giovedì 22 ottobre 2020

UN LITRO DI LACRIME di Kito Aya | recensione | #gliamicidellavolpe

Buona sera mie piccole volpi!
Rieccomi qui, ancora una volta.
Oggi vi parlo di libri, ma...
Per la serie "a volte ritornano", eccomi qui con una nuova puntata de #gliamicidellavolpe!
Ebbene sì, questa rubrica esiste ancora e, siccome sono anziana e la mia memoria sta peggiorando, così come la mia organizzazione (ma non soffermiamoci troppo su questa cosa), non trovavo più il file di questa recensione (e della prossima che caricherò) e quindi ho dovuto scorrere tutta la chat di Telegram alla disperata ricerca.
Ma voi non siete qui per sentire le mie fisime da persona che ha bisogno di ferie, siete qui per la recensione.
E quindi, ciancio alle bande e andiamo di copi/incolla spudorato!

UN LITRO DI LACRIME

Un litro di lacrime
di Kito Aya

Editore: Rizzoli
Pagine: 192
Prezzo: 15,20€ (ebook 9,99€)
Pubblicazione: 1 ottobre 2019
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
Nel vasto mondo asiatico, il diario di Kito Aya ha conosciuto un successo inarrestabile: pubblicato sul finire degli anni Ottanta in Giappone, ha venduto oltre un milione di copie. Una platea affollata per il racconto in prima persona di una ragazzina quindicenne che ha ispirato e incantato un intero continente. Aya racconta dieci anni della propria vita, racconta l'adolescenza e l'inizio dell'età adulta, una vita come tante, ma senza prospettiva, un'esistenza minata dalla malattia, ecco la differenza. Ed è racchiusa qui la potenza di queste pagine: nella ribellione, nell'ironia, nella fragilità che si trasforma in forza, che fanno di Aya un simbolo, una figura di culto. Perché, al di là della sua particolare condizione, è riuscita a gridare con voce limpida cosa vuol dire diventare grandi, e a contare quante lacrime servono per affrontare le sconfitte. 

━━━━━━━━━━━━

Piccola introduzione, come sempre, a favore di chi capita da queste parti per la prima volta.
Ciao, sono Silvia e causa lavoro, fino ad un po' di tempo fa, avevo qualche piccola difficoltà di gestione... 
Ma ecco che, dopo una chiacchierata su Telegram (manco noi sappiamo come ci siamo arrivate, ve lo dico) la mia amica Jessica mi ha fornito la soluzione a tutti i miei problemi ed è nata GLI AMICI DELLA VOLPE.
In cosa consiste questa rubrica?
Beh, molto semplicemente, sono recensioni scritte da altri che io ospito - più che volentieri - nella mia piccola tana di volpe! 
Al momento, tra le file dei collaboratori c'è solo Jessica (membro onorario, manco a dirlo) ma non è detto che la cosa si possa espandere...
Ed ora che ho sproloquiato nell'intro, direi che lasciarvi alla recensione potrebbe essere una buona idea!

Altri articoli de #gliamicidellavolpe

━━━━━━━━━━━━


In molti mi avevano avvertita sul fatto che questo libro mi avrebbe fatta piangere, anche se io non faccio testo perché piango facilmente per tutto. E devo ammettere che, fino a quasi fine racconto, non capivo cosa intendessero
Non capivo, perché leggevo senza sapere cosa mi aspettasse, come accade il più delle volte nella vita come nei libri.

Pensiamo che nulla possa sbilanciarci fino a quando un solo evento va ad incrinare il nostro equilibrio. Ed è così che, con me, ha fatto questo libro. Ed è cosi che vi consiglio di leggerlo. 
Non cercate, non andate alla fine, non ponetevi domande. Apritelo e leggete. Lasciatevi prima penetrare dalle emozioni e dalle parole che ci vengono condivise e date tempo alla curiosità di trovare le risposte man mano che le pagine vengono sfogliate.

Lasciatevi trascinare da questo diario di viaggio, il cammino di una ragazza come tante che crescendo si è trovata di fronte ad una sfida inaspettata, troppo imprevedibile. Ha minato la sua felicità, la sua forza e spesso le sue speranze, ma non ha mai smesso di lottare e di credere che la vita valesse la pena di essere vissuta. Aldilà delle incertezze, del dolore, degli ostacoli.

Sapeva che se avesse accettato la sua condizione, avrebbe potuto combattere da pari a pari la sua malattia. L'ha guardata negli occhi, con accanto una madre che non le avrebbe mai permesso di congedarsi da questa vita senza prima darle gli strumenti per battagliare. Una madre capace di infondere coraggio e determinazione, una figlia inconsolabile ma risoluta.

Voleva dare un senso alla sua esistenza e, anche quando il corpo non rispondeva ai suoi comandi, il suo cuore era pieno di energia. Dare un esempio ai suo fratelli era per lei un modo per darsi delle regole, darsi la spinta a riprendere in mano quei piccoli gesti che spesso le rendevano le giornate una fatica.

Ciò che più mi ha sorpresa è la gratitudine che questa quindicenne, che vedremo pian piano farsi donna, porta con sé. Alle volte non può comunicarlo se non attraverso un sorriso, ma mai si dimentica di ringraziare chi le sta attorno e chi per lei fa cosi tanto.

Una storia che dovremmo leggere senza alzare gli occhi dal libro. 
Scorrevole e colma di commozione. 
Un carico pieno di riconoscenza che spesso noi fatichiamo a donare, anche nelle occasioni più semplici. Una lezione che va assaporata a pieni polmoni, accolta profondamente nel nostro io interiore e che deve quanto meno far vacillare per qualche istante le convinzioni che ci portiamo dietro. Una sorta di memento che dovremmo tenere con noi, durante le nostre giornate e far di tutto per fare il meglio che possiamo, con le risorse che ci sono state presentate. 
Dobbiamo imparare a essere responsabili per la realtà che siamo chiamati a vivere, non solo per noi stessi, ma soprattutto per quella degli altri.

Il voto di Jessica è:
5/5

E qui si conclude la nona recensione di questa rubrica.
Avete letto questo libro?
Vorreste leggerlo?
Fate sapere a me e a Jessica cosa ne pensate!
Per quanto mi riguarda, ancora non so se leggerò questo libro. Lo ammetto, mi ispira parecchio e ne ho sentito parlare solo bene, ma ho un a personale avversione verso i libri che tendono a far piangere (Gridare amore dal centro del mondo mi è bastato, grazie) quindi è ancora in fase di valutazione. Ma non escludo nulla, lo sapete.
A presto!

Silvia e Jessica

Nessun commento:

Posta un commento