Buona sera mie piccole volpi!
Comincia il recuperone delle recensioni.
Oggi lettura di giugno!
Benvenuti nella prima recensione di recupero!
Con cui arriviamo al quarto ed ultimo volume di questa saga!
Il mio piano - forse ve ne ricorderete - era di completare la lettura della saga entro fine maggio, in modo da potervene parlare per tempo sul blog.
Inutile dire che, se siamo qui ora, non ce l'ho fatta - per poco ma non ce l'ho fatta...
E quindi eccomi qui a proporvi la recensione di questo volume, come recupero delle letture estive.
Ma, senza ulteriori indugi, direi di lasciarvi all'articolo♥
Quindi ora, vediamo la recensione!
BROTHERSONG: IL CANTO DEI FRATELLI
Brothersong: il canto dei fratelli
- Green Creek #4 -
di T. J. Klune
Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 496
Prezzo: ///
Pubblicazione: 31 agosto 2021
Link acquisto: ///
Trama:
Tra le rovine di Caswell, nel Maine, Carter Bennett ha appreso la verità di ciò che aveva avuto davanti agli occhi per tutto il tempo. E poi esso – lui – non c'era più. Alla ricerca disperata di risposte, Carter si mette in cammino, abbandonando la famiglia e la sicurezza del suo branco, tutto in nome di un uomo che conosce soltanto come un lupo selvatico. Ma è lì che risiede il pericolo: i lupi sono branchi di animali, e più Carter resterà da solo, più la sua mente scivolerà verso la voragine infinita della follia degli Omega. Ma insiste, seguendo le trace lasciate da Gavin. Gavin, il figlio di Robert Livingstone. Il fratellastro di Gordo Livingstone. Ciò che Carter trova cambierà per semper la vita dei lupi. Perché la storia di Gavin con il branco dei Bennett va ancora più indietro di quanto si possa immaginare, un segreto tenuto nascosto dal padre di Carter, Thomas Bennett. E la conoscenza ha un prezzo: i peccati dei padri adesso ricadono sulle spalle dei figli.
Prima di cominciare, vi lascio il link alla recensione di WOLFSONG: IL CANTO DEL LUPO, primo volume della serie, di RAVENSONG: IL CANTO DEL CORVO, secondo volume della serie e di HEARTSONG: IL CANTO DEL CUORE, terzo volume della serie.
Quindi, spero mi perdonerete se questa si rivelerà una recensione un po’ sommaria…
Cominciamo, come sempre, dalla trama!
HEARTSONG si era concluso con un finale in sospeso, ma che apriva la strada a questo ultimo volume ed è proprio da qui che parte BROTHERSONG.
Con questo volume torniamo ad avere una trama che segue, per lo più, un ordine cronologico.
Non mancano i flashback che, non solo permettono di conoscere meglio i personaggi, ma anche di comprendere meglio alcuni avvenimenti presenti e/o passati.
BROTHERSONG, infatti, è il volume della resa dei conti, quello dove tutti i nodi vengono al pettine e dove tutto ciò che è stato lasciato aperto nei volumi precedenti, trova una sua chiusura, nonché una spiegazione ben dettagliata.
Il modo in cui Klune ha deciso di sviluppare la trama di questo quarto volume, mi ha piacevolmente colpito (come tutta la serie, sia chiaro) e mi ha dato conferma del fatto che la serie Green Creek è, senza ombra di dubbio, una lettura interessante e diversa dal solito, sia per la personale visione del genere omegaverse fatta dall’autore, sia per quanto riguarda tutto ciò che ha a che fare con le tematiche LGBTQ+.
Il finale, poi, mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta, perché proprio come nei volumi precedenti, quando sembra che tutto sia risolto o che non ci sia più niente da fare, Klune sgancia la bomba e stravolge il corso degli eventi, e non importa se siamo a uno, due o dieci capitoli dalla fine, lui lo fa ed è comunque in grado di arrivare alla fine del libro senza nulla in sospeso.
Purtroppo non posso entrare troppo nello specifico degli eventi, perché, come vi dicevo all’inizio, rischierei di rovinarvi tutta la serie, non solo questo romanzo.
Ma anche perché vorrei che questo mio voluto non detto, vi spingesse, per curiosità, a leggere la serie e a trarne, in autonomia, tutti gli insegnamenti che ne ho tratto io e, ovviamente, ad emozionarvi come mi sono emozionata io.
