Buona sera mie piccole volpi!
Eccomi qui anche oggi.
Questa volta con a una recensione!
Eccomi qui con la recensione della mia prima lettura di aprile!
Lo so cosa state pensando, ma non siamo ormai alla fine del mese?
Ebbene sì, ma a mia discolpa dico che per la prima parte di aprile mi sono concentrata sui manga e sono stata in attesa di un libro per un evento - libro che non è ancora arrivato - quindi mi sono trovata un po' in ritardo con il resto delle letture...
So anche che vi avevo promesso un po' di continuità in più, ma ci sono stati un po' di problemi a lavoro (principalmente con gli orari, nulla di grave) e quindi non ho potuto mantenere la promessa...
Salvo ulteriori complicazioni, da maggio le cose dovrebbero migliorare, nonostante l'aprirsi della stagione, e dovrei essere più attiva e presente - ma soprattutto organizzata...
Bene! Fatta la solita intro, direi di cominciare!
LA LEGGENDA DI MEZZAFACCIA
La leggenda di Mezzafaccia
di Cinzia Fabretti
Editore: Brè Editore
Pagine: 253
Prezzo: 13,00€ (ebook 3,99€ - kindle unlimited)
Pubblicazione: 21 febbraio 2021
Link acquisto: cartaceo/ebook
Trama:
La solitudine è la sua scelta, gli uomini con la loro ferocia le fanno orrore. Sfuggita alla distruzione del proprio villaggio, Mezzafaccia è diventata una creatura della foresta, muta e solitaria, che della umanità ha rinnegato tutto. Eppure, quando gli stessi predoni che sconvolsero la sua vita tornano a razziare le terre degli uomini-lupo, non riesce a rimanere estranea alla tragedia di un gruppo di bambini, e si adopera per nasconderli e custodirli. Riuscirà, lei libera e insofferente a ogni legame, a proteggere e rassicurare i piccoli? Per farsi capire si forzerà fino a ritrovare la parola, e a tornare un essere umano? Quale segreto nasconde il volto di Mezzafaccia? Un romanzo fantasy d’avventura e amore, un elogio verso chi è considerato diverso.
Prima di cominciare, vorrei ringraziare Cinzia, l'autrice, per avermi contattato dandomi la possibilità di leggere questo suo romanzo.
(vi ricordo la segnalazione - QUI )
De La leggenda di Mezzafaccia, oltre alla trama, mi hanno colpito le parole che l'autrice ha usato per presentarmi il libro, facendomi presente che sì, era inquadrato anche come fantasy ma che, in un certo senso, non lo era a tutti gli effetti.
A voler guardar bene, infatti, in questo romanzo, l'elemento fantastico c'è, ma non è preponderante, anzi si potrebbe dire che, in certi casi, si fatica quasi a percepirlo e, lo confesso, visto il tipo di storia che ci viene narrata, ho molto apprezzato questa scelta.
Di base, la trama risulta piuttosto semplice e lineare, ma presenta anche dei momenti in cui si fa più articolata e complessa. Pur non essendoci un eccessivo quantitativo di colpi scena, preferisco comunque non soffermarmici oltre, perchè non vorrei correre il rischio di svelarvi troppo, rovinandovi così la lettura.
Vi posso dire, però, che La leggenda di Mezzafaccia, ha davvero una buona commistione di generi. Forse non sarà un fantasy dalle grandi battaglie, con draghi e formule magiche, ma c'è davvero un po' di tutto e credo possa essere un romanzo in grado di accontentare diversi tipi di lettori.
Per farvi un esempio (così posso ricollegarmi al tema "personaggi"): come sapete non sono una grande amante del romance e, soprattutto quando sto leggendo un fantasy, per quanto io apprezzi la presenza di storie d'amore, se non sono perfettamente amalgamate con tutto il resto, non riesco a farmele andare giù e tendono ad infastidirmi (per farla breve: se mi dici che sarà un libro sui draghi, io voglio i draghi, non sbaciucchiamenti vari! - ecco, l'ho detto).
Nel caso de La leggenda d Mezzafaccia, però, pur avendo qualche accenno ad una possibile storia d'amore, questa non è mai ingombrante e non si impone mai sul resto della trama.
Anzi, si sviluppa principalmente alla fine, seguendo un percorso lento e naturale, conferme a quelle che sono le caratteristiche e le esperienze dei personaggi coinvolti.
Questo, personalmente, mi ha permesso di emozionarmi per la storia d'amore, ma anche di non focalizzarmi solo su quella e di prestare attenzione agli altri legami e al resto delle vicende - a mio parere più importanti dell'eventuale risvolto amoroso.
Passando quindi ai personaggi, ho trovato ben fatta la caratterizzazione, sia per quanto riguarda i due protagonisti che per la varie figure secondarie che ruotano loro attorno.
Ogni personaggio, anche quelli che fanno una breve comparsa, è facilmente identificabile e il lettore non ha difficoltà ad affezionarsi o a rivedersi in determinati tratti caratteriali.
A farla da padrone, però, almeno a mio parere, sono i legami e le relazioni.
Come vi dicevo qui sopra, non mi riferisco solo all'eventuale storia d'amore, ma anche al concetto di famiglia che va oltre il semplice legame di sangue e, nel caso specifico di questo romanzo, si può trovare tra gli abitanti dello stesso villaggio.
Mi è piaciuto come l'autrice sia stata in grado di rendere il tutto sempre molto naturale e realistico ma, allo stesso tempo, ben amalgamato al contesto.
Lo stile di Cinzia Fabretti non mi è dispiaciuto.
La sua è una scrittura semplice ma che non disdegna termini un po' più complessi, che ben si adatta al tipo di contesto creato.
Ho apprezzato l'uso del doppio punto di vista abbinato alla narrazione in prima persona, soprattutto nei momenti in cui i due narratori (Mezzafaccia e Uluin) si trovavano a vivere situazioni opposte ma complementari, perchè mi ha permesso di avere un buon quadro generale della situazione nonostante, come sapete, io sia del parere che la prima persona tende a limitare questa percezione.
Non so se sia stato per via, appunto, di questa scelta narrativa o conseguenza della storia in sé e quindi dell'ambientazione, ma ho trovato che la grande presenza di sequenze descrittive a sfavore di quelle narrative o del dialogo, abbiano rallentato di molto il ritmo narrativo.
Nonostante questo, che è esclusivamente una mia sensazione, La leggenda di Mezzafaccia si è rivelata una buona lettura, in grado di appassionarmi e coinvolgermi.
Mi sento di consigliarlo a chi cerca un romanzo non troppo impegnativo ma che, allo stesso tempo, sia in grado di trasmettere un messaggio, con una buona commistione di generi e ben scritto.
Il mio voto è:
4/5
Carissima Silvia, come posso ringraziarti? Una recensione attenta e onesta, che mi conforta su alcune scelte e che mi rassicura, perché a volte la commistione di generi, anziché funzionare, scontenta tutti. Sono felice soprattutto che la lettura non ti abbia pesato, perché noi autori, per cercare chi parli dei nostri libri, li proponiamo, ma temiamo sempre di non essere all'altezza delle aspettative. Quattro stelline mi fanno felice, la piccola volpe che salta, in questo momento, mi rappresenta bene!
RispondiEliminaSono davvero contenta che la recensione ti sia piaciuta!
EliminaPer quanto mi riguarda, la commistione di generi la apprezzo sempre, soprattutto quando è resa bene come nel tuo caso, quindi diciamo che con me si "sfonda una porta aperta" XD