Buongiorno mie piccole volpi!
Oggi tocca ad una collaborazione extra.
Dopo capirete perchè!
Benvenuti nella recensione della mia terza lettura di novembre!
Per prima cosa, devo ringraziare l’autrice, Anna Marzocchi, perchè grazie a lei, ho potuto provare l'esperienza del Beta Reading, quindi questa si potrebbe considerare una sorta di rilettura o di doppia collaborazione.
Vi ho già parlato di NOT SO LADYLIKE, qualche giorno fa, in occasione della segnalazione fatta su instagram, il giorno dell’uscita.
Ed ora, come promesso, eccomi qui pronta per la recensione: finalmente ve ne posso parlare!
Perciò, direi che posso anche lasciarvi all'articolo!
NOT SO LADYLIKE

Not so Ladylike
di Anna Marzocchi
Editore: self
Pagine: 267
Prezzo: 14,00€ flessibile / 20,00€ rigida (ebook 4,10€)
Pubblicazione: 9 novembre 2025
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
"Il mio futuro non vi appartiene."Con questa convinzione, Iseul abbandona Daegu e il destino già tracciato per lei. A Seoul la aspettano le notti infinite di Itaewon, i ciliegi in fiore e incontri capaci di cambiare la sua vita.
Tra sogni, paure e nuove scoperte, Iseul imparerà a reinventarsi, a innamorarsi e a scegliere sé stessa, con quella sfrontatezza che solo i vent'anni concedono.
Un romanzo di crescita e libertà, che racconta il coraggio di riscrivere il proprio futuro.
Prima di cominciare, così poi ci concentriamo sulla recensione, lasciatemi ringraziare ancora Anna per avermi, non solo proposto questa collaborazione, ma anche per aver avuto fiducia in me, dandomi la possibilità di fare la beta reader per NOT SO LADYLIKE, anche se non l’avevo mai fatto e non sapevo cosa stavo facendo.
Se, poco più di un anno fa, quando mi sono imbattuta per la prima volta in 5.8 ON REWIND (Innamorandomi “a primo dito medio“ di Chin-Hea e del suo rapporto con Iseul), mi avessero detto che oggi, mi sarei ritrovata qui a recensire un altro libro di Anna, che parla proprio di Iseul, e se mi avessero detto che sarei entrata così in confidenza con Anna, pur non essendoci mai viste (ma rimedieremo-lo so!) conoscendomi, forse, ne sarei rimasta un pochino perplessa (sapete che sono un orso scostante il 99% delle volte).
Ma, ebbene sì! Alla fine è andata esattamente così e ne sono davvero davvero felice!
Grazie ancora Anna, sono contenta di averti conosciuta♥
Ma ora bando i sentimentalismi che poi vado out of character e divento melensa, e vediamo la recensione che voi siete qui per questo, lo so!
NOT SO LADYLIKE, come vi ho un po’ anticipato, è una sorta di prequel/spin off di 5.8 ON REWIND e ci racconta la storia di Iseul e di come è arrivata a Seoul, scappando - letteralmente - da Daegu e dalla sua vita patinata.
Iseul, infatti, potrebbe essere considerata una ragazza di buona famiglia, con genitori decisamente benestanti che le danno di tutto e di più, perlomeno in apparenza. Perché, in realtà, i coniugi Park, sono tutto tranne che genitori amorevoli e considerano la figlia alla pari di un possedimento materiale, non dando importanza ai sentimenti e ai sogni della ragazza.
Il futuro di Iseul sembra essere già bello che programmato, senza chiedere il suo parere e questo non le va: la sua vita vi obblighi e costrizioni le sta - giustamente - stretta così, dopo l’ennesima litigata col padre, contatta l’amica Yerin e scappa di casa, trasferendosi da lei a Seoul, avvicinandosi così anche all’amico Chin-Hea, che sta cercando di intraprendere la carriera da idol.
La vita di Iseul cambia drasticamente ed ora deve imparare a cavarsela da sola, è vero, ma è finalmente libera di vivere per ciò che è e non per ciò che i suoi genitori vorrebbero che fosse.
