Prima di cominciare, vorrei ringraziare l'autrice per avermi inviato il suo libro e avermi dato la possibilità di leggerlo!
Grazie!
Pistola & Polvere da sparo.
di Angelica Rubino.
Editore: Montedit
Pagine: 122
Prezzo: 11,00 €
Trama:
Il romanzo di Angelica Rubino rappresenta un autentico mare magnum di alterne vicende e inaspettati colpi di scena che rendono effervescente la narrazione con un susseguirsi di relazioni sentimentali che offro spunti illuminanti e, al contempo, catapultano in zone d'ombra, tra falsità e tradimenti, torbide finzioni e vendette, fino all'inevitabile scenario conclusivo nel quale trionferà l'amore d'una donna in un'appassionata esaltazione dei suoi sentimenti più autentici.
Il racconto prende spunto da un'avvenimento che accade ai giorni nostri ed è l'inaspettata visita ad una signora, vedova e con un figlio, da parte di un notaio francese, che la informa del fatto che il suo assistito, un tale Pierre Ullieul, l'aveva designata erede delle sue proprietà nella cittadina francese Carcassonne, appartenute al ducato dei Leroy e avvolta dalla leggenda che narra d'un tesoro nascosto in quel luogo...
Nelle drammatiche pagine finali si assiste ad un autentico vortice che scoperchia presunte certezze e consolidate posizioni di numerosi personaggi dell'intricata trama ordita da Angelica Rubino, ma le parole convergono prepotentemente ad irradiare il sogno d'amore di Violante.
Dalla prefazione di Massimiliano Del Duca.
Come potete vedere qui sopra, la trama di questo libro è davvero intricata.
L'antefatto è ambientato ai giorni nostri, mentre il resto della vicenda ci fa fare un tuffo nel passato ai tempi della Rivoluzione Francese.
Protagonista principale è la giovane Violante che, nel giro di poco tempo, si trova a passare dalla vita difficile e faticosa della serva, a quella agiata ma comunque per nulla semplice della duchessa.
Grazie ad un matrimonio che, inizialmente, non riesce ad accettare, Violante scoprirà dettagli del suo passato e del passato del marito che non credeva possibili.
L'intera vicenda si svolge sotto un alone di mistero che pervade tutto fino alle ultime pagine.
Le storie e le vite che si intrecciano in questo romanzo sono molte, come svariati sono i personaggi che ruotano attorno a Violante.
Vediamo quindi i personaggi che popolano questo romanzo.
La protagonista indiscussa è Violante, una giovane serva che scoprirà le sue nobili origini e che si troverà a dover affrontare un matrimonio indesiderato (almeno in principio).
Violante è senza dubbio una ragazza molto più emancipata rispetto i canoni dell'epoca. Prima di tutto perché, nonostante sia una serva, sa leggere e scrivere, un suo passatempo infatti è la scrittura (ama comporre poesie). La ragazza inoltre ha un carattere molto forte e deciso, non ama i soprusi e non ha paura di esprimere la sua opinione, anche a rischio di essere punita.
Il suo personaggio mi è piaciuto molto, soprattutto per questa sua "diversità" rispetto le altre ragazze del periodo.
Un altro personaggio molto interessante, non che altro protagonista del racconto, è Julian.
Se inizialmente il marito di Violante si dimostra un uomo duro, intransigente, burbero e scontroso al limite dell'insopportabile, con il passare del tempo, si impara a scavare più in profondità di questo personaggio. Julian, infatti, ha tutt'altro che un carattere semplice: vissuto all'ombra della zia, dopo aver perso i genitori per un brutto incidente, finisce con l'esserne quasi succube.
Crescendo, come è ovvio, il legame che ha con lei si modifica, ma la sua costante presenza a palazzo non può non condizionarlo. Solo con Violante, al di là di qualche scoglio iniziale, Julian sembra essere sé stesso.
Da un punto di vista più generale, ogni personaggio è stato reso in maniera adeguata e presentato quel tanto che basta per renderlo utile alla vicenda e, allo stesso tempo, riconoscibile dal lettore.
Ho trovato la caratterizzazione, tutto sommato, ben fatta e ho apprezzato molto la varietà di caratteri che presentano i personaggi, come anche il fatto che non incarnino degli stereotipi.
Ammetto che non mi è piaciuto molto come è stata resa Maria Antonietta. Nonostante appaia molto poco nel corso della narrazione, l'ho trovata caratterialmente esagerata. Sicuramente corrispondente a ciò che si sa di lei, ma dai tratti troppo marcati ed accentuati.
