venerdì 17 dicembre 2021

Manga - MARGINAL di Moto Hagio |recensione|

Buona sera mie piccole volpi!
Eccomi con un altro articolo.
Oggi, vi parlo nuovamente di manga!
Negli ultimi articoli dedicati ai manga, vi ho parlato principalmente di volumi autoconclusivi, oggi invece vi parlo di una serie breve ma piuttosto corposa.
Contrariamente agli articoli precedenti, questa è la recensione di una lettura recente - e come sempre, la cosa stupisce più me che voi - e vi anticipo già che, vi parlerò ancora di questa autrice prossimamente, perchè ho intenzione di recuperare il recuperabile - lo dico spesso ultimamente, vero?
Ma ora, bando alle ciance e cominciamo con la recensione!

MARGINAL

Marginal 
di Moto Hagio

Titolo originale: Marginal - マージナル
Storia: Moto Hagio
Disegni: Moto Hagio
Editore: jpop Manga
Volumi: 3 
Stato: completa
Anno: dal 1985 al 1987
Genere: 
Avventura, Drammatico, Fantascienza, Fantasy, Mistero
Classificazione: BoysLove, Josei, Omegaverse

Trama:
In un mondo ormai conquistato dal deserto l'intera popolazione femminile sembra sparita, e la riproduzione della razza umana grava sulle spalle di una sola donna al centro di un culto religioso di massa: l'anziana "Santa Madre", di età talmente avanzata da rendere il mistero della procreazione un vero e proprio dogma. Questo idolo viene però assassinato e, nonostante i tentativi del governo di insabbiare l'accaduto, la facciata di questo pianeta e della sua società comincia lentamente a sgretolarsi, svelando i meccanismi che nell'ombra operano il suo funzionamento...

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Vi ho già parlato di Moto Hagio lo scorso anno, in occasione della lettura de IL CUORE DI THOMAS (qui) e, se ricordate, già in quell'occasione vi avevo detto che ero intenzionata a recuperare il più possibile tra le opere di questa mangaka. Ebbene, grazie a Jpop e alla Moto Hagio collection, devo dire di essere a buon punto (se la memoria non mi inganna, mi mancano un paio di serie e, forse, un volumetto singolo - ma di quest'ultimo non sono sicurissima) e quindi, come vi accennavo nell'intro, preparatevi a sentirne parlare ancora.


Piú leggo opere di Moto Hagio, piú mi rendo conto che scriverne una recensione degna non é per nulla facile. Io ci provo anche questa volta, sperando di rendere giustizia anche a questa mini serie…

Dopo aver letto IL CUORE DI THOMAS ed essermi innamorata della storia e dello stile della Hagio, come vi dico anche nell’intro qui sopra, ho deciso di recuperare quanto piú possibile della sua pubblicazione qui in Italia. Quando é uscito MARGINAL, quindi, ero giá abbastanza decisa, ma dopo averne sentito parlare solo bene (su instagram, come sempre), mi sono convinta definitivamente.
Inizialmente, lo confesso, mi aspettavo un omegaverse e, non avendone ancora letti (perché Maeginal é precedente, come lettura, a Fatti Odiare) sono stata in dubbio per una buona parte del primo volume.
Inutile dire che MARGINAL non é un omegaverse o, per lo meno, non lo é nel senso piú convenzionale del termine. 
In MARGINAL, infatti non abbiamo la classica divisione alfa/beta/omega, bensí la totale assenza del genere femminile, fatta eccezione per una sola donna, considerata la madre di tutta la popolazione. Popolazione, manco a dirlo, esclusivamente maschile.
Essendo la Madre ormai anziana, si ha la necessitá di sostituirla e qui, in un certo senso, spunta quello che potremmo considerare l’unico rimando all’omegaverse, ma non posso dire di piú se no credo sia spoiler.
Insomma, per farla breve, senza soffermarsi troppo sulla trama che é parecchio complessa e intricata, ricca di colpi di scena e sviluppi inaspettati, MARGINAL é molto piú che un boyslove/omegaverse.
(Guardate, io azzardo che potremmo non definirlo né uno né l’altro…ma non sono sufficientemente ferrata, quindi ve la butto lí e basta)
Questa serie, infatti, come anche Il Cuore di Thomas, é in grado di trattare temi forti e complicati, senza mai cadere nel banale, riuscendo sempre a presentare al meglio la situazione al lettore che, inevitabilmente, si trova coinvolto nella vicenda. 
Ho apprezzato molto anche le varie sottotrame che si sviluppano in questi tre volumi e che, nel corso della lettura, si scoprono essere tutte collegate tra loro e, di conseguenza, alla trama principale. Per non parlare degli intrighi, dei misteri e dei sotterfugi che accompagnano il lettore dall’inizio alla fine.

Piú che un solo protagonista, in MARGINAL, abbiamo una serie di personaggi importanti che si susseguono nel corso della storia.
Kira, Grinja, Ashijin, Emerald, Michal, Edmos, Nezu, Loni, Go, Meyard e tutti gli altri, hanno spesso pari importanza, alternandosi nel ruolo del protagonista e risultando sempre fondamentali ai fini della vicenda.
Personalmente ho molto apprezzato questo coralitá (se cosí possiamo definirla), soprattutto perché, quando si parla di caratterizzazione, la Hagio fa sempre un ottimo lavoro.
I suoi personaggi, soprattutto in questo caso specifico, hanno un discreto spessore, un carattere definito che li rende facilmente identificabili agli occhi del lettore, un buon background e, soprattutto, se ne percepisce sempre la crescita, la maturazione e il cambiamento. Non sono mai perfetti, completamente buoni o completamente cattivi, ma presentano molte sfaccettature, il che li rende piú umani e realistici, consentendo al lettore di immedesimarsi, simpatizzare o anche, piú banalmente, appassionarsi di piú alle rispettive storie.
Componente fondamentale, come sempre, sono i legami e le relazioni, sempre in grado di catturare e coinvolgere il lettore che non puó fare altro che emozionarsi con e per i protagonisti coinvolti.

Passando all’aspetto grafico, come vi dicevo nella recensione de Il Cuore di Thomas, lo stile di Moto Hagio mi ha colpito fin da subito e non pensavo mi sarebbe piaciuto cosí tanto; anche perché, i disegni dei manga di quel periodo (anni ‘70/‘80 circa) hanno caratteristiche specifiche che faccio fatica a farmi piacere. Non so sia il termine corretto da associare al manga, ma spesso li trovo troppo pomposi…
Il tratto di Moto Hagio, é fine e lineare, deciso, molto curato per quanto riguarda i dettagli, sia nelle tavole piú grandi che in quelle piú piccole, ma mai eccessivo o pesante. I volti sono molto espressivi, soprattutto grazie allo sguardo, sempre in grado di esprimere al meglio le emozioni dei personaggi, anche senza il dialogo.
Sapete che sono fissata con l’aspetto cromatico, quindi mi é stato inevitabile soffermarmi sull’uso del contrasto bianco/nero (con un bianco molto presente e un nero particolarmente forte e pieno), del grigio, dei retini e delle texture.

Insomma, anche MARGINAL si é rivelato una vera chicca e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Se vi piace Moto Hagio, cercate una storia particolare, diversa dal classico BL/omegaverse, ricca di emozioni forti e in grado di trattare temi importanti con enorme delicatezza, credo proprio che MARGINAL possa fare al caso vostro.

Il mio voto è:
4,5/5

A presto!

Silvia

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