giovedì 10 settembre 2020

BOTTEGHE DI CITTÀ di Ruggero Ruggiero | recensione |

Buon sera mie piccole volpi!
Forse riuscirò ad essere costante per un po'.
Ma intanto, oggi parliamo di libri!
Ok, sto provando la nuova interfaccia di Blogger, qualche dettagli di questo articolo potrebbe non tornarvi del tutto, ma abbiate pazienza, prima o poi capirò anche questa nuova "cosa".
Ma, a voi, questo non interessa quindi passiamo all'intro quella vera!
Sono in piena fase "recuperiamo le recensioni finché ho un po' di tempo" quindi potrei riuscire a caricare qualche articolo in più da qui a fine mese.
Come sempre, però, non assicuro nulla, perché gli orari di lavoro ancora non sono stabili e potrebbe succedere di tutto.
Detto ciò e fatte le dovute premesse, direi che possiamo passare alla recensione!

BOTTEGHE DI CITTÀ

Botteghe di città
di Ruggero Ruggiero

Editore: PubMe - policromia
Pagine: 125
Prezzo: 15,00€ (ebook 2,99€)
Pubblicazione: 26 aprile 2020
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
Per Mirko Frisco non ci sono grandi alternative: riprendersi la sua vecchia vita di sfarzi e tornare a essere il qualcuno che conta di prima. Difficile, quando la tua casa è un tetto di cartone e la tua sveglia quella maledetta musica della ruota panoramica.
Per fortuna, oltre alle capsule della ruota, qualcosa d’altro inizia a girare: il conte Grumelli di Altamura gli ha promesso un accordo interessante che potrà riabilitarlo.
Tra dire il fare, però, questa volta non c’è di mezzo il mare ma lunghi chilometri che lo separano dalla ricchezza agognata; chilometri affastellati e impervi, e la meta d’arrivo è un quadro che Mirko dovrà recuperare, se vuole evitare che l’accordo salti: Les choristes.
E quando sulla sua strada incontra la bella e ombrosa Maria, che gli ricorda un’altra bella e ombrosa che vorrebbe dimenticare, Mirko capisce che il gioco da ragazzi tutto è fuorché facile.
Un romanzo tinto di noir e azione, dove le apparenze ingannano e il denaro manovra i sentimenti... o forse no.

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Per prima cosa, ringrazio Emanuelacuratrice della collana Policromia di PubMe per avermi contattata nuovamente, proponendomi la lettura di questo libro.
Vi ricordo l'articolo dove lo segnalo - qui - e vi lascio, prima di cominciare, una piccola presentazione della collana.

La collana Policromia, in collaborazione con PubMe, ha come obiettivo la promozione e la pubblicazione di quei libri che sono una voce fuori dal coro, non si fermano alle apparenze e cercano di raccontare qualcosa di importante al lettore.


Come forse vi ho detto in altre occasioni, il thriller è un genere che apprezzo parecchio ma che, purtroppo, non leggo con grande frequenza. Ecco perché, quando mi è stato chiesto di scegliere quale delle nuove uscite di Policromia inserire in tbr, ho subito puntato Botteghe di città.
Le mie aspettative non sono state deluse, perché Botteghe di città si è rivelato un thriller particolare e diverso dal solito, con una trama frizzante e coinvolgente, a tratti anche divertente e ironica, in grado di catturare il lettore fin dalle prime pagine (io l'ho terminato in tre giorni) e con un finale davvero inaspettato.
Trattandosi di un volume piuttosto breve, non voglio entrare troppo nel dettaglio della storia, per non rovinarvi la lettura o rischiare di svelarvi particolari importanti della trama.
In ogni caso, vi posso dire di aver trovato l'intera vicenda davvero interessante e ben strutturata, nonostante (per l'appunto) si tratti di un romanzo di poco più che 100 pagine.

Protagonista principale, nonché voce narrante, è Mirko Frisco, quello che, solo in apparenza è un barbone costretto a vivere sotto un tetto di cartone, nei pressi di un centro commerciale.
In realtà, Mirko era "uno che contava" ed è più che intenzionato a riprendersi la propria vita di sfarzi e ricchezza e per farlo è disposto a tutto. Ecco quindi che, quando il Conte Grumelli di Altamura gli propone di recuperare un quadro in cambio di una nuova identità e di un bel po' di soldi, Mirko accetta a mani basse, non sapendo che si sta per cacciare in qualcosa di più grande di lui, che lo porterà ad una conclusione inaspettata.
Se, a primo impatto, il personaggio di Mirko mi ha suscitato un po' di antipatia (perché è quello che, qui in Veneto, definiremmo un "figura porca" - non credo vi serva una spiegazione, giusto?), più andavo avanti con la lettura e più la mia opinione cambiava in positivo.
Alla fine, insomma, mi sono ritrovata ad apprezzarlo, soprattutto per quanto riguarda l'attaccamento all'amico Sciacallo.

Pur non avendo un gran numero di personaggi e, seppur attraverso la narrazione in prima persona - attraverso lo sguardo di Mirko - la caratterizzazione generale si è rivelata sempre ben resa, consentendo al lettore di identificare anche le figure secondarie che ruotano attorno al protagonista e che, a tratti, si rivelano più importanti del previsto.

Lo stile di Ruggero Ruggiero non mi è dispiaciuto!
La sua è una scrittura semplice, senza troppi fronzoli, frizzante e in grado di catturare subito il lettore. L'alternanza tra narrazione, descrizioni ben fatte ma mai ingombranti e dialoghi accattivanti e pungenti, conferiscono all'intero romanzo un buon ritmo narrativo.
Personalmente ho riscontrato alcuni punti poco chiari ma, al termine della lettura, mi sono ritrovata a pensare che potesse trattarsi di una cosa voluta. 

Insomma, se cercate un thriller diverso dal solito, particolare e con buoni personaggi, Botteghe di città fa al caso vostro.

Il mio voto è:
4/5

A presto!

Silvia

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