martedì 6 ottobre 2020

ISOLATO di Marco Arcangeli | recensione |

Buona sera mie piccole volpi!
Scusate l'ora tarda, ma eccomi qui.
E anche oggi vi parlo di libri!
Lo so, è stupefacente, ma sono qui anche oggi!
Vi avevo detto, infatti, che da ottobre le cose avrebbero cominciato a prendere una piega migliore. 
Visto che, per una volta ci ho azzeccato?!
Ma soprattutto, visto che sono stata brava?!
Ma bando alle ciance, per una volta non perdiamoci in premesse inutili e passiamo direttamente alla recensione.
E quindi, cominciamo!

ISOLATO

Isolato
di Marco Arcangeli

Editore: PAV edizioni
Pagine: 156
Prezzo: 13,00€
Pubblicazione: 
Link acquisto: cartaceo

Trama:
Isolato è un mulo testardo. Come tutti i muli, del resto. Orfano dalla nascita, la solitudine è l'unica figura che l'accompagna fino a quando non conosce il padrone, un uomo dal "buffo cappello in testa da cui spiccava una piuma marrone bella dritta". Assieme, affiorano in lui tutti quei sentimenti negati dal fato e, in breve tempo, diventa l'unica vera persona su cui poter contare.Scoprendo il calore della fiducia, però, si rende conto anche di quanto sia facile perderla. E in quel momento, di nuovo solo, decide di reagire.Durante il suo percorso, tra alti e bassi, si imbatte in un ragazzino, a prima vista molto diverso dal padrone. Ma sarà poi davvero così?Un racconto personale di un mulo, della sua solitudine e della sua battaglia; tra sofferenze, ricordi e piccoli momenti di felicità, questo cammino tra le montagne alpine in tempo di guerra lo porterà a farsi delle domande e a capire che l'aiuto è qualcosa di spontaneo, perché, con la persona giusta al nostro fianco, l'esserci non dev'essere neanche chiesto. Qualunque sia il cammino, nessuno potrà mai farcela da solo.

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Prima di cominciare con la recensione vera e propria, vorrei ringraziare Luca Terlizzi di Recensioni Autentiche, che mi ha inviato questo ebook, permettendomi di leggerlo e di parlarvene.
Vorrei anche ringraziare l'autore, Marco Arcangeli, per aver atteso pazientemente questa mia recensione che, diciamocelo, doveva arrivare un po' prima rispetto ad oggi...


La prima cosa che mi ha colpito di Isolato, come spesso accade, è stata la trama.
Trattandosi di un romanzo a sfondo storico - genere che, come sapete, non rientra tra i miei preferiti - avevo un po' il timore di non riuscire ad apprezzarlo al meglio, ma mi sono dovuta ricredere già dopo le prime pagine.
Isolato, infatti, non è un romanzo convenzionale (per così dire): perché non è convenzionale il protagonista. 
Ma andiamo con ordine.

Isolato è ambientato in Italia, siamo in pieno periodo di guerra e i soldati italiani si affidano ai muli per trasportare l'acqua pesante, attraverso le Alpi.
In sé, la tama, è abbastanza semplice e lineare, ma non per questo risulta banale agli occhi del lettore che, nel giro di poche righe, si trova completamente coinvolto nella vicenda che si sviluppa, sostanzialmente, seguendo due filoni narrativi differenti, ma intrecciati.
Uno, quello principale, segue le vicende del nostro protagonista, ovvero Isolato, è raccontato in prima persona ed è, in un certo senso, un lungo flusso di coscienza, durante il quale, Isolato, non solo ci descrive quello che succede attorno a lui, ma ci mette a parte delle sue riflessioni personali.
L'altro, quello secondario, ma comunque di una certa importanza, è narrato in terza persona, ha una connotazione più storica e vede come protagonisti i soldati. È in questi spezzoni che, pur essendo più brevi, troviamo la vera contestualizzazione storica, quella che consente al lettore di comprendere al meglio i fatti raccontati da Isolato e di inquadrare tutti gli avvenimenti.
E, a proposito di contestualizzazione, devo dire di averla trovata davvero ben resa: pur non essendoci date o abbondanza di particolari, il lettore non ha nessuna difficoltà a capire di cosa si sta parlando.

Ma, chi è il nostro protagonista? Chi è Isolato?
È qui che arriva la vera, grande particolarità di questo romanzo, perché Isolato altro non è se non un mulo. Ebbene sì, il narratore principale di questa storia è proprio un animale ed è attraverso i suoi occhi che percepiamo tutto ciò che succede.
Isolato, come dice la trama qui sopra, è testardo, solitario e diffidente, finché non entra in contatto con "il padrone", un alpino che lo prende in affido per il trasporto dell'acqua pesante.
Stando a stretto contatto con "il padrone", Isolato capirà cosa vuol dire affidarsi agli altri e scoprirà dei sentimenti e delle emozioni che, fino a quel momento, non aveva mai provato.

Ora, non credo di avervelo mai detto (nel caso l'avessi fatto, perdonatemi la ripetizione), mi trovo costretta a fare una piccola confessione: ho sempre avuto un pessimo rapporto con i film dove ci sono gli animali che parlano (e con animali che parlano, intendo gli animali veri, non quelli dei cartoni - lì il problema non si pone) perché mi hanno sempre lasciata abbastanza perplessa.
Quando ho capito chi sarebbe stato il narratore di questo romanzo, per un attimo, ho avuto paura di ritrovarmi a provare le stesse sensazioni ma, allo stesso tempo, ero molto incuriosita da questa scelta così particolare. Vi confesso, inoltre, che non avevo mai letto un libro scritto dal punto di vista di un animale, quindi non sapevo cosa aspettarmi.

Ecco, lasciate che vi dica che, contrariamente alle mie aspettative e alle mie ipotesi, mi sono subito affezionata a Isolato (sarà che adoro asinelli e simili) ed empatizzare con lui è stato quasi inevitabile, perché questo mulo si trova ad affrontare quello che, a tutti gli effetti, potremmo definire un percorso di crescita e consapevolezza di sè e degli altri che, ne sono convinta, avrebbe potuto intraprendere anche un essere umano, ma che non sarebbe stato coinvolgente in egual misura.
Non so se sono riuscita a spiegarvi al meglio quello che è il mio pensiero (spero di sì) ma spero che le mie parole vi facciano venire voglia di recuperare Isolato, perché credo che questo sia un libro che potrebbe portarci a riflettere su diverse cose.

Ma passiamo allo stile, che mi ha subito catturato.
La scrittura di Marco Arcangeli è semplice ma molto curata, in grado di rendere al meglio i sentimenti, i dubbi, le perplessità e le nuove scoperte del protagonista.
La descrizioni, dettagliate, ma non troppo, sono ben amalgamate alla narrazione creando, nonostante la quasi totale mancanza di dialogo, un ritmo narrativo davvero buono e molto coinvolgente.

Insomma, se cercate una lettura diversa dal solito, in grado di darvi qualche spunto di riflessione, con una buona contestualizzazione storica e che ha come protagonista un animale (forse più umano di certi mani - lasciatemelo dire), allora Isolato è il libro giusto per voi e io non posso fare altro che consigliarvelo caldamente!

Il mio voto è:
5/5


A presto!

Silvia

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