martedì 20 novembre 2018

La bambola di pezza di Raul Londra |recensione|

Buona sera mie piccole volpi!
Oggi, finalmente, recensione librosa!


Questo libro mi è stato consigliato direttamente dall'autore che, oltretutto, è un amico con cui ho spesso il piacere di parlare di libri, manga, film e tanto altro.
Non preoccupatevi, però, la mia sarà comunque una recensione imparziale!



La bambola di pezza
di Raul Londra

Editore: Delos Digital
Pagine: 201
Prezzo: 3,99€ (disponibile solo digitale)

Trama:

Yuki Nakano è il ritratto della perfetta giovane donna giapponese, laureata, con un posto di lavoro in una azienda, un piccolo appartamento in periferia, viaggi interminabili in treno e una maschera che quotidianamente indossa in pubblico. Poi, quando il sole scende e la fermata di casa la riconduce alla sua routine domestica, la maschera viene tolta e Yuki si cala nei panni di ciò che del Giappone i giapponesi non vogliono mostrare: solitudine, rapporti sociali complessi, amori e amicizie che spesso faticano crescere.
In tutto questo, Yuki si trova tuttavia vittima anche di qualcos’altro: ricordi dolorosi che da sempre le stanno addosso come una zavorra. Incubi e una strana bambola di pezza a forma di volpe che per lei è una sorta di amuleto, accompagnano la sua sopravvivenza quotidiana in una vita che, per Yuki, non pare essere fatta su misura. Inoltre una sconosciuta segue le sue vicende, un’altra giovane donna senza nome e senza sentimenti che si aggira per le vie della città e pare volersi ricongiungere a qualcosa che ha dimenticato e che l’ha scissa in due parti ben distinte e per nulla consapevoli di loro stesse.
Improvvisamente, un giorno, nella vita di Yuki riappare Ren Miura, ex compagno di scuola. Dalla solitudine di Yuki a quel punto pare sbocciare un sentimento, la maschera viene calata definitivamente e chissà se il legame tra lei e Ren potrà farle superare il passato e la propria solitudine. Chissà se quella ragazza sconosciuta che vaga per il mondo alla fine avrà pace e si ricongiungerà con ciò che le è stato portato via.


Come vi dicevo, ho letto questo libro su consiglio dell'autore.
Quando Raul mi ha detto di aver pubblicato un altro libro, avendo già letto altro di suo, ho subito deciso di acquistarlo e, lo devo proprio dire, sono rimasta molto soddisfatta da questa lettura.

La bambola di pezza, con la sua trama carica di emozioni e sentimenti, vi trasporterà accanto a Yuki, la protagonista, nel suo percorso di crescita e realizzazione, coinvolgendovi inevitabilmente nella sua vicenda.



La prima cosa che mi ha colpito de La bambola di pezza, è stata la trama, perché come genere si discosta molto da quello che sono solita leggere.
Nonostante la mia passione per il fantasy (che ormai conoscete tutti), ho sempre apprezzato quelle storie dove si da spazio ai sentimenti, ma senza fossilizzarsi sulla classica storia d'amore.
In questo libro, infatti, le vicende principali ruotano attorno ad un diverso tipo di legame, ovvero quello familiare (che sia tra fratelli o tra genitori). Si parla anche di amicizia, mondo del lavoro, c'è un accenno di storia d'amore e diversi riferimenti a disturbi mentali, ma soprattutto, si parla di scoperta di n sé.
Anzi, credo sarebbe più corretto definirla riscoperta, perché il percorso intrapreso dalla protagonista la porta proprio a riscoprirsi e ad apprezzarsi, cercando di rompere i legami col passato, senza scordare del tutto quello che è stato, ma tenendo solo ciò che può aiutarle nella sua crescita interiore.
Mi è piaciuto come una trama, in apparenza così semplice, sia riuscita a contenere tutto questo, senza mai risultare banale o, al contrario, troppo complicata agli occhi del lettore.

Anche la caratterizzazione dei personaggi non mi è dispiaciuta e l'ho trovata davvero ben fatta, sia per la protagonista che per le figure che le ruotano attorno.
Protagonista della vicenda è Yuki, una ragazza giapponese di ventisei anni che vive da sola con l'unica compagnia di Shin, la sua bambola di pezza a forma di volpe. Shin, in realtà, per Yuki è l'unico legame rimasto con il fratello maggiore scomparso anni prima a causa di una malattia. La ragazza, nonostante capisca di non poter continuare a fare affidamento su un giocattolo, non riesce a spezzare quel legame e lasciare andare sia il passato che lo spirito del fratello.
Questo la porterà a chiudersi in sé stessa e nel suo piccolo mondo, finendo col perdere i pochi amici che aveva e a far deteriorare i rapporti con i genitori.
Ho apprezzato molto Yuki, in parte perché mi sono rivista in lei per alcuni tratti caratteriali, in parte perché, con il passare del tempo, grazie anche all'aiuto delle persone giuste, riesce a diventare più forte, crescendo e maturando, acquisendo così una nuova consapevolezza di sé.
Yuki non è un personaggio perfetto, anzi si più dire che sia fortemente imperfetta, ma proprio per questo è più facile identificarsi in lei e trovarla più umana.

Conoscevo già Raul, come scrittore, quindi sapevo di andare sul sicuro con questa sua nuova opera e sapevo anche cosa aspettarmi dal suo stile. La sua è una scrittura semplice ma, allo stesso tempo, molto curata, in grado di catturare il lettore dall'inizio alla fine e di emozionarlo, coinvolgendolo sempre più nei fatti narrati.
La bambola di pezza ci viene raccontata in prima persona da Yuki, ma seguiamo diversi filoni temporali: abbiamo infatti episodi di vita della Yuki del presente e ricordi della Yuki del passato, che possono risalire ad un paio di anni prima, come ad una decina.
Ci sono poi alcuni capitoli, che potremmo definire di congiunzione, scritti in terza persona che illustrano al lettore un certo fatto secondo l'occhio di un narratore esterno. 
Ho trovato questo alternarsi di stili e archi temporali, davvero molto interessante: la narrazione non ne ha risentito per nulla, anzi è risultata più scorrevole e accattivante, permettendo al lettore di capire meglio non solo la trama di base, ma anche i vari personaggi.

Sapete della mia fissazione per il Giappone e tutto ciò che lo riguarda, quindi non vi stupirà sapere che devo assolutamente dare un "più" per la scelta delle ambientazioni.
Si vede che, sia nelle descrizioni che nella narrazione vera e propria, c'è uno studio alla base perché gli usi e costumi giapponesi sono riportati con grande attenzione e cura.
Mi è piaciuto trovare alcune parole in lingua lungo la lettura, perché ci sono espressioni che non avrebbero reso al meglio se fossero state tradotte.

Insomma, se vi piacciono le storie cariche di emozione, che danno da pensare e di crescita interiore, questo è il libro che fa per voi.
Se posso dirlo, La bambola di pezza è il libro di Raul che ho preferito!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟 e mezzo
4,5/5


Alla prossima!

Silvia

2 commenti:

  1. Grazie infinite dei complimenti e non posso che essere felice del tuo apprezzamento, oltre al fatto che la tua lettura ha messo in evidenza gli aspetti più importanti della storia.
    Grazie davvero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te per avermi consigliato il tuo libro! (e scusami se rispondo solo ora al commento, ma non l'avevo visto)
      Sono davvero contenta che la mia recensione ti sia piaciuta!
      Ti rinnovo i complimenti per la storia!

      Elimina