Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Eccomi con un nuovo articolo.
Anche oggi parliamo di libri!
Benvenuti nella recensione della mia seconda lettura di settembre!
Questo libro è uscito il giorno del mio compleanno, forse era un segno che lo leggessi!?! - chissà…
Inizialmente, ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI, non mi aveva convinto, mi ero fatta un’idea sbagliata su questo romanzo, ma sono contenta di essermi ricreduta!
Ci ho messo un po' a convincermi, ma ce l’ho fatta.
E quindi, eccomi qui, pronta a lasciarvi all'articolo!
ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI
di Chiara Gily
Editore: Mondadori
Pagine: 252
Prezzo: 18,50€ (ebook 10,99€ - audiolibro disponibile)
Pubblicazione: 18 marzo 2025
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
Lidia ha lasciato Napoli per Trieste molti anni fa. Da allora fa ritorno di rado, senza mai riuscire a farsi accompagnare dall'eterno fidanzato Pietro. Solo l'invito al terzo matrimonio della cugina può costringerla a un fine settimana nella sua città d'origine. Alice l'ha scelta come damigella d'onore e Lidia non ha scuse per evitare le nozze. Entrambe sono figlie uniche, da sempre chiamate 'e sore cugine, un modo di dire che a Napoli indica un rapporto di sangue molto vicino alla sorellanza. Anche se lei e Alice negli anni si sono allontanate molto, complici i tanti chilometri che le separano. Lidia ha in programma di fermarsi a Napoli solo pochi giorni, ma il destino per lei ha in serbo altri piani. In una manciata di ore, si ritrova unica erede dell'attività di famiglia, l'amatissima bottega di rigattiere del padre Felice, che ne aveva fatto un luogo di incontro per gli abitanti del rione anche grazie al suo eccezionale caffè. Il negozio si rivela presto un covo di segreti e problemi da risolvere. Per fortuna, Lidia non è sola, ad aiutarla ci sono la neosposa Alice e Mila, un'appassionata fotografa. La bottega che tutti davano ormai per persa si trasforma così nel sogno di tre giovani donne, determinate a farla rinascere dalle macerie. Chiara Gily firma un romanzo che fa bene al cuore, pieno di umanità, dolce come un caffè ben zuccherato e frizzante come un calice di spritz. Una storia che insegna come le seconde opportunità arrivano un attimo prima di mollare tutto. Proprio come accade con la felicità.
Lo devo ammettere, questo libro mi ha attratto principalmente per la copertina e ho preferito acquistarlo solo una volta in offerta, perchè, altra piccola confessione, ero partita piuttosto prevenuta nei confronti del romanzo.
Credevo, in tutta onestà, che mi sarei trovata davanti ad una storia che prometteva molto, ma dava poco e invece, nella sua semplicità (quella tipica di tutti i giorni) mi ha piacevolmente stupito!
Ma andiamo con ordine...
ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI, racconta la storia di Lidia Gambardella, insegnante di 40 anni che vive e lavora a Trieste, fidanzata con Pietro da 5 anni.
Lidia non torna molto spesso a Napoli, dove è nata e vissuta fino al termine delle superiori, ma questa volta non ha scelta, perchè sua cugina Alice detta Cice, si sposa (per la terza volta) e Lidia è una delle damigelle d'onore.
Il rapporto di Lidia con la sua famiglia è abbastanza particolare, ma è molto legata a Cice (al punto che le definiscono delle sorelle/cugine) quindi, mette da parte le perplessità e si reca a Napoli. Qui, ritrova un po' quella che era la sua vita prima dell'università, immergendosi in quella che è sempre stata l'atmosfera tipica di via Caravita.
Durante il ricevimento del matrimonio di Alice, però, Felice, il padre di Lidia ha un malore e viene portato d'urgenza in ospedale dove, purtroppo, spirerà poche ore dopo, lasciando, oltre che un vuoto incolmabile nel cuore di Lidia e del resto della famiglia, anche dei debiti misteriosi a cui porre rimedio.
Lidia, con l'aiuto di Alice e di Mila, una giovane fotografa legata al Caffè Napoli e ai quadri di Felice (non vi dico altro se no è spoiler) dovrà capire cosa vuole fare, non solo della bottega del padre, punto di riferimento per il quartiere, ma anche della sua vita che sembra essere giunta ad un bivio.
Con la trama mi fermo qui, perchè è vero che, come vi dicevo, ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI racconta una storia semplice, trattandosi di uno slice of life, ma è anche vero che ci sono alcuni colpi di scena interessanti e molto importanti che sì, sono quelli tipici della quotidianità, ma sono anche ciò che consente al lettore di immergersi maggiormente nella vicenda.
Nonostante la semplicità, vi accorgerete, durante la lettura, che la trama di ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI è anche discretamente intrecciata e il lettore scopre i vari risvolti, di pari passo ai protagonisti, stupendosi ed emozionandosi, ma anche - a volte - arrabbiandosi, con loro.
