giovedì 16 maggio 2024

IL RE DELLE VOLPI di Fiore Manni |recensione|

Buongiorno mie piccole volpi!
Rieccomi con un nuovo articolo.
Oggi torno a parlarvi di libri!
Benvenuti nella recensione della mia quarta lettura di aprile!
Questa, quindi, è una recensione di recupero (ebbene sì) ma vi prometto che, questa volta, questo sarà l'unico articolo del genere - strano ma vero, sono abbastanza in pari...
Ma, senza ulteriori indugi, direi di lasciarvi all'articolo♥
Quindi ora, vediamo la recensione!

IL RE DELLE VOLPI

Il Re delle Volpi
di Fiore Manni

Editore: Rizzoli
Pagine: 492
Prezzo: 17,50€ (ebook 7,99€)
Pubblicazione: 17 ottobre 2023
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
Il giorno del suo diciottesimo compleanno, Marian ha ben poco da festeggiare: la madre l'ha promessa in sposa al detestabile Carl Lawrence, e a lei non resta che ubbidire. È proprio nella residenza di campagna del futuro marito che la ragazza incontra una volpe nascosta in un cespuglio. Incredibile ma vero, la volpe le parla. Si chiama Macbeth, e la fa una promessa: se Marian lo aiuterà a tornare a Faerie, il Re delle Volpi in cambio esaudirà qualsiasi suo desiderio. Marian, che per tutta la vita non ha fatto altro che subire le decisioni altrui, non ha dubbi. Questa è l'occasione che ha sempre sognato per rivendicare la sua libertà! Appena varcato il passaggio tra l'Altrove e il mondo di Faerie, però, scopre di essersi cacciata in un mare di guai e che Aleister, il Re delle Volpi, non è esattamente come se lo era immaginato. In compagnia del viziatissimo (ma affascinante) re, Marian dovrà sfuggire a fate vendicative, introdursi nel labirinto sotterraneo dei nani, difendersi da frotte di goblin e da mostri feroci. Ma soprattutto, per la prima volta, dovrà imparare a far sentire la propria voce. Una storia di magia, amore e crescita personale, che ci riporta alle atmosfere dei romanzi di Jane Austen e di Diana Wynne Jones.

Prima di cominciare, devo ringraziare la mia Partner In Crime Jessica, che mi ha regalato questo libro, alimentando la mia, già critica, ossessione per tutto ciò che ha a che fare, anche solo lontanamente, con le volpi (lei sì che svolge alla grande il suo ruolo di Partner In Crime).

Pur non seguendola in maniera assidua, mi capita spesso di imbattermi in video e reel di Fiore Manni, l'autrice e ho altri dei suoi romanzi in lista acquisti, ma non ho ancora avuto la giusta ispirazione (sapete che, salvo casi eccezionali, vado molto a periodi e mi lascio trasportare dall'estro del momento, quindi - prima o poi - arriverà anche il loro momento).
L'ispirazione, però, mi è venuta subito appena mi sono imbattuta nel reel di presentazione de IL RE DELLE VOLPI
In primo luogo, perchè mi sono innamorata della copertina, poi perchè ho una fissa per le volpi ( e quando fai Volpin di cognome e ti chiamo Volpe - o Fox - fin dalle elementari, immagino sia quasi inevitabile) e, per concludere, perchè la trama si prospettava davvero interessante.
Tempo zero è finito in wishlist e, altrettanto tempo zero, è finito nella lista regali condivisa con Jessica, nella speranza che lei captasse le mie onde mentali e decidesse di regalarmi proprio questo libro.
Dato che sono qui a parlarvene, immagino abbiate capito che così è stato!
IL RE DELLE VOLPI staziona sul mio comodino da gennaio, ma alla fine ce l'ho fatta ed ora eccomi qui!

