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sabato 30 giugno 2018

#25 Diario di bordo: Recap mensile GIUGNO

Ci siamo, mie piccole volpi!
Il momento del recap è arrivato!


Pensavo che Giugno sarebbe stato nettamente migliore di Maggio, ma escluso qualche miglioramento, direi che il periodo meh si è protratto fino ad oggi.
Il caldo è arrivato per davvero e spero che non peggiori, perché se no non arrivo viva alla fine dell'estate!

Ma veniamo a noi e al riassunto di questo sesto mese del 2018!


Cominciamo subito con un veloce recap delle letture.
Giugno è andato un po' meglio di Maggio, ma comunque non ho letto moltissimo.
Non sono riuscita a completare la mia TBR ma mi sono portata a buon punto: ho dovuto fare uno slittamento al mese prossimo (per avere il libro giusto per la sfida di lettura) e al momento sono oltre la metà della mia attuale lettura.
In sintesi, comunque, ho letto quattro libri e due manga (di cui vi parlerò più avanti, perché aspetto di averne qualcuno in più).
Nonostante tutto, sono piuttosto soddisfatta. Poteva andare meglio, ma conto di leggere un po' di più tra Luglio e Agosto.

Per quanto riguarda anime e serie tv, anche questo mese ci ho dato dentro.
Ho finito, con grande tristezza, Assassination classroom 2 e ho ripreso la visione di Akagami no Shirayuki hime, che mi sta piacendo tantissimo e che sto guardando con calma perché vorrei non finisse mai.
Anche questo mese mi sono concentrata sui dorama, piuttosto che sulle serie TV occidentali: ne ho visti ben 5! Strong woman Do Bong Soon (Corea) e Bromance (Taiwan) li avevo già iniziati da un po' (rispettivamente a maggio e aprile), mentre Suki na hito ga iru koto (Giappone), Momikishite fuyu (Giappone) e Refresh man (Taiwan) li ho iniziati e finiti a Giugno.
Non ho avuto modo di andare al cinema, ma ho recuperato tre live action molto carini: L♡DK, Wolf Girl & Black Prince (di cui ho letto il manga e visto l'anime tempo fa) e Sensei! - My teacher.
Piano piano sto scrivendo tutte le recensioni e prima o poi vi parlerò di tutte queste cose che ho visto.

Per quanto riguarda gli eventi, questo mese non ho molto di interessante da riportare.
Ho avuto non pochi problemi con il wifi e la rete internet, problemi che spero di aver risolto (finalmente), quindi non ho potuto scaricare neanche questa volta l'app per l'esercizio fisico, ma sono riuscita ad andare a camminare più di qualche volta.
Ho anche avuto il primo controllo dalla dietologa e sono piuttosto soddisfatta di come è andata. Secondo la sua bilancia ho perso 5,5kg mentre secondo la mia 7kg...sono un po' perplessa, ma almeno una taglia è andata! E poi posso mangiare il gelato! Yeee!


Insomma, un mese mooolto relax!
E ora passiamo a preferiti.


Come sempre comincio con il libro.
Questo mese ho letto tutti libri belli, ma il mio preferito è sicuramente Tuo, Simon di Becky Albertalli. Un po' diverso dal film, ma davvero un'ottima lettura!

Per quanto riguarda anime e serie TV, cito Assassination Classroom 2, di cui vi parlerò a breve, e Akagami no Shirayuki hime, che sto guardando in questi giorni.
Per le serie TV, sicuramente Strong woman Do Bong Soon è stato una piccola sorpresa: divertente ed emozionante allo stesso tempo. Mozione speciale per Momikishite fuyu, perché non ho mai riso tanto guardando un dorama, giuro!

Nella categoria film, non posso non citarvi Sensei! - My teacher, live action giapponese che ho visto quasi per caso e di cui mi sono innamorata perdutamente. Pensare che non sono mai stata un'amante delle relazione insegnante/alunno, eppure questo film è di una dolcezza e di una delicatezza uniche.

