mercoledì 6 dicembre 2023

SERIE TV - Only Murders in the Building |recensione|

Buona sera mie piccole volpi!
Eccomi qui con un nuovo articolo.
Oggi, però, vi parlo di serie tv!
Ebbene sì! Sto per recensirvi una serie tv vera e propria, niente reality, niente docuqualcosa!
(la cosa sconvolge anche me, credetemi)
Se ricordate, infatti, uno dei miei propositi per quest'anno, era recuperare qualche serie tv e/o drama in più. Inutile dire che non è andata così bene come credevo, ma ho ancora dicembre per mettermi in pari.
Purtroppo il tempo a mia disposizione, quest'anno, non è stato così tanto come avevo programmato, ma questa serie, grazie anche al doppiaggio, mi ha presa un sacco e quindi, eccomi qui!
Ma ora, direi di cominciare!

ONLY MURDERS IN THE BUILDING

Only Murders in the Building

Titolo originale: Only Murders in the Building
Anno: 2021 - in produzione
Genere: commedia, giallo
Episodi: 30
Stagioni: 3
Stato: in corso
Provenienza: Stati Uniti d'America
Network: Disney + (Star Original)

Trama:
Dopo la scoperta di un'orribile morte in un palazzo dell'Upper West Side, l'immaginario Arconia Building, tre inquilini dell'edificio estranei tra loro sospettano subito che si tratti di omicidio e si uniscono per indagare sull'accaduto. Mentre registrano un podcast per documentare il caso, i tre scoprono i segreti del palazzo che riguardano eventi accaduti molto tempo prima.





Prima di cominciare, premessina super veloce: ONLY MURDERS IN THE BUILDING  è composto da tre stagioni complete. All'inizio volevo scrivere una recensione per ogni stagione (e quindi sarebbero stati tre articoli) ma poi, oltre ad aver ragionato sul fatto che non avrei avuto un gran che da aggiungere di stagione in stagione, il sondaggio che ho fatto su instagram ha dato preferenza all'articolo unico e quindi eccomi qui.
Questo, ovviamente, vuol dire che la recensione sarà complessiva delle tre serie e che, per evitare spoiler, potrebbe risultare un po' sommaria. Abbiate pazienza.

Chi mi conosce in real life, ma forse anche chi mi segue su instagram, sa che negli ultimi anni mi sono appassionata al true crime. Mi ci sono avvicinata per puro caso, nemmeno saprei dirvi come, e ora mi ritrovo a guardare video, ascoltare podcast e, se capita, anche leggere libri.
Voi mi direte, però, che questa è la recensione di una serie tv, quindi questa premessa, potrebbe anche non avere senso. E invece, mi serve per ben due motivi: il primo è che questa è, in un certo senso, una serie crime, forse un po' parodistica a volte, ma pur sempre crime; il secondo è che anche i protagonisti sono appassionati di true crime.
Due motivi più che validi per darle una possibilità, voi che dite?

Ma vi ho fatto questa premessa, anche perchè, è stato proprio grazie ad un video true crime (di una delle youtuber che seguo più assiduamente) che ho sentito parlare di questa serie.
Pur avendo Disney+ da più di un anno, vi confesso che, fino a quel momento, non ne sapevo assolutamente nulla. O meglio, conoscevo il titolo, l'avevo già sentita nominare, ma credevo fosse una serie comica o una sitcom, quindi non mi sono informata oltre.
Poi, in relazione ad un caso di cronaca nera, la youtuber in questione, ha nominato la serie, paragonandola proprio agli avvenimenti reali e mi sono incuriosita.
Inutile dire che mi è piaciuta un sacco, che mi sono finita la prima stagione in soli tre giorni e che lo stesso si è ripetuto per le due stagioni successive.
Ma veniamo alla recensione vera e propria, se no questo articolo finisce con l'essere solo una sequela di premesse.

ONLY MURDERS IN THE BUILDING racconta le vicende di tre inquilini di un mega condominio di Manhattan, che hanno in comune la passione per un podcast true crime e che si incontrano per caso in ascensore. Da qui, dall'ascensore, ha inizio la prima stagione che ruota attorno alla morte misteriosa di Tim Kono, un altro inquilino dell'Arconia (è il nome del condominio).
La polizia archivia il caso come suicidio, ma il nostro trio di investigatori in erba non è convinto e decide di indagare per conto proprio, registrando al contempo, un podcast.
In un susseguirsi di situazioni ai limiti dell'assurdo che, paradossalmente, hanno senso, i tre protagonisti si cacceranno in un sacco di guai, si inimicheranno una buona parte degli altri inquilini ma, alla fine, risolveranno il caso. Alla risoluzione del primo caso, però, si lega l'avvento del secondo e, di conseguenza, del terzo.
Insomma, le tre stagioni, potrebbero sembrare solo in apparenza scollegate, ma in realtà sono strettamente collegate tra loro.

