mercoledì 18 settembre 2019

Manga! - Il giocattolo dei bambini di Miho Obana

Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Mi sono assentata un paio di giorni, lo so...
Ma, rieccomi qui, con una nuova recensione!


Ebbene, miei cari, oggi parliamo di manga!
Finalmente sono riuscita a completare la lettura di un'altra serie manga e, ve lo confesso, non vedevo l'ora di parlarvene.
Prossimamente, poi, vi parlerò anche degli altri volumi che ho letto, perché ultimamente ne ho accumulati un bel po'.
Ma veniamo a noi...

☙ IL GIOCATTOLO DEI BAMBINI ❧

Il giocattolo dei bambini
di Miho Obana

Genere: shojo, scolastico, commedia, drammatico, sentimentale
Disegni: Miho Obana
Storia: Miho Obana
Editore: Dynit
Pagine (per volume): 265
Numero volumi: 7
Anno di pubblicazione: 2018
Adattamenti disponibili: anime
Prezzo (per volume): 12,90€


Trama:
Sana è una ragazzina estroversa, nonché interprete di una popolare trasmissione televisiva; Akito, al contrario, vive un'adolescenza difficile e turbolenta... Tra i due, compagni di classe, i rapporti sembrano avviati lungo la strada della conflittualità, fino al momento in cui tra i due nasce una inaspettata complicità...
Giro attorno a questo manga da anni. ANNI!
Probabilmente ancora da prima di iniziare ad acquistare qualsiasi manga io abbia acquistato negli ultimi...beh, lasciamo stare quanti anni sono che compro manga, ok?! Non è importante ora.
Dicevamo, piuttosto, che puntavo questo manga da un sacco di tempo, ma che non ho mai avuto l'occasione di acquistarlo. Questo, finché, la Dynit non ha deciso di ristamparlo in una versione un pochino grandicella e ingombrante, ma talmente carina e pastellosa, che resisterle era impossibile!


Ora, se avete la mia età - ma anche qualche anno in meno, può andare - di certo vi sarete imbattuti, prima o poi, in qualche episodio di un cartone chiamato Rossana.
Bene! Questo manga ha ispirato proprio quel cartone (e sì, lo so, dovrei chiamarlo anime, ma per me sarà sempre un cartone e la chiudiamo qui). 
Dico ispirato, perché Rossana e Il giocattolo dei bambini sono la stessa cosa, ma anche due cose diverse.
Cerco di spiegarmi meglio.
Se avete visto il cartone, vi sarete accorti che la trama, tutto sommato, non è poi così semplice come appare a primo impatto. Quando ho visto Rossana per la prima volta, avevo, all'incirca l'età dei protagonisti e, credo sia normale, molti elementi fondamentali della storia, non li avevo colti.
Nonostante i protagonisti abbiano 11/12 anni, infatti, molti dei temi trattati sono tutt'altro che adatti a ragazzini di quell'età. 
Questo perché, Il giocattolo dei bambini, ad un certo punto, prende una piega decisamente adulta, trattando temi importanti e di grande attualità (anche se stiamo parlando di un manga che ha quasi 20 anni!). In effetti, a pensarci bene, la trama è parecchio intricata e, spiegarvela qui, in poche righe, senza svelarvi un sacco di particolari importanti, sarebbe un'impresa piuttosto ardua.
Vi dico solo che, quello che trovate in copertina, non è altro che il riassunto, del riassunto, del riassunto di quello che succede.

Protagonista principale della serie è Sana, una ragazzina decisamente estroversa che, oltre a frequentare le elementari, lavora come interprete in una nota trasmissione televisiva.
Sana, anche grazie a questo suo carattere solare ed energico, diventa la "paladina" (passatemi il termine) della classe, in contrapposizione ad Akito, il capo dei bulletti.
Akito, caratterialmente, è l'esatto opposto di Sana: è chiuso, taciturno e scontroso.
I due ragazzi, inoltre, vivono anche in situazioni familiari totalmente opposte, e sarà proprio questo a farli avvicinare sempre di più con il passare del tempo.

Tra i due, personalmente, ho apprezzato molto di più Akito (e non perché Eric - versione italiana del nome - è stato la mia prima crush, quando ancora crush manco sapevo cosa volesse dire) perché l'evoluzione di questo personaggio è davvero evidente e il lettore non può che restarne colpito.
Anche Sana matura parecchio e anche la sua è un'evoluzione da non trascurare ma, forse per una questione caratteriale, non sono riuscita a farmi andare giù alcuni suoi atteggiamenti, che molto spesso ho trovato troppo esasperati (ed esasperanti, per me che leggevo).

In genere, comunque, la caratterizzazione è davvero buona, sia per i protagonisti che per le figure secondarie.
Importanti, anzi elemento fondamentale, sono i legami tra i personaggi, i rapporti che si creano e il modo in cui si evolvono. 
Ma, soprattutto, è interessante il modo in cui viene reso il rapporto tra adulti e ragazzi, permettendo al lettore, non solo, di avere un'ottima rappresentazione di quelli che sono i tipici problemi dell'adolescenza, ma anche di capire come i giovani si approcciano ad essi.


*lo so, è un discorso un po' intricato, ma capirete quando (e se) leggerete il manga, credetemi. Sarà inevitabile*

Un'ultima cosa e poi, prometto, passo ad altro.
Ho davvero apprezzato il modo in cui vengono trattati certi temi - come l'abbandono, l'adozione, le crisi familiari, la depressione, il suicidio, la morte - perché nulla è mai reso con banalità o superficialità, ma anzi si cerca sempre di fornire una buona spiegazione al lettore, oltre che un messaggio positivo e di speranza.

Da un punto di vista grafico, lo stile di Miho Obana mi piace molto! 
Il suo è un tratto lineare, ma ricco di particolari e sempre molto dettagliato. I personaggi sono ben resi, abbastanza proporzionati e sempre molto espressivi (anche quando gli occhi non si vedono - come in una delle tavole qui accanto).

Anche questa volta devo assolutamente complimentarmi con la casa editrice per il lavoro fatto con questa particolare riedizione de Il giocattolo dei bambini. 
E non mi riferisco solo alle copertine in gradazione cromatica, che ricordano un po' un arcobaleno, ma anche alla cura messa nell'impaginazione. Nella Big Edition, infatti, si possono trovare diverse pagine a colori, prese direttamente dalla rivista Ribon, dove i capitoli del manga venivano pubblicati in origine (prima di essere raccolti in tankobon).
Insomma, sarà un po' ingombrante, viste le dimensioni dei volumi, e forse anche un po' cara rispetto ad altre serie, ma ne vale la pena e, sullo scaffale, fa la sua bella figura.

Qui sopra potete vedere alcune tavole, mentre qui sotto vi ho messo le copertine in tutto il loro splendore.


Per concludere, se come me avete adorato il cartone ai tempi, di certo amerete il manga.
Personalmente, questa è una serie che mi sento di consigliare un po' a tutti, perché credo potrebbe incontrare i gusti più svariati.

Il mio voto è:
4,5/5


Alla prossima recensione!

Silvia


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