Per la categoria musica, questo mese facciamo un salto indietro nel tempo!
Per la storia che sto scrivendo ho ascoltato a ripetizione una serie di canzoni estive degli ultimi dieci anni e, tra tutte vi cito Mad about you degli Hooverphonic e Teenage dream di Katy Perry.

Nella categoria minestrone, questo mese includo sicuramente il telo mare Einaudi, con disegnato un faro bellissimo (un'altra delle mie fisse).
Poi direi che è d'obbligo citare le scarpette gialle che ho finalmente trovato da H&M e il bellissimo Funko pop di Levi di Attack on titan (versione cleaning).


Ed eccoci arrivati alla fine anche questo mese!
Questa volta niente papiro, d'altronde è stato un mese abbastanza tranquillo, senza molto da raccontare.
Spero, come sempre, di non avervi annoiato.

Per suggerimenti, consigli e chiacchiere di ogni genere sapete dove trovarmi!

Noi ci vediamo a luglio!
Alla prossima!

Silvia

venerdì 29 giugno 2018

Steambross investigation - L'armonia dell'imperfetto di A. Maverick e L.A. Mely | recensione |

Ultima lettura del mese, mie piccole volpi!
Causa wifi mezzo morto sono un po' indietro...


Per prima cosa, devo ringraziare gli autori per avermi contattato e per avermi dato la possibilità di leggere questo loro libro.
Come sapete mi piacciono i gialli e i romanzi investigativi, quindi, quando mi è stata proposta questa lettura, non ho resistito!



SteamBros Investigation
L'armonia dell'imperfetto
di Alastor Maverick & L.A. Mely

Editore: Darck Zone
Pagine: 192
Prezzo: 14,90€ (ebook 2,99€)

Trama:

Il mondo è dominato dalla meraviglia dei motori a vapore e delle macchine elettriche. La gloria e il lusso appartengono ai ricchi e ai potenti che lasciano le classi meno abbienti a vivere nella miseria. In questo miasma di fumo e carbone emergono le menti più brillanti, siano esse volte al crimine o alla giustizia. Nicholas e Melinda Hoyt sono due investigatori privati, schierati al servizio della giustizia, fondatori dell'agenzia "Hoyt Brothers Investigations". Quando un apparente caso di suicidio porta a galla frammenti del loro passato, solo una grande dose di fortuna, intelligenza e vapore potrà far emergere la verità e salvargli la vita.



Come credo di avervi già accennato in qualche recensione precedete, oltre al fantasy, uno dei miei generi preferiti è il giallo. Se ci sono un'indagine e un mistero da risolvere, non riesco a resistere!
Sono una grande fan del mitico Sherlock Holmes, e ho detto tutto!

SteamBros Investigation è un giallo appassionante dalle tinte steampunk, che cattura il lettore fin dalle prime pagine. Con personaggi particolari e accattivanti e un'indagine che tiene col fiato sospeso fino alla fine. 


Trattandosi di un romanzo relativamente breve e che coinvolge anche un'indagine, non mi voglio soffermare troppo sulla trama, per non rischiare di svelarvi particolari importanti.
L'armonia dell'imperfetto è strutturato come il classico romanzo giallo, a cui chi è amante del genere, è sicuramente abituato, con l'aggiunta di una spruzzatina di steampunk che da quel tocco in più.
Questa componente, per quanto riguarda il primo volume, è davvero minima, ma fa comunque la differenza e, anche una poco pratica del genere come me, riesce a destreggiarsi perfettamente nella lettura.
Un particolare molto interessante della trama, che posso svelare a metà perché piuttosto importante, sono i richiami al passato dei protagonisti. L'indagine in cui si trovano coinvolti, infatti, finirà per intrecciarsi irrimediabilmente al loro passato, aprendo uno spiraglio per il secondo volume di questa serie.