Ogni stagione, oltre ad essere piena di colpi di scena, termina anche in un modo talmente assurdo e in sospeso, che è inevitabile lanciarsi subito sulla seguente (il problema si pone quando si arriva alla fine della terza, dato che la quarta parrebbe in previsione per il 2025 - lo so, lo so, è un sacco di tempo).
Diciamo che il punto focale di ONLY MURDERS IN THE BUILDING  è proprio che niente è come sembra: esattamente come per i protagonisti, quando sembra che tutto si sia risolto, ecco che anche per lo spettatore, arriva l'imprevisto che mescola le carte in tavola e stravolge tutto!

Immagino si sia capito che la trama mi ha subito colpito e tutti questi intrighi, con annessi siparietti comici e divertenti, mi hanno catturato fin dall'inizio; per non parlare del finale della terza stagione che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta.

Ho apprezzato molto la caratterizzazione generale, resa con estrema cura e attenzione, sia che si tratti di Mabel, Oliver e Charles che per tutti gli altri.
Oltre alle varie indagini, infatti, abbiamo anche tutta una serie di collegamenti al passato dei personaggi, non solo dei tre protagonisti o della vittima, ma anche delle varie figure secondarie. Mi è piaciuto molto il lavoro che si è fatto sul background dei vari personaggi: è ovvio che i tre protagonisti siano quelli analizzati più in profondità, risultando più facilmente delle figure a tutto tondo, ma è interessante come anche tutti gli altri vengano analizzati il più possibile.
Anche nel caso dei personaggi vale sempre il concetto del niente è come sembra, dato che ciascuno di loro è pervaso da un alone del mistero che non può fare altro che incuriosire lo spettatore, ma anche insospettirlo e confonderlo sul possibile assassino.

Nonostante la base crime comunque, c'è anche una buona dose di comicità, principalmente data da certe interazioni tra Oliver e Charles - che sono due scemi, lasciatemelo dire.
E questo è un altro motivo per cui mi è piaciuta la caratterizzazione, perchè i legami e le relazioni sono davvero ben rese, ma scontate o banali e, al di là di alcune esagerazioni - date dal fatto che stiamo parlando di serie tv e non di reality - devo dire che il tutto è gestito anche con una discreta naturalezza.

Protagonisti principali, sono appunto Oliver, Mabel e Charles.
Senza entrare troppo nel dettaglio, perchè un pezzo importante della trama e delle indagini ruota proprio attorno a questi tre, vi posso dire di aver molto apprezzato questo trio assurdo e improbabile che, però, funziona davvero bene!

Il cast, allo stesso modo dei personaggi che interpretano, mi è sembrato molto affiatato e ben costruito!
Conoscevo già Selena Gomez, ma principalmente come cantante. Non avevo idea di come si comportasse nei panni da attrice e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. 
L'ho trovata davvero brava e ben calata nella parte di Mabel.
Steve Martin so essere un attore (comico e non) piuttosto conosciuto, ma io confesso di non aver visto nulla di suo... 
In ogni caso, qui mi è piaciuto, anche lui perfetto per il personaggio di Charles.
Martin Short, lo confesso, ha un che di familiare, ma non avevo idea di chi fosse. Da quel che ho capito ha lavorato principalmente in teatro, quindi potrei anche essere giustificata. Tralasciando le mie mancanze teatrali/cinematografiche, anche lui mi è piaciuto molto.
Oliver, poi, mi ha fatto morire dal ridere e l'ho trovato un personaggio davvero interessante nel suo essere così eccessivo e assurdo.
Come vi dicevo, anche il resto del cast mi è piaciuto molto e ho riscontrato una buona affinità.

Ogni stagione, poi, ha il suo special guest.
Nella prima, abbiamo Sting che interpreta sé stesso e su cui, proprio per questo non mi soffermo più di tanto (vi dico solo che se non conoscete Sting, dovete recuperare assolutamente - non è più un pischelletto, ma fa sempre della gran bella musica).
Nella seconda e nella terza stagione, invece, abbiamo un altro tipo di special guest, ovvero quello che interpreta una parte vera e propria.
Nella seconda Cara Delevigne veste i panni di Alice Banks; nella terza Paul Rudd e Meryl Streep, interpretano rispettivamente Ben Glenroy e Loretta Durkin.
Niente da dire su nessuno dei tre ma, ragazzi, Meryl Streep! Quando l'ho vista per poco non la riconoscevo, ho pensato ad una sosia, perchè mi sembrava assurdo che ci fosse proprio lei in una serie del genere.
Questo, vi dirò, mi fa ben sperare per la longevità di ONLY MURDERS IN THE BUILDING, anche se si vocifera che la quarta potrebbe essere la stagione conclusiva - speriamo di no!

Da appassionata di true crime e di podcast sul tema, mi chiedo come sia possibile che io abbia recuperato questa serie solo ora!

ONLY MURDERS IN THE BUILDING ha davvero un buon mix di generi e strizza l'occhio a tanti di quelle cose che, non trovare un motivo per appassionarsi alle vicende, è davvero difficile!
Serie più che promossa e sicuramente consigliata!


Il mio voto è:
4,5/5

P.S. scusatemi per l'articolo particolarmente lungo, vi confesso che mi sono trattenuta per non spoilerarvi 30 episodi di fila, quindi ritenetevi fortunati perchè avrei potuta fare molto di peggio! 💛


A presto!

Silvia

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