Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Oggi, dopo secoli, riprendono le segnalazioni.
Oggi vi propongo ben due libri!
Se ricordate, lo scorso anno - ma solo a me fa ancora strano dirlo?! - vi avevo accennato ad una serie di segnalazioni che avevo deciso, d'accordo con le autrici, di posticipare al nuovo anno.
Ebbene, il nuovo anno è arrivato, quindi: eccomi qui! Sono pronta!
Prima di cominciare, però, vorrei ringraziare Francesca, l'autrice dei libri che vi sto per proporre, perché grazie a lei, non solo ho ricevuto tante proposte interessanti (ve ne parlerò prestissimo, lo prometto) ma ho anche avuto la possibilità di conoscere tante belle persone e tante nuove autrici, che presto farò conoscere anche a voi!
Bene, cominciamo!
Come avrete letto dal titolo, oggi vi presento due romanzi di genere storico di Francesca Vanni, autrice di cui vi ho già parlato in un'altra segnalazione (e di cui vi parlerò ancora, perché ci sono altri suoi romanzi di cui vorrei dirvi qualcosa).
NEL TUO NOME
Nel tuo nomedi Francesca A. Vanni
Editore: StreetLib Selfpublishing
Pagine: 632
Prezzo: 24,49€ (ebok 5,99€)
Pubblicazione: 5 giugno 2017
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
-Tu...-
Antinoo gemette, coprendo il suono della sua voce.
Avvertì il sapore metallico del sangue in bocca e la vista gli si appannò.
-La tua sarà una morte rapida, te lo prometto.- disse Quinto girando la lama nella ferita, prima di aggiungere –Mi dispiace tanto, ragazzo mio, ma ciò che ho fatto è solo lavoro. Non ho niente contro di te. Questa notte non mi ha regalato alcuna gioia.-
Lo guardò in viso, cercando di capire se avesse compreso il senso delle sue parole.
Ciò che vide lo atterrì.
Cos’è successo quella notte lungo le rive del Nilo?
Quale sorte riserverà il destino al giovane Antinoo, il bellissimo amante dell’Imperatore Adriano?
Fra le pagine del suo nuovo romanzo Francesca A. Vanni costruisce una storia dentro la Storia, immaginando “cosa sarebbe successo se...” in un avvincente susseguirsi di eventi che terranno il lettore con il fiato sospeso.
Estratto
Sicut umbra dies nostri.
(proverbio latino)
Bitinia.
Eccomi a casa, pensò Adriano.
Davanti ai suoi occhi si stendeva languida la mitologica terra situata al confine fra la Grecia e le province più orientali del vasto Impero nato dal sangue che i romani avevano valorosamente versato decenni prima della sua ascesa al potere.
La Bitinia era una terra le cui origini risalivano al tempo lontano e dorato delle capricciose divinità.
C’era chi diceva che fosse stata conquista da Bisoyo, il valoroso figlio del dio Ares e di una vergine di nome Seta, altri invece ne attribuivano le origini a Bitino, uno dei tanti eroi generati dai frementi lombi di Zeus.
Tutto ciò che Adriano poteva affermare con sicurezza era che la perfezione del Fato trovava la sua più completa espressione in quel lenzuolo di terra lambito dalla distesa infinita del mare che, insieme al paziente lavoro del vento e al lento scorrere dei fiumi, ne aveva plasmato i contorni a volte dolci e a volte aspri, accarezzati dai raggi del sole che come un artista capriccioso giocava a disegnare incantevoli labirinti di luci e ombre lungo i declivi dei colli e poi giù a correre fra le ampie valli fino a toccare i profili rocciosi delle montagne, ricoperte lungo i fianchi dalla fitta vegetazione e imbiancate sulle cime dalle nevi perenni, che si ergevano maestose e imponenti in lontananza stagliandosi come giganti silenziosi contro l’azzurro limpido del cielo estivo.
Adriano socchiuse gli occhi e respirò a fondo le essenze trasportate dalla fresca e lieve brezza che accarezzava la sua figura, un profumo intenso di resina e fiori che aveva imparato ad associare a quel luogo di infinita bellezza.
E di fiori colorati facevano bella mostra le dolci colline che in quel momento Adriano stava attraversando a cavallo assieme alla sua scorta. Quei colli sembravano ai suoi occhi delle matrone intente a sfoggiare elaborate acconciature e splendenti gioielli.
