lunedì 5 ottobre 2020

HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE di J.K. Rowling | recensione | #progettoneHarryPotter2020

Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Oggi tocca ad una recensione un po' particolare:
ecco a voi la prima tappa del #progettoneHarryPotter2020
Quella di oggi, diciamocelo, non è esattamente una recensione, perché mettersi qui, dopo vent'anni a recensire Harry Potter, mi sembra anche un pelino inutile.
Io e Jessica (che ormai è parte integrante di questo blog - ) ci siamo imbarcate in una super rilettura dell'intera saga (rilettura che si concluderà a marzo 2021 e che è iniziata a settembre - e quando se no?!) e quindi ci farebbe piacere condividere con voi i nostri pareri e le nostre emozioni a riguardo.
Va da sé che, non essendo una recensione, non ci saranno la scheda del libro e nemmeno il voto finale e va altrettanto da sé, che questo potrebbe essere un articolo lungo.

* DISCLAIMER (lo metto subito all'inizio così non si creano malintesi): in questo periodo si è fatto, e si fa tutt'ora, un gran parlare di JKR e delle sue idee, ma vorrei precisare che, né io né Jessica (ne abbiamo discusso e quindi mi sento di parlare anche a suo nome) siamo d'accordo con quello che la Rowling dice/scrive/pensa!
Entrambe, però, siamo fortemente legate alla saga letteraria e si tratta di un legame che va ben oltre le ideologie dell'autrice in questione, ecco perché abbiamo deciso di non sospendere la nostra rilettura, ma anzi di parlarne in maniera più approfondita su questo blog (perché l'idea iniziale era di limitare il tutto a Instagram).
Entrambe non ci sentiamo pronte, in questo momento - e forse mai lo saremo - proprio per una questione affettiva, ad abbandonare la saga e ad accantonarla.
Vi chiedo di non dar voce a polemiche inutili e sterili, perché non è questo il luogo adatto e perché - in tutta onestà - sentirei offesa la mia intelligenza (e ovviamente anche quella di Jessica). GRAZIE!
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HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE

💙Silvia💙

La prima volta che ho letto Harry Potter avevo 9 anni e, con buone probabilità, non ero completamente in grado di comprenderne determinati aspetti. 
All'epoca, infatti - forse già ve l'ho detto - ho interrotto la lettura dopo poche pagine, per riprenderla due anni dopo, una volta visto il film. 
Non che a 11 anni potessi dire di aver raggiunto chissà che maturità, ma per lo meno avevo la stessa età del protagonista,  e questo mi è servito, forse, per sentirmi più partecipe della vicenda e più in sintonia con Harry, Ron ed Hermione.
Ora, che di anni ne ho 30 e che, ringraziando il cielo, ho una maturità diversa rispetto a vent'anni fa, mi rendo conto che Harry Potter è tutto tranne che un libro per bambini e ragazzi. O meglio, che è uno di quei libri perfetti per un pubblico in fase di crescita, ma che non dovrebbe essere snobbato da chi cresciuto lo è già e ha bisogno, per citare Ron "di rivedere le proprie priorità".

Sapete di cosa mi rendo conto, ora che mi trovo qui a tenare di mettere su carta i miei pensieri?
Mi rendo conto che non credo di esserne completamente in grado.
Mi spiego meglio!

Rileggere il primo volume di questa saga che, bene o male, mi ha accompagnata per praticamente tutta la mia adolescenza (vi basti pensare che il settimo libro è arrivato in Italia quando io avevo 18 anni - una vita fa, a ripensarci adesso) è stato davvero strano, ma strano positivo eh!
Mi sono ritrovata, inevitabilmente, a rivalutare alcuni personaggi, o per lo meno alcuni loro atteggiamenti e a comprendere meglio determinati avvenimenti. Mi sono resa conto di aver letto tante cose con occhi diversi, di averne interpretate altre in maniera diversa e, soprattutto, di aver dimenticato tanti di quei dettagli, trasportata forse dalle maratone infinite dei film, che potremmo star qui fino a domani, se mi mettessi ad elencarle.

Mi rendo anche conto che, se ora mi mettessi d'impegno (non che io fino a questo momento abbia fatto le cose così tanto per), potrei star qui le ore a parlarvi di tutto quello che questa rilettura mi ha lasciato, di quanti spunti di riflessione ne siano conseguiti e di che valanga di emozioni sia stata - finendo per risultare decisamente noiosa e allungando l'articolo in maniera improponibile.
Una cosa, però, vorrei dirla - tanto non corro il rischio di essere prolissa.
Nonostante passino gli anni, nonostante io mi faccia il rewatch dei film più o meno una volta all'anno, nonostante ci siano frasi che potrei ripetere in perfetta modalità pappagallo, nonostante io non sia più una ragazzina, Harry Potter non smetterà mai di emozionarmi e non smetterà mai di essere la mia saga preferita.

