Buona sera mie piccole volpi!
Eccomi con un nuovo articolo.
Oggi torno a parlarvi di libri!
Benvenuti nella recensione della mia quarta ed ultima lettura di marzo!
Quella de LA VOLPE DI LONDRA, è una recensione di recupero, come avrete capito.
Ma tranquilli, questa sarà l’unica recensione di recupero ed è dovuta al fatto che ho completato la lettura del libro il 31 marzo, chiaramente non in tempo per caricare qualsiasi cosa prima di oggi!
E quindi, eccomi qui, pronta a lasciarvi all'articolo!
LA VOLPE DI LONDRA
La Volpe di Londra
di Laura Usai
Editore: self
Pagine: 278
Prezzo: 15,98€ rigida/ 10,77€ flessibile (ebook 3,99€ - kindle unlimited)
Pubblicazione: 30 luglio 2024
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
Stringere un patto con lo Squalo significa consegnare il proprio destino nelle mani dell'uomo più pericoloso di Londra.
A Whitechapel, popolare quartiere nel cuore dell’East End, Volpe conduce indagini per conto di un misterioso Circolo. Quando salva un bambino da uno degli uomini dello Squalo, il suo cammino incrocia quello di Connor. I suoi occhi scuri e profondi hanno fin da subito il potere di confonderla, ma a sorprenderla davvero è l’informazione di cui il ragazzo è in possesso: lo Squalo è sulle tracce di una giovane donna scomparsa e da poco dichiarata morta. Secondo entrambi, potrebbe essere l’occasione giusta per provare a fermarlo.
Lo Squalo, però, ha occhi e orecchie dappertutto: ingannarlo sembra un’impresa impossibile, oltre che altamente rischiosa. Per riuscirci, Volpe sarà costretta a collaborare con Connor, addentrandosi in una Londra sempre più cupa, governata dalla corruzione e dalla povertà, e che nasconde insidie a ogni angolo.
Quando la mia Partner in Crime mi ha consigliato LA VOLPE DI LONDRA, mi ha detto che lo aveva fatto soprattutto per qualcosa che, nel caso l’avessi letto, avrei scoperto solo alla fine, ma la realtà è che mi aveva convinto già alla parola VOLPE nel titolo.
Sapete che sono fissata con le volpi e che sono debole per tutto ciò che le riguarda, quindi non credo vi sia difficile credermi, quando vi dico che LA VOLPE DI LONDRA è finito dritto in wishlist e che, appena l’ebook è andato in offerta, l’ho acquistato in tempo zero (anche se avrei potuto sfruttare Kindle Unlimited) perché, se ci sono le volpi, so che mi piacerà!
Ma veniamo a noi!
LA VOLPE DI LONDRA parte raccontandoci la storia di Josephine, detta Fifí, una giovane ragazza londinese di buona famiglia che, per sfuggire a quello che potremmo definire, a tutti gli affetti, un matrimonio combinato, impostole dal cognato, si mette in contatto con lo Squalo, uno dei delinquenti più famosi e influenti della città.
Fifí fa un patto con lo Squalo, fornendogli informazioni, ma non sa che sta per cacciarsi in grossi guai.
Aiutata da Alec, un ambulante che non sembra un ambulante, la ragazza riesce a scappare e a mettersi in salvo, e di lei - apparentemente - non sappiamo più nulla.
Nella seconda parte del romanzo, invece, seguiamo le avventure di Volpe, una ragazza che nasconde la sua identità sotto uno pseudonimo e una cascata di capelli rossi, e che lavora per il Circolo al fine di incastrare e catturare lo Squalo.
Dopo aver salvato un ragazzino di nome Jake, la storia di Volpe si intreccia a quella di Connor, un giovane fotografo del quartiere popolare.
E qui mi devo fermare, perché comincia, proprio da questo incontro, la parte più intricata della storia e non vorrei finire con lo svelarvi troppo.
Nonostante parta apparentemente in maniera semplice e lineare, la trama, via via che si prosegue con la lettura si fa più intricata e complessa, ricca di colpi di scena, stravolgimenti di trama e misteri.
Oltre ad aver apprezzato l’evidente studio fatto per contestualizzare al meglio l’ambientazione in epoca vittoriana (di cui leggo sempre volentieri, anche se non amo il genere storico), ho trovato davvero interessante l’espediente narrativo (se così vogliamo chiamarlo) di rendere la trama una sorta di cerchio.
Cerco di spiegarmi meglio, ma tranquilli: niente spoiler!
