venerdì 11 aprile 2025

DONNOLE IN SOFFITTA di Hiroko Oyamada |recensione|

Buona sera mie piccole volpi!
Eccomi con un nuovo articolo.
Anche oggi parliamo di libri!
Benvenuti nella recensione della mia prima lettura di aprile!
Mi sono imbattuta in DONNOLE IN SOFFITTA, quasi per caso, e sono rimasta colpita soprattutto dalla copertina che, diciamocelo, è davvero molto carina!
Mentre cercavo di capire se volevo prendere il cartaceo o il digitale, le mie Super Colleghe hanno ben deciso di regalarmelo per compleanno! 
Chissà io quanto ancora ci avrei pensato...
E quindi, eccomi qui, pronta a lasciarvi all'articolo!

DONNOLE IN SOFFITTA

Donnole in soffitta
di Hiroko Oyamada

Editore: Neri Pozza - Bloom
Pagine: 128
Prezzo: 16,00€ (ebook 8,99€)
Pubblicazione: 20 settembre 2024
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
Questo è un romanzo che parla di cene tra amici. Cena numero uno: nel retro di un negozio di animali, due coppie si ritrovano a mangiare gamberetti essiccati e a discutere dell’allevamento di rari pesci tropicali. Cena numero due: in una nuova casa, in un remoto paesaggio montano, i commensali cercano una soluzione (finale) per una soffitta infestata da donnole. Cena numero tre: in una villetta sperduta con bufera di neve in corso, al pasto in cui regna una claustrofobia crescente seguono sogni inquieti e le conversazioni prendono pieghe inaspettate. Quando si tocca il tema della recente paternità di uno dei presenti, il non detto diventa il convitato di pietra e spinge con prepotenza il neogenitore in una notte popolata da incubi acquatici. Ecco le scene da matrimoni secondo Hiroko Oyamada. Con affilata perspicacia emotiva e ironia grottesca, l’autrice si dedica a una riflessione sorprendente su fertilità, maternità e paternità, mascolinità e vita coniugale nel Giappone contemporaneo. Accompagnandosi ad autrici come Sayaka Murata e Mieko Kawakami, Oyamada porta avanti, con la sua lingua «surreale e ipnotica» (The New York Times), l’indagine sull’animo umano astraendosi dalla realtà palpabile. E la verità diventa una vasca piena di pesci tropicali, che inghiottono dubbi, emozioni, certezze.
Come vi dicevo nell’intro, ho scoperto questo libro per caso e, dopo essermi innamorata della copertina davvero carina, ho cercato la trama, mi sono informata e l’ho trovato interessante, così l’ho inserito in wishlist, con l’intento di recuperarlo in ebook nel caso fosse andato in sconto.
Quando, però, le mie Super Colleghe mi hanno chiesto suggerimenti per il regalo di compleanno (un po’ come la lista che ci scambiamo con la Partner in Crime) ho colto la palla al balzo ed ora sono qui, pronta a parlarvene!

Prima di cominciare, però, devo farvi la solita premessa: DONNOLE IN SOFFITTA è un romanzo molto breve (come potete vedere dalla scheda qui sopra) ed è anche una raccolta di racconti, quindi non potrò dilungarmi troppo, per non rischiare di far diventare la recensione più lunga del libro.

DONNOLE IN SOFFITTA, come vdi dicevo, è una piccola raccolta che si divide in tre racconti.
Questi racconti sono legati tra loro dallo stesso narratore e dalla presenza degli stessi personaggi, e si sviluppano cronologicamente uno dopo l’altro, nel corso di un periodo relativamente breve (che però non viene specificato).
Tutto ci viene narrato dal punto di vista del protagonista, in prima persona, che ci presenta solo quella che è la sua personale percezione dei fatti e, sempre dal suo punto di vista, ci vengono presentati i personaggi che incontra (ma di questo parleremo a breve).

Come viene detto anche in trama, questo è un romanzo che parla di cene tra amici e, in effetti, ognuno dei tre racconti, ruota attorno ad una cena, anzi è più corretto dire che parte da una cena.
Infatti, con l’espediente della cena, dell’incontro, si introducono tematiche ed argomenti davvero interessanti, oltre che di grande attualità, non solo per la società giapponese, di cui ci viene fornito un ottimo spaccato, ma anche trasponibile in quella occidentale.

