dire che Vite fragili sia un insieme di quattro maxi racconti uniti da un filo conduttore, rappresentato nello specifico dai personaggi.
Quelle che, nel primo racconto, sono solo figure secondarie, infatti, sono destinate ad assumere il ruolo di protagonista nelle vicende successive. Senza contare le svariate digressioni che, non solo permettono al lettore di avere un quadro più completo sul background di un dato personaggio, ma anche di conoscerne degli altri.
Protagonista della prima parte (e io pensavo anche di tutto il libro, ma poi ho scoperto non essere esattamente così) è Alice, una donna sensibile e dalla forte empatia che, stanca del solito lavoro, decide di abbandonare tutto per aprire un ristorante, supportata dal compagno Carlo e dalla migliore amica Iris.
Grazie ad Alice ed Iris, il lettore entra in contatto con tanti altri personaggi, le cui storie, un po' alla volta si intrecciano a quelle delle due donne, fornendo scenari diversi e svariati spunti di riflessione.

Da un punto di vista generale, la caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata ben fatta, sia per i protagonisti che per le figure secondarie. Anche se, in questo caso, è difficile distinguere i ruoli, dato che l'autrice tende a fornire un buon quadro di tutti i personaggi.

Ho trovato lo stile di Elisabetta Sabato scorrevole, coinvolgente ed emozionante, pur nella sua semplicità. Semplicità che però, a tratti, mi è sembrata eccessiva, riducendo le vicende ad un elenco di avvenimenti. 
Un particolare che mi ha dato non pochi problemi di comprensione, costringendomi a rileggere più volte la stessa riga per riuscire a riprendere il filo della narrazione, è la concordanza dei tempi verbali. Principalmente nella prima parte, infatti, incontriamo prima verbi al presente, poi al passato e all'imperfetto, tutto per raccontare una storia che si svolge nello stesso arco temporale.
Inoltre, nel corso della lettura, ho riscontrato non pochi errori grammaticali, soprattutto di punteggiatura: mancano dei punti, delle virgolette e, molto spesso, le virgole sono messe nel posto sbagliato. Ammetto che non mi è chiaro se questo sia riconducibile allo stile dell'autrice o all'editing.

Vite fragili, in ogni caso, mi ha dato diversi spunti di riflessione riguardo la società odierna e la quotidianità, quindi mi sento comunque di consigliarvelo.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟
3/5



Alla prossima!

Silvia

venerdì 21 settembre 2018

The Fade - Le ceneri della fenice di Jane Fade Merrick | recensione |

Ciaoooo mie piccole volpi!
Terza lettura di settembre pronta per voi!


Eccomi qui a parlarvi di questo libro, dopo avervelo segnalato all'inizio del mese.
Grazie nuovamente all'autrice per avermi contattato proponendomene la lettura.




Le ceneri della Fenice - the Fade
di Jane Fade Merrick

Editore: youcanprint (autopubblicato)
Pagine: 188
Prezzo: 13,00€ (ebook 2,49€)

Trama:

Fade vive abbandonata a se stessa, in continua lotta per tirare avanti in una società che ingoia chiunque non tenga il passo col suo ritmo, con la sola compagnia di un coltello da cucina e di una cicatrice incastonata nella gamba a ricordarle ogni giorno chi sia e perché si trovi lì. Mentre sta rubacchiando in un market incontra Jag, un ragazzino dall'aspetto inquietante che comincia a seguirla dappertutto e la convince a unirsi a lui nel suo piano stramboide: diventare finanziatore maggioritario di una delle band di maggior successo del momento e, a quanto pare, i soldi per farlo non gli mancano. Lasciatasi convincere dal marmocchio incontrerà Nef, classico playboy da strapazzo, che alla fine imparerà che il mondo non è tutto ai suoi piedi come pensava...


Come vi dicevo, questo libro (che io ho letto in formato digitale) mi è stato inviato direttamente dall'autrice.

Le ceneri della Fenice - the Fade è l'ideale se cercate una trama coinvolgente e ricca di colpi di scena, che vi tenga incollati alle pagine fino alla fine. Ma anche se volete immergervi in una lettura particolare e un po' diversa dal solito.


Cominciamo subito con la trama.
Appena ho letto la trama de Le ceneri della fenice - the Fade, ho pensato subito che si sarebbe rivelata una lettura molto interessante.
E così è stato!
L'autrice definisce il suo libro uno slice of life, ovvero uno spaccato di vita, ma si capisce fin dalle prime righe che la vita che andremo a seguire non è di certo quella di una persona comune.
La vicenda infatti prende subito una piega decisamente particolare e, proprio per questo, molto coinvolgente e in grado di catturare il lettore e di tenerlo incollato alle pagine fino alla fine, soprattutto grazie ai continui colpi di scena.
Trattandosi di un romanzo molto breve, non posso soffermarmi troppo sulla trama o entrare nel dettaglio perché rischierei di svelare più del necessario.