Come vi accennavo poco fa, LA VOLPE DI LONDRA, si divide in due parti.
Nella prima parte seguiamo una vicenda, conosciamo dei personaggi e arriviamo ad un certo punto della storia. Quando comincia la seconda parte, però, è passato del tempo (circa 6 mesi) e ci troviamo in tutt’altre circostanze, con altri personaggi.
Si percepisce che c’è un legame tra le due vicende, e il lettore tende a farsi una sua idea, soprattutto in relazione a certi particolari che vengono forniti, ma anche lasciati in sospeso, per poi scoprire - al termine del libro - quando il cerchio si chiude, di essere sempre stato fuori strada (almeno per me è stato così).
Personalmente sono rimasta piacevolmente colpita da questa sorta di trama circolare che dice e non dice, svelando dettagli, ma allo stesso tempo, tenendo sulle spine fino alla fine.
L’ho trovato un ottimo modo per coinvolgere ed appassionare il lettore a delle vicende che, se strutturate diversamente, sarebbero risultate, forse, fin troppo semplici e/o intuibili, ma che così si rivelano davvero entusiasmanti e ricche di misteri.
Come vi dicevo, pur non essendo un’esperta, perché sapete che non amo i romanzi a sfondo storico, mi è piaciuto come si sia cercato di rendere l’ambientazione il più contestualizzata e realistica possibile, non solo in relazione agli ambienti e alle abitudini, ma anche in riferimento ai rapporti tra i personaggi e ai temi trattati.
In LA VOLPE DI LONDRA, seppure in relazione al periodo storico preso in esame, si trattano tematiche interessanti e importanti che, se vogliamo, potremmo applicare facilmente anche all’attualità e lo si fa sempre con attenzione e delicatezza, mantenendo il tutto di facile comprensione, ma senza mai cadere nel banale o nello scontato.
Protagonista principale è Volpe che, nascosta dallo pseudonimo e dai suoi capelli rossi, lavora per il Circolo, una sorta di associazione segreta, che combatte il crimine e aiuta la popolazione meno abbiente di Londra (spero di averlo descritto nel modo giusto). Volpe ha alle spalle un passato burrascoso di cui non parla volentieri e tende, volutamente, ad isolarsi e anon legarsi a nessuno, proprio a causa di alcuni fatti che le sono successi.
Altri personaggi secondari, ma che svolgono un ruolo fondamentale, non solo nella vita di Volpe, ma anche (e soprattutto) nella trama di base, sono: Connor, Jake, Baba, Alec, Selene e, ovviamente, lo Squalo.
Da un punto di vista generale, sia che si tratti della protagonista che delle figure secondarie, la caratterizzazione mi è sembrata davvero ben fatta.
Tutti i personaggi sono resi in maniera realistica e umana, ben contestualizzati storicamente e, soprattutto, curati anche da un punto di vista psicologico.
Mi è piaciuto anche come si sviluppano i legami, siano essi familiari, d’amicizia o d’amore, mettendo in luce quelle che erano le dinamiche dell’epoca, senza mai trascurarne la naturalezza e la veridicità.
Non conoscevo Laura Usai, ma il suo stile mi ha piacevolmente colpito.
La sua è una scrittura semplice, sicuramente, ma davvero ben curata, attenta ai dettagli e che si adatta perfettamente all’epoca vittoriana, pur non risultando mai pomposa.
Le descrizioni sono buone, mai ingombranti pur restando ricche di dettagli e lo stesso vale per i dialoghi, ben strutturati, frizzanti e in grado di esprimere al meglio le emozioni coinvolte.
Ne deriva un buon ritmo narrativo, in grado di catturare e coinvolgere il lettore fin dal principio e di emozionarlo.
La mia è stata una lettura veloce e scorrevole, appassionante ed emozionante, e ho apprezzato che si sia deciso di inserire l’elemento romantico ma di non renderlo mai il focus della vicenda.
Se cercate un romanzo ambientato in epoca vittoriana, con un buon mix di generi, che non si riveli una lettura troppo complessa, ma sappia comunque darvi degli spunti di riflessione, direi che
A VOLPE DI LONDRA potrebbe fare al caso vostro.
Arrivati alla fine della recensione, non so se il dettaglio che ha spinto la Partner in Crime a consigliarmi questo libro, sia rivelabile senza che si tramuti - in qualche modo - in uno spoiler, quindi mi limito a dirvi che io e la Partner in Crime abbiamo una cosa in comune, non solo tra di noi, ma anche con due personaggi del libro…
Nessun commento:
Posta un commento