venerdì 2 giugno 2017

#27 Cosa penso di: Il trono di spade vol. 1 | recensione |

Terza lettura di maggio!
Il malloppone!
Con questo libro partecipo alla sfida di lettura di LPS-Le parole segrete, il tema di maggio è: un libro che ti è stato consigliato.
Questo libro mi è stato consigliato dalla mia amica Cristina, che me ne ha parlato così bene da convincermi a leggerlo.


Il trono di spade - il grande inverno
di George R. R. Martin.

Editore: Mondadori
Pagine: 1495
Prezzo: 12,00€ (ebook 7,99€)

Trama:

In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? La fine della lunga estate è vicina, l'inverno sta arrivando e non durerà poco: solo un nuovo prodigio potrà squarciare le tenebre. Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano nel primo volume della saga de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco". Questa edizione presenta in un volume unico "Il trono di spade" e "Il Grande inverno", corrispondente al Libro primo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, così come concepito dall'autore.


Ammetto che, in questo caso specifico, faccio parte di quella categoria di persone che prima ha visto la serie tv e poi ha letto il libro.
A suo tempo, e si parla di qualche anno fa, la serie mi era piaciuta ma non mi aveva entusiasmato al 100%, tanto che avevo visto solo la prima stagione. Dopo aver letto il libro, però, ho sentito la necessità di recuperare anche le altre stagioni, ed ecco che si spiega il discreto ritardo con cui pubblico la recensione.
Prima di scriverla, ho preferito vedere la prima stagione della serie tv (giusto per rinfrescarmi la memoria) in modo da potervi fornire anche un piccolo confronto.

Spiegare in poche parole la trama de Il trono di spade è cosa tutt'altro che semplice, soprattutto vista la mole del volume e degli intrighi che si incontrano nel corso della narrazione.
Come vedete nella foto qui accanto, però, il tutto è riassumibile con una frase:
Nel gioco del trono, o giochi o muori.
Tutta la vicenda, infatti, ruota attorno al Trono di Spade, su cui, all'inizio del libro siede Robert Baratheon. Grazie all'aiuto del gemello della moglie Cersei, Jaime Lannister detto lo sterminatore di re, Robert ha spodestato il re folle della casa Targaryen e ora governa i sette regni.
Mantenere il trono però non così semplice come lo è stato conquistarlo e Robert chiede l'aiuto del suo amico fraterno Eddard Stark, lord di Grande Inverno. Un uomo d'onore, saggio, assennato e buon governatore del Nord.
Arrivato ad Approdo del Re come Primo Cavaliere, Eddard si scontrerà con una realtà totalmente opposta a quella delle terre del Nord: intrighi, sotterfugi, tradimenti sono alla base della vita di corte e la cosa più importante da capire e di chi fidarsi per davvero.
Da qui comincia la vera vicenda, quella che seguirà le storie di vari personaggi, ognuna delle quali finirà con l'intrecciarsi con il Gioco del Trono.

Come vedete la trama non è affatto semplice e, devo dire che, aver visto la serie tv mi ha aiutato parecchio a dipanare la matassa.
Nella serie tv (nello specifico la prima stagione), infatti, molti degli inganni di palazzo, sono ben visibili allo spettatore che quindi riesce a comprendere al meglio certi atteggiamenti dei personaggi principali. Per quanto riguarda il libro, invece, tutto si risolve solo verso la fine del volume, quando ormai il lettore si è fatto una sua idea che, inevitabilmente, viene smontata in quattro e quattro otto.

La grande abilità di Martin, almeno a mio parere, è proprio questa: permettere al lettore di farsi una sua idea e poi distruggerla in un battito di ciglia. Perché, credetemi, in questo libro quasi nulla è quello che sembra, anzi spesso è tutto il contrario di tutto.
Ma andiamo con ordine!

Il Trono di Spade è un romanzo un po' atipico, o per lo meno, diverso da tutti quelli che mi sono ritrovata a leggere fino ad ora, soprattutto per quanto riguarda i personaggi e lo stile narrativo scelto.

In questo libro, infatti, non abbiamo un protagonista principale attorno al quale si svolge l'intera vicenda e che si capisce subito essere il fulcro della storia. I personaggi che ci vengono presentati, chi più chi meno, sono tutti a loro modo protagonisti.
Si potrebbe quasi dire che il vero protagonista della storia sia il gioco del trono e che tutti gli altri siano semplici giocatori, quasi delle pedine, personaggio secondari che credono di essere protagonisti.
Comunque, da un punto di vista generale, i personaggi sono tutti caratterizzati in maniera perfetta e, con questo, non intendo certo che siano loro stessi ad essere perfetti. Anzi, nessuno di loro potrebbe mai risultare perfetto agli occhi del lettore che, nel corso della narrazione, può rendersi conto benissimo della miriade di scelte sbagliate che ognuno di loro compie. Nella maggior parte dei casi, questi errori, porteranno alla morte!
Quindi, se accettate un consiglio, non affezionatevi troppo ai personaggi, nel capitolo successivo potreste assistere alla loro morte.
Ma torniamo alla caratterizzazione.
Come vi dicevo, ogni personaggio ha il suo carattere ben definito che ne permette una facile identificazione, ma non manca in ogni caso un alone di dubbio e mistero: capire cosa veramente farà, cosa gli frulla nella testa è tutt'altro che facile.
Il modo di agire dei protagonisti della vicenda, infatti, non è mai scontato o banale, a meno che non lo debba essere per motivi di trama.