Protagonisti principali della vicenda sono Nicholas e Melinda Hoyt, investigatori privati molto brillanti e capaci, incaricati di risolvere il caso in corso (vista anche la discreta incapacità della polizia).
Vi confesso che, all'inizio, io e questi due abbiamo avuto non pochi problemi di comprensione. E sì che io e il sarcasmo andiamo spesso a braccetto!
Ma la cara Melinda è a un livello decisamente superiore, al punto che, a tratti, l'ho trovata anche un po' troppo supponente. Più andavo avanti con la lettura, però, ho imparato a capirla e conoscerla e, anche la sua parlantina super pungente, mi è risultata più accettabile.
Per non parlare del fatto che, in passato, sembrerebbe aver avuto un certo feeling per il caro Sherlock. Chi non la invidierebbe?!
Per quanto riguarda Nicholas, invece, non sono stata in grado di farmi un'idea precisa. L'ho trovato caratterialmente più pacato della sorella, questo è vero, ma nemmeno a lui manca la rispostina al vetriolo messa lì al momento giusto, ve lo assicuro. Fino alla fine, però, non sono riuscita ad inquadrarlo al 100%.

Da un punto di vista generale, la caratterizzazione mi è sembrata ben fatta, sia per i protagonisti che per le figure secondarie. Ho notato qualche stereotipo qui e là, ma nulla di eccessivamente grave o disturbante. 

Anche lo stile di scrittura, devo dire che non mi è dispiaciuto.
La mia è stata una lettura piuttosto veloce e coinvolgente, cosa inevitabile quando si tratta di indagini e misteri, ma non ho potuto fare a meno di trovare un po' troppo ripetitivi certi punti della narrazione.
Per esempio, si tende a ripetere sempre gli stessi aggettivi per identificare i vari personaggi (la signora X è sempre bassa e paffuta; il signor Y è sempre incapace e libertino - ho fatto esempi casuali). Anche quando si parla dei protagonisti ho notato diverse ripetizioni e un tono un po' troppo celebrativo che a volte fa apparire i fratelli Hoyt decisamente presuntuosi per i mie gusti.
Insomma, in generale L'armonia dell'imperfetto è un libro scritto bene, ma ci sono alcuni punti che stridono.
Questo non mi ha impedito, però, di apprezzare la storia e i risvolti investigativi, così come le ottime qualità deduttive di Nicholas Melinda.
Mi sento di consigliare questo breve romanzo a tutti, ma soprattutto agli amanti di giallisteampunk! Io già non vedo l'ora di leggere il seguito!

Ah, e alla fine avete pure un piccolo ricettario! 
In barba alla dieta credo proprio che proverò a riprodurre un paio di piatti...

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 +
3+/5


Alla prossima!

Silvia

lunedì 25 giugno 2018

Storie speciali di persone normali di Marco Caneva | recensione |

Nuova recensione, mie piccole volpi!
Anche questo mese procedo a rilento...


Prima di tutto, devo ringraziare l'ufficio stampa Il Taccuino, per avermi inviato questo libro e per la loro gentilezza e disponibilità.
Continuo, anche in questo caso, a leggere due libri contemporaneamente: sia per portarmi un po' avanti con le letture, sia perché di un libro potrò parlarvi solo tra un bel po' di tempo, quindi sto procedendo con calma.
Ma veniamo alla recensione di oggi!


Storie speciali di persone normali
di Marco Caneva

Editore: Caosfera
Pagine: 130
Prezzo: 13,00€

Trama:

Dagli assolati altopiani afgani, alla rigida Corea del Nord, all'Italia, tra rivalsa e speranza, tra amore , onore e bontà, dieci racconti su persone comuni che scoprono di essere speciali.


Credo, in qualche recensione precedente, di avervi già accennato al fatto che ho una piccola passione per le raccolte di racconti.
Ultimamente, però, lo devo ammettere, ho fatto un po' fatica a trovarne di interessanti. Purtroppo, per come la vedo io, le raccolte di racconti non sono apprezzate come dovrebbero e quindi se ne trovano sempre di meno.
Ecco perché sono stata davvero contenta che Il Taccuino mi abbia dato la possibilità di leggere questo libro.

