Mistero a Villa del Lieto Tramonto
di Minna Lindgren
Editore: Sonzogno
Pagine: 284
Prezzo: 16,50€ (ebook 9,99€)
Trama:
A Villa del Lieto Tramonto, ridente casa di riposo immersa nella foresta vicino a Helsinki, è l'ora del caffè e, come al solito, Irma e Siiri, due vivaci novantenni ospiti della residenza, amano trascorrere quel momento in perfetto relax. Dopo le partite a canasta, le lezioni di ginnastica dolce, il whiskino prescritto dal medico o le riunioni del gruppo per la memoria, un'oretta di svago ci vuole per scambiarsi ricordi di giovinezza o spettegolare sul funerale del giorno, che è pur sempre una festa e un avvenimento per curare il proprio look. Ma soprattutto, l'ora del caffè dà l'occasione per criticare il regolamento e l'incuria del personale specializzato, quello che figli e nipoti, per guarire i sensi di colpa, chiamano "servizi di eccellenza". Per fortuna dalla Villa si può anche uscire, andare in giro in tram per rifarsi l'occhio con le bellezze della capitale finlandese, e così a Siiri, Irma e alla loro terza compagna, Anna-Liisa, capita di osservare, con bonario sarcasmo, le stranezze del mondo moderno che le circonda. A turbare la routine delle tre amiche è però un fatto terribile: la morte, in circostanze misteriose, del giovane cuoco, sempre gentile e pieno di allegria, accompagnata da una serie di episodi inquietanti che rivelano il lato sinistro di quel rifugio, ora non più così accogliente. Provette Miss Marple, Siiri, Irma e Anna-Liisa si trasformano in intraprendenti investigatrici.
Ma ci si può sentire affini ad una vecchietta di novantaquattro anni?
Perché a me è successo.
Voi dite che è normale?
Vabbè, ma veniamo a noi e alla nostra recensione.
La trama di copertina, che vi ho riportato (come sempre) qui sopra, è decisamente ben scritta e, una volta tanto, spiega esattamente quello che succede nel libro. Quindi vi risparmio la mia versione!
tic-tac, tic-tac, tic-tac direbbe Irma!
L'intero libro è narrato in terza persona ma, in questo primo volume seguiamo principalmente il punto di vista di Siiri. E per fortuna, dico io, perché non so se sarei stata in grado di seguire Irma e la sua parlantina a ruota libera.
Ma tornando a Siiri, credo che, tra le tre vecchiette, lei sia quella che ho trovato più simpatica e con cui mi sono sentita più in sintonia. Per quanto a 27 anni ci si possa sentire in sintonia con una donna di 94😁
Questo non vuol dire che io non abbia apprezzato anche Irma e Anna-Liisa, anzi!
Le nostre tre protagoniste sono così caratterialmente diverse che è normale entrare in sintonia con una in particolare, ma allo stesso tempo non si possono che trovare simpaticissime anche le altre.
Abbiamo Irma che è quella più esuberante, senza filtro cervello/bocca, in grado di passare di palo in frasca in mezza frase e di attaccare bottone con chiunque. Allo stesso tempo è anche quella più combattiva, con i suoi reclami a qualsiasi autorità esistente e in grado di tenere testa a Virpi, la caporeparto.
Siiri, invece, è quella più posata e anche un po' timorosa, che ogni tanto si fa prendere dal panico e si lascia sopraffare dalla sua aritmia cardiaca. Siiri è anche quella più riflessiva e analitica, che osserva le persone e il mondo intorno a sé, lanciandosi molto spesso in ragionamenti quasi filosofici.
Anna-Liisa si pone un po' nel mezzo tra le due, perché è inizialmente molto impostata e seriosa, da buona ex professoressa, ma poi la si vede lasciarsi andare sulla via di un nuovo amore (quando si dice che l'amore non ha età).
Oltre alle nostre tre vecchiette preferite, sono molti altri i personaggi che si incontrano nel corso della lettura. Alcuni profondamente negativi, come Virpi la caporeparto, altri che appaiono negativi ma invece sono molto positivi, come Mika il cuoco taxista.
In generale, la caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata davvero ben fatta. Ovviamente quelle di cui ci viene fornito un quadro più completo sono le tre protagoniste. Ma anche delle altre figure (soprattutto quelle più importanti per la narrazione), ci viene fornito qualche dettagli in più, in modo che il lettore possa comprendere al meglio il legame con le protagoniste e il ruolo nella vicenda.
Per quanto riguarda le descrizioni, devo dire che, a mio parere, sono la parte più lenta dell'intero romanzo.
Non posso dire che non siano ben fatte, perché certe volte sembra di stare in tram seduta accanto a Siiri, ma in certi casi sono un po' esagerate.
Un esempio di questa esagerazione è proprio il riportare in maniera dettagliata i percorsi dei tram, con le fermate, i cambi di linea e i palazzi/monumenti che si incontrano...
Questa cosa è bellina le prime tre o quattro volte, poi diventa pesantuccia.
Io, lo ammetto (e lo so che non si fa), ad un certo punto ho iniziato a saltare qualche pezzetto qua e là.
Sorvolando su questo però, la trama è davvero interessante, perché non c'è solo la tragicomica indagine delle tre vecchiette, ma si può notare anche una leggera (ma neanche tanto) sotto-trama di denuncia sociale, verso le condizioni degli anziani nelle case di riposo.
Altro tema interessante è proprio quello della vecchiaia. L'autrice affronta in maniera molto ironica, ma allo stesso tempo delicata, il passare inesorabile degli anni, fornendo un'ottima versione di quello che è il loro modo di vedere il mondo moderno.
Lo stile di Minna Lindgren è semplice, ma curato. A tratti è un po' prolisso e quindi la narrazione procede a rilento, ma è anche vero che stiamo parlando di anziani che, di certo, non possono andare veloce. Diciamo che, molto spesso, il ritmo della narrazione procede alla stessa velocità dei protagonisti.
In generale, è stata una lettura davvero molto carina.
Mi sono un po' affezionata ai personaggi e credo proprio recupererò anche il secondo e terzo volume, giusto per vedere cosa succede alle tre vecchiette più arzille di Helsinki.
Ammetto che ci sono stati dei punti che non mi hanno convinto tantissimo, ma tutto sommato ve lo consiglio se volete leggere un "giallo" un po' diverso dal solito.
Il mio voto è:
✰✰✰✰ meno
4-/5
Alla prossima!
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