Perché Hogwarts sarà sempre lì, per darmi il benvenuto a casa ed è un benvenuto che io mi voglio prendere e che non ho intenzione di negarmi.

Harry Potter, non solo La pietra Filosofale, ma la saga in sé, mi ha insegnato adesso come allora, che non è un problema essere o sentirsi diversi e che siamo speciali proprio per la nostra diversità.

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💗Jessica💗

Harry Potter resta, nel nostro immaginario collettivo, l'idolo di chi, non proprio graziato dalla vita, ha trovato il modo di cercare e dare un senso alla strada che gli veniva mostrata davanti.
Ha avuto coraggio, con resilienza, di resistere ai suoi burberi zii che già in questo primo libro ci ritroviamo a valutare con occhio differente.
Infatti, già sfogliando le prime pagine, ci si pone alcune domande:
se il loro essere scontrosi fosse solo un modo per tener nascosto il nipote agli occhi del mondo? 
E se quello sgabuzzino angusto, in cui Harry ha dovuto vivere per quasi un'intera vita prima di arrivare a Hogwarts, fosse stato il loro unico modo di proteggerlo dal mondo dei maghi? 
Se quello fosse stato semplicemente il maldestro modo di comunicargli affetto? 
L'unico per evitargli forse la sorte dei suoi genitori?

La psicologia dei personaggi, riletta qualche anno dopo, da modo di dar voce a chi non avremmo mai voluto ascoltare prima
Gli unici parenti rimasti del protagonista, nella loro superficiale maschera, hanno fatto di tutto per rinnegare il mondo magico. Un mondo che aveva distrutto la famiglia di zia Petunia: togliendole la sorella, il cognato e palesandole il rischio che un giorno, il “cattivo” in questione, sarebbe potuto tornare per reclamare l'unica esistenza rimasta. 

Se fosse solo lungimiranza e non invidia? 

Pensiamoci: se all'improvviso, a 11 anni, vi fosse detto che vostra sorella va a studiare in un college “lontano”, fatto di persone che hanno poteri magici, voi cosa pensereste? 
E se poi, proprio questa “arte” arrivasse a mettere in pericolo la vita di vostra sorella, ve la portasse via e vi costringesse a prendervi cura del figlio che potrebbe diventare un'esca?

Crescere, in fondo, aiuta anche in questo: se un tempo tutti erano i cattivi (tutti quelli che non lo trattavano bene) e Harry il buono, ora ci rendiamo conto di come in realtà tutto può venir stravolto se guardato da un punto di vista nuovo, con diversi occhi.

E' meraviglioso ritrovarsi a leggere di un Harry chiacchierone, di un Ron dai pensieri vivaci e intraprendenti, di un Hermione intelligente abbastanza da essere “la strega più brillante della sua età”, amici da contorno che nel libro sono tutt'altro che marginali. 
Sono le loro storie, raccontate, chiacchierate, con gli amici al tavolo della Sala Grande che danno vita al libro stesso e ai sacrifici del nostro eroe.

Ci viene ricordato come noi siamo in gamba, come abbiamo le capacità per affrontare le nostre paure (in fondo Voldemort potrebbe essere paragonato all'uomo nero delle notti buie e spaventose da bambini), che tutti noi siamo pronti ad affrontare le sfide che ci vengono poste davanti. 
L'importante è ricordarsi che non siamo soli, che siamo parte di un mondo e che in esso troviamo alleati con i quali combattere quotidianamente le giornate e gli imprevisti. 
Le sfide, che portano i tre bambini a scontrarsi per la prima volta con il Signore Oscuro, dimostrano proprio questo: il gioco di squadra, alla fine della storia, alla fine di tutto, prevale sempre e ci fa arrivare dove dovremmo andare. 

E nulla, cosa dire ancora? 

In fondo, la morte, per una mente ben organizzata, non è altro che una nuova meravigliosa avventura. 
Dovremmo affrontare con lo stesso spirito tutto ciò che ci troviamo a vivere. 

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E qui si conclude questo primo articolo a tema Harry Potter!
Non preoccupatevi, non saremo invadenti, si tratterà di un solo articolo al mese - da qui a marzo/aprile - e qualche storia su instagram (e questo mi ricorda che ancora non ho caricato la mini review di oggi - danm).
Se vi andasse di partecipare a questa rilettura, sul mio profilo instagram trovate tutto quello che vi serve (salvato in evidenza), vi potete aggregare in qualsiasi momento (anche solo per il settimo libro, se vi va) e non siete assolutamente obbligati a pubblicare recensioni, foto o che altro (ecco, magari le mini review su instagram sarebbero gradite, ma non voglio imporre niente a nessuno). 
Diciamo che mi basta che me lo facciate sapere e io sono contenta uguale (un modo per fangirlare insieme, tanto, lo si trova sempre).

Detto ciò, io vi saluto e vi do appuntamento al mese prossimo con la "recensione non recensione" de HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI.


Alla prossima!

Silvia e Jessica

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