giovedì 25 gennaio 2024

WOLFSONG: IL CANTO DEL LUPO di T. J. Klune |recensione|

Buona sera mie piccole volpi!
Rieccomi con un nuovo articolo.
Anche oggi vi parlo di libri!
Benvenuti nella recensione della mia seconda lettura di gennaio!
Ebbene sì, oggi vi porto qualcosa di nuovo e non una recensione di recupero - siete contenti?!
(sappiate che l'ultima recensione di recupero dovrebbe arrivare domani, poi sarò finalmente in pari e non vi annoierò più)
Vi anticipo che, inizialmente, questa saga è stata edita da Triskell Edizioni ma che, ad ottobre 2023, Mondadori ne ha fatto una riedizioni e i volumi di Triskell non sono più così semplici da reperire. 
Nella scheda, quindi, metterò i dati del volume che ho letto, ma entrambi i link all'acquisto - per correttezza.
Detto ciò, vi lascio alla recensione!

WOLFSONG: IL CANTO DEL LUPO


Wolfsong: il canto del lupo
- Green Creek #1 -
di T.J. Klune

Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 530
Prezzo: 15,00€ - Triskell (19,00€ flessibile / 11,99€ ebook - Mondadori)
Pubblicazione: 15 luglio 2020

Trama:
Ox aveva dodici anni quando suo padre gli disse che non valeva niente e che la gente non lo avrebbe mai compreso. Poi andò via. Ox aveva sedici anni quando incontrò un ragazzo che parlava, parlava e parlava. In seguito scoprì che quel ragazzo non aveva aperto bocca per quasi due anni prima di quel giorno. Ox aveva diciassette anni quando scoprì il segreto del ragazzo e il mondo attorno a lui si dipinse di rosso, arancione e viola, di alfa, beta e omega. Ox aveva ventitré anni quando la morte arrivò in città, scavandogli un vuoto nella testa e nel cuore. Il ragazzo rincorse il mostro con lo sguardo assetato di vendetta, lasciando Ox a raccogliere i cocci. Sono trascorsi tre anni da quel fatidico giorno... e il ragazzo è tornato. Ma ora quel ragazzo è un uomo e Ox non può più ignorare il canto che ulula tra di loro.
Questo ebook (così come tutta la serie) staziona da diverso tempo nella mia libreria di kobo: ricordo di aver recuperato il resto della serie - perchè all'epoca avevo solo questo volume - quando Mondadori annunciò che avrebbe ripubblicato la saga.
Ora, senza nulla togliere a Mondadori, personalmente ho preferito acquistare l'edizione originale di Triskell, dato che sono stati proprio loro a portare per primi questa saga in Italia (se non a dirittura a tradurre Klune) , diciamo che nel mio piccolo ho cercato di rendere merito (e lo so che nella versione nuova c'è un capitolo extra, ma ho sentito pareri troppo contrastanti quindi ho preferito farne a meno).
Fatte le dovute precisazioni, possiamo passare alla recensione vera e propria, che su questo libro c'è davvero molto da dire!

Tanto per cominciare, vi anticipo già che, nonostante la valutazione positiva, questo libro mi ha un po' lasciato perplessa (anche se non è il termine giusto) in certi punti. Non si tratta di perplessità così destabilizzanti da variare il mio giudizio sulla storia, ma comunque penso ve ne parlerò brevemente a fine recensione, tanto per capire se si tratta di una percezione mia o se è sentimento comune.
Per ora, procediamo secondo il solito schema...

