mercoledì 10 novembre 2021

Segnalazione - KEYRAS di Isa J. Vinci

Buona sera mie piccole volpi!
Primo articolo della settimana.
Oggi, vi propongo una segnalazione!
Eccomi qui con la seconda segnalazione di novembre!
Ripeto i miei soliti due avvisi anche qui, anche se, ormai, il banner è fisso in home (sì, strano ma vero, dopo due mesi, ho capito come si fa - un applauso...)
Primo: QUEST'ANNO ACCETTERO' SOLO QUATTRO SEGNALAZIONI AL MESE - escluse, ovviamente, collaborazioni già in corso - Provvederò a mettere un avviso stabile in home, ma intanto ve lo dico qui.
Secondo: potreste non trovare sempre l'estratto del libro segnalato.
Bene, detto ciò, possiamo cominciare!

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KEYRAS


Keyras
di Isa J. Vinci

Editore: autopubblicato
Pagine: 272
Prezzo: 12,50€ (ebook 4,99€ - kindle unlimited)
Pubblicazione: 18 dicembre 2020
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
In quanti film la protagonista, durante l’esplorazione dell’antica casa nella quale si è appena trasferita, puntualmente scopre in soffitta una scatola misteriosa che non si sa né a chi sia appartenuta né cosa contenga? Incapace di resistere alla curiosità, si fa coraggio, la apre e…
Ecco, “Keyras” è come la scatola trovata in soffitta. Al suo interno, una raccolta di 90 tra racconti, sogni, incubi, fotografie, ricordi dei quali il re è lui, l’amore, il primo e più antico dio della cosmogonia di Esiodo. Ora in tono leggero e ironico ora drammatico e intimista, dall’horror al racconto storico alla favola all’erotico, l’amore esce dalla scatola delle Keyras per narrarsi a immagine e somiglianza dell’autrice che continua così, a modo suo, un discorso iniziato quando l’uomo imparò a scrivere, 4000 anni fa e che non avrà fine finché ci sarà anche un solo essere umano sulla faccia della terra.

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Questa volta, vi propongo una sorta di doppio estratto.
Il primo è tratto dalla premessa, il secondo è un racconto selezionato direttamente dall'autrice (sperando di poterlo lasciare completo nell'articolo - io intanto lo metto e poi si vedrà, al più provvederò a fare un taglio).
Vi lascio anche il booktrailer, così è tutto più completo.

Estratto 1


Keyras, il titolo che ho deciso di usare dopo ore di autoerotismo mentale perché non riuscivo a decidermi, significa “amanti” in cornico, un antico dialetto celtico che si parla in Cornovaglia.
Ho scelto questa parola perché:
1) sebbene molto diversi tra loro, i miei racconti hanno un unico filo conduttore: l’amore;
2) non ve lo dico.
Lo so, lo so, gli esseri umani scrivono dell’amore da millenni, non c’è molto da aggiungere, ma io me ne frego e lo faccio lo stesso, a modo mio.
Del resto, che ci piaccia o no, è lui il motore dell’universo.

