giovedì 28 aprile 2022

L'OMBRELLO DELL'IMPERATORE di Tommaso Scotti |recensione|

Buona sera mie piccole volpi!
Rieccomi con un nuovo articolo.
Anche oggi vi parlo di libri!
Benvenuti nella recensione della mia prima lettura di aprile!
E, udite udite, non si tratta di una collaborazione - stupefacente, lo so...
Questo romanzo, infatti, fa parte dei "miei libri", nel senso che arriva direttamente dagli scaffali della mia libreria e, altra cosa strana di recente, si tratta pure di un cartaceo!
Sto leggendo un sacco di ebook ultimamente ed è sempre una piccola gioia tornare alla carta stampata!
Ma bando alle ciance e passiamo subito alla recensione vera e propria!

L'OMBRELLO DELL'IMPERATORE

L'ombrello dell'imperatore
di Tommaso Scotti

Editore: Longanesi 
Pagine: 320
Prezzo: 16,80€ (flessibile 5,00€ - ebook 9,99€ - audiolibro disponibile su audible)
Pubblicazione: 7 gennaio 2021
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
L'ispettore Takeshi Nishida della squadra Omicidi della polizia di Tokyo ha un secondo nome che pochi conoscono, ma che dice molto di lui. All'anagrafe infatti è Takeshi James Nishida. Perché Nishida è un hafu: un mezzo sangue, padre giapponese e madre americana. Forse per questo non riesce a essere sempre accomodante e gentile come la cultura e l'educazione giapponese vorrebbero. Forse è per il suo carattere impulsivo, per quel suo modo obliquo e disincantato di vedere le cose e le persone che lo circondano, che non ha mai fatto carriera come avrebbe meritato. O forse è perché lui non vuole fare carriera, se questo significa mettere i piedi sotto la scrivania invece di usarli per battere le strade di Tokyo, città che ama e disprezza con altrettanta visceralità – e che allo stesso modo lo ricambia. Ma Nishida è eccezionale nel suo lavoro: lo dimostra il numero di indagini che è riuscito a risolvere. Fino al caso dell'ombrello. Un uomo, ritrovato morto. L'arma del delitto? All'apparenza, un comunissimo ombrello di plastica da pochi yen, di quelli che tutti usano, tutti smarriscono e tutti riprendono da qualche parte. Ma questo ombrello ha qualcosa che lo differenzia dagli altri. Un piccolo cerchio rosso dipinto sul manico e, soprattutto, un'impronta. E Nishida si troverà di fronte a un incredibile vicolo cieco quando scoprirà a chi appartiene l'impronta digitale del possibile assassino: all'imperatore del Giappone.
Non chiedetemi come mai ma, tra i pochissimi kanji che conosco, quello di ombrello tendo a riconoscerlo al primo colpo (ammetto che ogni tanto mi sfugge se, sotto l’ombrello ci sono 2 o 4 persone, ma sono dettagli dai!) quindi, quando ho visto la copertina di questo romanzo in libreria, ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto (sempre per la teoria del: sono facilmente condizionabile se di mezzo c’é il Giappone).
*SPOILER: é stato così!*

Ovviamente, una volta letta la trama e capito che, non solo L’OMBRELLO DELL’IMPERATORE é ambientato in Giappone (ma vá?!) ma anche che si trattava di un giallo investigativo, l’acquisto é stato istantaneo (proprio pochi giorni fa - il 14 per la precisione - é uscito il secondo volume e, ve lo dico, io l’ho messo nel carrello in tempo zero).

Come vi dicevo, L’OMBRELLO DELL’IMPERATORE é un giallo investigativo in cui si intrecciano una serie di vicende, tutte legate tra loro da un ombrello in particolare, che porteranno alla soluzione del caso (anzi, sarebbe meglio dire dei casi - ma non posso aggiungere altro).
Oltre alle indagini, il lettore si trova a seguire le vicende personali del protagonista e, in maniera più limitata, anche quelle di tutti i personaggi coinvolti o che, in un modo o nell’altro, ruotano attorno al caso.
Ovviamente, per non rischiare di svelarvi l’identità dell’assassino (che, come ogni giallo che si rispetti, viene svelato solo alla fine) non posso dilungarmi troppo.

L’unica cosa che mi sento di aggiungere é che, sia che si tratti delle indagini, che delle vicende personali dei personaggi, il lettore si sente fin dal principio coinvolto e viene totalmente assorbito dalla narrazione.
Non mancano i colpi di scena e i risvolti inaspettati; la storia si fa subito piuttosto intricata, ma non per questo difficile da seguire, anzi!

Ho apprezzato il quadro generale che l’autore da della società giapponese e del Giappone in sé.
Un paese sicuro, senza ombra di dubbio, con il 99% dei casi risolti (il che mi ha ricordato un legal drama - questo - visto tempo fa, che rivedrò e che già allora mi aveva dato da pensare) ma dove si é “colpevoli fino a prova contraria”, dove le condizioni di vita nelle carceri sono pesanti e per nulla semplici da affrontare, e lo stesso vale per quelle post arresto.
A questo, dobbiamo aggiungere tutta una serie di preconcetti e pregiudizi che buona parte della popolazione ha nei confronti degli straniere, ma anche dei giapponesi stessi.