A mio parere, WOLFSONG: IL CANTO DEL LUPO si potrebbe considerare come una sorta di romanzo di formazione misto ad una saga familiare, dato che, per tutta la durata della narrazione, oltre a seguire la crescita personale del protagonista principale (nonché narratore, ma di questo parleremo dopo) seguiamo anche le vicende del braco a cui si legherà e che diventerà la sua famiglia. Branco che, da quel che ho potuto intuire - sbirciando le trame - sarà protagonista anche dei volumi successivi. Insomma, questo primo volume della serie GREEN CREEK presenta una buona commistione di generi, perchè abbiamo sicuramente la parte romance, che si rivela essere una componente leggera e frizzante, ma anche più pesante e drammatica, abbiamo il fantasy, perchè stiamo pur sempre parlando di licantropi e magia, che si intreccia alla perfezione con la parte di azione e, per finire, abbiamo anche l'omegaverse che, proprio come la parte di azione, si intreccia perfettamente alla componente fantasy.
Senza contare che, in WOLFSONG, si trattano temi forti e di grande importanza e attualità, toccando anche tematiche delicate come la violenza e l'abuso, la perdita di una persona casa o ancora concentrandosi sulla crescita personale e sull'accettazione di sé stessi e dell'altro. Di tutti questi argomenti si parla sempre con grande rispetto, tatto e attenzione.

In definitiva, la trama di base di WOLFSONG, potrebbe definirsi semplice ma complessa allo stesso tempo. Complessa proprio perchè ricca di generi e vicende che si intrecciano, ma semplice, perchè il lettore, tutto sommato, riesce sempre a seguire ciò che sta succedendo, anche quando il ritmo si fa più concitato.

Come vi dicevo, questo romanzo è anche un omegaverse, ma si tratta di un omegaverse decisamente diverso dal solito a cui, lo confesso, ho fatto un po' fatica ad abituarmi, proprio perchè non rientra nei canoni di ciò che sono abituata a leggere. Sapete che non ne leggo molti perchè, con questa categoria, ho un rapporto di amore/odio, ma ormai pensavo di essermi fatta una certa esperienza con termini e caratteristiche. Ebbene, Klune ha un po' stravolto questa mia convinzione, mantenendo sì molti dei tratti peculiari dell'omegaverse, ma ha anche inserito dei dettagli più personali che, per quanto mi riguardano, si discostano da quelle che, per l'appunto, sono le caratteristiche base.
Basta, comunque, superare lo scoglio iniziale ed entrare nel giusto ordine delle idee e tutto risulta più chiaro.

Sulla trama, come avrete capito, mi sono tenuta molto sul vago, perchè sarebbe davvero un peccato impedirvi di scoprire anche i più piccoli particolari, mano a mano che le vicende si evolvono, proprio come accade al protagonista stesso.

Questo perchè, come vi ho anticipato all'inizio, a raccontarci ciò che accade è uno dei protagonisti principali ovvero Oxnard, detto Ox. Tutto ci viene narrato dal suo personale punto di vista, permettendoci di scoprire questo mondo così particolare che è il Branco.
Perché, per quanto particolare e un po' sui generis (capirete cosa intendo solo leggendo il libro), Ox è un essere umano e si trova, a volte suo malgrado, coinvolto in fatti che di umano non hanno proprio nulla, entrando in contatto con la magia e con, per l'appunto, il concetto di branco, di alpha/beta/omega e tanto altro che scoprirete, un po' alla volta, insieme a lui.

Ox è un personaggio che mi ha colpito molto: viene spesso definito lento, solitario, diverso, ma in realtà si capisce subito che questo ragazzo è così perchè è stato cresciuto con la convinzione - e forse un po' anche l'imposizione - di essere così e riesce a fatica a scrollarsi di dosso questa "maschera".
Potremmo dire che Ox comincia a capire chi è veramente, solo quando incontra Joe, altro protagonista principale della vicenda, un ragazzino e poi un uomo che gli stravolge la vita e cambia il suo modo di vedere sé stesso e gli altri.
Joe, che quando incontra Ox è poco più che un bambino, infatti è caratterialmente il suo esatto opposto.
L'aver vissuto esperienze simili, però, conferisce ad entrambi tratti comuni nella formazione del carattere e nei risvolti psicologici. Insomma, i due non potrebbero essere più diversi ma, allo stesso tempo, sono così simili da completarsi a vicenda senza nemmeno rendersene conto.

Attorno a Ox e Joe, ruotano poi tutta una serie di figure, più o meno importanti che, in ogni caso, definire secondarie sarebbe riduttivo, visto quanto spesso giocano un ruolo fondamentale , non solo nelle vicende personali dei due ragazzi, ma anche in quella di base che, potremmo dire, li coinvolge tutti allo stesso modo.

