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venerdì 24 luglio 2020

FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO di Toshikazu Kawaguchi | recensione | #gliamicidellavolpe

Ma buonsalve mie piccole volpi!
Eccomi qui anche oggi.
Torna la nuova rubrica del blog!
Come avrete capito, tornano #gliamicidellavolpe!
Perché Jessica, unica collaboratrice di questa piccola rubrica, legge più di me (sappi che ti invidio tanto) e se non fosse per lei, ora, questo blog sarebbe il corrispettivo del deserto del Gobi... 
Ok, basta piangersi addosso e passiamo alle cose serie!
Anche oggi, credo sia inutile dirlo (ma lo sapete che io lo dico lo stesso perché mi piace essere ripetitiva e prolissa), Jessica ci/vi allieterà con una bella recensione di una delle sue ultime letture.
Libro che, tra parentesi, spero di riuscire a leggere pure io un giorno o l'altro...quando avrò tempo...se ce l'avrò...
Bene, passiamo oltre e copiaincolliamo la recensione!

FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO

Finchè il caffè è caldo
di Toshikazu Kawaguchi

Editore: Garzanti
Pagine: 177
Prezzo: 15,20€ (ebook 9,99€)
Pubblicazione: 12 marzo 2020
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
In Giappone c'è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l'unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c'è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo. 

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Piccola introduzione, come sempre, a favore di chi capita da queste parti per la prima volta.
Ciao, sono Silvia e causa lavoro sfiancante, il blog sta andando a scatafascio... 
Ma ecco che, dopo una chiacchierata su Telegram (manco noi sappiamo come ci siamo arrivate, ve lo dico) la mia amica Jessica mi ha fornito la soluzione a tutti i miei problemi ed è nata GLI AMICI DELLA VOLPE.
In cosa consiste questa rubrica?
Beh, molto semplicemente, sono recensioni scritte da altri che io ospito - più che volentieri - nella mia piccola tana di volpe! 
Al momento, tra le file dei collaboratori c'è solo Jessica (membro onorario, manco a dirlo) ma non è detto che la cosa si possa espandere...
Ed ora che ho sproloquiato nell'intro, direi che lasciarvi alla recensione potrebbe essere una buona idea!

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Vorremmo tutti, in fondo, chi più chi meno intensamente, avere una seconda possibilità. Ognuno di noi, in cuor suo, ha un rimorso che si porta dentro. 
Spesso è solo un flebile ricordo, un sasso in una scarpa per la maggior parte, un voler vedere come sarebbe potuta andare se avessimo risposto in quella maniera piuttosto che in quell'altra, cosa sarebbe successo se avessimo scelto di imboccare una via invece che quella percorsa effettivamente
Tutti noi, contenti o meno del nostro presente, convinti di non aver ragione per rimpiangere alcunché, facciamo i conti con un passato che ha inevitabilmente delle lacune. 
Possiamo convincerci che non sia cosi oppure, quando possibile, di fronte ad un'opportunità, scoprire davvero se ritornare indietro (o magari andare in avanti) sia la scelta giusta da compiere.
Il segreto? 
Comunque vada, qualsiasi cosa tu abbia da dire, qualsiasi sia la tua mancanza da colmare, qualsiasi sia il gesto lasciato in sospeso, le cose non cambieranno. Il tuo presente resterà lo stesso. Non muterai il corso della vita attuale. 
Cosa serve tutto questo allora? 
Tante regole, rischiose oltretutto, per non riuscire davvero a raggiungere una seconda occasione? 
Illuderci in quel breve lasso di tempo, il tempo di un caffè che non si raffreddi, per non poter davvero cambiare ciò che è stato. 
L'autore, incredibilmente mai troppo contorto, con una capacità di descrivere i sentimenti altrui spiazzante, e un'empatia altrettanto disarmante, ha saputo districarsi in diverse vite lasciando di ognuna un segno indelebile al lettore. E' stato capace di trasmettere un messaggio delicato, quasi scontato, seppure non poco importante, nella frazione di tempo di un caffè. Dalla prima pagina sa nello stesso momento catturare l'attenzione, mettere a disagio, comprendere e far sentire al sicuro chi sfoglia le pagine. Ha dato un senso di quiete, di riposo ai tormenti. 
Questo libro ci insegna, e credo fermamente bisogna essere consapevoli di ciò, che non è importante quel che in passato non abbiamo detto, per paura o per errore o perché magari non era semplicemente il momento, oppure che non abbiamo fatto quando avremmo potuto farlo. 
Basterebbe infatti che riuscissimo innanzitutto a perdonarci e ad accettare che comunque sia quel che non è stato non sarebbe potuto essere in ogni caso.
Ci ricorda che non è attaccandoci al passato che potremo dare un senso al nostro futuro, ma piuttosto far si che il presente che stiamo vivendo sia un passato migliore di ciò che già ci siamo lasciati alle spalle. 
Avere il coraggio di accettare l'esistenza come un dono, ascoltare davvero la vita che ci passa accanto (nostra e degli altri), dare il giusto tempo ai dubbi e lasciarci condizionare dalla bellezza di quel che sarà. 
Essere audaci, che non significa far cose straordinarie ma essere soddisfatti di quel poco che fa la differenza nel quotidiano per noi e per chi ci sta accanto. 
Un caffè alle volte è il tempo necessario per prendere una decisione, la migliore di sempre. 

Il voto di Jessica è:
5/5

E qui si conclude la terza recensione di questa rubrica (che a me piace tanto...ma a voi?).
Avete letto questo libro?
Vorreste leggerlo?
Fate sapere a me e a Jessica cosa ne pensate!
A presto!

Silvia e Jessica


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