Buona sera mie piccole volpi!
Primo articolo della settima tutto per voi.
Oggi vi parlo ancora di libri!
Eccomi qui con la recensione di quella che doveva essere una delle letture di aprile e invece, è finita per diventare una delle letture di maggio!
Questo libro, infatti, causa soliti problemi con gli orari di lavoro, mi ha accompagnato per tutto il mese precedente, durante il quale ho tentato (invano) più volte di iniziarlo e portarlo a termine, senza ottenere risultati (colpa mia, non del libro...).
Detto ciò, approfitto per avvisarvi che, per fortuna, i miei orari lavorativi si stanno stabilizzando e quindi, salvo ulteriori complicazioni, dovrei riuscire a riprendere una pubblicazione stabile con l'inizio di giugno, vedremo come andrà.
Ma ora, penso sia il caso di passare, senza ulteriori indugi, all'articolo!
ELBRUS
Elbrus
di Marco Capocasa
e Giuseppe Di Clemente
Editore: Armando Curcio Editore
Pagine: 313
Prezzo: 16,00€
Pubblicazione: 15 ottobre 2020
Link Acquisto: cartaceo
Trama:
Anno Domini 2113. La Terra è al collasso. I cambiamenti climatici prodotti dal riscaldamento globale hanno determinato nuovi equilibri geopolitici. Il sovrappopolamento e le migrazioni di massa verso i paesi "non più freddi" sono parte di un problema più esteso: l'imminente scarsità di risorse che permettano il sostentamento del genere umano nel prossimo futuro. L'esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo fondamentale, la fondazione di colonie autosufficienti dove l'Uomo del futuro potesse emanciparsi. Gli ostacoli non sono quelli dovuti alle tecnologie disponibili, ma alla natura stessa della specie umana. Ma la soluzione è dietro l'angolo e viene da un altro sistema solare, dalle cui profondità siderali, decine di anni più tardi, un messaggio risveglierà il Viaggiatore e con lui tutti i suoi simili.Prima di cominciare, vorrei ringraziare Marco Capocasa, uno degli autori, per avermi contattato proponendomi la lettura di questo romanzo e inviandomene una copia cartacea.
Mi scuso anche per averci messo più del previsto a pubblicare questa recensione...
Come sapete, perchè credo di avervene parlato in un paio di occasioni, non sono una grande fan della fantascienza e dei libri che parlano di alieni. Non dico che non mi piacciano a priori, ma piuttosto che, nel corso degli anni, non ne ho mai trovato uno che mi prendesse nel modo giusto e quindi, lo confesso, ho smesso di leggerli.
Salvo che, come in questo caso, non mi venga proposta una collaborazione e il romanzo in questione abbia una trama interessante.
Elbrus, infatti, mi ha subito colpito per la trama che, fin da subito mi è apparsa davvero ben strutturata e resa in modo tale che, anche chi (come me) non è particolarmente pratico del genere, riesca a destreggiarsi tra gli intrighi della vicenda.
Non essendo solita avventurarmi nello sci-fi con grande frequenza, lo devo ammettere, in certi punti mi sono un po' persa, soprattutto quando si comincia a fare uso di termini tecnici che, purtroppo, non sempre ho capito e hanno finito per mandarmi un po' in confusione.
Nonostante questo, comunque, la storia mi è piaciuta, principalmente perchè si è sempre cercato di dare spazio, non solo alla componente fantascientifica, ma anche a quella umana, concentrandosi sulle storie personali dei personaggi e sui loro sentimenti.
Essendoci stati, come vi stavo dicendo, dei punti che mi sono risultati poco chiari, preferisco non entrare troppo nel dettaglio con la trama perchè, in primo luogo, non vorrei rischiare di fare spoiler e svelare particolare importanti per la vicenda e, in secondo luogo perchè potrei riportare cose sbagliate e sarebbe un vero peccato se vi rovinassi la lettura.
Passiamo quindi ai personaggi.
La caratterizzazione generale, mi è sembrata davvero ben fatta e ho apprezzato che, in un certo senso, non ci sia un vero e proprio protagonista ma che, tutti i personaggi, chi più chi meno, svolgano un ruolo fondamentale ai fini della vicenda.
Ognuno di loro ha il proprio sviluppo ben percepibile, il proprio background ben delineato e, più si procede con la lettura, più ci si rende conto come le rispettive storie personali siano, inevitabilmente legate tra loro e questo, per lo meno a mio parere, consente al lettore di comprendere meglio la componente più specifica.
E questo è ciò che più mi è piaciuto di Elbrus!
Lo stile di Marco Capocasa e Giuseppe Di Clemente, non mi è dispiaciuto!
La laro è una scrittura ricca di termini tecnici ma, allo stesso tempo, semplice e comprensibile anche ai non "addetti ai lavori", coinvolgente e in grado di catturare il lettore, non solo perchè si parla di alieni (e chi non è incuriosito, seppure in minima parte, dall'argomento?!) ma anche e soprattutto, perchè si parla di essere umani, di uomini.
Buoni i dialoghi, sempre scorrevoli, nonostante certi periodi (inteso come discorsi/parti parlate) siano abbastanza lunghi.
Un po' più lente, invece, le descrizioni che, a volte, sono risultate troppo lunghe, spezzando così il ritmo della narrazione. In tal proposito, però, mi rendo conto che, in determinate circostanze ci sia la necessità di entrare più nel dettaglio, anche solo per rendere la vicenda più comprensibile a tutti i lettori, anche a quelli non pratici del genere.
Elbrus, in definitiva, è stato davvero una buona lettura, che mi sento di consigliare sicuramente agli amanti della fantascienza che cercano un romanzo scritto con molta consapevolezza e una buona conoscenza degli argomenti trattati.
Il mio voto è:
A presto!
Cara Silvia, grazie per la tua bella recensione e per lo spazio che ci hai dedicato sul tuo interessante blog. Se qualche lettore avrà interesse a dialogare con noi in merito a Elbrus, avremo piacere di farlo qui oppure sulle pagine Fb, Medium, Goodreads e Twitter che gli abbiamo dedicato.
RispondiEliminaGrazie a voi per avermi contattato e per la copia cartacea!
EliminaMi ha fatto piacere leggere il vostro libro, anche se non è un genere che affronto molto spesso...Ancora complimenti!