venerdì 23 dicembre 2022

UNA VITA NORMALE (time vol. 5) di Diana D.P. |recensione|

Buona sera mie piccole volpi!
Eccomi qui ancora una volta.
Oggi, ovviamente, vi parlo di libri!
Benvenuti alla recensione della mia prima lettura di dicembre!
Lo so, sono in ritardissimo con la pubblicazione, ma prometto che per la fine dell'anno avrò recuperato tutto e sarà tutto bello e in ordine!
Questo articolo, si potrebbe definire un doppio recupero: in primo luogo, perchè ormai siamo a metà mese e io sto recuperando l'articolo in sé; in secondo luogo, perchè ho l'ebook in TBR praticamente da quando è uscito e non esiste che io concluda l'anno senza averlo letto - per la miseria!
Ok, date le dovute spiegazioni (che non interessano a nessuno - lo so) non mi dilungo oltre.
Direi, quindi, che possiamo passare alla recensione!

UNA VITA NORMALE

Una vita normale
- Serie Time vol. 5 -
di Diana D. P.

Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 434
Prezzo: 15,00€ ( ebook 3,74€
Pubblicazione: 17 giugno 2022
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
Kevin Graves è un grafico giovane ma già molto insofferente e a disagio con se stesso. Lavora per una grossa agenzia pubblicitaria di Los Angeles e la sua divisione è composta da cinque persone. Ha dei buoni rapporti con tutti, eccetto che con Noah Cooper, un collega coetaneo che non potrebbe essere più diverso da lui.
Kevin è intollerante e sarcastico nei suoi confronti, appare quasi disgustato dalla personalità di Noah e infastidito dal fatto che non faccia niente per nascondere la propria omosessualità. Noah, dal canto suo, sembra perfettamente a proprio agio e non perde occasione per flirtare e divertirsi; non sempre però riesce a ignorare le pessime battute di Kevin.
I loro battibecchi raggiungono, a volte, livelli così eccessivi che persino il calmo e maturo team leader, Patrick Foley, finisce per spazientirsi e posizionare le loro scrivanie ai lati opposti dell’ufficio. Forse è arrivato il momento di trasferire Kevin in un’altra divisione, lontano da Noah. Ma è quello che Kevin desidera?
Si può davvero trovare un equilibrio se non si è onesti con se stessi e con le persone che sostengono di amarci?
Dato che ho letto i romanzi precedenti della serie, vi lascio i link alle rispettive recensioni:
💚💜💛💙

Lo so che non servirebbe dirlo (perchè ormai pure i muri lo sanno) ma, se c'è una cosa che 3 anni di latino mi hanno insegnato (mi hanno insegnato anche altro, più o meno, ma questi sono dettagli) é che repetita iuvant e quindi: come sapete, per quanto mi riguarda, di Diana leggerei pure la lista della spesa e finirebbe per piacermi, perciò credo sia inutile dirvi che, quella che state per leggere, é una recensione positiva ( e temo un po’ fangirlante - per non dire delirante, dato che vorrei lasciarvi ancora la convinzione di essere una persona seria).

Quindi, senza ulteriori indugi, direi di cominciare!

UNA VITA NORMALE é il quinto ed ultimo volume della SERIE TIME, di cui vi ho ampiamente parlato nelle recensioni precedenti (quelle che trovate linkate qui sopra) e quindi - per vostra fortuna - c’é la possibilità che i miei scleri siano un pochino più contenuti.

Come per i romanzi precedenti, ci troviamo davanti ad uno slice of life, quindi la trama di base é relativamente semplice, perché segue la quotidianità dei protagonisti, ma non per questo é banale o scontata. Anzi, come dico sempre, proprio grazie a questa semplicità, a questo narrare fatti che potrebbero essere comuni a tutti, permette al lettore di entrare ancora di più a stretto contatto con la trama e i personaggi, sentendosi di conseguenza, molto più coinvolto, anche e soprattutto emotivamente.
La mia recente passione per gli slice of life, ormai é di dominio pubblico, quindi spero mi perdonerete se, ancora una volta, mi prendo due righette per sottolineare quanto, questo genere sia da apprezzare se sviluppato nel modo giusto e ben scritto - spoiler: questo é il caso dei libri di Diana! - ma soprattutto, quanto posso fornire anche non pochi spunti di riflessione, consentendo al lettore di analizzare, non solo temi di attualitá, ma anche - perché no - esperienze personali presenti e/o passate.

In UNA VITA NORMALE, torniamo a Los Angeles, alla nostra agenzia pubblicitaria preferita e seguiamo le vicende di Kevin e Noah che, in UNA RAGIONE PER RISCHIARE, avevamo visto, potremmo dire un po’ di sfuggita, subodorando ci fosse molto di più da dire su di loro.
E qui arriva il momento in cui vi dico che, pur trattandosi di uno slice of life, preferisco non entrare troppo nello specifico, non tanto per evitarvi spoiler (che nello slice of life esistono e non) ma piú che latro per non rovinarvi la lettura - lo sapete che quando un libro mi piace, quando comincio a parlarne rischio di non finire più ma, allo stesso tempo, vorrei lo leggessero tutti, quindi…

Ci sono comunque alcune cose da aggiungere, soprattutto per quanto riguarda la struttura del romanzo.
Per UNA VITA NORMALE, Diana ha scelto di non usare il solito POV alternato, a cui ormai ci ha abituato, optando, invece, per un unico punto di vista - quello di Kevin - apportando così, anche qualche modifica alla struttura temporale. Se di solito i flashback e i richiami al passato sono sparpagliati qui e là, mescolandosi e fondendosi con il presente, in questo caso, buona parte del romanzo é un lunghissimo flashback che divide, di conseguenza, il libro in tre blocchi ben definiti che, nonostante la narrazione in prima persona, forniscono un quadro preciso della situazione.

