Questo mese sto leggendo tantissimo e sono anche parecchio regolare, mi pare!
Non diciamolo troppo forte ;)
di Licia Troisi
Editore: Mondadori
Pagine: 142
Prezzo: 11,00 € ( ebook 6,99 € )
Trama:
Malva è una scintillante città di vetro e metallo circondata dalla foresta. L'aria è pura, le strade sono pulite e gli abitanti vivono immersi negli agi. Ma sotto l'apparenza, scavata nelle profondità della terra, si nasconde la faccia segreta della città, soffocata dai miasmi tossici. Laggiù vivono i Drow, gli schiavi degli umani, che pagano il prezzo di quel benessere. E' questo il mondo diviso in cui si muove il guardiano Telkar, mezzosangue cresciuto tra i privilegi, ma segnato dal marchio infamante dei Drow. Ma quando la tranquillità di Malva comincerà a essere turbata da morti misteriose, sarà lui a offrirsi per una missione quasi impossibile: scendere nella città sotterranea e scoprire il colpevole. Un viaggio nelle tenebre e nella paura, tra macchinari infernali e veleni, da cui Telkar uscirà completamente trasformato.
Se vi dico che non mi ricordo nemmeno da quanti anni ho questo libro, mi disconoscete?
Ebbene, lo devo ammettere, ho questo libro da tantissimo tempo e non avevo mai trovato il momento giusto per leggerlo. A quanto sembra, è arrivato questo mese, perchè ho finito la mia tbr con dieci giorni di anticipo...
I dannati di Malva è la storia di Telkar, un mezzosangue che desidera solo di essere accettato dagli umani che abitano la città di Malva. Per questo intraprende la carriera di Guardia Cittadina, mettendosi in molti casi contro i Drow, coloro che condividono con lui metà del sangue.
Quando degli strani omicidi provocati dalla magia seminano il panico a Malva, Telkar crede di essere l'unico in grado di scoprire chi sia il colpevole.
Smetterà i panni della Guardia Cittadina, si fingerà un mezzosangue proveniente dalla Foresta e si infiltrerà nei Livelli Inferiori e, lavorando accanto ai Drow cercherà di scoprire chi tra loro si aggira in città mietendo vittime.
Ma scoprirà che anche i Drow stanno morendo, consumati lentamente da un morbo misterioso che sembra colpire soprattutto chi lavora a contatto con il Miravar.
C'entra davvero il Miravar con la morte dei Drow?
Perchè il Drow misterioso uccide solo umani all'apparenza innocenti?
E Telkar cosa deciderà di fare, da che parte si schiererà?
Come già vi ho detto in una recensione precedente (e più o meno in tutti i miei social), Licia Troisi è la mia autrice italiana preferita. Ho cominciato ad appassionarmi al fantasy anche grazie alla saga del Mondo Emerso e, nel corso degli anni, ho cercato di recuperare tutte le sue pubblicazioni.
Ammetto che mi manca ancora qualche libro, ma ci sto lavorando!
Comunque, andiamo avanti!
Quando ho acquistato questo libro, non mi sono accorta subito che si trattava di uno stand-alone e così l'ho messo in libreria in attesa che uscissero gli altri volumi di quella che, ne ero davvero convinta, sarebbe stata una nuova saga di Licia.
Ovviamente poi mi sono resa conto del mio errore e mi sono ripromessa per mesi e mesi che avrei letto I dannati di Malva al più presto, perché ero davvero curiosa di vedere se, dopo la saga del Mondo Emerso e quella della Ragazza Drago, anche uno stand-alone di Licia mi sarebbe piaciuto ugualmente.
Mi dilungo un po' su questo argomento, perché dello stile di scrittura di Licia vi ho già parlato in altre recensioni e non mi voglio ripetere e anche perché è un ragionamento che mi frulla in testa da un po'.
In ogni caso, ho sempre avuto l'idea che cominciare a scrivere partendo da una saga per passare agli stand-alone solo in seguito, fosse sicuramente più complesso rispetto ad un processo contrario.
Soprattutto, secondo me, quando si parla di fantasy, che è un genere letterario tutt'altro che semplice da scrivere (ve lo dice una che ogni tanto ci prova).
Quando si sa di avere tre volumi a disposizione per elaborare la trama al meglio, ci si può prendere qualche libertà in più, rispetto a quando si ha un solo volume, magari anche di breve lunghezza.
Ecco perché ero molto curiosa di leggere questo libro!
Bene, e dopo questo sproloquio, veniamo al libro in sé.
Trattandosi di sole 142 pagine, non potrò dilungarmi troppo, onde evitare di farvi spoiler di qualche genere.
Cosa mi ha colpito di più de I dannati di Malva?
Sicuramente il fatto che, anche con poche pagine a disposizione (rispetto al solito), Licia Troisi sia stata in grado di delineare un mondo fantastico in maniera impeccabile, senza buchi di trama, spiegazioni lasciate in sospeso o che altro.
I luoghi sono descritti brevemente, è vero, ma il lettore ha modo di farsi comunque un'idea precisa di quelle che sono le ambientazioni principali.
E anche i personaggi sono caratterizzati perfettamente!
Il protagonista è anche il narratore principale della vicenda e questo lo rende, senza dubbio, il personaggio meglio caratterizzato. C'è da dire, però che anche le altre figure sono ben rese agli occhi del lettore e che nulla è lasciato al caso.