La trama de IL RE DELLE VOLPI, come vi dicevo, mi ha colpito subito, perchè si prospettava uno uno young adult davvero interessante, con un buon mix di fantasy, folklore e qualche sprazzo di romanzo di formazione. E, per buona parte del romanzo, è stato proprio così!
IL RE DELLE VOLPI è, a tutti gli effetti, un fantasy, young adult, ambientato in epoca vittoriana, con molti elementi legati al folklore.
E' presente, come in ogni buon fantasy che si rispetti, l'elemento "lotta tra bene e male", ma troviamo anche la contrapposizione tra mondo magico e non, due elementi che si intersecano tra loro quasi a diventare l'uno la conseguenza dell'altro.
Sempre in correlazione a questa contrapposizione, si sviluppa anche il tema del romanzo di formazione e vengono introdotti i temi della crescita personale e della presa di consapevolezza dei protagonisti.

Ho apprezzato come il prologo, che inizialmente sembra quasi scollegato da tutto il resto, finisca per essere fondamentale per spiegare alcuni degli avvenimenti che accadono nel corso della vicenda, arrivando ad essere spiegato e ripreso verso la fine del romanzo.
Così come ho apprezzato che, pur trattandosi di uno young adult che presenta una storia d'amore, questa sia tendenzialmente lasciata sullo sfondo e sviluppata solo in conseguenza a tutto il resto, ai rispettivi percorsi fatti dai due protagonisti coinvolti.
Allo stesso modo mi è piaciuto l'inserimento degli elementi di folklore che si intersecano alla vita reale, senza mai trascurare gli elementi cardine del fantasy, ma anche sviluppando il tutto con un'impronta personale.

Non mi soffermo troppo sui dettagli della trama e resto volutamente sul generico, perchè da un certo punto in poi, i fatti avvengono in così rapida successione che, dirvi anche solo una cosa in più, sarebbe un rischio e vi rovinerei la lettura.
Questo scorrere veloce degli eventi, però, a mio parere, nel corso della lettura, si rivela sia un pregio che un difetto.
Mi spiego meglio...

La prima parte del romanzo è abbastanza lenta, ma badate bene, non un lento noioso, bensì un lento esplicativo che serve a delineare i tratti principali della vicenda.
Più si procede con la lettura, però, più i fatti si fanno concitati. Questo non sarebbe un problema se non fosse che, da un certo punto in poi, le spiegazioni un po' si perdono e vengono a mancare alcuni dettagli fondamentali che, in qualche modo, giustifichino la piega che prendono alcuni eventi.
Personalmente, ad un certo punto, ho avuto quasi la sensazione che mancasse una parte di storia o che, forse è più chiaro mettendola così, si sia stringato il tutto per stringere i tempi e concludere il romanzo.

Concludo il mio ragionamento sulla trama, dicendo che avrei preferito qualche pagina in più, in favore di, per l'appunto, qualche spiegazione e qualche dettaglio aggiuntivo.
La trama di base è, di per sé, molto interessante e avevo grandi aspettative sul suo sviluppo, aspettative che, purtroppo, sono state soddisfatte solo in parte.

Lo stesso concetto si applica ai personaggi, siano essi principali o secondari.
Ho apprezzato come è stata resa la caratterizzazione generale, che ho trovato anche in linea con il periodo storico preso in considerazione (vi ricordo che, nonostante tutto, ci troviamo in epoca vittoriana).
I protagonisti, soprattutto, compiono un processo di crescita e di presa di consapevolezza di sè e maturano, sia caratterialmente che psicologicamente nel corso della vicenda ma, allo stesso tempo, anche qui come nel caso della trama, ci sono delle parti fin troppo sbrigative che un po' tolgono importanza a questo processo di crescita.
Anche questa volta cerco di spiegarmi meglio...

