martedì 25 febbraio 2020

#BlogTour - RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO di Jennifer Niven |recensione|

Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Rieccomi qui con un nuovo articolo:
pronta a parlarvi di libri!

Oggi, piccolo cambio di banner, perché questa recensione partecipa al #BlogTour per la prossima uscita su Netflix del film RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO, tratto dall'omonimo romanzo di Jennifer Niven.
Il film sarà disponibile sulla piattaforma dal 28 febbraio quindi, fino a quel momento, qualora aveste intenzione di vederlo, vi invito a dare una sbirciatina anche alle altre tappe di questo blog tour (qui trovate la prima - la mia è la seconda)

RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO

Raccontami di un giorno perfetto
di Jennifer Niven

Editore: DeA Planeta libri
Pagine: 400
Prezzo: 14,90€
Pubblicazione: 7 giugno 2016/25 febbraio 2020
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:

È una gelida mattina di gennaio quella in cui Theodor Finch decide di salire sulla torre campanaria della scuola, e non per ammirare il panorama. L'ultima cosa che si aspetta è di trovare qualcun altro lassù, come lui in bilico sul cornicione a dei piani d'altezza. E men che meno si aspetta di trovarci Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due anime fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente. È in quel preciso istante che i due ragazzi provano per la prima volta la vertigine destinata a legarli da lì in poi. I giorni e le settimane successivi, in cui un progetto scolastico li porterà alla scoperta dei luoghi più bizzarri e sconosciuti del loro Paese, trasformeranno infatti la loro timida amicizia in un amore travolgente e una drammatica corsa contro il tempo. Alla fine, a rimanere indelebile sarà l'incanto di una storia d'amore tra due ragazzi che stanno per diventare adulti. Il genere di incanto che solo i giorni perfetti sanno regalare.


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Come vi dicevo, questa recensione è la seconda tappa del Blog Tour dedicato all'uscita del film su Neflix, quindi, prima di cominciare, ringrazio Sara di Milioni di Particelle, per avermi invitato a partecipare a questa iniziativa.


Quando mi è stato proposto di partecipare a questo blog tour, ammetto la mia ignoranza, non conoscevo assolutamente il libro in questione e, tanto meno sapevo ne avrebbero fatto un film. O meglio, il titolo mi diceva qualcosa, ma non avevo la minima idea di cosa parlasse.
A primo impatto, la trama, non mi aveva convinto del tutto ma, memore anche di esperienze passate con romanzi simili, mi sono detta che era il caso di dargli una possibilità (visti anche i diversi pareri positivi che avevo avuto modo di leggere mentre pensavo a che tappa volevo accaparrarmi).
La trama, come vi dicevo, non mi ha particolarmente colpito, ma mi ha comunque dato l'idea di essere migliore di altre cose sul genere che mi è capitato di leggere. Potrebbe apparire abbastanza semplice, ma solo fino ad un certo punto, perché con il progredire della lettura, subentrano tutta una serie di fattori che finiscono per complicare leggermente la vicenda. 
Più di questo, però, non vi posso dire, perché è vero che di base ci troviamo davanti ad una storia d'amore adolescenziale, condita con traumi, lutti familiari e malattie mentali (e lo so, messa così sembra una cosa strana, ma non preoccupatevi) ma non vorrei comunque rischiare di svelare troppo.
In tal proposito, piuttosto, vorrei esprimere un parere per quanto riguarda il tema "malattie mentali". 
Solitamente, quando mi imbatto in romanzi che trattano temi simili a quelli di Raccontami di un giorno perfetto, sono sempre un po' restia e dubbiosa, perché le malattie mentali non sono mai un argomento facile e, molto spesso purtroppo, si finisce per darne un'immagine stereotipata (e per questo sbagliata) e un po' troppo romanzata.
Ora, se escludiamo i miei momenti di ansia (un tempo molto più frequenti e intensi di adesso), non posso dire di aver mai sofferto di problematiche simili, perciò anche la mia potrebbe finire con l'essere l'ennesima sequela di stupidaggini, quindi vi invito a tenere presente, per l'intera durata della recensione, che il mio non è - e mai vorrà essere - un parere medico o da persona esperta, perché non sono ne una ne l'altra cosa.
Devo ammettere che, se da un lato ho apprezzato il modo in cui è stato trattato il tutto, cercando di far comprendere al meglio al lettore quale fosse il disagio del personaggio, senza però banalizzare o edulcorare il problema; dall'altro ho provato un certo senso di fastidio nei confronti delle reazioni degli adulti, trattandosi anche di figure competenti (psicologi e terapisti). Diciamo che le ho accettate nel caso dei genitori, perché molto spesso nemmeno loro sanno come approcciarsi a determinate problematiche e, nel tentativo di aiutare, finiscono anche per fare peggio. Ma certe risposte o certi consigli degli psicologi scolastici mi hanno lasciato leggermente perplessa e mi hanno fatto storcere il naso.
La mia personale interpretazione a questa cosa è che l'autrice abbia voluto creare un netto divario tra le generazioni prese in esame, concentrandosi più su quella che è (o potrebbe essere) la percezione del "paziente", piuttosto che del medico o della famiglia. Perché, sinceramente, se in America determinate risposte fanno parte della prassi - se così volgiamo chiamarla - allora non sono messi molto bene in quanto a competenza e professionalità. E forse nemmeno a rapporti umani, a dirla tutta.

