Buongiorno mie piccole volpi!
Eccomi con un nuovo articolo.
Oggi torno a parlarvi di libri!
Benvenuti nella recensione della mia terza lettura di marzo!
Come LE MAREE NERE DEL CIELO, I FILI ROSSI DELLA FORTUNA, e DISCESA TRA I MOSTRI, anche ASCESA ALLA DIVINITA', quarto ed ultimo volume della serie IL TENSORATO, è un romanzo che staziona - come i precedenti - in libreria da un bel pezzo, perchè non ho mai avuto la giusta ispirazione per leggerlo.
Come vi dicevo, però, anche quest'anno, ho l'obiettivo di smaltire un po' la mia TBR megagalattica e quindi mi sono detta che questo poteva essere il momento giusto per cimentarmi con tutta la serie!
E quindi, eccomi qui, pronta a lasciarvi all'articolo!
ASCESA ALLA DIVINITA'
Ascesa alla divinità
- Il Tensorato IV -
di Neon Yang
Editore: Mondadori
Pagine: 120
Prezzo: 12,00€ (ebook 7,99€ - audiolibro 7,66€)
Pubblicazione: 23 novembre 2021
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
La Protettrice è morta. Per cinquant’anni ha governato il Tensorato conformandolo a propria immagine, relegando i nemici negli angoli più remoti. Per mezzo secolo il mondo è ruotato attorno a lei, occupata a costruire le sue armate, addestrare i Tensori, afferrare le redini del destino. Ma ora che è morta i suoi seguaci tremano, e gli avversari esultano.
Solo in una lontana taverna, nel territorio ribelle, la sua più accesa rivale non gioisce: Lady Han ha fatto di tutto per deporre la Protettrice, ma ora può solo piangerne la perdita. Perché ricorda bene come tutto è cominciato, quando la Protettrice era giovane, ancora senza corona, e una danzatrice disperata osò innamorarsene.
Recensioni volumi precedenti:
Eccomi qui con l’ultima recensione dedicata a questa saga!
Posso dire finalmente?
Sì dai, lo dico: finalmente!
Io vi giuro che ci ho messo tutto l’impegno e le buone intenzioni del mondo a mettere da parte, di libro in libro, tutti i dubbi e le perplessità sulla saga, ma non ce l’ho fatta: come ho già detto, evidentemente, io e la saga de IL PROTETTORATO siamo partite con il piede sbagliato e non siamo riuscite ad appianare le nostre divergenze.
Ma scherzi a parte, come sempre, in questi casi, devo per forza farvi la mia solita premessa: trattandosi dell’ultimo volume della serie, non potrò entrare troppo nello specifico, perché vi rovinerei quattro libri e, per quanto non li abbia apprezzati, non sarebbe giusto.
Ma andiamo con ordine!
ASCESA ALLA DIVINITÀ si concentra sulla storia di Lady Han e, di conseguenza, su quella della Protettrice Sanao, di cui Lady Han è stata prima l’amante e poi un’acerrima nemica.
È la stessa Han, attraverso quella che è, a tutti gli effetti una lunga conversazione con un personaggio “sconosciuto” (anche se, chi ha letto per lo meno il volume precedente, può intuire chi sia), che ci racconta tutto dal suo punto di vista, facendo una sorta di enorme flashback, che parte dalla sua infanzia, fino all’incontro con Hekate (la Protettrice Sanao), passando per la loro relazione, fino al distacco e all’unione di Han ai Macchinisti, di cui poi diverrà il capo.
Pur trattandosi, per quanto riguarda la parte generale, di fatti che, in un modo o nell’altro, già conosciamo dai libri precedenti, onde evitare di svelarvi troppo, preferisco fermarmi qui.
Mi permetto di sottolineare, però, che - in tutta onestà - non ci sarebbero poi tutti questi rischi di grossi spoiler, perché, come nei volumi precedenti, anche in ASCESA ALLA DIVINITÀ, le spiegazioni sono poche, scarne e poco chiare.
Ovviamente questo è dovuto al tipo di struttura narrativa scelta, ma dall’ultimo volume di una saga, personalmente, mi aspetto una chiusura, mi aspetto che tutti i nodi vengano al pettine e che, tutto ciò che è rimasto in sospeso si chiuda, insomma, che si dipani la matassa e si capisca finalmente qualcosa…
Ma mi sembra ovvio che, almeno per me, così non è stato, e mi sono trovata a fine volume con qualche dubbietto in meno, certo, ma comunque molto perplessa.
Sui personaggi non ho moltissimo da dire…
Non incontriamo le solite figure a cui siamo abituati, se non quando vengono nominati di sfuggita, a favore di narrazione. L’intera vicenda principale, come vi dicevo, ruota attorno a Hekate e Lady Han, che sono, di conseguenza, le uniche ad essere presentate in maniera più ampia.
Ovviamente, avendo uno sguardo d’insieme relativo solo al punto di vista di Lady Han, le altre figure coinvolte ci vengono presentate da lei, ma qui entrano in campo le oggettive ottime doti dell’autorə che riesce, nonostante tutto, a fornirci una caratterizzazione generale davvero ben fatta, che si perde un po’ quando si entra più nello specifico, ma in questo caso ci sta.
Questa volta, i legami, mi sono sembrati un po’ più strutturati, ma comunque non mi hanno sempre convinto a pieno. A mio parere, il punto di vista singolo non permette di comprendere al meglio certe dinamiche che, invece, sarebbe stato importante ampliare.
Passando allo stile, sapete che non sono amante della narrazione in prima persona, perché la trovo limitante e, in questo caso, purtroppo, contrariamente a come accade spesso, pur avendola trovata adatta allo stile di Neon Yang, non mi sono potuta ricredere - per i motivi che vi ho già spiegato…
E questo mi dispiace, perché in questo volume come nel precedente, la scrittura così frizzante, pungente, quasi colloquiale, è perfetta per rendere al meglio i fatti.
Purtroppo però, trovo che questo espediente della “conversazione solitaria” - se così vogliamo chiamarla - che sarebbe stato perfetto per chiarire i dubbi e dare una degna conclusione alla storia, si sia rivelato l’ennesimo motivo di confusione.
Il terzo volume si conferma, a mio parere, il meno peggio e ASCESA ALLA DIVINITÀ si posiziona subito dopo, ma per quanto mi riguarda, la saga de IL TENSORATO è un grandissimo no.
Le premesse e i presupposti c’erano, ma tutto è stato gestito nel modo sbagliato, sommario e dando troppe cose per scontate.
Nonostante ciò, vi invito a farvi la vostra idea a riguardo e a dare comunque una possibilità a questi volumetti, che restano una lettura particolare e diversa dal solito.
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