mercoledì 13 settembre 2017

#56 Cosa penso di: Non ditelo allo scrittore | recensione |

Seconda lettura del mese!
Sapete come si dice, non c'è due senza tre!


Non ditelo allo scrittore
di Alice Basso

Editore: Garzanti
Pagine: 316
Prezzo: 16,90€ (ebook 9,99€)

Trama:
A Vani basta notare un tic, una lieve flessione della voce, uno strano modo di camminare per sapere cosa c'è nella testa delle persone. Una empatia innata che lei mal sopporta, visto il suo odio per qualunque essere vivente le stia intorno, e che però è fondamentale nel suo mestiere. Perché Vani è una ghostwriter. Presta le sue parole ad autori che in realtà non hanno scritto i loro libri. Si mette nei loro panni. Un lavoro complicato di cui non può parlare con nessuno. Solo il suo capo sa bene qual è il ruolo di Vani nella casa editrice. E sa bene che il compito che le ha affidato è più di una sfida: deve scovare un suo simile, un altro ghostwriter che si cela dietro uno dei più importanti romanzi della letteratura italiana. Solo Vani può farlo uscire dall'ombra. Ma per renderlo un comunicatore perfetto, lei che ama solo la compagnia dei suoi libri e veste sempre di nero, ha bisogno del fascino ammaliatore di Riccardo. Lo stesso scrittore che le ha spezzato il cuore, che ora è pronto a tutto per riconquistarla. Vani deve stare attenta a non lasciarsi incantare dai suoi gesti. Eppure ha ben altro a cui pensare. Il commissario Berganza, con cui collabora, è sicuro che lei sia l'unica a poter scoprire come un boss della malavita agli arresti domiciliari riesca comunque a guidare i suoi traffici. Come è sicuro che sia arrivato il momento di mettere tutte le carte in tavola con Vani. Con nessun'altra donna riuscirà mai a parlare di Chandler, Agatha Christie e Simenon come con lei. E quando la vita del commissario è in pericolo, Vani rischia tutto per salvarlo. Senza sapere come mai l'abbia fatto. Forse perché, come ha imparato leggendo La lettera scarlatta e Cyrano de Bergerac, ogni uomo aspira a qualcosa di più grande, che rompa ogni schema della razionalità e della logica. 


Non c'è due senza tre e il quattro vien da sé, peccato che il quattro arriva in primavera e io sono già in astinenza da Vani Sarca! 
Più Vani Sarca per tutti! E più Berganza! 
Ok, torno seria.


Non ditelo allo scrittore, vede nuovamente protagonista Vani Sarca, ghostwriter per le Edizioni l'Erica e collaboratrice speciale per la Polizia.
In questa nuova avventura, Vani è alle prese con un suo collega: un ghostwriter misantropo, associale, scontroso e incapace di qualsiasi relazione. Peccato che Enrico, il suo capo, voglia far diventare il ghostwriter il nuovo caso editoriale dell'anno.
Nel frattempo, il commissario Berganza sta cercando di smascherare traffici illeciti, presumibilmente controllati da un pregiudicato agli arresti domiciliari. Vani potrebbe essergli estremamente utile, ma Berganza non vuole coinvolgerla nelle indagini per non metterla in pericolo, peccato che Vani non sia della stessa idea.
Aggiungiamoci anche Riccardo e le sue sorprese non richieste e la sorella di Berganza che sembra non trovare Vani particolarmente simpatica, per la nostra Sarca si prospetta un periodo decisamente particolare.

Non ditelo allo scrittore, è il terzo volume della serie che ha come protagonista la ghostwriter Vani Sarca. Dato che del personaggio di Vani vi ho ampiamente parlato nella recensione de L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome (volume 1) e Scrivere è un mestiere pericoloso (volume 2), ho pensato di accennare qualcosa per chi non ha letto le precedenti recensioni e poi passare oltre.
Vani Sarca, come vi dicevo, fa la ghostwriter, ovvero scrive i libri per quegli autori che non ci riescono da soli o che non ne hanno il tempo. Ed è una cosa che a Vani viene piuttosto bene, perché ha la grande capacità di immedesimarsi nella persona che ha davanti, carpendo anche i dettagli più piccoli. Oltre a questo, che già la rende un personaggio decisamente interessante, la nostra ghostwriter ha anche una discreta propensione al sarcasmo, una parlantina niente male e la risposta sempre pronta (anche se a volte le battute non le vengono così bene).
Insomma, Vani è, a mio parere, una delle protagoniste femminili migliori e, soprattutto, meglio caratterizzate, che io abbia incontrato fin'ora!
Detto questo, c'è da dire che anche gli altri personaggi, tra cui il mio amato commissario Romeo Berganza (the one and only), sono tutti caratterizzati e studiati molto bene. Persino le figure secondarie, hanno un forte impatto sul lettore che non fatica a memorizzarne nome e ruolo.

Anche per quanto riguarda le ambientazioni, non c'è molto da aggiungere rispetto alle recensioni dei volumi precedenti.
Gli spazi e i luoghi in cui si svolge la vicenda ci vengono sempre presentati attraverso lo sguardo di Vani che, da brava osservatrice, riporta solo ciò che potrà essere necessario alla trama.

Una cosa che ho molto apprezzato (in tutti e tre i volumi) e di cui ancora non vi avevo parlato è l'alternarsi di episodi del passato di Vani.
Se il filone narrativo principale viene narrato in prima persona dalla ghostwriter, gli spezzoni del passato hanno una narrazione in terza persona ma comunque molto diretta e che fa particolarmente riferimento a Vani.
Nello specifico di questo terzo volume, la sequenza con cui si presentano questi episodi è più regolare e, alla fine, c'è anche una piccola "sorpresa" che però non vi svelo, se no che sorpresa è?!

Passando allo stile, a costi di ripetermi, vi dico che la scrittura di Alice Basso mi piace davvero moltissimo!
Ogni volta che comincio un capitolo non riesco a staccare gli occhi dalla pagina ( o dalla schermata del kobo) e finisce che termino il libro nel giro di un paio di giorni. Lo stile della Basso è coinvolgente e accattivante, riesce a rendere interessanti e scorrevoli persino le parentesi che, normalmente, interrompono la lettura.
Credo sia inutile dire che la mia è stata una lettura molto scorrevole ma soprattutto appassionante, perché, non so se già ve l'ho detto, ma Vani si trova sempre in mezzo alle indagini della polizia e riesce sempre a dare il giusto consiglio al commissario Berganza.

Bene!
Direi che è il caso che mi fermo qui, altrimenti finisce che questa recensione diventa un gran caos, o peggio, un grandissimo sproloqui da fangirl disperata.

Senza dubbio consiglio questo libro a chi ha letto i due volumi precedenti, perché succedono un bel po' di cosucce degne di nota. Mi sento, però, di consigliare l'intera serie a tutti quelli che cercano una lettura frizzante e che vi catturi fin dalle prime righe. Credetemi, in questi romanzi c'è un po' tutto quello che un lettore può desiderare.

Il mio voto è:
✰✰✰✰✰
5/5

P.S. Da notare che Riccardo non l'ho neanche nominato se no mi parte il disagio!

Alla prossima!


Silvia

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