Grazie a Yerin trova un lavoro e, proprio al lavoro, conosce Akemi e, successivamente, Lisa e Tara, trovando, quindi, delle nuove amiche e non solo…
Nonostante a questo punto della narrazione, pur essendo solo all’inizio, siano già successe un bel po’ di cose, possiamo dire che sia proprio in questo punto che comincia la storia vera e propria, quella che stravolgerà nuovamente la vita di Iseul.
Con la trama, però, io mi fermo qui: in primo luogo, perché stiamo pur sempre parlando di uno slice of life, quindi i colpi di scena e i plot twist sono - ovviamente - quelli tipici della quotidianità e, secondariamente, perché potrei far diventare questa recensione un papiro infinito e sviscerarvi tutto, riga per riga, dandomi ad uno dei miei famosissimi sproloqui e rovinandovi, inevitabilmente, la lettura.
NOT SO LADYLIKE si merita una recensione decente, quindi, farò la blogger seria e vi risparmierò i miei deliri da fangirl disagiata (prego non c’è di che - semi cit.).
In NOT SO LADYLIKE, come in tutti gli slice of life fatti bene, la parte più importante, non è tanto la trama di base (anche se qui, a dir la verità, lo è) quanto piuttosto, le tematiche trattate e qui, di temi interessanti, ce ne sono parecchi.
Questo, infatti, è a tutti gli effetti, un romanzo di crescita personale e di auto affermazione (Iseul, che lascia tutto e cambia vita; Yerin, che vuole avviare una sua attività; Chin-Hea, che vuole fare carriera con la sua musica…) perché, ogni personaggio, non solo la protagonista, compie un percorso di crescita e maturazione, oltre che di presa di consapevolezza di sé, delle proprie capacità e di ciò che vuole veramente fare.
Inoltre, si parla di rapporti familiari difficili, delle difficoltà tipiche del mondo del lavoro, offrendo un discreto spaccato sulla società sudcoreana, di salute mentale e, in relazione alla componente romance, si parla anche di tematiche legate alla sfera LGBTQ+, perché NOT SO LADYLIKE è anche un GirlsLove.
E qui, dovete perdonarmi devo aprire una piccola parentesi - sarò rapida, prometto.
Sapete che non sono un’assidua lettrice di GirlsLove, perché le mie esperienze passate mi hanno lasciata perlopiù perplessa e quelli scritti bene, in cui mi sono imbattuta, li posso contare sulle dita di una mano. Quindi, quando si tratta di questo sotto genere, sono sempre un po’ restia (con Anna sapevo di andare sul sicuro, ma lasciatemi fare la blogger), perché temo di non apprezzare la storia nel modo giusto.
Con NOT SO LADYLIKE - ovviamente - non ho avuto nessun tipo di problema: Anna è stata in grado di rendere al meglio la storia d’amore, contestualizzandola perfettamente nella cultura e nella mentalità orientale.
Non voglio entrare troppo nello specifico perché, anche qui, vorrebbe dire, non solo raccontarvi tutto il libro (e poi voi non lo leggete più e non va bene), ma anche svelarvi dei particolari fondamentali anche per lo svolgimento della trama stessa, andando a rovinarvi, oltretutto, tutta la componente emotiva.
Da un punto di vista generico, però, vi posso dire che, tutte le tematiche sono trattate in maniera curata e attenta, con la giusta delicatezza, ma senza mai banalizzarle indorare la pillola, permettendo al lettore di comprendere sia i lati positivi che quelli negativi.
Come vi dicevo, protagonista principale è Iseul, ed è proprio attraverso i suoi occhi e la sua percezione che il lettore vede tutta la storia.
Iseul ha un carattere forte e deciso, ma ha anche le sue fragilità e insicurezze e questo la rende un personaggio molto ben costruito e sfaccettato con cui è facile enfatizzare e in cui non si fatica ad identificarsi.