Il Giappone é sicuramente un bel posto, ma di certo ha, come gli altri Paesi del Mondo, i suoi difetti e, personalmente, ho trovato molto interessante il modo in cui l’autore ha deciso di parlarne.
Senza edulcorarli o cercando di indorare la pillola, giocandosi magari la carta del “é una cultura diversa”, ma anzi fornendo al lettore un ottimo spaccato sulla società giapponese: realistico, attuale, privo di stereotipi sia in positivo che in negativo.
E mi fermo qui, perché potrei andare avanti per pagine e pagine, ma non credo sarebbe di vostro gradimento.

Protagonista principale de L’OMBRELLO DELL’IMPERATORE é Takeshi James Nishida, ispettore della squadra omicidi di Tokyo, di origine americana (da parte di madre) e quindi considerato un hafu (dall’inglese half - metá ) dai conterranei, ovvero un giapponese solo a metá. Forse proprio per queste sue origini, lo sguardo che l’ispettore fornisce, sulle indagini ma anche sulla societá, é disincantato, a tratti cinico e critico.
Nishida é uno che dice ciò che pensa e che, molto spesso, ha non poche difficoltà con le imposizioni e le regole che la società pone sulla vita della popolazione giapponese.
Attorno a Nishida, ruotano tutta una serie di personaggi, piú o meno importanti, legati a lui stesso o alle indagini che, a mio parere, definire “secondari” sarebbe un errore.
Il compagno di squadra Joe, fissato con le onigiri (come dargli torto, oserei dire), i videogiochi e sempre pronto a sciorinare informazioni a caso su qualsiasi cosa, come una piccola Wikipedia portatile; l’ispettore capo Ando, superiore di Nishida; il capo sezione Yamaguchi che palesemente mal sopporta Nishida o ancora Mimura, direttore della scentifica. Per non parlare dei coinvolti nelle indagini - che non vi elenco se no rischio lo spoiler - l’ex moglie di Nishida e la sua attuale amante…

Insomma, in questo libro i personaggi non mancano e, caratterialmente parlando, ce n’é per tutti i gusti e, lo devo proprio dire, la caratterizzazione é stata davvero ben fatta.
Proprio come nel caso generico della società, anche nello specifico del singolo personaggio, quelli che incontra il lettore, sono figure reali, umane, con pregi e difetti e prive di stereotipi, se non quelli che impone la società stessa.

Personalmente ho adorato Nishida, con il suo odio per gli inglesismi tipici della lingua giapponese, il suo cinismo, il suo sarcasmo (poco capito dai colleghi) e la fissa per il caffé in lattina ma, lo devo dire, il mio preferito in assoluto é stato senza dubbio Joe!
Ogni volta mi chiedevo quale astrusa informazione mi avrebbe fornito e, immancabilmente, ogni volta ridevo come una scema alla reazione esasperata del povero Takeshi (mi immaginavo la scena come in un anime o in un drama e ridevo ancora di più - ho dei problemi lo so, scusate).
Il rapporto tra questi due mi é piaciuto molto e, lo confesso, al momento del “poliziotto buono/polizziotto cattivo” ho riso come una cretina per tutto il tempo!

Ed ora arriviamo al momento della confessione: a tutti gli effetti, di questo romanzo, ho letto solo gli ultimi capitoli, tutto il resto l’ho ascoltato grazie all’audiolibro di Audible ma, tutto sommato, due parole sullo stile di Tommaso Scotti, penso di potervele dire.

Quella di Tommaso Scotti é una scrittura dallo stile molto curato, non pomposo ma anzi frizzante, diretto e sempre in grado di  coinvolgere il lettore, senza mai tralasciare la componente emotiva ed emozionale.
Le descrizioni, anche quelle più lunghe, non sono mai ingombranti e si amalgamano bene al resto della narrazione, diventando a loro volta fondamentali ai fini della vicenda. 
Lo stesso vale per i dialoghi, sempre molto scorrevoli e ben strutturati, in grado di far identificare i personaggi anche senza l’iniziale presenza dei nomi.
Tutto questo, nel suo insieme, crea un ottimo ritmo, rendendo la lettura veloce, coinvolgente ed emozionante, dalla prima all’ultima pagina.

La mia passione per il Giappone, per i gialli investigativi e per i personaggi - positivamente - particolari come Nishida e Joe, ne é uscita, a fine lettura (o ascolto) decisamente soddisfatta e appagata.
L’OMBRELLO DELL’IMPERATORE ha soddisfatto tutte le mie aspettative.

Piccolo appunto sull’audiolibro: il ragazzo (?) che legge ha davvero una bella voce e ha fatto un ottimo lavoro nella differenziazione di intonazione per i vari personaggi ma, come spesso succede quando un italiano legge il giapponese, “sbaglia” qualche accento…
Niente di grave, credo sia inevitabile vista la discreta differenza tra le due lingue, ci si passa sopra piú che facilmente. Ve lo dico cosí, a puro titolo informativo.

Insomma: ottima lettura e ascolto promosso.
Il cartaceo del secondo volume é giá tra le mie manine e non vedo l’ora di leggero.
Al momento se ne é impossessata Madre (che ha letto per prima anche questo - così per dire), visto che io sono, come sempre indietro con tutto - anche con l’esistenza - ma cascasse il mondo, quando l’ha finito lei, sarà mio! - ok basta, sto diventando inquietante…


Il mio voto è:
4,5/5
A presto!

Silvia

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