La caratterizzazione generale mi è piaciuta.
Nel corso della storia, ogni personaggio compie un percorso di crescita e maturazione; su ognuno di essi è stato fatto un buon lavoro di analisi psicologica, mettendo in evidenza questo cambiamento, senza però ignorare le difficoltà che comporta.
Tutti sono resi in maniera molto umana e realistica, tanto che, se non fosse per certi particolari che è impossibile ignorare, quasi non ci si accorgerebbe della componente fantastica - nonostante questa sia molto evidente e importante.

Particolare attenzione, poi, viene posta sulle emozioni e sui legami, siano essi d'amore, d'amicizia o familiari, ma anche su quelli che hanno una connotazione più negativa.
Lo stesso concetto di Branco si potrebbe analizzare per ore e potremmo star qui a parlarne per chissà quanto, vista la particolarità di questo legame che va ben oltre la famiglia e/o l'amore e che, personalmente, mi ha molto affascinato, forse anche delle varie relazioni amorose in quanto tali.

Lo stile di T. J. Klune è decisamente particolare e confesso di aver avuto non poche difficoltà ad abituarmi a questa sua scrittura semplice, per quanto riguarda i termini, ma a tratti più complessa se ci si concentra sulle strutture utilizzate.
WOLFSONG è narrato, ovviamente, in prima persona. 
Non mi ripeto su quello che è il mio pensiero su questo tipo di narrazione, perchè ormai lo sanno anche i muri. Tendenzialmente, ormai sapete anche questo, mi ricredo, ma in questo caso, forse, avrei apprezzato anche qualche capitolo da un punto di vista diverso, perchè ci sono delle parti dove Ox si perde e, di conseguenza, il lettore si perde con lui. In altri casi casi, invece, ho percepito come se mi mancassero dei dettagli e quindi avrei voluto si ampliasse l'argomento, attraverso un'ottica diversa.

Diciamo che le mie perplessità più gradi (quelle di cui vi parlavo all'inizio di questa recensione) stanno proprio nella scrittura.
Ho apprezzato lo stile di Klune, perchè il ritmo narrativo, a tratti concitato a tratti più lento, coinvolge il lettore e lo emoziona, ma allo stesso tempo, personalmente mi sono sentita un po' destabilizzata e più di qualche passaggio l'ho dovuto rileggere per capire cosa stava succedendo, perchè o si stava andando troppo veloce, o troppo lentamente - spero che si capisca cosa voglio dire...
Un dettaglio, però, che mi ha colpito molto e che ho trovato molto interessante, è il modo in cui lo stile cambia, seppure leggermente, mano a mano che Ox cresce, matura e impara a conoscere sé stesso, evidenziando ancora di più il suo personale percorso.

Per concludere, veniamo all'angolino dello spicy.
Lo spicy c'è, è abbastanza spicy, ma non è fondamentale ai fini della narrazione. 
Mi spiego meglio: ci sta che l'autore abbia inserito quelle due o tre scene un po' più "piccanti", perchè fanno parte della crescita dei personaggi e del loro rapporto ma, allo stesso tempo, anche se non ci fossero state e fosse stato lasciato tutto all'immaginazione del lettore, la qualità della storia non sarebbe cambiata. Al di là di questo, comunque, le scene presenti sono ben scritte, mai volgari e con una grande attenzione ai sentimenti e alle emozioni.

Per concludere, WOLFSONG: IL CANTO DEL LUPO si è rivelato una lettura interessante, sicuramente diversa dal solito, ma molto emozionante e coinvolgente, nonostante la lentezza di alcuni punti e le qualche personale perplessità sullo stile di scrittura.

Sicuramente continuerò la serie, dilazionando i tre volumi restanti da qui all'estate, perchè per quanto mi riguarda, sono libri che necessitano di una certa concentrazione e una certa calma nell'approccio alla lettura.

Il mio voto è:
4/5
A presto!

Silvia

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