mercoledì 14 ottobre 2020

NETFLIX - SERIE TV - Il Club delle Baby Sitter | recensione |

Buona sera mie piccole volpi!
Sono ancora io, visto?!
Oggi, però, parliamo di serie tv!
Ebbene sì, oggi vi parlo proprio di una serie tv!
L'ultima volta che vi ho parlato di una serie (che non fosse un drama o un anime) era febbraio: una vita fa, lo so!
Oltretutto, quella di cui vi parlo oggi, è una serie che ho visto tra fine luglio e inizio agosto ma di cui non sono riuscita a parlarvi prima - scusate...
Questo articolo, lo ammetto, era in programma per il mese scorso, ma poi ho avuto qualche piccolo contrattempo e non sono riuscita a finirlo.
Ora, fortunatamente, anche a lavoro, riesco ad avere un po' di respiro e questo mi permette di avere il tempo di recuperare qualche cosina arretrata - articoli, letture, sonno...- perciò, eccomi qui.
Ed ora direi di cominciare!

IL CLUB DELLE BABY SITTER


Il Club delle Baby Sitter

Titolo originale: The Baby-Sitters Club
Genere: commedia familiare, commedia
Episodi: 10
Stato: conclusa (la stagione)
Provenienza: Stati Uniti d'America
Network: Netflix

Trama:
La nuova versione dello spettacolo segue l'amicizia e le avventure di cinque ragazze delle scuole medie mentre avviano un'attività di babysitter a Stoneybrook, nel Connecticut.








In tempi non sospetti, più o meno quando andavo alle medie (quindi un sacco di tempo fa) ero totalmente in fissa con i libricini de Il club delle Baby Sitter!
Non ho mai capito quanti fossero di preciso, ma credo, nel corso degli anni, di averli recuperati quasi tutti (vi metterò una fotina della mia collezione su instagram, se riesco a farla senza tirar giù tutta la libreria) e, oltretutto, se la memoria non mi inganna, credo pure di averli letti quasi tutti (forse mi mancano gli ultimi acquistati, ma non ne sarei così sicura - ve l'ho detto che ero in fissa).
Nonostante il primo capitolo fosse praticamente uguale per tutti i volumi (e io avessi imparato a saltarlo abilmente) erano davvero delle letture carine che ricordo con piacere e con un pizzico di nostalgia.
Ecco perché, quando ho visto che su Netflix sarebbe arrivata una serie tv in versione moderna (quindi con social, cellulari e compagnia bella) mi sono lanciata a metterla in lista e me la sono guardata tutta nel giro di un paio di settimane (se non fosse stato per il lavoro, credo che in tre/quattro giorni l'avrei finita).


Ovviamente, è una serie che potete guardare anche non conoscendo i libri, perché la trama è davvero molto semplice e lineare, ma non per questo banale o scontata.
Personalmente ho trovato interessante e molto azzeccata non solo l'idea di rendere tutto in chiave più moderna, perché credo che ormai cellulari e social facciano parte della vita quotidiana ed ignorarne l'esistenza mi pare un po' assurdo, ma anche quella di trattare temi di grande attualità, mettendo in luce il punto di vista delle generazioni più giovani. 
Un esempio degno di nota (che nel web sembra aver subito non poche critiche - a mio parere infondate) è quello dove compare Bailey, una bambina di 9 anni che, biologicamente, è un maschio. A me, leggermente ignorante in materia - ignorante, nel senso che ignoro, non che sono ebete -  questo episodio ha piacevolmente colpito e la tematica mi è sembrata trattata in maniera adeguata al pubblico a cui è indirizzata la serie. 

Facendo un confronto con i libri, non ho nulla di cui lamentarmi, tranne forse per alcune caratteristiche fisiche dei personaggi che, se posso dirlo, non c'entrano nulla con i romanzi. Allo stesso tempo, però, mi rendo conto della necessità di apportare alcune modifiche per rendere il tutto fruibile ad una fascia più ampia di spettatori.

La caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata davvero buona, sia per le protagoniste che per le varie figure secondarie, ma non per questo meno importanti, che ruotano loro attorno.
Trattandosi di una serie popolata da ragazzini e indirizzata ai ragazzini (per ragazzini intendo la fascia 10/15 circa - e lo dico senza alcun senso dispregiativo, sia chiaro), è abbastanza chiaro che il focus sia sui personaggi più giovani e che gli adulti, o comunque gli appartenenti a fasce d'età superiori, siano da considerarsi a tratti marginali e a tratti in contrasto con i protagonisti.
Nonostante questo, comunque, ho trovato positivo che si cercasse di dare anche ai più grandi un certo spessore a livello caratteriale e un po' di importanza in più.

Le protagoniste principali, così come nei libri, sono un gruppo di cinque ragazzine che decidono di fondare un club di baby sitter: Kristy, Mary Anne, Claudia, Stacey e Dawn.
Le cinque ragazze sono, manco a dirlo, caratterialmente agli opposti, quindi cercare di fare un'analisi dettagliata di ciascuna di loro, implicherebbe il far diventare questo articolo un papiro infinito - ve lo risparmio.
Vi dico, però, che la mia preferita, quella in cui mi identifico di più (o per lo meno in cui si potrebbe identificare la me delle medie - e infatti era la mia preferita anche al tempo), è Mary Anne: mi sono sempre sentita molto Mary Anne (i libri che la vedevano protagonista erano i primi che leggevo). Ma mi piace molto anche Claudia, perché è l'artista del gruppo ed è, forse, quella che viene considerata più "una stramba".

Per quanto riguarda il cast, abbiamo a che fare con attori che, personalmente, non avevo mai visto nè sentito e che, di conseguenza, sono stati - in toto - una piacevole sorpresa.
Come sapete non me ne intendo di recitazione, ma mi piace che i caratteri vengano resi con un certo realismo ed è stato proprio questo il caso.


Insomma, le mie aspettative da "fan dei libri" sono state ampiamente soddisfatte e, Il club delle Baby Sitter si è rivelata una serie carina, di intrattenimento, simpatica e divertente, ma anche in grado di trattare abbastanza bene temi di grande attualità, rendendoli comprensibili anche ai più piccoli. Si tratta di una serie indirizzata ad un pubblico molto giovane ma, sinceramente, mi sento di consigliarvela indipendentemente dalla vostra età: a me è piaciuta tanto e credo che non ne resterete delusi.

Il mio voto è:
4,5/5


A presto!

Silvia

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