Ho apprezzato molto Telkar, il protagonista, sia per il suo carattere che per il percorso di crescita e consapevolezza che affronta nel corso della vicenda.
L'idea di mettere due razze a confronto, rendendo una inferiore e sottomessa all'altra e di porre come centro del romanzo un protagonista che, essendo mezzosangue, si trova in una situazione di stallo da entrambi i lati, mi ha catturato fin da subito.
Il viaggio, anche interiore, che compie Telkar fornisce al lettore la possibilità, non solo di legarsi al personaggio e di empatizzare con esso, ma anche di riflettere su temi importanti quali l'accettazione di sé stessi e del diverso.
Sono temi tipici della letteratura fantasy e quindi anche della precedente produzione di Licia, ma credo che renderli al meglio e far sì che passasse il giusto messaggio, visto il poco spazio a disposizione, non sia stata impresa facile.
Personalmente, ho trovato questo romanzo un'ottima lettura, non solo perché è un libro di Licia e quindi sono di parte.
Mi ha catturato fin dalle prime pagine, ho apprezzato i personaggi, le ambientazioni, lo svolgimento della trama e mi ha dato anche diversi spunti di riflessione.
Senza dubbio lo consiglio a chi ama il fantasy, a chi è fan di Licia Troisi, ma anche a chi vuole approcciasi al genere e/o alla produzione di questa autrice.
Credo che non ne resterete delusi!
Alla prossima!
Quando ho acquistato questo libro, non mi sono accorta subito che si trattava di uno stand-alone e così l'ho messo in libreria in attesa che uscissero gli altri volumi di quella che, ne ero davvero convinta, sarebbe stata una nuova saga di Licia.
Ovviamente poi mi sono resa conto del mio errore e mi sono ripromessa per mesi e mesi che avrei letto I dannati di Malva al più presto, perché ero davvero curiosa di vedere se, dopo la saga del Mondo Emerso e quella della Ragazza Drago, anche uno stand-alone di Licia mi sarebbe piaciuto ugualmente.
Mi dilungo un po' su questo argomento, perché dello stile di scrittura di Licia vi ho già parlato in altre recensioni e non mi voglio ripetere e anche perché è un ragionamento che mi frulla in testa da un po'.
In ogni caso, ho sempre avuto l'idea che cominciare a scrivere partendo da una saga per passare agli stand-alone solo in seguito, fosse sicuramente più complesso rispetto ad un processo contrario.
Soprattutto, secondo me, quando si parla di fantasy, che è un genere letterario tutt'altro che semplice da scrivere (ve lo dice una che ogni tanto ci prova).
Quando si sa di avere tre volumi a disposizione per elaborare la trama al meglio, ci si può prendere qualche libertà in più, rispetto a quando si ha un solo volume, magari anche di breve lunghezza.
Ecco perché ero molto curiosa di leggere questo libro!
Bene, e dopo questo sproloquio, veniamo al libro in sé.
Trattandosi di sole 142 pagine, non potrò dilungarmi troppo, onde evitare di farvi spoiler di qualche genere.
Cosa mi ha colpito di più de I dannati di Malva?
Sicuramente il fatto che, anche con poche pagine a disposizione (rispetto al solito), Licia Troisi sia stata in grado di delineare un mondo fantastico in maniera impeccabile, senza buchi di trama, spiegazioni lasciate in sospeso o che altro.
I luoghi sono descritti brevemente, è vero, ma il lettore ha modo di farsi comunque un'idea precisa di quelle che sono le ambientazioni principali.
E anche i personaggi sono caratterizzati perfettamente!
Il protagonista è anche il narratore principale della vicenda e questo lo rende, senza dubbio, il personaggio meglio caratterizzato. C'è da dire, però che anche le altre figure sono ben rese agli occhi del lettore e che nulla è lasciato al caso.
Ho apprezzato molto Telkar, il protagonista, sia per il suo carattere che per il percorso di crescita e consapevolezza che affronta nel corso della vicenda.
L'idea di mettere due razze a confronto, rendendo una inferiore e sottomessa all'altra e di porre come centro del romanzo un protagonista che, essendo mezzosangue, si trova in una situazione di stallo da entrambi i lati, mi ha catturato fin da subito.
Il viaggio, anche interiore, che compie Telkar fornisce al lettore la possibilità, non solo di legarsi al personaggio e di empatizzare con esso, ma anche di riflettere su temi importanti quali l'accettazione di sé stessi e del diverso.
Sono temi tipici della letteratura fantasy e quindi anche della precedente produzione di Licia, ma credo che renderli al meglio e far sì che passasse il giusto messaggio, visto il poco spazio a disposizione, non sia stata impresa facile.
Personalmente, ho trovato questo romanzo un'ottima lettura, non solo perché è un libro di Licia e quindi sono di parte.
Mi ha catturato fin dalle prime pagine, ho apprezzato i personaggi, le ambientazioni, lo svolgimento della trama e mi ha dato anche diversi spunti di riflessione.
Senza dubbio lo consiglio a chi ama il fantasy, a chi è fan di Licia Troisi, ma anche a chi vuole approcciasi al genere e/o alla produzione di questa autrice.
Credo che non ne resterete delusi!
Il mio voto è:
✰✰✰✰✰
5/5
Alla prossima!
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