Buon giorno mie piccole volpi!
Ultimo articolo della settima, tutto per voi.
Oggi torno a parlarvi di libri!
Torna il cambio banner perchè mi trovo, nuovamente, ad avere la possibilità di partecipare ad un bel evento libroso!
Due giorni fa - il 20 maggio - infatti, per la collana Over The Rainbow di PubMe, è uscito un nuovo libro e si tratta del primo romanzo di Sveva Macchiarella.
Una storia che si snoda tra Venezia e Dublino, che io ho avuto il piacere di leggere in anteprima!
LA FRIGILITA' DELLA FELICITA'
La fragilità della felicità
di Sveva Macchiarella
Editore: PubMe - collana Over The Rainbow
Pagine: 320
Prezzo: 15,90€ (ebook 2,99€ - kindle unlimited)
Pubblicazione: 20 maggio 2021
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
Alessia vuole morire. Vittima di bullismo a scuola e incompresa a casa, trascorre passivamente le giornate insieme ai mostri che le affollano la testa: l’ansia e la depressione. Il suo unico conforto sono i tagli che si autoinfligge.Al culmine della disperazione, decide di compiere un ultimo viaggio per salutare le due città che le hanno rubato il cuore, Venezia e Dublino, e poi farla finita. Ma la vita ha in serbo per lei qualcosa di inaspettato, e l’incontro con Selene, in un’antica libreria della nebbiosa città veneta, potrebbe stravolgere i suoi piani.
Tra ponti, calli strette e piazze affollate, si dipana una struggente storia d’amore in bilico tra la vita e la morte.
Un viaggio tra fantasmi del passato ed emozioni travolgenti alla ricerca spasmodica di una fragile felicità.
Prima di cominciare, vorrei ringraziare l'ufficio stampa di Over The Rainbow per avermi contattato proponendomi la lettura in anteprima di questo romanzo!
Come sapete, perchè ormai credo di averlo scritto ovunque, nell’ultimo periodo (vabbè, negli ultimi due anni dai) mi sono dedicata spesso alla lettura di romanzi e manga che trattano tematiche legate al mondo LGBT.
Principalmente ho avuto modo di leggere libri BL o M/M che dir si voglia e yaoi, se parliamo di manga. Per quanto riguarda i GL o F/F (girls love), invece, non ho molta esperienza, dato che questo è a tutti gli effetti il terzo romanzo che leggo di questo genere.
Ecco perchè, vi risparmio la solita premessa noiosa, ma vi anticipo comunque che, proprio per la mia scarsa esperienza, vi chiedo scusa in anticipo se, in determinate circostanze, potrei non essere particolarmente ferrata o se troverete qualche punto poco sviluppato ma, in tutta onestà, preferisco non rischiare di dire cose senza senso o che potrebbero essere fraintese.
De La fragilità della felicità, oltre alla trama, che si prospettava essere davvero interessante, mi ha colpito anche l’ambientazione, perché la vicenda si snoda tra Venezia e Dublino e, quindi per metà è quasi vicino casa mia (vorrei dire che vi sto parlando di Dublino, ma sarebbe una grossa bugia - purtroppo).
Come vi dicevo, la trama mi è sembrata subito interessante!
Non tanto perché mi aspettassi grandi colpi di scena o plot-twist ecclatanti, quanto piuttosto per quelli che erano i temi trattati e le esperienze di vita della protagonista.
Non vi faccio assolutamente spoiler dicendovi che, in La fragilità della felicità, si parla di bullismo, cyberbullismo, autolesionismo, depressione, ansia e attacchi di panico, tentativo di suicidio e discriminazione.
Temi forti, senza ombra di dubbio, e anche di grande attualità, che la’utrice è stata in grado di trattare con grande delicatezza e attenzione, senza mai scadere nel banale o in facili luoghi comuni.
Nonostante, come vi dicevo, non ci siano grandi colpi di scena o stravolgimenti di trama, preferisco fermarmi qui e non svelarvi troppo, perché credo sia giusto che ognuno di voi tragga le proprie conclusioni in base a quelle che sono le vostre storie personali e io rischierei di metterci troppo di mio, rovinandovi il piacere della lettura e anche togliendovi, forse, la possibilità di analizzare il tutto con i vostri occhi.
Protagonista della vicenda è Alessia che, a diciassette anni ne ha già passate tante, al punto di arrivare a desiderare la morte, programmando il suicidio nei minimi dettagli.
Nel piano di Alessia, prima di morire, è previsto un breve soggiorno a Venezia ed è proprio qui che incontra l’altra protagonista del romanzo: Selene, ragazza albina e piena di vita, che lavora nella libreria dello zio.
Tra Selene e Alessia si instaura subito un forte legame, inaspettato per entrambe, ma che si rivelerà fondamentale e molto importante, perché Selene farà di tutto per aiutare Alessia a risolvere i suoi problemi e cercherà in tutti i modi di “salvarla”.
Ora, sulla caratterizzazione generale dei personaggi, non ho molto da dire: l’ho trovata ben fatta, soprattutto per quanto riguarda Selene e Alessia, ma anche per quelle che sono le figure che ruotano loro attorno, che sono davvero poche e che, in questo caso, possono davvero definirsi “secondarie”, perchè sì, fungono da “aiuto esterno” (per così dire) alle due ragazze, ma non giocano mai un ruolo fondamentale.
Sempre a riguardo della caratterizzazione, devo ammettere che, non essendo io propriamente coetanea delle protagoniste (ho quasi il doppio degli anni di Alessia...), mi è risultato un po’ più difficile immedesimarmi, per quella che sono ora ma, ho comunque rivisto molto della me sedicenne in Alessia e la sua storia mi ha emozionato molto.
Lo stile di Sveva Macchiarella non mi è dispiaciuto!
La sua è una scrittura semplice ma, allo stesso tempo, molto curata, in grado di coinvolgere ed emozionare il lettore che si trova subito trasportato accanto ad Alessia nel suo viaggio verso Dublino.
Ho apprezzato come l’autrice abbia scelto la narrazione in terza persona pur mantenendo, per la quasi totalità del romanzo, il punto di vista di Alessia, perché questo mi ha permesso di comprendere meglio, non solo la protagonista e il suo background, ma anche quelli che sono i sentimenti di chi la circonda o, per lo meno, come lei li percepisce.
Mi sono piaciuti i dialoghi, spesso inframezzati dai pensieri negativi di Alessia (non so se definirli “pensieri di Alessia” sia corretto, perché credo che, in quei casi, siano più l’ansia e la paura a parlare per lei, ma è una mia percezione, quindi atteniamoci al termine “pensieri” per non creare confusione) e anche le descrizioni sono davvero ben fatte: ricche di particolari e dai cui traspaiono, non solo i sentimenti della protagonista, ma anche quelli dell’autrice stessa.
Nella maggior parte dei casi sono davvero ben amalgamante alla narrazione e conferiscono quel qualcosa in più alla lettura ma, allo stesso tempo, alcune sequenze risultano un po’ troppo lunghe e finiscono per rallentare il ritmo e, a mio parere, potrebbero far perdere il filo del discorso al lettore.
Questa, però, è solo una mia opinione, che riporto per amor di cronaca, quindi non dateci troppo peso.
Insomma, La fragilità della felicità si è rivelata davvero una buona lettura e mi ha fatto molto piacere poterlo leggere in anteprima.
Se cercate un romanzo a tema LGBT, che tratta anche altre temi importanti, con una storia ricca di emozioni e sentimenti e, soprattutto, ben scritto, credo proprio che questo sia il libro che fa al caso vostro.
Il mio voto è:
4/5
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