Protagonista principale è Marian Crawford che, una volta compiuti 18 anni, si trova incastrata - è proprio il caso di dirlo - in un matrimonio combinato di cui non è per nulla contenta, ma che accetta per accontentare i genitori (soprattutto la madre che mi ha ricordato tanto la signora Bennet di Orgoglio e Pregiudizio). Marian, pur avendo un carattere pacato, accondiscendente, quasi remissivo, nasconde un lato ribelle e decisamente anticonformista per l'epoca in cui vive.
Questi sono tratti del suo carattere che, fin da subito, me l'hanno fatta apprezzare, rendendola un personaggio interessante, se non fosse che, proseguendo nella lettura questi sono anche tratti che finiscono per renderla un po' antipatica e leggermente stereotipata.
Accanto a lei, troviamo Aleister, il giovane nuovo Re delle Volpi, con un carattere in costante contrapposizione che, proprio come Marian, la fa apprezzare in principio ma lo rende anche pesante, mano a mano che si va avanti.

Non dico si tratti di brutti personaggi, anche, in generale sono ben strutturati.
E' quando si comincia ad entrare nello specifico che sorgono i primi problemi e le prime mancanze.
Personalmente ho trovato più interessanti figure leggermente più secondarie, come il piccolo Macbeth o il Negromante, cattivo della situazione.

Altro punto in cui mi trovo in dubbio o, per meglio dire, su cui ho pareri discordanti, sono i legami e le relazioni.
Se, in generale, i legami che si creano, spezzano e/o modificano, sono davvero interessanti - uno tra tutti, quello più generico tra mondo magico e mondo reale - quando si entra più nel dettaglio, si percepisce qualcosa che stride.
Mi riferisco, soprattutto, alla relazione tra Marian e Aleister che parte con tutti i buoni presupposti e poi si risolve in maniera decisamente troppo frettolosa, senza neanche un cambiamento graduale degli atteggiamenti, con giusto qualche indizio sporadico qui e là.

Per quanto sia sempre stata dell'idea che i libri non hanno età e che nessuno vieta ad un adulto di leggere romanzi per ragazzi e/o bambini, forse, in questo caso, non rientro nel target giusto...
O forse sono troppo abituata ad un certo tipo di young adult a sfondo fantasy e sono rimasta indietro con le caratteristiche dei generi letterari (10 anni fa credo proprio che avrei avuto una reazione diversa...)

L'unica cosa su cui non ho assolutamente nulla da eccepire è lo stile di Fiore Manni, che mi ha piacevolmente colpito fin dal principio.
La sua è una scrittura molto curata, ma non per questo complessa o pesante, risultando anzi, adatta a diverse fasce d'età.
Le descrizioni sono ben fatte, ricche di dettagli, mai noiose, ma anzi ben amalgamate alla narrazione, in grado di trasportare il lettore nei luoghi descritti, ma anche di consentirgli di volare con la fantasia e immaginarne una propria versione.
Anche i dialoghi, per lo più, sono ben strutturati e scorrevoli, salvo alcuni casi in cui sembrano un po' delle ripetizioni, ma io credo proprio sia cosa voluta.
Il ritmo che ne consegue è piuttosto scorrevole e accattivante e, superati alcuni piccoli scogli, il romanzo si legge davvero tutto d'un fiato.

Sicuramente, le altre opere di Fiore Manni, resteranno nella mia lista acquisti, perchè il suo è uno stile che mi piace molto e sono sicura che potrei apprezzarla di più leggendo altri suoi romanzi.

Per quanto riguarda IL RE DELLE VOLPI, nonostante quello che può sembrare dalla mia recensione, è sicuramente un romanzo che mi sento di consigliare se cercate una lettura leggera ma non troppo, che coinvolga sia il fantasy che il folklore, se vi piacciono le volpi e se, come i protagonisti, siete in quella fascia d'età in cui cercate voi stessi e il vostro "posto nel mondo".

Personalmente l'ho trovato una buona lettura, ma credo, come vi dicevo, che mi sarebbe piaciuta molto di più se avessi avuto un'età diversa, magari più vicina a quella dei protagonisti (che, diciamocelo, hanno quasi la metà dei miei anni...).


Il mio voto è:
3/5

A presto!

Silvia

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