Per quanto riguarda i personaggi, ho trovato molto buona la caratterizzazione generale.
Si capisce fin da subito che, quelli con cui si ha a che fare, non sono protagonisti comuni: si tratta infatti di figure particolari, con caratteri forti e atteggiamenti a volte un po' strani. Spesso hanno dei comportamenti un po' esagerati, è vero, ma sono proprio questi tratti marcati a farli risultare subito così interessanti e a incuriosire il lettore.
Ammetto che la protagonista non sempre mi ha convinto al cento per cento: nonostante nella vita gliene siano successe di tutti i colori, e questo possa aver indurito e modificato il suo carattere, a volte mi è sembrata un po' troppo dispotica e scontrosa. Ma si tratta di puro gusto personale, a livello generale Fade è sicuramente un buon personaggio.
Il mio preferito e anche quello che più mi ha incuriosito è Jag, questo ragazzino un po' strambo dai capelli rosa, che parla come un adulto e che è costantemente avvolto da un alone di mistero che lo rende troppo interessante!

Anche lo stile di Jane Fade Merrick mi ha colpito piacevolmente.
La sua è una scrittura semplice ma curata, senza troppi fronzoli ma comunque in grado di coinvolgere il lettore, anche grazie ai dialoghi accattivanti e pungenti.
Le descrizioni sono buone e si amalgamano bene al resto della narrazione, senza mai risultare ingombranti.
Il buon mix di dialogo, narrazione e descrizione da luogo ad un perfetto ritmo narrativo che coinvolge il lettore e lo trasporta all'interno della vicenda.

L'unico appunto che mi sento di fare è che, in certi momenti, non è chiaro l'arco temporale in cui si sviluppa un dato avvenimento. Inoltre, nel caso dei pochi flashback (anche se forse non è corretto definirli così), non si capisce bene dove siano l'inizio e la fine, perché non si distinguono in nessun modo dal resto della narrazione.
Ammetto che negli ultimi capitoli ho avuto un momento di "eh?! cosa sta succedendo?!" ma poi tutto è stato chiarito e non ho potuto che apprezzare la scelta fatta per il finale, trovandolo adeguato al resto della storia.

In definitiva, Le ceneri della fenice - the Fade è stata una lettura, per me, diversa dal solito e particolare, interessante e molto scorrevole.
Mi sento di consigliarvelo se, per l'appunto, cercate un romanzo diverso e particolare, che però racconti anche la vita di tutti i giorni.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟
4/5


Alla prossima!

Silvia

giovedì 20 settembre 2018

Anime time! - Cardcaptor Sakura: clear card | recensione |

Ma ciao, mie piccole volpi!
Oggi tornano le recensioni anime! Yeee!


Questa recensione era prevista un pochino più avanti, ma ho dovuto fare dei cambi di pubblicazione e, dato che era pronta, ho pensato di anticiparla ad oggi!
Quando ho visto che la Yamato aveva reso disponibile questo anime su youtube ero tipo così -> 😍 perché questo è il sequel di un altro degli anime della mia infanzia/adolescenza.

Card captor Sakura: clear card

Cardcaptor Sakura: Clear Card inizia esattamente dove si è concluso Cardcaptor Sakura.
Sakura Kinomoto e i suoi amici sono al primo anno delle scuole medie e Syaoran ha da poco fatto ritorno a Tomoeda.
Dopo aver fatto uno strano sogno, dove compare una misteriosa figura incappucciata, Sakura scopre che tutte le sue carte sono diventate completamente trasparenti e prive di poteri.
Con l'aiuto del fidato Kerochan e di Yue, Sakura inizia la ricerca di queste nuove carte, che riuscirà a collezionare anche grazie ad una nuova Chiave Mistica.



Cardcaptor Sakura: Clear Card (カードキャプターさくら クリアカード編 Kādokyaputā Sakura Kuria Kādo-hen) è una serie anime tratta dall'omonimo manga scritto e illustrato dalle CLAMP ed è il sequel di Cardcaptor Sakura.
La serie è composta da 22 episodi di circa 25 minuti l'uno ed è stata trasmessa in Giappone a partire da gennaio 2018. Contemporaneamente è stata resa disponibile (con sottotitoli in italiano) da Yamato video (qui).


Siccome vi parlo di anime solo quando faccio le recensioni, credo di non avervi mai detto che Cardcaptor Sakura, quando ero una piccoletta delle elementari/medie era uno dei miei cartoni animati preferiti. Vi confesso che era persino un gradino più su di Sailor Moon (anche se al primo posto c'era Una porta socchiusa ai confini del sole, ma questa è un'altra storia).
Quando ho visto che esisteva il sequel, nonostante non ricordassi più benissimo la trama, mi sono fiondata su youtube!
In un primo momento ho guardato solo l'OAV, che potrebbe definirsi un episodio di collegamento, e sono riuscita a completare la visione solo una decina di giorni fa, arrivando alla conclusione che...
Io adoro le CLAMP!



Vi dico già che questa è solo la prima stagione della nuova serie e che il finale è davvero mooolto aperto. Spero davvero che la Yamato porti in Italia anche la seconda perché io devo sapere assolutamente cosa succede dopo!
Potrei aspettare e fare una recensione unica, ma la trasmissione dei 22 episodi è terminata a giugno e ancora non ci sono notizie per quanto riguarda gli altri. Capite anche voi che non mi conviene, soprattutto a livello memoria!

