venerdì 28 dicembre 2018

Dorama time! - Per me è NO! |recensione|

Buongiorno mie piccole volpi!
Oggi dorama time! un po' diverso dal solito.



Come avrete capito dal titolo, questo dorama time è un po' particolare.
Oggi, infatti, vi parlo di quei dorama e live action visti in questo 2018 che non mi sono piaciuti. Siccome non sono una grande esperta, dato che mi sono avvicinata al genere solo quest'anno, ho preferito non scrivere recensioni negative.
Volevo comunque parlarvi anche di questi titoli, perché magari incontrano i vostri gusti molto più che i miei (non si sa mai...).
Quindi: preparatevi ad un articolo un po' lunghetto, perché dovrò farvi ben 7 mini recensioni!

Andrò in ordine di gradimento, anche perché non mi ricordo quale ho visto prima e quale dopo...abbiate pazienza, ho una certa età!
Ah, dimenticavo! Niente voto finale, sappiate che siamo nettamente sotto il 3. Nettamente!

DROWNING LOVE

Natsume Mochizuki è una teenager che lavora come modella a Tokyo che dovrà abbandonare la sua carriera per trasferirsi con la famiglia a Ukigumo, città natale del padre.
Qui, un giorno, incontra Koichiro Hasegawa, successore della famiglia Hasegawa, una delle più conosciute e rispettabili della zona.
I due si sento attratti l'uno dall'altra, ma qualcosa cambierà il loro destino.

Drowning Love (The knife that dropperd in the water - Oboreru naifu - 溺れるナイフ) è un live action giapponese del 2016 diretto da Yuki Yamato e tratto dall'omonimo manga di George Asakura.
Distribuito da Gaga Corporation, vede tra gli attori principali: Nana Komatsu e Masaki Suda.


Comincio subito col dirvi che io, questo film, non l'ho capito. Manco un pochino. Giuro!
Inizialmente ho dato la colpa ai sottotitoli troppo veloci, all'inglese con cui ancora non sono molto pratica, ma dopo averlo rivisto (perché sì, l'ho visto due volte - ho un problema con le cose che non capisco: io devo capire!), mi sono resa conto che a non essere chiara è proprio la trama.
Secondo me, lo svolgimento è un po' troppo confusionario e i salti temporali non sono sempre percepibili in maniera corretta. Tante volte nemmeno si capisce se, effettivamente, è passato del tempo e quanto ne è passato.
Per non parlare dei personaggi che, boh, io avrei preso a schiaffi dall'inizio alla fine.
Lasciate che sia brutale, per una volta: lei è una piattola colossale e lui è uno psicopatico. E credo di avervi detto tutto!
Unico lato positivo? Gli attori.
Devo dire che Nana Komatsu e Masaki Suda mi piacciono parecchio, perché sono entrambi in grado di interpretare i personaggi più disparati e lo fanno sempre benissimo! Lei poi è davvero carina.
*con i capelli biondi, però, lui non si può vedere...*

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MAKE A BOW AND KISS

An Kishimoto si è immersa totalmente nel tiro con l'arco per gli ultimi 6 anni. Essendo al terzo anno di scuola superiore, nomina come suo successore a capo del club di Kyudo, Yota Mikami. Il ragazzo non è solito fare molta pratica ma, nonostante questo, vince spesso le competizioni. Inoltre, Yota è segretamente innamorato di An.

Make a bow and kiss ( Ichire shite, kisu - 一礼して、キス ) è un live action giapponese del 2017, diretto da Takeshi Furusawa e tratto dall'omonimo manga di Yakko Kaga. Vede tra gli attori protagonisti: Elaiza Ikeda e Masaki Nakao.