Protagonisti principali, sono due adolescenti alla soglia dei diciotto anni, Violet e Theodor che, per un progetto scolastico, si trovano a dover passare un bel po' di tempo a stretto contatto.
Violet, però, ha da poco subito la perdita della sorella maggiore in un incidente d'auto e ha finito per chiudersi in se stessa e abbandonare qualsiasi aspirazione; Theodore, invece, soffre di un disturbo mentale che nemmeno lui riesce a comprendere e che lo spinge a fare qualsiasi cosa gli dia la prova che è vivo, anche fosse tentare il suicidio.
Il modo in cui Violet e Theodore sono stati resi, non mi è dispiaciuto così come ho apprezzato, in linea di massima, il modo in cui i due si relazionano tra di loro, con i coetanei e con gli adulti che li circondano.

Anche da un punto di vista generale la caratterizzazione non è male ed è interessante vedere le reazioni, spesso molto diverse anche in base all'età e al trascorso, delle varie figure secondarie. Diciamo che, sorvolando sul dettaglio della "semi incompetenza degli specialisti" che vi ho accennato qui sopra, possiamo dire che i personaggi sono tutti piuttosto buoni e ben costruiti.

Raccontami di un giorno perfetto è scritto in prima persona e, ormai credo lo sappiano anche i muri, non sono mai stata una grande amante di questo tipo di narrazione, perché spesso la trovo limitante.
C'è da dire che, la Niven, è stata in grado, proprio attraverso la prima persona, di permettere al lettore di immedesimarsi nei protagonisti e di comprenderli al meglio. Il suo è uno stile semplice e molto emozionante, in grado di coinvolgere fin dalle prime pagine e con un ottimo ritmo narrativo. Io ho letto questo libro in due giorni, ma si potrebbe dire in uno, e non riuscivo a staccarmi dalle pagine.
Dando un piccolo sguardo anche alla struttura del romanzo, mi è piaciuta la divisione in capitoli: ad esclusione di alcuni che si riferiscono ad avvenimenti specifici, vengono seguiti due conti alla rovescia differenti, dall'inizio della narrazione, fino al giorno del diploma.
Per buona parte del libro, infatti, si alternano i punti di vista di Violet (che conta i giorni che la mancano al diploma - "mancano 10 giorno a...") e Theodore (che conta i giorni trascorsi dall'inizio di tutto - " giorno 10; giorno 20") che raccontano in modi diversi, lo stesso fatto. 
L'ho trovato un espediente molto carino e interessante, perché credo fornisca ulteriori dettagli sul carattere dei personaggi.

Ora che ho recuperato anche questa lettura, un po' fuori dalla mia confort zone, sono davvero curiosa di vedere il film, anche solo per scoprire se ci saranno o meno incongruenze e come sarà stata resa l'intera vicenda (una cosa, in base al trailer, posso già dirla: l'attore che interpreta Theodore, non ha nulla a che vedere con la descrizione che se ne fa nel libro. E mi chiedo come renderanno determinati passaggi, ma ok...). 

In ogni caso, se vi piace il genere, direi che Raccontami di un giorno perfetto, è un romanzo che mi sento di consigliare. Non prendete troppo sul serio determinati consigli medici che vengono dati, perché quelli lasciano un po' a desiderare, ma nel complesso è una buona lettura.

Il mio voto è:
3,5/5

A presto!

Silvia


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