Storie speciali di persone normali, è una raccolta di dieci racconti che trasportano il lettore in giro per il mondo. Permettendogli, non solo di provare emozioni forti, ma anche di entrare in contatto con personaggi comuni che scoprono di essere, in qualche modo, speciali.



Scrivere la recensione di questo libro non è così facile come credevo.
In primo luogo perché, trattandosi di una raccolta, non ho la possibilità di parlarvi della trama e dei personaggi, dato che variano in base alla vicenda.
Secondariamente perché si tratta di racconti davvero brevi e non vorrei, in qualche modo, dire troppo.
Dovrei poter analizzare trama e personaggi entrando nello specifico dei singoli racconti, ma rischierei di scrivere una recensione lunghissima. Ecco perché (per facilitare voi, e anche me), ho deciso che mi terrò sul generico, accennandovi qualcosa in più solo su quello che è stato il mio racconto preferito.

Nonostante la brevità dei racconti, ho trovato la caratterizzazione dei personaggi piuttosto riuscita e curata. Ci sono stati dei momenti in cui ho trovato il protagonista o la situazione un po' troppo banalizzata, però questo mi ha anche permesso di cogliere al meglio il messaggio dell'autore.
So che può sembrare un concetto intricato, ma cerco di spiegarmi meglio.
Marco Caneva, attraverso i suoi racconti, cerca di far passare il messaggio che chiunque, nella normalità della propria vita, può vivere un esperienza speciale o essere considerato tale.
Il fatto che, alcune storie, possano risultare banali e semplici, non fa altro che rendere più chiaro questo concetto agli occhi del lettore, che ha anche modo di potersi rispecchiare nelle esperienze dei protagonisti.

Lo stile di Caneva non mi è dispiaciuto. 
La sua è una scrittura semplice, ma d'impatto, diretta a qualsiasi tipo di lettore, in grado di catturare ed emozionare. Ho apprezzato molto la sua capacità di passare da un personaggio all'altro, riuscendo sempre sia a mantenere il suo personale stile, sia ad adattarlo al protagonista del momento.
Nei dieci racconti si alternano prima e terza persona, in base al tipo di storia che viene raccontata e, nonostante io non sia un'amante della prima persona (ormai lo sapete), l'ho trovata adatta alle vicende per cui è stata scelta.

Mi sento di consigliare questo volume a chi cerca una lettura veloce ma emozionante e a chi apprezza le raccolte di racconti, soprattutto se di autori italiani. 

Per quanto riguarda il mio preferito, senza dubbio è il primo "I fiori gialli di Kabul".
L'ho trovato molto attuale e carico di emozioni forti che mi hanno catturato fin dalle prime righe. E ho apprezzato l'alternarsi di punti di vista dei due protagonisti, cosa non facile da rendere al meglio in cinque pagine di storia.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 e mezzo
3,5/5


Alla prossima!

Silvia

lunedì 18 giugno 2018

La sovrana lettrice di Alan Bennett | recensione |

Nuova recensione, mie piccole volpi!
Ecco a voi la mia seconda lettura del mese.



Nel caso non mi seguiste su instagram (cosa che vi consiglio, visto che sono un pochino più attiva rispetto a blog e facebook), vi comunico che fino a poco fa stavo leggendo due libri contemporaneamente!
Anche ora, in realtà, ma sono due libri diversi, dato che uno l'ho finito e sto per recensirvelo!
Questo breve libro mi è davvero piaciuto e mi ha fatto anche ridere parecchio!

La sovrana lettrice
di Alan Bennett

Editore: Adelphi 
Pagine: 95
Prezzo: 8,00€ (ebook 4,99€)

Trama:

A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d'Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all'ultima pagina, anzi all'ultima riga.

(pubblico con questa impostazione diversa dal solito perchè ho problemi di connessione e non so quanto riuscirò a stare collegata. Appena risolvo, sistemo tutto!)


