Buongiorno mie piccole volpi!
Eccomi qui con una nuova recensione di recupero.
Oggi si comincia con agosto!
Benvenuti nella settima recensione di recupero di questo post ferie!
Vi anticipo subito che il mese di settembre, oltre che alle recensioni delle regolari letture, ospiterà anche il recupero di quelle delle letture estive - per una banale questione di continuità e di organizzazione mia personale...
Come vi ho già anticipato nei rispettivi post instagram, la recensione di VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI è esattamente il copia/incolla di quella che avete già letto a AGOSTO!
Ma quante sono le recensioni di recupero?
Non così tante, non vi preoccupate.
Ma ora, direi che posso lasciarvi all'articolo!
VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI
di Baek Sehee
Editore: Mondadori
Pagine: 180
Prezzo: 12,00€ (ebook 7,99€ - kindle unlimited)
Pubblicazione: 25 marzo 2025
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
Psichiatra: Come mai è qui?
Io: Mi sento... come dire... un po' depressa. Vuole qualche dettaglio in più?
Baek Sehee è giovane, ha una laurea in Scrittura creativa e lavora per una casa editrice: ha una vita apparentemente serena, una carriera che dovrebbe farla sentire appagata. Eppure un forte malessere esistenziale l'accompagna, impedendole di vivere pienamente i rapporti di amicizia, l'amore, i successi lavorativi. Baek si rivolge a uno psichiatra e scopre di soffrire di distimia, una forma più lieve di depressione ma con sintomi persistenti. Trascrivendo le sedute settimanali, Baek racconta con semplicità e ironia le difficoltà che si trova ad affrontare giorno dopo giorno. Un libro sincero, in cui è facile riconoscersi, un memoir che parla a tutti con verità e sentimento.
Come sempre, in questi casi, devo fare una piccola premessa: VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI non è il classico romanzo che sono abituata a recensire, quindi vi avviso che la recensione, a sua volta, potrà risultare leggermente diversa e, forse, un po’ più corta del solito.
VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI è un romanzo autobiografico con una struttura molto particolare, poiché prende in considerazione solo una parte della vita dell’autrice.
Baek Sehee, infatti, ci racconta, trascrivendole sotto forma di dialogo, quasi fosse un copione, le sue sedute dallo psicologo, durante un periodo specifico della sua vita.
Certo, ci parla anche della sua infanzia e della sua giovinezza, raccontando fatti relativi alla sua famiglia e alle sue relazioni, d’amore e/o d’amicizia, ma lo fa sempre in relazione a questo suo momento di malessere interiore, concentrandosi soprattutto sull’aspetto e motivo e, ovviamente, psicologico della storia.
Baek Sehee scopre, quindi, di soffrire di distemia, una forma di depressione più lieve ma con sintomi più persistenti, ma oltre a questo scopre anche altri tratti della sua psiche che, con il supporto dello psicologo che l’ha in cura, l’aiuteranno a capirsi meglio, ad accettarsi e a relazionarsi agli altri in maniera sana.
Come vi dicevo, la struttura del volume è davvero particolare.
Questo, infatti, si divide in base alle settimane di terapia: ad ogni settimana corrisponde una seduta, trascritta sotto forma di dialogo, preceduta da un piccolo riassunto (se così vogliamo chiamarlo) che, in un certo senso, ci anticipa il tema della conversazione col medico.
Segue sempre un breve capitolo a sé stante, dove l’autrice analizza le tematiche trattate con lo psicologo, in previsione della seduta successiva.
Al termine di questa trascrizione, troviamo diversi capitoletti dove Baek Sehee, racconta e analizza, anche in base al percorso psicologico intrapreso, alcuni episodi della sua vita presente e passata.
E, in conclusione, troviamo anche un capitolo dedicato alle parole dello psicologo stesso, che io ho trovato davvero molto interessante.
Ovviamente, le parti fondamentali di VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI non sono né la trama né la caratterizzazione dei personaggi, poiché si tratta di un volume decisamente particolare e - se vogliamo - privo di entrambi questi elementi.
La parte più importante, ovviamente, è quella che riguarda le tematiche e i messaggi che il romanzo vuole comunicare.
VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI oltre che di depressione e simili, ci parla dell’importanza della psicoanalisi, di quanto sia fondamentale parlare di salute mentale e di informare a riguardo, anche in riferimento a dinamiche relazionali particolari, siano esse familiari, d’amore o d’amicizia; ci parla di consapevolezza di sé, di disturbi mentali e alimentari (spesso anche in relazione gli uni agli altri), di analisi e autoanalisi.
Se vogliamo, poi, VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI ci offre anche un discreto spaccato sulla società sudcoreana, soprattutto in relazione ai giovani e al mondo del lavoro.
Lo stile di Baek Sehee mi ha molto colpito.
La sua, per lo meno in questo caso, è una scrittura molto semplice, ma allo stesso tempo curata e di forte impatto emotivo, in grado di catturare il lettore e di coinvolgerlo con la sua ironia (e autoironia) in situazioni delicate e molto specifiche, senza mai cadere nella banalità e senza mai indorare la pillola - come trovo sia giusto in un’autobiografia di questo genere - fornendo non pochi spunti di riflessone, sia in generale che su sé stessi.
Non mi soffermo troppo sui dettagli, perché VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI è un volume davvero molto intenso e personale (per forza di cose) e, in tutta sincerità, credo che entrare troppo nello specifico, finirebbe per rovinarvi, non solo la lettura, ma anche la percezione stessa dei messaggi che l’autrice ha voluto trasmettere.
Personalmente l’ho trovata una lettura molto interessante ed emozionante, che mi ha dato da pensare e che mi ha permesso - se vogliamo - di analizzare anche alcuni aspetti della mia vita (per lo più passata).
Mi sono rivista in certi atteggiamenti dell’autrice e ho trovato delle somiglianze con alcuni dei suoi racconti.
Allo stesso tempo, mi è piaciuto notare come l’approccio culturale a certe situazioni sia, spesso totalmente diverso, dandomi la possibilità di conoscere altri aspetti della cultura sudcoreana, che trovo sempre più interessante.
Insomma, se cercate un romanzo autobiografico diverso dal solito, che tratti di argomenti forse poco convenzionali e di cui si dovrebbe decisamente parlare di più, scritto in maniera semplice e d’impatto, che vi permetta di fare - perché no - anche un po’ di autoanalisi, senza però risultare mai pesante o noioso, direi proprio che VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI potrebbe fare al caso vostro.
*Piccola noticina: il romanzo (lo potete leggere in copertina) è consigliato da RM, ovvero il buon Namjoon dei BTS, e visto di chi stiamo parlando, vi devo confessare - ormai a fine recensione - che non avevo dubbi sul fatto che VORREI FARLA FINITA, MA ANCHE MANGIARE TOPPOKKI mi sarebbe piaciuto e si sarebbe rivelato una lettura degna di nota! - Nam, consigliami tutte le letture che vuoi, mi fido di te, chiamami e parliamo di libri per ore, ti prego*
Il mio voto è:
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