Estratto 2


«Facciamo l’amore» disse togliendomi il cesto con i mirtilli dalle mani. 
«Come l’amore?» chiesi sorpresa. «Siamo tutte sudate e impolverate…» 
Fece una smorfia: «A che servono i fiumi? Avanti, vieni» disse prendendomi per un braccio. 
«Servono per pescare?» chiesi fingendo di fare resistenza. 
«No» rise.  
«Allora per lavare i vestiti?» 
Rise di nuovo, ma non smise di trascinarmi. Arrivate all’ansa sabbiosa mi tolse la camicia, poi tolse la sua e 
mi spinse in acqua. La giornata era stata torrida e il contatto con l’acqua fredda del fiume ci tolse il fiato per 
un attimo. Rimasi a guardarla. Il viso abbronzato dalla vita all’aria aperta faceva risaltare i suoi occhi chiari 
che in controsole avevano lo stesso colore dell’acqua. I seni candidi prima che suscitarmi desiderio mi 
facevano tenerezza e mi sentivo invadere da una voglia struggente, quasi violenta di proteggerli dal sole, 
dagli sguardi altrui, dalla guerra, dal male. 
Mi avvicinai, le appoggiai le mani sui fianchi e la trassi a me:  
«Serve per arrivare al mare?» chiesi in un sussurro. 
Annuì: «E anche oltre.» 
«Oltre?» 
«Sì, oltre l’orizzonte, lontano.» 
Sentii una morsa allo stomaco. Lontano, sì, era là che dovevamo andare, ovunque si trovasse, qui non 
saremmo potute restare ancora per molto. Le notizie arrivavano frammentate e distorte dal passaparola, 
ma l’avanzata delle forze di occupazione era cosa certa. 
«Smetti» mi disse con fermezza intuendo i miei pensieri. «Smetti.» 
Mi prese il viso tra le mani, mi baciò piano e io in un secondo dimenticai tutto tranne noi. 
Tornammo a casa bagnate fradice e felici di una felicità chiassosa, la più bella, quella immotivata che esiste 
come esiste l’amore, perché sì e basta.  
Non la finivamo di chiacchierare e ridere, non era rimasto un solo mirtillo nel cestino, ma la felicità è anche 
una guancia, il collo, un seno sbaffati di blu.  
Andammo a lavarci e indossare qualcosa di asciutto.  
Le giornate avevano cominciato ad accorciarsi, quindi presi una lanterna e la portai in giardino mentre lei 
preparava l’orzo, il caffè ormai non si trovava più da tempo.  
Era il nostro rito serale. Sedute sulla panca, bevevamo un’ultima tazza per lo più in silenzio, cullate dai 
rumori della notte e il profumo della lavanda e del rosmarino, quell’odore che, assieme ai colori caldi di fiori 
e campi, ci aveva fatto tanto innamorare della Provenza da decidere di terminare lì la nostra fuga da Parigi, 
ormai occupata.  
Mi appoggiò la testa sulla spalla e mi abbracciò: «Domani scegliamo la destinazione» bisbigliò. 
Sospirai: «Sì.» 
Si accomodò meglio: «Non credo che ci resti molto tempo, in paese hanno parlato di una settimana al 
massimo e poi occuperanno la regione.» 
«Già, credo che le previsioni siano addirittura meno rosee di così.» 
Rimanemmo in silenzio per un paio di minuti, ognuna persa nelle sue riflessioni. Non era lasciare quella 
terra che mi preoccupava, era come saremmo potute uscire dal paese. Avevamo contatti con la Resistenza, 
ci avrebbero aiutate, però era comunque rischioso. Che alternativa avevamo? Restare sarebbe equivalso a 
farsi ammazzare di sicuro, meglio scegliere l’incertezza, meglio scegliere la speranza. 
In quel momento sentimmo uno sparo e l’abbaiare furioso di cani. Provenivano dalla casa dei nostri vicini. 
Saltai in piedi e la presi per mano trascinandola in casa. 
«Tieni» dissi ficcandole una giacca in mano. «Vai.» 
Mi guardò come se non avesse capito: «Vai? Ma… vai dove? E tu?» 
Scossi la testa e la spinsi verso la porta: «Il fiume, vai al fiume, se hanno i cani non riusciranno a segui-re il 
tuo odore.» 
Lasciò cadere a terra la giacca: «Io non vado da nessuna parte, sei matta?» 
Non so se fu la mia immaginazione, ma mi sembrò di sentire delle voci che si avvicinavano.  
«Va bene, vado a prendere la pistola, tu però intanto scappa, ti raggiungo subito» dissi e corsi verso le 
scale.  
Non serviva a nulla quella pistola, lo sapevo benissimo, c’era solo un colpo, ma almeno avrei trattenuto lì 
quelle bestie, le avrei dato tempo di allontanarsi e poi…  
Sentii la porta di casa spalancarsi e due uomini gridare qualcosa in tedesco. Corsi sul ballatoio. Uno dei due 
le immobilizzava le braccia mentre l’altro rideva e continuava a gridare sguaiato. Ero incapace di muovermi, 
di pensare, come se il mio cervello non riuscisse a elaborare alla stessa velocità con cui si stava svolgendo la 
scena. L’uomo smise di ridere e iniziò a togliersi la cintura. Lei alzò gli occhi e mi guardò per un attimo che 
non riuscimmo a finire mai più.  
Senza dire una sola parola, mirai e le sparai. 

BookTrailer






Biografia


Pisana di nascita, cittadina del mondo per scelta, dopo il liceo ho gironzolato un po' per l'Europa vivendo e continuando a studiare a Londra, Parigi e in Germania.
Rientrata in Italia, ho fatto di tutto: dalla donna in carriera alla dama di compagnia.
Attualmente scribacchio romanzi in ascetica solitudine in un piccolo paese toscano nel quale tutti si chiamano per nome e la porta di casa si può lasciare aperta.
Il 2 settembre 2015 ho sognato "Malee" e ne ho scritto l'incipit. È così che è iniziata la mia carriera di sognatrice di romanzi.


Se volete acquistare questo libro in  formato cartaceo e digitale, potete su Amazon (trovate il link diretto nella scheda).
Spero che questa mia segnalazione vi abbia incuriosito e vi ricordo di lasciare un feedback all’autrice, qualora acquistaste il romanzo - e di far sapere anche a me cosa ne pensate.
Vi lascio anche il sito dell'autrice, dove potrete trovare info sulle altre sue opere: ISA J. VINCI

A presto!

Silvia

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