Non so se ve l'ho mai detto, ma non sono solita comprare libri (non fantasy) che, al momento, stanno leggendo tutti. I classici libri da frasi come "dovete assolutamente leggerlo!", che spopolano sia su youtube che su instagram
Questo perché, quelle poche volte che ho ascoltato questo genere di consigli, è andata a finire male.
Con questo libricino, però, ho voluto provarci e, contro ogni previsione, mi è piaciuto.

La sovrana lettrice, in poche pagine trasporta il lettore accanto alla Regina e con lei scopre ( o riscopre) il piacere della lettura, senza trascurare quel pizzico di ironia tipica dello humor inglese.

Adoro questa gif *^*

Vi dico subito che questa sarà una recensione davvero breve!
E questa volta per davvero, non come tutte le altre volte che lo dico e poi scrivo un papiro, giuro!
Questo è un libro troppo corto, potrei parlarne adeguatamente solo raccontandovelo tutto!

La trama de La sovrana lettrice è facilmente riassumibile: grazie ad una casualità, la Regina si imbatte in una biblioteca ambulante e, per puro caso, inizia a leggere. Scoprirà così il piacere della lettura, che la spingerà a portare sempre con sé un libro e a parlarne con chiunque gliene dia la possibilità.
Come vedete si tratta di una storia piuttosto semplice, senza troppe pretese, ed è proprio questo che più mi ha colpito del romanzo: il lettore, insieme alla Regina, scopre il piacere della lettura ( o lo riscopre, se preferite).
La Regina, infatti, si trova spesso a rimuginare sul fatto di aver scoperto il libri ormai in tarda età, fantasticando su quanti ne avrebbe potuti leggere se solo avesse iniziato prima o, viste le sue possibilità, quanti autori avrebbe potuto conoscere.
Non è, in fin dei conti, quello che ci chiediamo sempre noi lettori?
Non importa quando abbiamo cominciato a leggere, ci sembrerà sempre di non avere tempo a sufficienza, di aver sprecato anni preziosi dietro a qualcosa che con i libri c'entrava nulla, di non conoscere abbastanza autori (nel caso di noi persone comuni è una conoscenza platonica) o chissà che altri dilemmi...
Ammettetelo, è successo anche a voi!

Alan Bennett, con il suo stile scorrevole e accattivante, carico di humor ma anche di serietà, mi ha catturato fin dalle prime righe. Avrei potuto finire questo libro in una giornata, ma ho deciso di prendermi il giusto tempo, per poter cogliere tutti gli spunti di riflessione che trovavo durante la lettura.
Badate bene, non si tratta di un libro sui libri o di un saggio, questo è un vero e proprio romanzo, un'opera di fantasia, e come tale va considerato, però, da lettrice accanita, è sempre bello riscoprire la propria passione grazie ad un personaggio così particolare.

E a proposito di personaggi...
Protagonista principale è la Regina, attorno alla quale ruota tutta la vicenda. A lei e alla sua passione per la lettura, quindi preparatevi a trovare non pochi riferimenti a libri che sicuramente avrete letto e ad altri totalmente sconosciuti (che magari vi verrà voglia di recuperare).
Ho trovato fantastico il modo in cui Bennett ha reso questo personaggio!
Inizialmente pensavo avesse solo tratto ispirazione dall'attuale sovrana, ma poi mi sono resa conto che la protagonista era proprio lei: Elisabetta II e,diciamocelo, come personaggio di un libro ci sta alla grande!
Altra figura molto interessante e non meno importante è Norman, un ragazzetto piuttosto insignificante, che finirà per diventare il factotum della Regina e un suo grande consigliere in fatto di libri. Norman, senza ombra di dubbio, è il mio preferito! Mi è stato subito simpatico, forse perché non è il classico personaggio che ci si aspetta di vedere accanto ad una sovrana.

Ecco, ho finito per scrivere un mezzo papiro anche questa volta!
Quando si tratta di libri belli, perdo il dono della sintesi, non c'è niente da fare!