Personalmente, pur sapendo che prima o poi succederà loro qualcosa di brutto (ormai lo metto in preventivo), ho apprezzato moltissimo i personaggi di Jon Snow, Daenerys Targaryen e Tyrion Lannister.
Nello specifico, il nano di casa Lannister, è senza dubbio il mio preferito. Se però dovessi entrare nel libro come personaggio, credo vorrei essere una Stark di Grande Inverno, sono molto affascinata dalle terre del Nord, dalla Bariera e da ciò che si trova oltre ad essa.

E, con questo direi che possiamo passare a parlare delle ambientazioni che, sappiatelo, come nel caso dei personaggi, non sono affatto poche.
Ve lo dico perchè vorrei davvero potervi parlare di ogni luogo in maniera approfondita, ma questa recensione potrebbe raggiungerebbe la medesima lunghezza del libro, e non credo sarebbe il caso.
Vi posso dire, però, che i luoghi che si incontrano durante la lettura e che, molto spesso sono l'ambientazione principale di svariati capitoli, sono tutti descritti in maniera super accurata.
Martin fornisce al lettore un ottimo quadro della situazione, attraverso descrizioni precise di ambienti, abiti, persone e quant'altro.
Se da un lato questo è senza dubbio sintomo di ottime abilità descrittive (stiamo pur sempre parlando di George. R.R. Martin), dall'altro rallenta la lettura e, a volte, può risultare anche un po' noioso. Per lo meno questo è il mio parere che, potrebbe essere influenzato dalla precedente visione della serie.
Io, infatti, nonostante le differenze, la trama già la conoscevo e quindi le descrizioni più lunghe mi sono sembrate un po' pesanti.

Questo, secondo me, è anche l'unico difetto nello stile di scrittura di Martin.
Il suo è senza dubbio uno stile coinvolgente, appassionante, che sa catturare il lettore e tenerlo sulle spine, che riesce a creare intrighi davvero interessanti ed enigmi che non è facile risolvere. Ma le parti di narrazione, soprattutto quelle descrittive o analitiche, sono a volte un po' prolisse, a differenza del dialogo che occupa una percentuale davvero ridotta del volume.
E questo un po' mi dispiace, dato che i dialoghi sono una parte davvero interessante e ben realizzata di questo libro. Gli scambi di battute che posso dire di aver apprezzato sono davvero molti e, in certi casi, ne avrei voluto leggere ancora perché ero davvero coinvolta.

Un dettaglio molto interessante che riguarda la struttura del libro è la divisione in capitoli che, in questo volume, così come per gli altri di questa saga, segue una logica diversa da quella che ogni lettore è abituato a seguire.
Ogni capitolo segue le vicende di un personaggio in particolare e, nei vari capitoli si alternano diversi personaggi. Avremo quindi il capitolo dedicato a Bran, quello dedicato a Jon, a Daenerys ad Arya e così via. C'è una specie di rotazione tra i vari protagonisti, ma non è precisa, nel senso che non sarà sempre quello l'ordine in cui leggeremo dei vari punti di vista.
Parlare di punto di vista, però, non è corretto. Trattandosi di una scrittura in terza persona, che ci mostra sì ciò che ruota attorno ad un personaggio ma che lo fa in maniera piuttosto ampia, direi che potrebbe essere più corretto parlare di filone narrativo.
Per paradosso, si potrebbe leggere il volume in due modi: seguendo l'ordine che il signor Martin ci propone, oppure dedicandoci prima ad un personaggio, poi ad un altro e via così.
Non so quanto potrebbe risultare comodo, lo ammetto, ma credo sarebbe più che fattibile.

In definitiva, devo dire che questo libro mi ha colpito parecchio e mi è piaciuto molto, tanto che credo recupererò anche gli altri della saga (con molta calma però).
La mia è stata una lettura tutto sommato scorrevole e coinvolgente, fatta eccezione per qualche punto un po' più noiosetto che mi ha un pochino rallentato.
Devo dire che, l'aver visto la serie e il conoscere già la trama di base mi ha permesso di leggere in maniera più veloce, perché molti particolari erano già di mia conoscenza.
Se avessi aperto il libro a scatola chiusa, credo avrei impiegato molto più tempo.

Diciamo che, se amate il genere, se non vi infastidiscono scene forti (sia violente che di sesso) questo è il libro che fa per voi. Se siete impressionabili, non vi piacciono le trame complesse, gli enigmi e le scene forti, allora è meglio che vi orientate su altre letture.

Personalmente, nonostante tutto, io vi consiglio di dargli una possibilità, magari accompagnandolo alla visione della serie tv, che non è fatta affatto male.
Certo, ci sono alcune differenze ma, almeno per ora, nulla di così straordinario o che possa eventualmente rovinarvi la lettura.
Trattandosi del primo volume di una saga abbastanza corposa, non voglio sbilanciarmi troppo sul voto, per non rischiare di non poter valutare al meglio i volumi seguenti.

Il mio voto è:
✰✰✰✰
4/5

Alla prossima!

Silvia.



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