Benvenute mie piccole volpi!
Ecco a voi la prima vera recensione di aprile!
Il mese di aprile comincia in relax con un bel libro per ragazzi che, come sapete, è un genere che leggo sempre con piacere.
Come vi avevo anticipato, non molto tempo fa, ero decisamente intenzionata a proseguire questa trilogia, quindi eccomi qui a parlarvi del secondo libro.
Vi dico subito che questa sarà una recensione più breve del solito, perché stiamo parlando del volume centrale di una trilogia e non vorrei né ripetermi né svelare troppo.
Fairy Oak - l'incanto del buio
di Elisabetta Gnone
Editore: Salani Editore
Pagine: 357
Prezzo: 14.90€ (rigida) 9,90€ (flessibile)
Trama:
Fairy Oak è un antico villaggio incantato, cresciuto attorno a Quercia, il grande albero fatato da cui prende il nome. A Fairy Oak i Magici della luce e del buio hanno stretto alleanza e vivono in armonia con i Nonmagici. Ma il tempo della pace sembra destinato a finire, perché un antico nemico è tornato in cerca di rivincita. Il Signore del Buio vuole governare il mondo nell'oscurità e il suo potere si fa ogni giorno più forte. L'antica alleanza tra Luce e Buio vacilla. Tuttavia un legame appare indissolubile, quello che unisce Vaniglia e Pervinca, le streghe gemelle, uguali e opposte, Luce e Buio nello stesso sangue. Su quel legame il Nemico calerà la sua scure. Saprà resistere Pervinca all'incanto del buio? Da questo dipende la salvezza dei Magici e dei Nonmagici della Valle..
A fine marzo vi ho parlato de Il segreto delle gemelle, primo volume di questa trilogia, dicendovi che mi era piaciuta molto e che ero davvero curiosa di proseguire la lettura.
Mi ero ripromessa di non leggere subito il secondo volume e di tenermelo per la metà di aprile, in modo da potermi rilassare un po' tra una lettura "più corposa" e l'altra.
Ecco, mi ero ripromessa, ma non l'ho fatto.
La voglia di tornare nel magico mondo di Fairy Oak è stata troppa!
Le avventure di Vaniglia e Pervinca, le gemelle Periwinkle, mi hanno catturato e non ho potuto fare a meno di tornare al loro fianco e di scoprire cosa sarebbe successo ora che il Terribile 21 è tornato al villaggio.
Come nel Il segreto delle gemelle, anche in L'incanto del buio, seguiamo le avventure di Pervinca e Vaniglia, le gemelle Periwinkell, della loro famiglia e degli altri abitanti del villaggio.
Alla fine del primo libro, il Nemico è tornato a seminare terrore e tutti i Magici sia del Buio che della Luce, stanno collaborando per riuscire a sconfiggerlo e per proteggere le gemelle, che sembrano essere l'obiettivo principale del Terribile 21.
Rispetto al primo volume, la trama si fa più intricata e coinvolgente, aggiungendo anche diversi particolari che fanno chiarezza sul passato della Valle.
Le parti che riguardano il passato, riportate come se fossero brani di un libro, si intrecciano perfettamente alla trama presente, permettendo al lettore di avere un quadro più completo e chiaro della situazione.
Personalmente, ho apprezzato tantissimo, non solo i brani del libro in sé, ma anche l'intreccio tra passato e presente. Come sapete sono una patita del flashback, in qualsiasi forma si presenti, quindi ho trovato queste pagine davvero interessanti.
Rispetto al primo libro, per quanto riguarda i personaggi, ho poco da aggiungere.
Protagoniste sono sempre Vaniglia e Pervinca, che seguiamo più da vicino nella loro vita, mentre cercano di apprendere il più possibile sui loro poteri di streghe.
Compaiono anche molti altri personaggi che abbiamo imparato a conoscere nel primo libro e se ne aggiungono di nuovi grazie ai flashback di cui vi parlavo qui sopra. Queste nuove figure altro non sono se non gli antenati delle attuali famiglie magiche della Valle.
Tra tutti, senza fare troppi spoiler, la mia preferita è sicuramente Mentafiorita!
Anche L'incanto del buio viene scritto come se a raccontare fosse la fata tata Felì che, quando non è presente fisicamente, riporta comunque quello che poi le viene raccontato.
Nonostante io non sia un'amante della prima persona, mi è piaciuto parecchio questo espediente, perché Felì è un personaggio fondamentale e importante che però si limita a raccontare quello che la circonda, aggiungendo solo ogni tanto dei pareri o dei fatti personali.
Confermo quello che ho detto nella recensione precedente sullo stile di scrittura di Elisabetta Gnone, che trovo semplice ma molto curato, adatto anche ad un pubblico più adulto e perfetto per chi vuole immergersi in un'avventura che faccia tornare bambini.
Mi dispiace non poter dire molto di più su L'incanto del buio, ma non vorrei svelare particolari importanti e rovinare a lettura a quelli di voi che ancora non conoscono questa trilogia (io stessa sto evitando qualsiasi tipo di riferimento al terzo volume).
Avrei davvero molte altre cose da dire, ma preferisco fermarmi qui.
Ci tengo solo a dedicare poche righe alla veste grafica di questo volume, perché il lavoro che è stato fatto è assolutamente degno di nota.
Non mi riferisco solo ai due inserti illustrati e a colori che troviamo in tutti e tre i volumi, ma anche ai disegni in bianco e nero che si trovano lungo tutta la narrazione, soprattutto all'inizio di ogni capitolo e al cambio di font che viene applicato nei brani del libro o quando sono i personaggi a scrivere a mano.
Insomma, questa trilogia non è solo bella da leggere, ma anche da vedere!
Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟+
4+/5
Alla prossima!
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