In DONNOLE IN SOFFITTA, si parla di matrimonio, sotto diversi aspetti e in diverse circostanze, di maternità e paternità, delle difficoltà e delle gioie che questi comportano, dell’incapacità di avere dei figli, di trasferimenti e di cambi repentini nella quotidianità; ma si parla anche di amicizie, vecchie e nuove, di lunga data o appena iniziate, oltre che di abbandono, perdita e morte.

Il tutto, viene trattato in maniera semplice, ma allo stesso tempo profonda e molto curata, con particolare attenzione all’aspetto psicologico ed emozionale, non solo dei personaggi, ma anche degli avvenimenti in sé.
Ciò che più mi ha colpito è la forte presenza dell’elemento onirico e della metafora, spesso usata in modo bizzarro, ma sempre perfettamente in linea con gli eventi.
Attraverso esempi, similitudini e metafore, come vi dicevo, spesso bizzarre e particolari, l’autrice riesce a trattare le tematiche di cui sopra, in maniera davvero particolare, che permette al lettore di trarne, non solo un’insegnamento, ma anche un ottimo spunto di riflessione, di analisi e - se vogliamo - di autoanalisi.

Vi confesso che, personalmente, questa è una delle caratteristiche che più apprezzo della letteratura contemporanea (e non) giapponese, nello specifico, ma anche più in generale, di quella orientale: la capacità di rendere “semplici” delle tematiche che, al contrario, non lo sono affatto, coinvolgendo il lettore che, inevitabilmente, si trova a trasporre i fatti letti a quelli reali e a meditare su essi.

Come vi dicevo, il narratore in DONNOLE IN SOFFITTA è Protagonista, che scrivo con la maiuscola, perché non ne conosciamo il nome, né il suo nè quello di Moglie (anche lei, quindi, con la maiuscola).
Protagonista è, per l’appunto, il protagonista delle vicende, perché ci viene presentato tutto attraverso i suoi occhi e il suo personale punto di vista, ma anche perché, indirettamente e attraverso le vicende altrui, è la sua storia, la sua quotidianità che ci viene descritta principalmente.

Allo stesso tempo, però, proprio perché ci servono per comprendere Protagonista, diventano a loro volta personaggi principali, anche tutte le figure più o meno secondarie, che lo circondano, come ad esempio Moglie, Saiki, conosciuto ai tempi dell’università e la moglie Yoko, Urabe, amico di Saiki ma conoscente di Protagonista e la giovane moglie, o ancora l’anziana vicina di Saiki, prima vista come una “vecchia strega”, per poi diventare una “cara nonnina” (che forse, però, un po’ strega - per davvero - lo è).

In generale, la caratterizzazione mi è piaciuta molto, nonostante ci sia un unico punto di vista e tutti i personaggi ci vengano descritti in maniera, diciamo, unilaterale.
Personalmente, come vi dicevo, ho trovato che DONNOLE IN SOFFITTA offra un ottimo spaccato sulla società giapponese contemporanea, fornendo una caratterizzazione realistica e umana, con dei legami che si sviluppano in maniera naturale e mai stereotipata.

Non conoscevo Hiroko Oyamada, ma ho molto apprezzato il suo stile.
La sua è una scrittura semplice e piuttosto lineare, con frasi brevi ma comunque ben curata, con descrizioni mai eccessive, se non dove è strettamente necessario, e dialoghi ben strutturati, seppure poco presenti.
Ne deriva un ritmo narrativo frizzante e veloce, molto coinvolgente ed emozionante, che cattura il lettore nonostante la semplicità dei fatti narrati, che per lo più riguardano la quotidianità.

Ho trovato interessante non solo la forte presenza dell’elemento onirico (soprattutto nel terzo racconto), ma anche dell’accostamento al mondo animale che, in un modo o nell’altro, compare in tutti i racconti, con un ruolo spesso fondamentale.
Sicuramente una lettura interessante, non sempre di immediata comprensione, ma sicuramente particolare e diversa dal solito, per lo meno dagli altri romanzi di letteratura giapponese che ho letto fino ad oggi.

Se cercate un romanzo breve ma ben curato, che vi coinvolga con fatti semplici ma significativi, facendovi sorridere ma anche pensare, DONNOLE IN SOFFITTA potrebbe fare al caso vostro.


Il mio voto è:
3,5/5
A presto!

Silvia





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