Un altro dettaglio, a riguardo dei personaggi, che mi è piaciuto molto, è il modo in cui viene trattata l'omosessualità.
Non si cade nel banale, nel ridicolo e nel luogo comune.
L'orientamento sessuale del personaggio in questione (non vi voglio dire chi è) si percepisce tra le righe, anche grazie ai suoi atteggiamenti, ma ci viene svelato dalle sue stesse parole solo al termine del romanzo.
Per quanto riguarda le ambientazioni, ho apprezzato la contestualizzazione storica della vicenda.
Non solo la Regina Maria Antonietta fa una piccola apparizione come personaggio parlante, ma attraverso Julian che viene chiamato dal Re, abbiamo modo di avere notizie e dettagli dal fronte.
La Rivoluzione Francese, infatti, fa da sfondo ad un breve tratto del romanzo e ci permette di inquadrare al meglio il periodo storico in cui si svolge l'intera vicenda.
Più nel dettaglio, sempre per quanto riguarda le ambientazioni, ho trovato le descrizioni ben rese nonostante la loro semplicità. Il lettore non fatica a immaginare i luoghi principali dove si svolgono le scene, e non mi riferisco solo ai luoghi esterni (come il paese, il giardino o il fiume), ma anche a quelli interni come ad esempio le stanze del castello o le locande.
Ho trovato lo stile di Angelica Rubino molto curato e studiato, soprattutto nei dialoghi, affinché si adattasse all'epoca di cui narra.
La storia mi ha catturato e gli intrighi che ci vengono presentati, mi hanno affascinato ed incuriosito fin dal principio.
Personalmente, ho notato solo alcuni dettagli che non mi hanno convinto più di tanto.
Principalmente mi riferisco allo svolgersi della vicenda in maniera troppo veloce. Ammetto di aver avuto la necessità di rileggere alcuni passaggi per capire come si fosse arrivati a quel punto, perché spesso il salto temporale non è molto chiaro.
Penso, ed è solo un puro parere personale, che l'autrice avesse davvero tante cose da dire, ma troppo poco spazio per farlo.
In certi punti si avverte la mancanza di qualcosa, come un passaggio fondamentale che si perde tra le righe e i dialoghi.
Secondo me, con una ventina ( o forse più) di pagine in aggiunta, il romanzo sarebbe stato perfetto e decisamente più scorrevole e chiaro al lettore.
Nonostante questo, la mia è stata una lettura veloce e appassionante, perciò mi sento di consigliarvi questo breve romanzo.
Il racconto prende spunto da un'avvenimento che accade ai giorni nostri ed è l'inaspettata visita ad una signora, vedova e con un figlio, da parte di un notaio francese, che la informa del fatto che il suo assistito, un tale Pierre Ullieul, l'aveva designata erede delle sue proprietà nella cittadina francese Carcassonne, appartenute al ducato dei Leroy e avvolta dalla leggenda che narra d'un tesoro nascosto in quel luogo...
Nelle drammatiche pagine finali si assiste ad un autentico vortice che scoperchia presunte certezze e consolidate posizioni di numerosi personaggi dell'intricata trama ordita da Angelica Rubino, ma le parole convergono prepotentemente ad irradiare il sogno d'amore di Violante.
Dalla prefazione di Massimiliano Del Duca.
Come potete vedere qui sopra, la trama di questo libro è davvero intricata.
L'antefatto è ambientato ai giorni nostri, mentre il resto della vicenda ci fa fare un tuffo nel passato ai tempi della Rivoluzione Francese.
Protagonista principale è la giovane Violante che, nel giro di poco tempo, si trova a passare dalla vita difficile e faticosa della serva, a quella agiata ma comunque per nulla semplice della duchessa.
Grazie ad un matrimonio che, inizialmente, non riesce ad accettare, Violante scoprirà dettagli del suo passato e del passato del marito che non credeva possibili.
L'intera vicenda si svolge sotto un alone di mistero che pervade tutto fino alle ultime pagine.
Le storie e le vite che si intrecciano in questo romanzo sono molte, come svariati sono i personaggi che ruotano attorno a Violante.
Vediamo quindi i personaggi che popolano questo romanzo.
La protagonista indiscussa è Violante, una giovane serva che scoprirà le sue nobili origini e che si troverà a dover affrontare un matrimonio indesiderato (almeno in principio).