Oltre alle tematiche tipiche della quotidianità, come i rapporti familiari a volte difficili, la morte, l'abbandono, il confronto con gli altri e con sé stessi, in ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI, si tratta anche il tema delle differenze culturali tra nord e sud.
Avendole l'autrice vissute in prima persona, personalmente ho trovato che ne abbia dato una resa davvero buona, per nulla propendente da un lato o dall'altro e senza stereotipi inutili.
Per carità, c'è qualche piccolo cliché, ma vi dirò che li ho trovati gestiti in modo così naturale e realistico, che ci sono passata sopra senza grossi problemi.
Uno dei temi più importanti di ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI, però, è quello delle seconde possibilità, sia quelle che diamo agli altri che quelle che diamo a noi stessi e, questo tema, si ricollega in maniera indissolubile a quello della rinascita e della presa di consapevolezza di sé, che pervade tutto il romanzo.
Tutte le varie tematiche trattate, comunque, sono sempre rese in maniera delicata, senza semplificare o banalizzare troppo, ma mantenendo comunque un tono relativamente leggero, che non appesantisce, ma anzi rende tutto più comprensibile e - se vogliamo - emozionante.
Come vi dicevo, protagonista principale è Lidia che è anche la voce narrante dell'intero romanzo e colei che ci presenta tutte le altre figure che le ruotano attorno.
Lidia mi è piaciuta fin da subito, non solo perchè non è la classica ragazzina sprovveduta, dato che ha 40 anni ed è abbastanza realizzata nella sua vita, ma anche - e soprattutto - da un punto di vista caratteriale, perchè, forse anche per la vicinanza d'età (finalmente) mi sono rivista in molti tratti del suo carattere, il che mi ha permesso di comprendere meglio non solo lei, ma anche l'ottica con cui presenta gli altri.
Anche gli altri personaggi di ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI sono decisamente importanti e, pur essendo a tutti gli effetti delle figure secondarie, giocano un ruolo fondamentale, divenendo i certi frangenti, protagonisti a loro volta.
Tra tutti, degni di nota sono, ovviamente, Alice, cugina di Lidia, che in un primo momento ho trovato un po' antipatica, ma che poi ho adorato; Felice, il padre di Lidia che, nonostante non ci sia più fisicamente, resta enormemente presente per tutta la narrazione; Francesco, amico d'infanzia di Lidia, che mi è piaciuto subito e per cui ho fatto il tifo dalla prima riga.
O ancora, la madre di Lidia, Mila, la zia Pucci e lo zio Gianni (i genitori di Alice) e tutti gli altri più o meno marginali.
Come credo avrete intuito, ho molto apprezzato la caratterizzazione generale, che mi è sembrata davvero ben fatta, nonostante i limiti tipici della narrazione in prima persona.
Tutte le varie figure prese in esame, siano esse più o meno importanti, risultano realistiche, umane e molto naturali, anche nello sviluppo delle relazioni che le legano.
Questa volta, non mi soffermo troppo sui legami, perchè alcuni sviluppi nello specifico, oltre ad essere un po' spoiler, sono anche fondamentali ai fini della trama stessa e non voglio rovinarvi quei piccoli plot twist di cui vi parlavo all'inizio.
Non conoscevo Chiara Gily, ma il suo stile mi ha piacevolmente colpito.
La sua è una scrittura semplice e frizzante, di forte impatto e in grado di catturare il lettore, proprio per questa sua semplicità.
Le descrizioni sono molto buone e, pur essendo a volte un po' più lunghe e dettagliate, non interrompono mai la narrazione, ma anzi, spesso la arricchiscono.
Lo stesso vale per i dialoghi, che risultano sia divertenti che emozionanti, mettendo in luce ancora di più certi contrasti e certe differenze, non solo nello specifico della vita di Lidia, ma anche in generale.
Ne deriva, quindi, un ritmo narrativo davvero accattivante e veloce, in grado di catturare il lettore e tenerlo incollato alle pagine, dall'inizio alla fine, emozionandolo con le vicende dei personaggi.
Sapete, ormai, che non amo la narrazione in prima persona, ma nel caso di ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI, l'ho trovata davvero calzante: la voce di Lidia, che risulta molto spesso ironica e autoironica, mi ha colpito fin da subito e, sinceramente, non credo che l'uso della terza persona avrebbe avuto lo stesso impatto (per lo meno per quanto mi riguarda).
Insomma, sono molto contenta di essere andata oltre il mio pensiero e di aver approfittato delle offerte di Kobo per recuperare ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI che non è, evidentemente, solo una bella copertina, ma che si è rivelato anche una bella lettura.
Se cercate un romanzo che vi emozioni ma sia anche in grado di divertirvi, con una protagonista in cui è facile identificarsi, ma soprattutto ben scritto, direi che ASPETTAMI AL CAFFÈ NAPOLI potrebbe fare davvero al caso vostro.
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