Questi due live action sono più o meno alla pari.
Se del primo il problema è che non si capisce nulla, del secondo è che si capisce anche troppo.
Mi spiego meglio: in questo caso, la trama è abbastanza chiara, ma è davvero banale e già vista tante di quelle volte che, arrivati ad un certo punto, si può tranquillamente skippare mezzo film che tanto la fine è già ovvia.
Personalmente, ho avuto l'impressione che il tiro con l'arco, che dovrebbe essere un dettaglio importante a fini della vicenda, fosse solo un elemento di contorno per le scene "spinte" dei protagonisti.
(metto spinte tra virgolette, perché non è che lo siano più di tanto, almeno per noi occidentali, ma sapete che i giapponesi hanno un concetto tutto loro di "scena hot" - vabbè, andiamo avanti)
Neanche in questo caso ho sopportato i protagonisti: sono entrambi personaggi privi di spessore e caratterizzati davvero male. Anzi, a dirla tutta, secondo me non si può neanche parlare di caratterizzazione, perché lo sviluppo del personaggio è inesistente.
Il mio NO si estende anche agli attori, che non mi sono piaciuti per niente: lei ha la faccia da pesce lesso per metà del film e lui ha una sola espressione che varia in maniera impercettibile all'occhio umano. Sicuramente sono due bravi attori, io non ho le basi per giudicare, ma questo film di certo non li ha messi in risalto.
Mi consola il fatto che, anche i commenti sul sito fossero negativi, almeno non sono l'unica che non ha apprezzato.

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BOKU WA IMOTO NI KOI WO SURU

Yori un po' freddo e distante, continua a trattar la sorella gemella come fosse una stupida; Iku non sospetta minimamente che questa è tutta una maschera per coprire la forza del suo sentimento verso di lei (cerca quasi di proposito di farsi odiare per non accettare quella che è invece l'unica verità). Inizialmente sconvolta, in seguito Iku accetta l'amore del fratello, perché non desidera perderlo in nessun caso. Sarà lui a forzarla a cedere, anche se poi se ne pentirà.

Boku wa imouto ni koi wo suru ( My sister, my love - 僕は妹に恋をする) è un live action giapponese del 2007, diretto da Hirohi Ando e tratto dall'omonimo manga di Kotomi Aoki. Vede tra i protagonisti principali: Matsumoto Jun e Nana Eikura.
Dal manga è stato tratto anche un anime.


Voi non potete capire quanto mi dispiaccia dire che questo film non mi è piaciuto.
Avevo delle aspettative davvero alte, sia per la trama che mi sembrava interessante, sia per gli attori che mi sono sempre piaciuti in altri lavori che ho visto.
Purtroppo questo film è stato una delusione enorme.
La trama, in effetti, è particolare e interessante (e conferma la mia idea che i giapponesi abbiano una certa fissa con le relazioni incestuose e ambigue), ma è stata sviluppata davvero male: decisamente troppo lenta e noiosa. E, detto tra noi, stiamo parlando di incesto, non dovrebbe essere una storia noiosa!
Io mi chiedo ancora come ho fatto a finirlo...
Anche in questo caso i personaggi non mi hanno entusiasmato più di tanto. Non che mi sconvolga particolarmente l'amore tra fratelli (con annessi rapporti espliciti - anche se la scena di esplicito non aveva un tubo ), ma a parte questo, non c'è altro che definisca i due protagonisti. L'intera caratterizzazione ruota attorno a questa relazione ambigua e non ci si preoccupa molto di ampliare altri aspetti caratteriali.
Unico lato positivo (e unico motivo per cui mi sento in colpa per questa recensione negativa) sono gli attori: i protagonisti sono Matsumoto Jun ed Eikura Nana, che avevo già visto insieme in 99.9% criminal lawyer e che mi erano piaciuti tantissimo!
La loro interpretazione, infatti, mi è piaciuta e mi è sembrata ben resa, peccato che ci sia un problema di fondo che esula dalla bravura degli attori.
Punto a favore per Jun e Nana (livello di confidenza: amici da sempre), insomma, peccato che non basti...
*sorry Jun, sappi che mi piaci lo stesso e so che tu ce l'hai messa tutta*

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COMMUTING TO SCHOOL SERIES: COMMUTER TRAM

Yuna ha una cotta per Haru, un ragazzo che vede ogni mattina sul treno che la porta a scuola. La ragazza non sa nulla di lui, tranne che va in una scuola diversa dalla sua. Una mattina, quando Yuna si sveglia, trova Haru addormentato accanto a lei.