Erano diretti alla volta di Claudiopoli, la città che un tempo veniva chiamata Bitinio, almeno fino al giorno in cui l’Imperatore Claudio aveva deciso di cambiarle nome per autocelebrare il suo potere, un’usanza molto in voga fra gli Imperatori che si era tramandata di dinastia in dinastia.
Adriano lasciò di nuovo spaziare lo sguardo lungo i clivi: gialli asfodeli, gladioli rosa e viola e azzurri muscari si rincorrevano silenziosi fra il verde dell’erba, creando una mescolanza di colori vivaci degni di essere immortalati dalle mani dei migliori artisti dell’Urbe.
Anche quella era la Bitinia, l’ultima provincia della Grecia, un luogo che Adriano amava ricordare e spesso aveva rievocato nella sua mente durante gli anni dell’assenza.
Quanto tempo era trascorso, pensò malinconico, dall'ultima volta che il suo sguardo si era posato su quello spettacolo di commovente bellezza e sulle acque del lago Ascanio che stava costeggiando in quel preciso istante, una superficie d’acqua così chiara e limpida da trasformare il cielo in un novello Narciso desideroso di specchiarvisi.
Tanto, troppo tempo, considerò.
(proverbio latino)
Bitinia.
Eccomi a casa, pensò Adriano.
Davanti ai suoi occhi si stendeva languida la mitologica terra situata al confine fra la Grecia e le province più orientali del vasto Impero nato dal sangue che i romani avevano valorosamente versato decenni prima della sua ascesa al potere.
La Bitinia era una terra le cui origini risalivano al tempo lontano e dorato delle capricciose divinità.
C’era chi diceva che fosse stata conquista da Bisoyo, il valoroso figlio del dio Ares e di una vergine di nome Seta, altri invece ne attribuivano le origini a Bitino, uno dei tanti eroi generati dai frementi lombi di Zeus.
Tutto ciò che Adriano poteva affermare con sicurezza era che la perfezione del Fato trovava la sua più completa espressione in quel lenzuolo di terra lambito dalla distesa infinita del mare che, insieme al paziente lavoro del vento e al lento scorrere dei fiumi, ne aveva plasmato i contorni a volte dolci e a volte aspri, accarezzati dai raggi del sole che come un artista capriccioso giocava a disegnare incantevoli labirinti di luci e ombre lungo i declivi dei colli e poi giù a correre fra le ampie valli fino a toccare i profili rocciosi delle montagne, ricoperte lungo i fianchi dalla fitta vegetazione e imbiancate sulle cime dalle nevi perenni, che si ergevano maestose e imponenti in lontananza stagliandosi come giganti silenziosi contro l’azzurro limpido del cielo estivo.
Adriano socchiuse gli occhi e respirò a fondo le essenze trasportate dalla fresca e lieve brezza che accarezzava la sua figura, un profumo intenso di resina e fiori che aveva imparato ad associare a quel luogo di infinita bellezza.
E di fiori colorati facevano bella mostra le dolci colline che in quel momento Adriano stava attraversando a cavallo assieme alla sua scorta. Quei colli sembravano ai suoi occhi delle matrone intente a sfoggiare elaborate acconciature e splendenti gioielli.
Erano diretti alla volta di Claudiopoli, la città che un tempo veniva chiamata Bitinio, almeno fino al giorno in cui l’Imperatore Claudio aveva deciso di cambiarle nome per autocelebrare il suo potere, un’usanza molto in voga fra gli Imperatori che si era tramandata di dinastia in dinastia.
Adriano lasciò di nuovo spaziare lo sguardo lungo i clivi: gialli asfodeli, gladioli rosa e viola e azzurri muscari si rincorrevano silenziosi fra il verde dell’erba, creando una mescolanza di colori vivaci degni di essere immortalati dalle mani dei migliori artisti dell’Urbe.
Anche quella era la Bitinia, l’ultima provincia della Grecia, un luogo che Adriano amava ricordare e spesso aveva rievocato nella sua mente durante gli anni dell’assenza.
Quanto tempo era trascorso, pensò malinconico, dall'ultima volta che il suo sguardo si era posato su quello spettacolo di commovente bellezza e sulle acque del lago Ascanio che stava costeggiando in quel preciso istante, una superficie d’acqua così chiara e limpida da trasformare il cielo in un novello Narciso desideroso di specchiarvisi.