Attorno a lei ruotano tutta una serie di figure secondarie, più o meno importanti, che spesso giocano un ruolo fondamentale ai fini della narrazione e nella vita della protagonista. Tra questi abbiamo: Yerin, amica e coinquilina, oltre che collega di Iseul, che svolge il ruolo anche di sorella maggiore e consigliera fidata; Chin-Hea, che qui è più insicuro e cupo (sotto certi aspetti) rispetto a come l’abbiamo conosciuto in 5.8 ON REWIND, ma pur sempre un buon amico per Iseul; Akemi, Tara e Lisa, che la nostra protagonista conosce a Seoul e che diverranno le sue nuove amiche.
Credo sia inutile dire che, la caratterizzazione generale, mi ha piacevolmente colpito.
Sia che si tratti di Iseul che delle altre figure prese in esame, ci troviamo sempre davanti a personaggi realistici, mai stereotipati, in cui si identificano perfettamente le diverse culture e abitudini (Akemi è giapponese, Tara americana e Lisa è inglese). Ognuno ha i propri pregi e difetti, non risultano mai perfetti ma, proprio per la loro imperfezioni, per questo loro agire impulsivo e spesso negativo, per questa loro tendenza a cadere e rialzarsi, risultano molto umani e il lettore non fatica ad identificarsi in essi, emozionandosi ancora di più, per e con loro.
Anche i legami NOT SO LADYLIKE svolgono un ruolo fondamentale e, anche in questo caso, ne ho apprezzato lo sviluppo.
Non mi riferisco solo alla relazione amorosa tra Akemi e Iseul, anche se è sicuramente una componente importante, ma anche al rapporto di amicizia che la ragazza ha con Chin-Hea, Yerin, Tara e Lisa.
Ognuno di questi legami è diverso e mi hanno emozionato tutti, ma ammetto che, quello che più mi ha colpito, è quello con Chin-Hea: mi è piaciuto vedere, come i nostri due amici, si supportano a vicenda, sorreggendosi e spronandosi (loro hanno un posto speciale nel mio cuoricino).
Interessante e molto importante, seppure in negativo, è anche il rapporto tra Iseul e i genitori, perché è, a tutti gli effetti, la micia che scatena la voglia di libertà della ragazza, attorno a cui - se vogliamo - ruota l’intero romanzo.
Avendo già letto (e riletto) 5.8 ON REWIND conoscevo già Anna Marzocchi e sapevo che ne avrei apprezzato ancora lo stile.
La sua è una scrittura molto scorrevole e di forte impatto emotivo, sempre in grado di coinvolgere il lettore, senza annoiarlo mai, anche quando i temi diventano più pesanti e delicati. Oltre alla grande cura nella scelta dei termini e delle immagini, è sempre ben percepibile l’attenzione all’aspetto emotivo e psicologico.
Le descrizioni non sono mai ingombranti, pur essendo ricche di dettagli, e risultano spesso fondamentali per la narrazione stessa. Anche i dialoghi sono ben strutturati, frizzanti e d’impatto, divertenti ma anche emozionanti.
Ne deriva un ritmo davvero scorrevole e coinvolgente, che cattura fin dalle prime righe e che tiene, inevitabilmente, incollati alle pagine.
Oltre ad aver notato un grande miglioramento, rispetto a 5.8 ON REWIND, pur avendo letto NOT SO LADYLIKE in beta reading, è stato comunque, come leggerlo per la prima volta - e non lo dico perché conosco Anna, ci tengo a precisarlo.
E così, siamo arrivati alla fine di questa recensione, che spero non sia troppo sconclusionata, dato che ho cercato di dire il più possibile per invogliarvi a leggere NOT SO LADYLIKE, senza però rovinarvi la storia! - ed è stato difficilissimo, perché avrei avuto taaanto altro da aggiungere…
E scusatemi se mi sono dilungata, ma sto aspettando di parlarvene da quest’estate, capitemi!
Se cercate un romance GirlsLove, che però è molto ma molto di più, che offre un ottimo spaccato sulla cultura coreana e sul mondo dello spettacolo, ben scritto e per nulla banale, in grado anche di far riflettere, direi che NOT SO LADYLIKE potrebbe, decisamente, fare al caso vostro!



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