venerdì 24 ottobre 2025

LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS di Alice Basso |recensione|

Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Eccomi qui con una nuova recensione.
Ebbene sì, anche oggi si parla di libri!


Benvenuti nella recensione della mia seconda lettura di ottobre!
Ci ho messo un po’, lo so, ma ho tentato - per l’ennesima volta - di leggere più cose insieme e ho miseramente fallito, allungando i tempi di lettura - manco a dirlo - di qualsiasi cosa avessi iniziato!
Ma non soffermiamoci su questi dettagli e veniamo al succo della questione, ovvero la recensione de LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS, che staziona nella mia libreria kobo da un bel po’…
Non vedevo l’ora di leggerlo e finalmente ce l’ho fatta!
Ma ora, direi che posso anche lasciarvi all'articolo!

LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS


Le ventisette sveglie di Atena Ferraris
di Alice Basso

Editore: Garzanti Editore
Pagine: 368
Prezzo: 16,90€ (ebook 9,99€ - audiolibro disponibile)
Pubblicazione: 21 gennaio 2025
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
"Mi chiamo Atena Ferraris e mi sa che non sono come gli altri, inutile girarci intorno. Mia madre mi ha sempre detto che siamo tutti diversi, e quindi è come se fossimo tutti uguali. Non ne sono convinta, ma mi fido di lei. Ho trent'anni, vesto fuori moda e odio le sorprese. E ho ben ventisette sveglie ogni giorno per ricordarmi di lavorare, di mangiare, di andare a letto, di smettere di pensare. Soprattutto faccio troppe domande, dicono. Perché per me è essenziale che ogni cosa abbia una spiegazione. Per questo dirigo una rivista online di enigmistica dove ogni gioco, rebus o anagramma ha una soluzione univoca. Mi fa sentire al sicuro. So che siamo in pochi a ragionare così. Ora, però, è successo qualcosa che ha scombinato le carte. Tutta colpa del mio fratello gemello. Febo è uno scrittore in crisi e, per ritrovare l'ispirazione, si caccia nei guai più assurdi. Al momento, per esempio, si è iscritto a una scuola di magia. Sembrerebbe una cosa innocua, se non fosse che, fra giochi di prestigio e illusioni, è inciampato in un mistero vero, di quelli che scottano. Mi ha supplicata di aiutarlo, dice che ha bisogno della mia capacità di vedere particolari che gli altri non notano. E così eccomi costretta a uscire di casa, a conoscere persone nuove e ad avere conversazioni normali. Ma forse è quello che ci vuole: forse è arrivato il momento di mettersi in discussione e capire se mia madre ha detto la verità sul mio modo di essere. A volte bisogna uscire dal guscio per capire chi si è davvero".

Vi ho parlato di Alice Basso diversi anni fa, quando ho letto tutta la serie di Vani Sarca (e del one and only commissario Berganza - il mio pre diciamolo), in cui ho tirato dentro sia Madre che Partner in Crime che, da brave allieve, hanno superato la maestra e hanno letto anche la serie su Anita Bo, che io prometto di recuperare presto (è già pronta sul Kobo eh!).
Oggi però, mettiamo un attimo da parte Vani e Anita, e parliamo di Atena (spoiler: adoro i nomi che sceglie Alice Basso!), perché questa è la recensione di…
Rullo di tamburi! 
LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS.

Viste le premesse, che spero - per voi - saranno l’unica parte vagamente delirante della recensione, suppongo sia abbastanza ovvio che, questo ebook, è finito nel mio kobo senza nemmeno leggere la trama. Quando si tratta di Alice Basso, mi fido ciecamente e so già in partenza che il libro mi piacerà e - spoiler - così è stato anche con LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS.

LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS racconta, per l’appunto, la storia di Atena Ferraris, giovane di trent’anni che, dopo aver tentato varie strade lavorative, avendo delle “difficoltà” (chiamiamole così per non spoilerare) a relazionarsi con i clienti, decide di crearsi un lavoro su misura, dando vita ad una rivista di enigmistica, che crea e gestisce in solitaria e direttamente da casa sua e che le permette di dare sfogo al suo talento naturale con le parole.
Atena ha un fratello gemello: Febo, che fa lo scrittore di romanzi thriller e che, nella speranza di trovare la giusta ispirazione, si lancia spesso in “imprese” di ogni genere, dal bungee jumping all’iscriversi ad una scuola di magia (che poi è di prestigiazione ma - come dice Febo stesso - “magia” suona meglio - e io sono d’accordo).
Quindi, quando Febo la chiama e le rivela di pensare di essere stato testimone di un omicidio, pur restando un po’ perplessa, Atena non si stupisce più di tanto. Così, il fratello la convince ad indagare con lui (perché Atena - dimenticavo di dirlo - è una fan dei romanzi gialli ed è un’ottima osservatrice) e i due, un po’ per caso, un po’ (forse) no, finiscono per coinvolgere anche Gemma e Jacopo, due “colleghi maghi” di Febo.

Da qui, in un certo senso, parte la storia vera e propria e le vite dei quattro pseudo investigatori si intrecciano tra loro, dando vita, non solo ad una serie di misteri ed indagini che Poirot spostati, ma anche a diversi siparietti davvero divertenti, oltre che emozionanti.
Non entro nello specifico, perché da qui in poi tutti gli eventi sono direttamente concatenati: rischierei di farvi uno spoiler dietro l’altro e vi rovinerei tutto il libro.