Tanto, troppo tempo, considerò.
⎼⎼⎼⎼⎼⎼⎼⎼⎼⎼
SOLO UN UOMO
Solo un uomo
di Francesca A. Vanni
Pagine: 64
Prezzo: 3,99€ (ebook 2,99€)
Pubblicazione: 14 aprile 2017
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
Sembra un giorno come tanti altri, sul monte del Golgota.
Tre croci si stagliano contro il cielo scuro e ad una di esse è inchiodato un uomo di nome Yeshua che tutti chiamano il Re dei Giudei, il figlio di Yahweh.In questo breve romanzo, Francesca A. Vanni ci mostra la sua personale visione della passione di Cristo, mettendo nero su bianco quelli che forse sono stati i pensieri del Messia con sensibilità e una grande capacità introspettiva.
Estratto
Scivolano allo stesso modo le gocce di sangue e sudore che colano lungo questo mio corpo martoriato e ridotto allo stremo, prima di cadere a terra come minuscole stille che si disperdono nella polvere.
Quanto tempo è trascorso?
Non lo so.
Tutto scontorna, il cielo si sta lentamente oscurando.
Non sono certo neppure di questo.
Forse sono questi miei occhi stanchi che non riescono a catturare la luce del giorno.
Ogni istante che passa perdo sempre più il contatto con la realtà.
Mi chiedo se appartiene a me questa carne lacerata dalla frusta, trapassata dalle spine e dai chiodi, tormentata dal ruvido contatto con il legno della croce che la trattiene come una madre crudele che non vuol lasciare andare il proprio figlio.
Soffro?
Sì, credo di sì dal momento che non sono più certo di niente.
Ho perso tutto, anche me stesso.
Ed ora qualche informazione sull'autrice!
Francesca A. Vanni
Francesca A. Vanni è
lo pseudonimo di Marta B. nata in provincia di Milano nel 1984.
Laureata in Scienze
della Formazione ha impiegato gran parte del suo tempo nello studio della
Storia, in particolar modo quella relativa all’antica Roma, e della Cinematografia
soprattutto nell’ambito della fantascienza.
A una delle sue più
grandi passioni, la saga di Star Wars, ha dedicato la Tesi di Laurea Triennale
“Dal cinema alla realtà: l’inarrestabile evoluzione della tecnologia nella saga
di Star Wars.” (anno 2006).
All’attività della scrittura affianca anche quella delle traduzioni.Se volete acquistare questi due libri nei formati epub o kindle potete trovarli nello store StreetLib Stores e nelle maggiori librerie online come Mondadori, Feltrinelli, IBS, Giunti al Punto, Google Play Store , Unilibro e Amazon.
Potrete trovare, invece, la versione cartacea, nei principali stores on line: IBS, Giunti al Punto, Unilibro, StreetLib Stores, Feltrinelli e Amazon oppure ordinandoli presso le librerie fisiche Feltrinelli, Mondadori, Ubik, Coop e quelle aderenti al circuito di FastBook Spa.
Spero che la trama vi abbia incuriosito e che questa mia breve segnalazione vi sia utile!
Come sempre vi ricordo di lasciare un feedback all'autrice, qualora leggeste i romanzi, e di scrivere i vostri pareri anche a me - sapete che sono sempre curiosa di scoprire cosa pensate.
Prima di salutarvi, vi lascio qualche link utile:
Sito dell'autrice: Fra i miei libri
Blog dell'autrice: Fra i miei libri
Goodreads dell'autrice: Francesca A. Vanni
Wattpad dell'autrice: Francesca A. Vanni
Tumblr dell'autrice: Fra i miei libri
A presto!
Grazie Silvia per la segnalazione, la condivido appena riesco: ora vado a riposare perché sono influenzata.
RispondiEliminaTi abbraccio.
Grazie a te! Non ti preoccupare per la condivisione, pensa a star meglio che per le condivisioni c'è sempre tempo!
EliminaGuarisci presto, un abbraccio!
Li ho letti e recensiti entrambi, sono davvero molto belli.
RispondiEliminaBaci!
Ammetto che non sono una grande amante del genere, perché i libri storici che ho letto mi hanno un po' deluso...
EliminaQuesti di Francesca, però, mi ispirano...magari li leggerò anche io ;)