venerdì 13 dicembre 2024

I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI di Satoshi Yagisawa |recensione|

Buona sera mie piccole volpi!
Eccomi qui con un nuovo articolo.
Anche oggi vi parlo di libri!

Benvenuti nella recensione della mia prima lettura di dicembre!
*war is over - direbbero i gggiovani!*
Tra un recupero e l’altro e tra un manga e l’altro, questo è, a tutti gli effetti, il primo libro iniziato e finito a dicembre!
Devo dire che il Calendario dell’Avvento sta dando i suoi frutti!
Ma ora, senza ulteriori indugi, direi di passare all'articolo ♥
Quindi, vi lascio alla recensione!


I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI


I miei giorni alla libreria Morisaki
di Satoshi Yagisawa

Editore: Feltrinelli
Pagine: 160
Prezzo: 10,00€ (ebook 8,99€/audiolibro 5,56€)
Pubblicazione: 7 giugno 2022

Trama:
Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all'inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l'eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po' squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L'opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l'uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un'altra. È Satoru a lanciarle un'ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d'amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.
Ho questo libro da davvero un sacco di tempo e, se non erro, in digitale ho anche il seguito e, nonostante Madre (che l’ha letto prima di me - come sempre) me l’avesse consigliato a più non posso, non avevo mai trovato il giusto input per iniziarlo.
Era in programma, nel senso che mi era detta l’avrei sicuramente letto quest’anno, tanto che ha stazionato costantemente in TBR, ma mi sono sempre solo limitata a tenerlo sul comodino.
Poi, lo scorso venerdì, sono andata a lavoro a recuperare le ultime cose in armadietto e, dovendo tornare a piedi ma non avendo voglia di ascoltare musica (stranamente), ho optato per un audiolibro e ho subito pensato a questo in particolare!
Confesso di non essere una grande fan degli audiolibri, pur comprendendone la comodità, perché hanno due pecche (per me): non posso annotarmi le frasi che mi piacciono e sono letti decisamente troppo lentamente per i miei guati (vi dico solo che questo l’ho impostato a x1.7 e ancora mi sembrava lento). Così, alla fine, ho preso il cartaceo dal comodino e l’ho finito in maniera classica.
Ed ora eccomi qui a parlarvene!

I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI, in un primo momento, potrebbe sembrare il classico libro che parla di libri che tanto vanno di moda nell’ultimo periodo (e non è una critica, io stessa ne ho parecchio nella libreria di kobo, perché sono un “genere” che mi incuriosisce), ma in realtà è molto di più.
Nonostante la semplicità della trama di base e la brevità del volume, l’autore è stato comunque in grado di trattare temi di grande attualità, con estrema delicatezza, senza mai appesantire le vicende, am comunque mettendoli in giusta luce.

Attraverso gli occhi di Takako, la protagonista principale, nonché voce narrante, il lettore viene introdotto in quella sorta di “realtà parallela” a sè stante che è Jinbocho, il quartiere delle librerie di Tokyo.
Takako ci parla della sua vita, del suo rapporto con lo zio Satoru, proprietario della libreria Morisaki, ma ci parla anche della vita dello zio, delle vicende personali delle persone con cui entra in contatto e della vita di tutti i giorni a Jinbocho, offrendo un ottimo spaccato sulla società moderna giapponese.
Oltre a scoprire la passione per la lettura e l’amore per i libri, anzi, forse proprio grazie a questo, Takako impara a conoscere sé stesse, riesce a risollevarsi dalle proprie ceneri, a mettersi al primo posto e a trovare finalmente il suo posto nel Mondo.

Altri temi importanti di questo volume, sono l’amicizia, l’amore sotto diverse forme e la famiglia; ma si parla anche di abbandono, tradimento e malattia.
Tutto sempre in maniera molto delicata, con particolare attenzione all’aspetto emotivo e, perché no, anche a quello psicologico.