Commuting to school series: commuter tram (Tsuugaku Series Tsuugaku Densha - 通学シリーズ 通学電車 ) è un live action giapponese del 2015, diretto da Koji Kawano e tratto dal romanzo "Tsuugaku Densha" di Miyu (Shueisha Inc. 2010).
Vede tra gli attori protagonisti: Yudai Chiba e Airi Matsui.



Questo live action era partito bene, molto bene. Poi c'è stato un tracollo che la crisi del '29 in confronto era un problemuccio da nulla.
La trama, di per sé, non è tanto male e si capisce subito che non si tratterà di una storia super impegnata, ma comunque ci si aspetta qualcosina di vagamente emozionante e coinvolgente.
Aspettative infrante dopo una ventina di minuti, perché di coinvolgente non c'è un gran che e, a dirla tutta, nemmeno di emozionante. Non voglio però andare oltre, perché magari lo volete vedere e non è giusto che vi spoilero cose a caso.
I personaggi sono un po' meh e con qualche esagerazione, ma almeno sono caratterizzati decentemente. Non benissimo, ma decentemente.
Preferisco non focalizzarmi sugli sbalzi d'umore del protagonista maschile, perché ho appena detto che la caratterizzazione è decente, quindi soprassediamo.
Gli attori non sono stati malaccio, conoscevo già Yudai Chiba e quindi avevo già un'idea di quella che sarebbe stata la sua interpretazione. Diciamo che questo ragazzo mi piace a tratti e non sono ancora stata in grado di inquadrarlo come attore.
Non conoscevo l'attrice che interpreta la protagonista femminile, quindi non ho termini di paragone, ma non mi è dispiaciuta, tutto sommato è stata brava.
Ho visto che c'è una specie di seguito, che credo abbia come protagonisti i due personaggi secondari, ma non ne sono sicura al 100%. Come non sono sicura che lo guarderò...

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MY BROTHER LOVES ME TOO MUCH

Setoka Tachibana è una studentessa delle superiori che ha confessato i suoi sentimenti a 12 ragazzi, ma è sempre stata rifiutata.
Il fratello maggiore Haruka Tachibana, tiene molto a lei ma le nasconde un segreto: lui e Setoka non sono veramente fratelli.
Un giorno, il primo amore di Setoka, Takane Serikawa, torna in città dopo molto anni e inizia a corteggiarla.

My brother loves me too much ( Ani ni Ai Saresugite Komattemasu - 兄に愛されすぎて困ってます ) è un live action del 2017 tratto dall'omonimo manga di Rina Yagami e diretto da Hayato Kawai. Vede tra gli attori principali: Yudai Chiba, Tao Tsuchiya e Ryota Katayose.
Dal manga è stato tratto anche un dorama in 5 puntate a cui il film fa da seguito


In questo caso, contrariamente ai precedenti, vi parlo sia di un dorama che di un live action, perché sono uno il seguito dell'altro (sorvoliamo sul fatto che non sono certa di aver capito bene l'ordine con cui vanno visti).
Vi confesso che, questa volta, non si tratta di una schifezza come credevo: la mia recensione negativa riguarda solo la grandissima banalità che aleggia ovunque e comunque.
Perché il problema di questa storia è proprio la banalità.
La trama è, senza ombra di dubbio, qualcosa di già visto (che sia in altri dorama o in qualche anime) e il finale è chiaro fin dai primi cinque minuti. Lo stesso vale per i personaggi, che sono caratterizzati decentemente, ma restano comunque una raccolta infinita di stereotipi.
Gli attori sono stati bravi, niente da dire, anche tenuto conto che alcuni erano alla prima esperienza, ma non credo guarderò altri loro lavori. E, scusatemi, ma non sopporto Tsuchiya Tao, non c'è un motivo: non la sopporto e basta.
Non mi dilungo oltre, perché non c'è moltissimo da dire a riguardo.

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HEROINE DISQUALIFIED

Hatori Matsuzaki è una studentessa delle superiori e ha una cotta per il suo amico d'infanzia Rita Terasaka. La ragazza crede che l'amico la sceglierà come sua personale eroina, ma Rita comincia a uscire con Miho Adachi.
Bel frattempo, Kosuke Hiromitsu, lo studente più popolare della scuola, sembra essere interessato a Hatori.