Da un punto di vista generale, manco a dirlo, proprio come è stato con la serie su Vani, ho davvero apprezzato lo sviluppo della trama di base e delle varie sottotrame relative ai personaggi. 
In LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS infatti, troviamo davvero un’ottima commistione di generi: si passa dallo slice of life classico, al mistery e al giallo investigativo, fino ad arrivare alla commedia (per così dire), amalgamando il tutto in maniera perfetta e rendendolo facilmente fruibile da un pubblico ampio.

Altro fattore fondamentale, non solo ai fini della trama, ma anche in generale, sono le tematiche trattate
In LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS si prendono in considerazione tematiche delicate e molto importanti, oltre che decisamente di grande attualità, e lo si fa sempre con estrema attenzione e delicatezza, rendendo il tutto di facile comprensione, ma senza mai banalizzare nulla, anzi ponendo l’attenzione sulle giuste sfaccettature.
Si parla infatti, oltre che di omicidi e simili, con indagini annesse, anche di salute mentale, dipendenze, rapporti familiari di vario genere, oltre che di lutto ed elaborazione di esso, e di vari traumi dati da fatti del passato.
Come vi dicevo, ho molto apprezzato come tutte queste tematiche sono state trattate, perché, anche per quelle più forti, si cerca di mantenere un tono leggero ma mai semplicistico, che rende sì la lettura più agevole, ma che non banalizza e anzi permette al lettore di entrare in contatto con tematiche complesse e di analizzarle con facilità.
Ho apprezzato anche la particolare attenzione all’aspetto psicologico legato alla salute mentale (di cui si parla sempre poco) e alle neurodivergenze (di cui si parla anche meno - purtroppo).

Come vi dicevo, protagonista principale, oltre che unica voce narrante è la nostra Atena
Atena ha un carattere davvero particolare, che fatico un po’ a rendere nel modo giusto in queste righe, ma in cui mi sono rivista molto spesso nel corso della lettura; e vi dirò che, raramente, mi sono trovata così in sintonia con la protagonista di un romanzo. 
Atena è sempre stata “quella strana/quella particolare”, con qualche difficoltà di adattamento e di identificare le situazioni in cui si trova, però è anche molto sveglia, un’ottima osservatrice e con un discreto intuito.
Questo suo spirito di osservazione la rende perfetta, non solo per aiutare il fratello nelle sue “indagini”, ma anche nella descrizione degli altri personaggi, in modo che, nell’ambito della caratterizzazione, il lettore non si senta mai come se gli mancassero dei pezzi.
Pur vedendoli solo attraverso gli occhi e la descrizione di Atena, tutti i personaggi coinvolti, sono davvero ben resi e sempre facilmente identificabili, anche quando si tratta delle figure più secondarie e marginali.

Importanti sono anche i legami, non solo quelli già presenti, ma anche quelli che si creano e sviluppano nel corso della narrazione. Anche qui, pur avendo l’unica visuale di Atena, la percezione del lettore non ne risente e tutto si svolge in maniera molto naturale e realistica.

Come vi dicevo all’inizio, conoscevo già Alice Basso e sapevo ne avrei apprezzato lo stile ancora una volta.
La sua si riconferma una scrittura molto curata, ma mai pesante e sempre di facile comprensione, anche quando si entra più nello specifico di certe tematiche e si usano termini più tecnici.
I dialoghi sono frizzanti e pungenti, molto scorrevoli e ben strutturati. Lo stesso vale per le descrizioni che, anche quando Atena (proprio come Vani) si perde nelle sue digressioni, non spezzano mai la narrazione che, anzi, ne risulta arricchita.
Ne deriva, quindi, un ritmo davvero accattivante, che rende la lettura molto scorrevole e coinvolgente, catturando il lettore fin dalle prime pagine.

Interessanti sono anche gli intermezzi solo dialogo tra Atena e la madre, un personaggio fondamentale che però aleggia sempre sullo sfondo. Come lo sono i giochi di parole che Atena inserisce nella sua rivista e che presenta al lettore (alcuni li ho risolti facilmente, altri proprio non li ho capiti e ho dovuto leggere le soluzioni alla fine del volume).

Posso dire che spero di leggere qualche altra avventura di questo strano quartetto investigativo, che si è creato quasi per caso? 
Ma soprattutto spero di leggere altro con Atena protagonista, perché mi è piaciuta tanto e mi piacerebbe anche sapere come si svilupperanno alcuni fatti lasciati volutamente - spero - in sospeso.
Sapevo che Alice Basso non mi avrebbe deluso e spero di recuperare presto anche la serie su Anita Bo.

Se cercate un romanzo con un’ottima commistione di generi, di facile lettura, ma in grado di darvi anche non pochi spunti di riflessione e con una protagonista che, se vogliamo, è un po’ tutte noi, credo proprio che LE VENTISETTE SVEGLIE DI ATENA FERRARIS potrebbe fare al caso vostro.


Il mio voto è:
4,5/5

A presto!

Silvia


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