Vi posso dire, però, che proprio come i volumi precedenti, BROTHERSONG, non è il classico fantasy omegaverse con tematiche LGBTQ+, ma molto di più.
I temi trattati, infatti, sono i più svariati e tutti presentano enorme cura e attenzione, senza mai banalizzare o dare per scontato qualcosa.
In questo caso, soprattutto, ho apprezzato come sono stati resi i diversi rapporti tra fratelli presenti nel nostro brancobrancobranco preferito, mettendo in evidenza, per l’appunto, la diversità di approccio tra Gavin e Gordo o Kelly e Carter o ancora tra Carter e Joe.
Protagonista e narratore di BROTHERSONG è Carter, il maggiore dei fratelli Bennet, che abbandona il branco per andare alla ricerca di Gavin (e non vi dico altro, lo prometto).
Oltre a lui e a Gavin, che potremmo definire i protagonisti principali, ritroviamo tutte le altre figure che abbiamo imparato a conoscere in questi libri, umani e non.
Non mi dilungherò troppo nemmeno sulla questione personaggi, perché, anche qui, il rischio è parecchio alto.
Vi posso dire solo che ho amato come interagiscono Carter e Gavin, tra loro e con il branco; per non parlare di come Gavin, con poche parole, abbia sempre la capacità di riassumere la situazione e i suoi sentimenti, ma anche di rimettere in riga il suo (e anche un po’ nostro) “stupido Carter”.
La caratterizzazione, manco a dirlo, mi è piaciuta molto.
In questo volume, più che nei precedenti, a mio parere, è messa ancor più in evidenza l’umanità dei personaggi, un’umanità che quasi mette in secondo piano il loro essere, per lo più, licantropi in grado di trasformarsi in lupi in grado di comunicare mentalmente o di avere tatuaggi magici che prendono vita grazie alla magia (vero, Gordo?!).
Umanità messa ancora più in evidenza dai legami e dal modo in cui questi si sviluppano, si fortificano e, a volte, si spezzano.
Piccola nota personale: come sempre il branco umano, ormai molto poco umano, mi ha fatto morire dal ridere - Rico sempre il migliore!
Sullo stile di T. J. Klune credo di non avere più nulla da aggiungere.
Ho avuto delle difficoltà all’inizio di WOLFSONG, con la sua scrittura così particolare e personale, ma poi me ne sono innamorata e l’ho apprezzata sempre di più, mano a mano che proseguivo con la lettura.
Ancora non so se entro quest’anno o con l’inizio del prossimo, perché per l’estate avrei altri piani, ma vorrei recuperare anche la serie “THE SEAFARE CHRONICLES”.
Ma torniamo allo stile di Klune…
Anche questa volta, perché ci tengo a mettere in luce questa sua caratteristica, vorrei porre l’attenzione su come Klune riesca sempre a modificare il suo stile per adattarlo al carattere del personaggio narrante, ma sempre restando fedele a sé stesso.
Per quanto riguarda l'angolino dello spicy, anche qui, come in HEARTSONG, non troviamo molte scene spinte: giusto un paio che, ovviamente, sono necessarie alla narrazione e importanti per lo svolgersi stesso delle vicende. Per il resto, si tratta per lo più di accenni, richiami e discorsi a tema.
E, vi dirò, visto il quantitativo di emozioni coinvolte nel corso della lettura e visto anche quante cose succedono, non se ne sente affatto la mancanza, perché non è quello il focus del romanzo.
Insomma, in conclusione, nello specifico, BROTHERSONG: IL CANTO DEI FRATELLI è stata la degna chiusura della serie: una lettura emozionante, coinvolgente, appassionante, ricca di colpi di scena e di messaggi importanti e di grande attualità.
Più in generale, invece, la serie GREEN CREEK, mi ha piacevolmente stupito e sono davvero contenta di aver letto questi quattro volumi così vicini ma, allo stesso tempo, così lontani dalla mia zona di comfort.
Consigliato a chi cerca un fantasy diverso dal solito, con tratti omegaverse tipici del genere, ma anche rielaborati in chiave personale dall’autore, che tratta tematiche LGBTQ+ e temi importanti e che pone sempre una grande attenzione all’aspetto umano, psicologico ed emozionale delle vicende.
A mio parere, un omegaverse perfetto per chi non ama gli omegaverse!
Il mio voto è:
5/5
A presto!
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