Heroine Disqualified ( No longer heroine - Heroin shikkaku - ヒロイン失格) è un live action giapponese del 2015, diretto da Tsutomu Hanabusa e tratto dall'omonimo manga di Momoko Koda. Vede nel cast principale: Mirei Kiritani, Keto Yamazaki e Kentaro Sakaguchi.
Ho deciso di guardare questo live action perché avevo da poco visto i due attori protagonisti in un dorama che mi era piaciuto tantissimo.
La trama di questo live action non è tanto male, lo devo ammettere, mi ha preso parecchio e mi sono anche divertita. Perché i siparietti comici non mancano e alcuni sono davvero assurdi!
Ma il problema sta nei personaggi, anzi nella protagonista femminile, per la precisione, che proprio non mi  piaciuta.
Pesante! Credo che "pesante" sia il termine migliore per descriverla.
Lui è veramente tonto, ma lei è di una pesantezza assurda.
Questo film, però, ha un punticino in più rispetto agli altri perché Kento Yamazaki e Mirei Kiritani mi piacciono davvero tanto e insieme sono carinissimi. Entrambi hanno fatto un buon lavoro con l'interpretazione dei rispettivi personaggi e si vede che sono amici anche fuori dal set, perché si percepiva un certo feeling (lavorativo, ovviamente, visto che lei si è sposata di recente - mi sento anziana).

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I'M UNDERAGE BUT I'M NOT A CHILD

Per il suo 16° compleanno Karin Oriyama, riceve un regalo speciale dai suoi genitori: un matrimonio.
La persona che dovrà sposare è il suo primo amore Nao Tsurugi, uno degli studenti più popolari della scuola. Nao, però, sposa Karin solo per motivi economici, perché la ragazza viene da una famiglia benestante.
Karin lo ama veramente, lo stesso non si può dire di Nao che chiede alla ragazza di tenere nascosto a tutti i loro matrimonio.
Isuzu Ebina, amico d'infanzia di Karin e segretamente innamorato di lei, però lo scopre.

I'm underage but i'm not a child ( Ten bride - Miseinen Dakedo Kodomo Janai - 未成年だけどコドモじゃない ) è un live action del 2017, diretto da Tsutomu Hanabusa e basato sull'omonima serie manga di Kanan Minami. Vede nel cast principale: Kento Nakajima, Yuri Chinen e Yuna Taira.

Questo live action si pone esattamente allo stesso livello del precedente: carino ma niente di che.
Sicuramente ho visto di meglio ma, altrettanto sicuramente, ho visto pure di peggio (questo articolo ne è la prova).
La trama, anche se ha quel qualcosa di assurdo e inverosimile tipico degli shojo giapponesi, mi è piaciuta e mi ha divertito. I momenti comici fanno davvero ridere, gli equivoci sono sempre simpatici e mai volgari e tornano diversi temi tipici del genere.
Anche qui, però, ho avuto un po' di problemi nell'accettare la protagonista femminile: è vero che, ai fini della vicenda, è previsto che sia infantile, capricciosa e un pochino incapace, ma a volte lo è un pelino troppo.
Conoscevo già sia Kento Nakajima che Yuri Chinen, ma non avevo una grande idea su di loro, diciamo che avendo visto poco o niente che li riguarda, ancora non li avevo (e non li ho) inquadrati. In ogni caso, recupererò altro, perché mi sembrano abbastanza bravi tutti e due.
Per Yuna Taira invece, credo che il nostro rapporto si concluda qui, perché mi è stata simpatica quanto il suo personaggio, cioè per niente.

☙☙☙☙☙☙☙☙☙☙

Si conclude qui anche questo articolo!
Scusate se sono stata prolissa, spero di non avervi annoiati, ma soprattutto di non essere sembrata la zitella acida di turno, a cui non piace niente, perché lo sapete che non è così.
Io sono carina e coccolosa, oh là!
Vabbè, chiudiamo qui questo sclero post natalizio, che è meglio!


Alla prossima!

Silvia

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