Ora, sapendo quanto io ami i flashback, vi lascio immaginare la mia reazione, quando mi sono accorta questo espediente narrativo costituiva qualcosa come i 3/4 del libro.
Anzi, guardate, ve lo dico io: ho urlato (mentalmente, perché erano pur sempre le 2 di notte) qualcosa come “ma é un flashback! É tutto un flashback!”, il tutto condito da una faccia talmente assurda che, ringraziando il cielo, ero nell’oscurità della mia cameretta, illuminata solo dallo schermo del telefono (sì, leggo da cellulare, adesso capite perché non ci vedo un tubo).
Ok, mi sono messa in ridicolo anche oggi, andiamo avanti…

Come vi accennavo all’inizio, protagonisti principali sono Kevin e Noah.
Già ai tempi di UNA RAGIONE PER RISCHIARE, abbiamo capito che tra i due, per qualche motivo, non scorre buon sangue.

Finalmente, qui capiamo cosa é successo e lo vediamo, per l’appunto, attraverso gli occhi di Kevin, che ci racconta tutta la storia: pur facendolo dal suo punto di vista, riusciamo comunque ad avere, non solo un quadro abbastanza definito dei fatti, ma anche una buona caratterizzazione dei personaggi.

Potrei parlare per ore di Kevin e Noah, ma anche di Russell e Patrick, che tornano a fare la loro comparsa, o di tutte quelle figure più o meno secondarie che si incontrano nel corso della lettura, ma ve lo risparmio perché, credetemi, sarei decisamente prolissa e noiosa.
Vi dico quindi che, da un punto di vista generale, la caratterizzazione é davvero ottima.
Sapete come la penso sulla narrazione in prima persona (quella senza il pov alternato), ma sapete anche che sono sempre pronta a ricredermi e questo é proprio uno di quei casi.

I personaggi di Diana, come vi dico sempre, sono reali e realistici. Hanno pregi e difetti che non vengono nascosti ma nemmeno esasperati, seguono un percorso di crescita e maturazione, sbagliano ma imparano dai propri errori, si rialzano e prendono in mano la propria vita con maggiore consapevolezza.

Tralasciando Patrick mamma chioccia e Russell mr. delicatezza, che ho adorato e che mi hanno fatto ridere un sacco (soprattutto Russell con le sue uscite), mi é piaciuto molto Kevin: avrei voluto prenderlo a testate per buona parte del libro ma, allo stesso tempo, mi sono trovata molto in sintonia con lui - non tanto per le esperienza vissute, quanto piuttosto a livello caratteriale.

Per quanto riguarda i legami, ho apprezzato molto come si sia dato spazio a diversi tipi di relazioni, spezzo agli opposti e in contrasto ( un esempio potrebbe essere il confronto tra la famiglia di Noah, accogliente e che lo accetta e supporta, e quella di Kevin, decisamente scostante e omofoba, che lo costringe a nascondere il suo vero io solo per accontentare i genitori).

Come vi dicevo, potrei andare avanti ore, quindi cerco di auto censurarmi - per così dire -  e mi fermo qui.

Avendo letto il leggibile (in realtà mi manca ancora una cosina, lo ammetto), lo stile di Diana D.P. lo conosco parecchio e non posso che parlarne bene!
La sua é una scrittura semplice ma di forte impatto, molto curata, sempre in grado di catturare il lettore (non dovrei andarne fiera - soprattutto perché non ho piú l’etá - ma mi sono ritrovata sveglia, piú di qualche volta, alle 4 della mattina, perché non riuscivo a chiudere l’ebook - fortuna che queste cose le faccio quando posso ridurmi ad uno zombie la mattina dopo).
Le descrizioni sono ben fatte e mai ingombranti, anzi risultano spesso utili ai fini della narrazione; cosí come i dialoghi frizzanti e coinvolgenti: divertenti e pungenti, ma anche dolci, romantici e ricchi di introspezione.

Diana, a costi di essere ripetitiva e un po’ melensa (cosa che mi si addice poco, lo so), con i suoi libri é una delle poche certezze nella mia vita da lettrice e, anche questa volta, mi ha salvato dal dal blocco del lettore!
Quindi, in parole povere: leggete UNA VITA NORMALE, leggete la SERIE TIME, non ve ne pentirete.

Il mio voto è:
5/5

P.S. ebbene sì, é successo: siamo arrivati all’ultimo libro della serie quindi, come promesso, ecco il voto pieno - che é meritato per tante cose, non solo perché la serie é finita, sia chiaro!
P.P.S. Arrivata a questo punto, ammetto di essere un pochino triste, perché mi sono affezionata molto a questi personaggi e a questa serie, ma sono anche contenta, perché é bello vedere che tutti hanno avuto il loro lieto fine❤ - ok, basta! Sto diventando sentimentale…

*ultima cosa e poi chiudo: spero che l’articolo sia decente, perché sto facendo i salti mortali per recuperare tutto, ignorando le giornate decisamente no che sto avendo in questo periodo. Abbiate pazienza, dovessero esserci errori o altro, correggerò tutto appena possibile*

A presto!

Silvia

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