martedì 12 gennaio 2021

Anime - TOKYO GHOUL | recensione | #netflix

Buona sera mie piccole volpi!
Eccomi di nuovo qui.
Oggi, però, vi parlo di anime!
Come vi dicevo, prima di passare alle nuove recensioni (librose e non) ho un paio di articoletti dell'anno scorso da recuperare!
E prima di passare all'articolo vero e proprio, faccio una piccola precisazione - se così vogliamo chiamarla - su quelli che saranno alcuni piccoli cambiamenti per quanto riguarda l'impostazione degli articoli.
Lo scorso anno ero solita mettere alcune immagini (di recente un collage) tratte dall'anime o dalla serie tv in questione. Ebbene, per quest'anno, causa qualche problema con blogger (che non mi fa caricare le foto come vorrei) sono costretta a rinunciare: matterò solo una gif all'inizio e una alla fine.
Bene, ora possiamo cominciare!

TOKYO GHOUL / TOKYO GHOUL:RE

Tokyo Ghoul / Tokyo Ghoul: re

Titolo originale: Tōkyō Kushu - 東京喰種[トーキョーグール] / Tokyo Ghoul:Re 東京喰種[トーキョーグール]:re
Anno: 2014 / 2018
Genere: Azione, Drammatico, Horror, Splatter, Psicologico, Sovrannatrale
Episodi: 12 + 24
Stagioni: 2
Stato: conclusa
Provenienza: Giappone
Network: Netflix (disponibile con doppiaggio italiano)
Altro: basata sull'omonima serie manga di Sui Ishida

Trama:
Nella città di Tokyo si stanno verificando degli strani e violenti omicidi. Secondo le indagini della polizia le morti sono frutto di attacchi, provocati da misteriose creature “divoratrici”, chiamate Ghoul. Un normale studente universitario di nome Kaneki e il suo amico Hide, elaborano una teoria: quei mostruosi esseri si confondono tra gli umani ed è per tale motivo che nessuno ne ha mai visto uno. La loro teoria forse non è tanto lontana dalla realtà. Kaneki lo scoprirà sulla propria pelle, dopo aver incontrato l'affascinate ma vorace Rize.

E' passato ormai molto tempo dall'ultimo grande scontro tra Aogiri e gli investigatori anti ghoul, ma il giorno in cui i ghoul e gli esseri umani potranno convivere pacificamente sembra ancora lontano. Questa nuova serie è incentrata su un investigatore di nome Haise Sasaki a cui è stata affidata una squadra formata da quattro quinx, ovvero degli investigatori a cui è stato impiantato un kagune per migliorare le proprie abilità fisiche. Ben presto però, si accorgerà dell'esistenza di molti misteri riguardanti il CCG e la nascita dei ghoul. Questa potrebbe essere l'occasione giusta per scoprire la verità che si nasconde dietro agli scontri tra queste due fazioni.

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Da quanti anni dico che devo recuperare Tokyo Ghoul e poi non lo faccio? 
Tanti, ve lo dico io, forse da quando è uscito (e quindi sono 7 - aiuto).
Forse ve l'ho già detto, ma forse anche il fatto che di recente sia totalmente in fissa con L'Attacco dei Giganti potrebbe essere un indizio, nonostante io sia un'inguaribile romantica (un po' orso, ma pur sempre inguaribile romantica), ho una vera e propria passione per gli anime di combattimento, quelli dove volano arti e scorrono fiotti di sangue. 
*probabile che io abbia un problema, ma non curiamocene ora che è meglio*
Detto ciò, vi lascio immaginare la mia gioia quando ho visto che su Netflix erano disponibili tutte le stagioni complete di Tokyo Ghoul e pure doppiate in italiano.
Lo so che le feste natalizie non erano il periodo migliore per approcciarmi a questo tipo di serie, ma sapete che ho una piccola venuzza di anticonformismo che ogni tanto si fa sentire e mi fa partire per la tangente.

Ma quanto sei belli tu?! Fai anche un po' paura, però...

La prima volta che ho letto la trama di Tokyo Ghoul, in tutta onestà, sono rimasta un pochino perplessa, perché credevo si trattasse di un anime splatter senza capo né coda, dove tutto ruota attorno ai ghoul che mangiano gli esseri umani, sangue, morte e distruzione e tanti saluti. E, in effetti, un pochettino è così, diciamocelo, perché è inutile negare l'evidenza.
Ma, già dai primi episodi, è evidente che c'è molto altro e che Tokyo Ghoul va ben oltre, rivelandosi un anime con una buona costruzione psicologica.
Nonostante si tratti di una serie non così recente, preferisco non soffermarmi troppo sulla trama, perché credo di essere in buona compagnia, nel club "recuperiamo anime in ritardo" e anche perché, come sapete, se la storia mi piace, rischio di partire in quarta con uno dei miei soliti sproloqui.