Come vi accennavo, protagonista principale, oltre che narratrice dell’intera vicenda, è Takako, una venticinquenne come tante che, in seguito ad una brutta delusione d’amore che la costringe anche a lasciare il lavoro, si trova a trascorrere qualche mese alla libreria dello zio.
Takako, si capisce fin da subito e lo ammette lei stessa, è una ragazza molto chiusa, timida e remissiva che, in un certo senso, si annulla per gli altri e che quindi, pur avendo già 25 anni, ancora non ha capito chi è, spera di trovare il suo posto nel mondo, ma non fa nulla per cercarlo.
Questo, però, all’inizio della nostra storia.
Nel corso della narrazione, Takako, se ne accorge lei stessa, affronta un percorso di crescita e maturazione, di cambiamento interiore e di presa di consapevolezza.
Non mancano le difficoltà e nemmeno i momenti di sconforto, ma anche attraverso l’aiuto dello zio e dei libri, Takako impara a conoscersi e a conoscere gli altri e il mondo che la circonda.

E qui, veniamo al secondo personaggio importante del libro: zio Satoru.
Lui, in assoluto, il mio preferito! So che non lo dico mai, ma qui era d’obbligo.
Satoru è un uomo sulla quarantina (se non ho fatto male i conti, in base a quello che dice, dovrebbe avere 45 anni o poco più) e gestisce la libreria Morisaki, che altro non è se non la libreria di famiglia, gestita prima di lui dal padre (il nonno di Takako).
Caratterialmente, Satoru è l’esatto opposto della nipote: è allegro, entusiasta e pieno di vita. Anche lui, nella vita, ha affrontato le sue difficoltà, ma non si è fatto abbattere (non molto per lo meno) e ha sempre cercato di trarne qualcosa di positivo e qualche insegnamento.
Satoru trova conforto nei libri e aiuta la nipote e i clienti della libreria a fare lo stesso.

Attorno a loro, poi, ruotano tutta una serie di altre figure più o meno secondarie, ma ognuna con un ruolo ben preciso e con la propria importanza all’interno della vicenda generale, ma anche nel personale dei protagonisti.
Abbiamo Momoko, la moglie di Satoru; Hideaki, ex fidanzato di Takako (su di lui non fatemi esprimere, che è meglio); Tomo e Takano, nuovi amici di Takako a Jinbocho; il signor Sabu, un assiduo cliente della libreria e tanti altri.

In generale, la caratterizzazione, mi è piaciuta molto!
Sia che si tratti di protagonisti che delle altre figure incontrate, mi sono sembrati tutti resi molto bene, in maniera completa e definita, anche se tutti ci vengono presentati attraverso gli occhi di Takako.
Potremmo quasi dire che questo è un libro scritto in prima persona che però è come se non lo fosse.
Sapete che non amo questo tipo di narrazione, ma in questo caso mi è piaciuta tanto.

I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI è il romanzo d’esordio di Satoshi Yagisawa e, vi dirò, se non l’avessi letto nella sua biografia in copertina, non l’avrei mai detto: il suo stile mi ha colpito subito.
Quella di Yagisawa sensei è una scrittura semplice, priva di eccessivi orpelli ma che, proprio per questo, arriva dritta al cuore del lettore, che si sente immediatamente coinvolto nelle vicende.
Le descrizioni sono davvero buone, i particolari non mancano, ma allo stesso tempo, non risultano mai ingombranti e anzi, svolgono un ruolo importante all’interno della narrazione.
Anche i dialoghi sono davvero buoni: molto scorrevoli, frizzanti e sempre in grado di esprimere al meglio le emozioni dei personaggi coinvolti.
Il ritmo che ne deriva è davvero coinvolgente e veloce e, nonostante si tratti di uno slice of life, si fatica ad abbandonare la lettura.

Sono davvero contenta di aver recuperato questa lettura: finalmente un libro che parla di libri, ma non parla solo di quello, che è in grado di diffondere l’amore per la lettura ma anche di parlare di quotidianità e di temi importanti.

Se cercate una lettura scorrevole ed emozionante, semplice ma che tratta temi di attualità, con personaggi in cui non è difficile immedesimarsi, I MIEI GIORNI ALLA LIBRERIA MORISAKI è ciò che fa per voi.
Recupererò presto anche il seguito!


Il mio voto è:
4/5

A presto!

Silvia

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