Credo sia evidente quanto io abbia apprezzato La sovrana lettrice e credo sia altrettanto ovvio che lo consiglio a tutti, indipendentemente da quello che è il vostro genere preferito.
Si tratta di una lettura non troppo impegnativa, perfetta per superare il blocco del lettore o da accompagnare ad un libro più lungo.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟
4/5


Alla prossima!

Silvia

mercoledì 13 giugno 2018

Tuo, Simon di Becky Albertalli | recensione |

Mie piccole volpi, habemus recensione!
Siete felici? Eh? Eh?


Complice il wifi morto per poco meno di 24 ore ( peggio di una crisi mistica), ho finito il primo libro del mese!   * si fa pat-pat da sola*
Libro che ho acquistato grazie ad una promozione per l'uscita nelle sale del film.
Film che ho visto in anteprima!
Insomma, nel caso non aveste letto il titolo, oggi vi parlo di Tuo, Simon!


Tuo, Simon
di Becky Albertalli

Editore: Mondadori
Pagine: 252
Prezzo: 17,00€ (ebook 8,99€)

Trama:

«E allora ripercorro tutto dall’inizio, da agosto, e leggo tutto. Gli oggetti delle email. Ogni riga di ogni email. Non ho idea di chi sia. Nessun cavolo di indizio. Ma mi sa che mi sto innamorando di lui.»

Simon ha diciassette anni e un amore segreto per Blu, un ragazzo conosciuto online con cui intrattiene un’intensa, tenera corrispondenza. Il loro rapporto è al sicuro finché un’email non finisce nelle mani sbagliate: quelle di Martin, il bullo della scuola, che ora minaccia di rivelare a tutti lo scoop dell’anno… a meno che Simon non l’aiuti a conquistare Abby, la ragazza di cui è innamorato ma che non lo degna di uno sguardo. Per proteggere il suo amore, Simon dovrà affrontare per la prima volta la paura di uscire dal guscio che ha costruito intorno a sé, trovando il coraggio di rinunciare alle proprie sicurezze per fare spazio alla bellezza e alla libertà di essere se stessi. Email dopo email, il sentimento per Blu cresce, e così la voglia di conoscersi e di far conoscere agli altri chi è davvero..


Questo è il secondo libro che tratta tematiche LGBT che mi ritrovo a leggere (il primo è stato Carry on, della Rowell) e devo dire che non mi è dispiaciuto affatto.
Tempo fa ho letto qualche fanfiction, ma purtroppo non rientro in quella schiera di fangirl che impazzisce per lo yaoi, quindi ho abbandonato la categoria dopo tre secondi (nelle fanfiction succedo cose che voi umani...beh, avete capito).

Tuo, Simon, però, non ha nulla a che vedere con quello che si legge online!
Il tema dell'omosessualità è trattato in modo delicato, senza mai scadere nel banale o nella volgarità. Secondo me un libro che si potrebbe benissimo far leggere nelle scuole per introdurre questa tematica così importante.


La prima cosa che vi posso dire su questo libro è che, avendo visto prima il film, l'ho trovato leggermente diverso e quindi, in un primo momento, mi ha lasciata un po' spiazzata.
Questo perché, nel film la vicenda segue un ordine leggermente diverso. 
Mi spiego meglio: rispetto al film, il libro comincia dopo. Lo so, non si capisce nulla nemmeno così.
Diciamo che, nel libro, una buona parte di quello che succede nel film non c'è o viene spiegato in un secondo momento. Ad esempio, il libro inizia con Martin che scopre le email di Simon e lo ricatta per uscire con Abby. Nel film questo succede solo dopo che ci è stata spiegata tutta la storia dello scambia di mail tra Simon e Blu.
Poi, salvo qualche dettaglio, la storia è la stessa, quindi si può dire che il film sia stato resa in maniera piuttosto fedele al romanzo. Non mi è chiaro perché alcuni dettagli siano stati eliminati dalla pellicola, così come alcuni personaggi, ma vabbè.