Violante è senza dubbio una ragazza molto più emancipata rispetto i canoni dell'epoca. Prima di tutto perché, nonostante sia una serva, sa leggere e scrivere, un suo passatempo infatti è la scrittura (ama comporre poesie). La ragazza inoltre ha un carattere molto forte e deciso, non ama i soprusi e non ha paura di esprimere la sua opinione, anche a rischio di essere punita.
Il suo personaggio mi è piaciuto molto, soprattutto per questa sua "diversità" rispetto le altre ragazze del periodo.
Un altro personaggio molto interessante, non che altro protagonista del racconto, è Julian.
Se inizialmente il marito di Violante si dimostra un uomo duro, intransigente, burbero e scontroso al limite dell'insopportabile, con il passare del tempo, si impara a scavare più in profondità di questo personaggio. Julian, infatti, ha tutt'altro che un carattere semplice: vissuto all'ombra della zia, dopo aver perso i genitori per un brutto incidente, finisce con l'esserne quasi succube.
Crescendo, come è ovvio, il legame che ha con lei si modifica, ma la sua costante presenza a palazzo non può non condizionarlo. Solo con Violante, al di là di qualche scoglio iniziale, Julian sembra essere sé stesso.
Da un punto di vista più generale, ogni personaggio è stato reso in maniera adeguata e presentato quel tanto che basta per renderlo utile alla vicenda e, allo stesso tempo, riconoscibile dal lettore.
Ho trovato la caratterizzazione, tutto sommato, ben fatta e ho apprezzato molto la varietà di caratteri che presentano i personaggi, come anche il fatto che non incarnino degli stereotipi.
Ammetto che non mi è piaciuto molto come è stata resa Maria Antonietta. Nonostante appaia molto poco nel corso della narrazione, l'ho trovata caratterialmente esagerata. Sicuramente corrispondente a ciò che si sa di lei, ma dai tratti troppo marcati ed accentuati.
Un altro dettaglio, a riguardo dei personaggi, che mi è piaciuto molto, è il modo in cui viene trattata l'omosessualità.
Non si cade nel banale, nel ridicolo e nel luogo comune.
L'orientamento sessuale del personaggio in questione (non vi voglio dire chi è) si percepisce tra le righe, anche grazie ai suoi atteggiamenti, ma ci viene svelato dalle sue stesse parole solo al termine del romanzo.
Per quanto riguarda le ambientazioni, ho apprezzato la contestualizzazione storica della vicenda.
Non solo la Regina Maria Antonietta fa una piccola apparizione come personaggio parlante, ma attraverso Julian che viene chiamato dal Re, abbiamo modo di avere notizie e dettagli dal fronte.
La Rivoluzione Francese, infatti, fa da sfondo ad un breve tratto del romanzo e ci permette di inquadrare al meglio il periodo storico in cui si svolge l'intera vicenda.
Più nel dettaglio, sempre per quanto riguarda le ambientazioni, ho trovato le descrizioni ben rese nonostante la loro semplicità. Il lettore non fatica a immaginare i luoghi principali dove si svolgono le scene, e non mi riferisco solo ai luoghi esterni (come il paese, il giardino o il fiume), ma anche a quelli interni come ad esempio le stanze del castello o le locande.
Ho trovato lo stile di Angelica Rubino molto curato e studiato, soprattutto nei dialoghi, affinché si adattasse all'epoca di cui narra.
La storia mi ha catturato e gli intrighi che ci vengono presentati, mi hanno affascinato ed incuriosito fin dal principio.
Personalmente, ho notato solo alcuni dettagli che non mi hanno convinto più di tanto.
Principalmente mi riferisco allo svolgersi della vicenda in maniera troppo veloce. Ammetto di aver avuto la necessità di rileggere alcuni passaggi per capire come si fosse arrivati a quel punto, perché spesso il salto temporale non è molto chiaro.
Penso, ed è solo un puro parere personale, che l'autrice avesse davvero tante cose da dire, ma troppo poco spazio per farlo.
In certi punti si avverte la mancanza di qualcosa, come un passaggio fondamentale che si perde tra le righe e i dialoghi.
Secondo me, con una ventina ( o forse più) di pagine in aggiunta, il romanzo sarebbe stato perfetto e decisamente più scorrevole e chiaro al lettore.
Nonostante questo, la mia è stata una lettura veloce e appassionante, perciò mi sento di consigliarvi questo breve romanzo.
Il mio voto è
✰✰✰ e mezzo
3,5/5
Alla prossima!
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