Ma lasciamo perdere e andiamo avanti con la recensione e vediamo la trama!

Come vi dicevo, è passato diverso tempo da quando ho visto Cardcaptor Sakura (oserei dire più di 15 anni...), quindi alcuni particolari ammetto di non ricordarli benissimo.
Fortunatamente, però, la vicenda principale mi era piuttosto chiara, quindi non ho avuto poi così tante difficoltà a destreggiarmi con questo sequel.
La storia riprende esattamente dove l'avevamo lasciata, ovvero da Sakura che si appresta ad iniziare le scuole medie, dopo aver raccolto tutte le sue carte e con il piccolo Kerochan sempre accanto.
Questa prima stagione di Clear Card non è particolarmente movimentata e si entra nel vivo della vicenda quando ormai ci si sta avviando agli ultimi episodi. Non per questo, però, è da considerarsi noiosa o priva di contenuti!
Ammetto che la parte più interessante si fa attendere, perché l'inizio altro non è che l'ennesima ricerca e cattura delle carte da parte di Sakura.
Non pensate che questa parte non mi piaccia, perché non sarebbe Cardcaptor Sakura senza le carte che creano scompigli in città. Dico solo che la vicenda mi ha preso molto di più quando si è cominciato a parlare della misteriosa figura incappucciata e dei nuovi poteri di Sakura.

Per quanto riguarda i personaggi, tornano tutti quelli che abbiamo imparato a conoscere anni fa, più qualche new entry.
Abbiamo, infatti, una nuova compagna di classe per Sakura e il suo maggiordomo: Akiho Shinomoto e Yuna D. Kaito.
Questi due personaggi mi hanno incuriosito fin da subito, soprattutto il maggiordomo, perché è chiaro che nascondono qualcosa.
Anche in questo caso ho apprezzato molto la piccola Sakura. Si nota subito come, pur rimanendo sé stessa, stia crescendo e maturando, sia dal punto di vista personale che dei poteri magici.
Inutile dire, poi, che quando Syaoran è tornato a Tomoeda avevo la stessa faccia cuoriciosa di Sakura!
Primo perché questi due insieme sono carinissimi e coccolosissimi e sono una delle mie primissime ship e secondo perché Syaoran è una delle mie prime crush (secondo solo a Erik di Rossana). Ormai sapete che ho una passione per questo genere di personaggi, quindi non sto neanche lì a spiegarvi i motivi.
Per non parlare di Tomoyo! Vi confesso che lei è da sempre la mia preferita, sia perché è la stilista personale di Sakura sia perché è una fan della coppia Sakura/Syaoran come tutti noi!
Tomoyo è la migliore!

Da un punto di vista generale, mi è piaciuto come sono stati resi i caratteri dei vari personaggi, facendo capire allo spettatore che c'era stato un cambiamento e una maturazione, permettendogli di conoscerli meglio, ma senza mai svelare troppo su quelli che erano i piccoli misteri che li riguardavano.

Per quanto riguarda la grafica, non c'è moltissimo da dire, se non che adoro questo stile!
Ovviamente, con il passare degli anni, sono state apportate delle migliorie e il tutto si è adattato a quello che è lo stile più in voga al momento, ma non ci sono stati stravolgimenti né da un punto di vista generale (e quindi del tratto), né per i personaggi.
Una delle cose che più mi piace di questa grafica è la cura dei dettagli. Non si tratta di uno stile complesso, è vero, ma i volti sono sempre molto espressivi e ben resi, gli abiti sono pieni di particolari e le ambientazioni risultano accurate e studiate.
Non vedevo l'ora di vedere come sarebbero stati resi i vestiti creati da Tomoyo e le nuove carte e, lo devo proprio dire, sono rimasta più che soddisfatta.

Apro una piccola parentesi sulla sigla e poi mi avvio alla conclusione.
La sigla mi è piaciuta moltissimo! 
Sia la prima che la seconda e anche quella di coda.
Spero davvero che non venga rovinata dal doppiaggio italiano, perché sarebbe un vero peccato. 
Mi rendo conto non sia possibile lasciarla in giapponese, qualora l'anime venisse trasmesso in tv, ma io ci farei comunque un pensierino. Oppure facciamola cantare a Cristina D'avena che andiamo sul sicuro...
Vabbè, sto divagando come al mio solito.

In conclusione, consiglio assolutamente la visione di questo anime. 
Soprattutto se siete fan delle CLAMP, avete letto il manga e visto la primissima serie e ve ne siete innamorati.
Preparatevi, però, a restare con l'ansia da "e adesso?" una volta arrivati all'ultimo episodio: un finale più in sospeso di così non lo potevano fare. Io vi ho avvisati!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟 più
4+/5

P.S. anche questa volta mi sono tenuta un po' bassa con il voto perché spero di poter dare qualcosina in più una volta vista anche la seconda stagione.


Alla prossima!

Silvia