martedì 15 dicembre 2020

UNA CATTIVA IN CITTA' di Sophy Bunch | recensione | #gliamicidellavolpe

Buona sera mie piccole volpi!
Chiudo la settimana e ne inizio un'altra con...
Un nuovo articolo de #gliamicidellavolpe!
Lo so, ci siamo lasciati giovedì con un #gliamicidellavolpe e ci rivediamo oggi, che è martedì, sempre con un #gliamicidellavolpe, ma ho un programma da seguire e lo seguirò!
Suona come una minaccia? Tranquilli, non lo è...forse! 
No, ok, sto scherzando! Molto semplicemente mi sono pianificata gli articoli pianificabili e, una volta tanto, vorrei tentare di seguire i piani che mi faccio.
Fatta l'intro inutile, passiamo alle comunicazioni di servizio (quelle utili): da domenica 20 a domenica 27 dicembre, il blog andrà in ferie.
Detto ciò, penso che possiamo passare al copia/incolla!

UNA CATTIVA IN CITTA' 

Una cattiva in città
di Sophy Bunch

Editore: Independently published
Pagine: 311
Prezzo: 9,99€ (ebook 0,99€)
Pubblicazione: 19 settembre 2019
Link acquisto: cartaceo/ebook


Trama:
Ok, ok, ok… so cosa state pensando! Un’altra strafiga che vuole raccontarci della sua fantastica favola e del suo principe azzurro che l’ha conquistata dopo mille peripezie. Perché mai stare ad ascoltarla? Beh, primo perché non sono una strafiga, piuttosto una sfigata cresciuta con una madre incapace di provare di affetto e una sorella perfetta sotto ogni punto di vista con cui perdere ogni confronto. Secondo, perché odio le favole visto che, per colpa del destino avverso, sono nata dalla parte sbagliata della barricata, in quella in cui io sono una cattiva e sono destinata a una sorte miserabile senza lieto fine. Certo, capisco che queste premesse possano essere poco allettanti, ma davvero nessuno di voi ha un’amica, una sorella, una persona così perfetta nella propria vita da farla sempre sentire inadeguata? A nessuno di voi sta un po’ antipatica Cenerentola? Se è così, allora forse la mia storia farà per voi.. perché, diciamoci la verità, di versioni più o meno romanzate su miss perfezione ne avrete sentite a bizzeffe, ma di me e delle mie disavventure dubito sappiate qualcosa. Quindi, mettetevi comodi e iniziamo così: “C’era una volta Genoveffa…”

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Piccola introduzione, come sempre, a favore di chi capita da queste parti per la prima volta.
Ciao, sono Silvia e causa lavoro, fino ad un po' di tempo fa, avevo qualche piccola difficoltà di gestione... 
Ma ecco che, dopo una chiacchierata su Telegram (manco noi sappiamo come ci siamo arrivate, ve lo dico) la mia amica Jessica mi ha fornito la soluzione a tutti i miei problemi ed è nata GLI AMICI DELLA VOLPE.
In cosa consiste questa rubrica?
Beh, molto semplicemente, sono recensioni scritte da altri che io ospito - più che volentieri - nella mia piccola tana di volpe! 
Al momento, tra le file dei collaboratori c'è solo Jessica (membro onorario, manco a dirlo) ma non è detto che la cosa si possa espandere...
Ed ora che ho sproloquiato nell'intro, direi che lasciarvi alla recensione potrebbe essere una buona idea!

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Non so dirvi perché ma a me Genoveffa è sempre piaciuta. Non so se sia per il nome simpatico o per la goffaggine, fatto sta che più che Cenerentola ho sempre avuto (come penso per molte) una certa affinità con i personaggi di margine, quelli di contorno a cui nessuno bada mai.

Questo romanzo, non è una di quelle letture che ti cambia la vita, o ti cambia la prospettiva, ma certamente ti fa passare qualche minuto di spensieratezza. 

L'autrice ha, a suo modo, avuto un'ottima idea sul come reinterpretare una favola che spesso l'unica morale è il “vissero felici e contenti” che, parliamoci chiaro, va benissimo, ma spesso non coincide con la realtà. O meglio, può arrivare ma certamente non con la semplicità con cui ci arriviamo noi alla fine della visione del classico Disney. (in cui ammettiamolo perdiamo più tempo a cantare che a seguire la trama!) 

Mi piace perché non ha pretese nel lettore, scrive in modo chiaro senza perdersi in descrizioni lunghe e noiose solo per riempire le pagine. Non ti crea aspettative. Sai che in fondo quel che ti trovi davanti è un prodotto che serve per svagare la mente senza darti nulla in cambio, se non un po' di fantasia. E mi ha convinta proprio perché la scrittrice non cerca di fare nulla di più. 

Apprezzo quando un libro ha coscienza di sé e non cerca di pavoneggiarsi per quel che non è, arriva al punto senza perdersi in arricchimenti inutili. 

Non disdegno queste letture che non hanno nulla di particolare, se non il compito di farti perdere due ore di tempo in un altro mondo. 

Quello che sono certa vi convincerà ad avvicinarvi ad una lettura frivola, è il fatto che finalmente la protagonista è una ragazza come tutte che cerca la propria strada e che facendo scelte azzardate la trova pure. Non la strada meno tortuosa, ma sicuramente quella più lunga che ti porta a raggiungere il risultato sperato, quello che dura nel tempo. 

Ci ricorda che spesso, quel che vogliamo, è già dentro di noi ma che per paura di quello o di quell'altro lo reprimiamo per non si sa quale motivo. Forse perché in fondo è più facile nascondersi dietro ad una scusa che lottare per sé stessi e la propria libertà. 

Gen ci mette di fronte a questo: quando le vengono date due opzioni, lei prenderà una decisione inaspettata. Scatterà subito, nella vostra mente, la stessa domanda. La ragazza di cui leggiamo le (dis)avventure, è talmente simile a noi che non potremo fare altro che adorarla. Tanti lavori alle spalle prima di aver trovato quello che cercava, il coraggio di tenerselo stretto aldilà dei sacrifici, le piccole vittorie che hanno il sapore di ciambella e caffè al mattino dopo un lungo viaggio in metropolitana, un piccolo appartamento in una delle zone meno costose di Londra. 

Un senso di pace con te stessa, se cosi si può dire, te lo porta. Quando ci rimproveriamo di non essere dove vorremmo, di non aver raggiunto qualche nostro traguardo, di non essere al pari con gli altri che magari alla nostra età stanno raggiungendo tutto ciò che la società attuale imporrebbe. 

Non importa. Se il cammino che percorriamo è il nostro, non ci sarà nulla che non vada. 

Metterci un po' più di tempo ci permette di comprendere meglio il viaggio che stiamo facendo, in fondo il paesaggio merita qualche rallentamento. 

Il voto di Jessica è:
3/5

E qui si conclude la tredicesima recensione di questa rubrica.
Avete letto questo libro?
Vorreste leggerlo?
Fate sapere a me e a Jessica cosa ne pensate!
Anche io, come Jessica, ho sempre avuto una particolare simpatia per i personaggi di contorno, soprattutto quando si parla di Cenerentola (che, diciamocelo, non rientra tra i miei classici Disney preferiti se non per i topolini - sorry) quindi, come credo sia abbastanza ovvio, penso finirò per recuperare anche questa lettura.
Quando? Beh, domanda di riserva?! No, eh?! Vabbè, stiamo sul vago e diciamo nel 2021!

A presto!

Silvia e Jessica



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