E a proposito di personaggi...
Ovviamente il protagonista è Simon, un diciassettenne americano, alle prese con un grande segreto. Perché Simon è gay, ma nessuno lo sa, nemmeno la sua famiglia. L'unica "persona" a cui ha avuto il coraggio di confessarlo è Blu, un ragazzo della sua scuola, gay anche lui, con cui ha un fitto scambio di mail. L'unico problema è che Simon non sa chi sia Blu e viceversa.
Quindi si può dire che, un altro protagonista sia proprio Blu, anche se non si scopre la sua identità fin quasi alla fine.
Altri personaggi importanti, anche se secondari, sono gli amici di Simon (Leah, Abby e Nick) e la sua famiglia. A differenza del film, nel romanzo Simon ha due sorelle: Alice, più grande di lui e Nora, più piccola (e io l'ho percepita più grande rispetto al film, non so voi).
Come per la pellicola, anche in questo caso, la mia preferita è stata sicuramente Leah, con cui mi sono sentita più in sintonia e in cui mi sono rivista parecchio per quanto riguarda certi aspetti del carattere.

In generale la caratterizzazione non è affatto male!
Mi aspettavo il classico libro per ragazzi, in cui i personaggi sono un po' superficiali e poco definiti, ma mi sbagliavo. 
Nonostante la narrazione in prima persona, non è difficile cogliere le caratteristiche principali di tutte le figure che compaiono, perché Simon è davvero un ottimo osservatore e, come dice lui stesso, gli è inevitabile ficcanasare un pochino.

Come sapete, quando leggo un romanzo scritto in prima persona, ho la tendenza a partire prevenuta per poi ricredermi (almeno nella maggior parte dei casi).
Con Tuo, Simon è successo proprio questo.
In parte perché il romanzo non è totalmente in prima persona, dato che ci sono dei brevi capitoli dedicati esclusivamente allo scambio di mail tra Blu e Simon, in cui non compare né dialogo né narrazione, ma solo il testo delle mail. 
E in parte perché si tratta di un romanzo scritto davvero molto bene: Becky Albertalli ha, infatti, uno stile molto scorrevole e accattivante. Il lettore viene catturato dalla vicenda fin dalle prime righe e, proprio come Simon, cerca di capire chi sia Blu, analizzando i personaggi e i loro comportamenti.
La mia è stata una lettura davvero veloce e coinvolgente, anche se conoscevo già la trama e come andava a finire la storia.

Sicuramente ve lo consiglio, soprattutto per la delicatezza con cui viene trattato il tema dell'omosessualità. Già ve l'ho detto, ma ci tengo a ripeterlo, non si cade mai nella volgarità o nella banalità, tutto viene spiegato in maniera chiara e adatta ad un pubblico giovane che non fatica ad identificarsi nei personaggi principali.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟 e mezzo
4,5/5


Alla prossima!

Silvia

martedì 12 giugno 2018

Dorama Time! - Kindaichi Shonen no Jikenbo N | recensione |

Altro dorama, mie piccole volpi!
Mi volete bene lo stesso, vero?


Io ve lo dico: questa cosa dei dorama mi sta prendendo un po' la mano. Ho abbandonato persino le serie tv! *shame on me*
Giuro che cercherò di darmi una regolata e di riprendere anche anime e serie tv, anche per portarvi delle recensioni un po' più variegate.
Il dorama di cui vi parlo oggi credevo fosse una cavolata totale e invece si è rivelato piuttosto carino, non il plus ultra, ma comunque simpatico.

Kindaichi Shonen no Jikenbo N

Kindaichi Hajime è uno studente delle superiori un po' svogliato e pigro che nasconde, dietro a questo atteggiamento, una grande intelligenza.
Le sue ottime capacità deduttive lo porteranno ad essere spesso coinvolto in diversi casi da risolvere, aiutando la polizia e seguendo così le orme del nonno, che era un famosissimo detective.
Nella risoluzione dei casi viene aiutato dall'amica d'infanzia Miyuki Nanase, per la quale prova dei sentimenti che sembrano andare oltre l'amicizia, dall'amico e compagno di scuola Ryuji Saki e dal capo del Mystery Club, Makoto Makabe.