Mi ricollego, però, a quanto detto poche righe più su e vi invito a non farvi ingannare dalla componente splatter (a meno che non siate particolarmente sensibili) e di dare una possibilità a Tokyo Ghoul, perché i temi che vengono trattati sono, sicuramente, di grande attualità e ci sono non pochi spunti di riflessione, soprattutto per quanto riguarda la concezione di "diverso" (cosa è diverso? perché lo consideriamo tale?) e la conseguente accettazione di questa diversità. Per non parlare, come vi dicevo, dell'analisi psicologica dell'intero contesto e, conseguentemente, dei personaggi.

Il protagonista principale della serie è Ken Kaneki, giovane universitario appassionato di letteratura, timido e introverso, all'apparenza anche un po' banale, che non ha altri legami oltre all'amico d'infanzia Hide. La vita di Kaneki prosegue nella più totale normalità, finché non incontra Rize, una ragazza davvero carina, che si rivela essere un ghoul intenzionato a mangiarsi proprio il nostro povero Ken.
Un incidente, però, gli salva la vita...o forse no, visto che è proprio in quel momento che cominciano i suoi problemi. Ken, infatti, si ritrova ad essere, in un certo senso, il risultato di un esperimento che prevede il trapianto di organi ghoul in un corpo umano: Ken è diventato un ghoul con un occhio solo e dovrà imparare a convivere con questa sua natura a metà.
Inutile dire che, da qui in poi, partono una serie di momenti di analisi e autoanalisi che arriveranno ad una conclusione solo al termine di entrambe le stagioni.
Credo sia stata proprio questa componente, molto più dei combattimenti (che sono super fighissimi eh!), a farmi piacere così tanto l'anime, ma anche il personaggio di Ken in quanto tale. Ci sono state in paio di situazioni in cui avrei voluto prenderlo a testate e dirgli di darsi una svegliata, ma tutto sommato si tratta di un personaggi davvero ben costruito, con un ottimo sviluppo e che affronta un buon percorso di crescita e maturazione.
Ma ora basta parlare di Kaneki che, l'avrete capito, è il mio preferito...

Anche da un punto di vista generale, la caratterizzazione si rivela ben fatta e molto curata.
Mi piaciuto come si sia cercato di non rendere né stereotipati né perfetti tutti i personaggi che, anzi, sono pieni di difetti, manie e fissazioni, di paranoie e quindi sono ben lungi dall'essere il classico personaggi da anime.
C'è da dire che lo spettatore non entra in contatto con esseri umani qualsiasi, ma con ghoul e umani potenziati (perché devono, appunto relazionarsi con i ghoul, ma anche contrastarli) quindi, è abbastanza ovvio che non si possa parlare di "normalità".
Tutti i personaggi, sia i più importanti che le figure secondarie, hanno una personalità chiara e ben definita, in grado di catturare lo spettatore e coinvolgerlo nelle rispettive vicende.

Ho apprezzato anche il modo in cui sono stati trattati i legami e le relazioni, presentate sia da un punto di vista sentimentale che psicologico, facendone, nella maggior parte dei casi, un'analisi davvero accurata.
Per quanto riguarda lo sviluppo dei personaggi, lo ammetto, ci sarebbe davvero tanto altro da dire e potrei star qui a parlarvene per delle ore, ma finirei per annoiarvi - in primis - e per rovinarvi buona parte degli episodi (perché quelli dove Ken - soprattutto - e gli altri si lanciano nei "trip mentali" sono senza dubbio i migliori, lasciate che ve lo dica), quindi mi fermo qui.

Passando all'aspetto grafico, non avendo ancora letto il manga, non posso farvi un confronto, ma devo dire che lo stile dell'anime mi è piaciuto.
Si vede che è una serie abbastanza recente, anche per l'impostazione dell'animazione nelle scene di combattimento o nell'uso di varie tecniche combinate (per lo meno questa è la mia percezione, ma sapete che di animazione non me ne intendo moltissimo - da un punto di vista tecnico per lo meno).
Ho apprezzato la resa dei personaggi, l'espressività dei volti e il modo in cui questi riescano sempre ad esprimere al meglio le emozioni dei protagonisti, anche quando non c'è dialogo.


Insomma, se cercate un anime particolare, diverso dal solito, con una buon mix di generi ed emozioni, personaggi ben costruiti e anche una buona dose di combattimenti e azione, senza però tralasciare i sentimenti, direi che Tokyo Ghoul è ciò che fa per voi.
A me è piaciuto proprio tanto e, avendo già la prima serie a disposizione in digitale, credo proprio recupererò molto presto anche la lettura del manga.

Il mio voto è:
4/5

*in realtà ero molto indecisa sul voto, mi sono tenuta un po' bassina, solo perché mi aspetto di dare qualcosina di più al manga*


A presto!

Silvia

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