La quarta serie è intitolata Kindaichi shōnen no jikenbo N (neo) (金田一少年の事件簿N (neo)) è stata trasmessa dal 19 luglio al 20 settembre 2014 ed è composta di 10 episodi: tutti di 46 minuti l'uno, tranne il primo, che dura 94 minuti.
Il cast mantiene tre dei quattro attori principali dei due special precedenti,e ne entrano a far parte diversi altri di nuovi.
Lo staff di produzione è lo stesso dello special Gokumon juku satsujin jiken, con in più il produttore Tetsuhiro Ogino e il regista Shunsuke Kariyama.
La sigla finale è Week Ender (ウィークエンダー Wīku Endā), interpretata dagli Hey! Say! Jump come quella dello special precedente.

Ripeto, come sempre, che i dorama li guardo in lingua originale con i sottotitoli in inglese e che il mio inglese non è ancora a livelli tali da permettermi una comprensione al 100%.
Faccio del mio meglio per essere chiara anche nei minimi dettagli ma, purtroppo, capita spesso che mi sfugga qualcosa, quindi portate pazienza.

Vi anticipo anche che, relativo a Kindaichi Shonen no Jikenbo, ho visto anche uno degli speciale e che, brevemente, vi parlerò anche di quello senza dedicargli una recensione completa perché non avrebbe senso.


Se mi chiedeste di descrivere questo dorama con una frase soltanto vi direi questo: Kindaichi Shonen no Jikenbo N è la versione un po' stupidotta di Detective Conan.
Badate bene che non lo sto dicendo in senso negativo, perché questo dorama, si è rivelato essere davvero molto carino.
Ma andiamo con ordine!

Come vedete, la trama che vi ho scritto qui sopra, non è particolarmente dettagliata, questo perché ogni episodio ha il suo caso specifico da risolvere e, ad esclusione dei personaggi, non c'è mai un collegamento tra le puntate. E nemmeno lo speciale è collegato alla serie se non per il cast, ovviamente. Per questa volta, quindi, non entrerò nel dettaglio delle varie storie.

Per quanto riguarda i personaggi, ho trovato la caratterizzazione generale tutto sommato ben fatta.
Ho avuto un po' di difficoltà di comprensione per quanto riguarda i background dei personaggi e alcuni dettagli dei rispettivi caratteri, perché ho scoperto solo dopo che esistevano delle serie precedenti (con attori diversi), girate anche parecchi anni prima.
Credo che lì ci siano tutte le spiegazioni di cui avrei bisogno ma, sinceramente, non sento la necessità di vederle, per lo meno non al momento.
Il personaggio di Hajime Kindaichi mi ha subito fatto simpatia, con quel suo modo di fare svogliato e da scansafatiche ma comunque in grado di risolvere anche i casi più difficili, dimostrando un'intelligenza e una capacità deduttiva che non ci si aspetta. Kindaichi è sicuramente un buon protagonista, perché incarna molte delle caratteristiche del personaggio positivo e ha quel pizzico di comicità che non guasta.
Anche gli altri componenti del Mystery Club mi sono piaciuti. Sono dei personaggi secondari, è vero, ma hanno comunque un ruolo molto importante nella vicenda e nelle indagini. Tra tutti il mio preferito è Ryuji Saki, perché l'ho visto un po' come l'aiutante di Hajime, quello che spesso gli da lo spunto necessario alla risoluzione del caso e che lo supporta durante le indagini.

Parlando degli attori, Yamada Ryosuke, che interpreta Kindaichi, già lo conoscevo e già ve ne ho parlato nella recensione del Live Action di Fullmetal Alchemist e del dorama Cain & Abel, quindi non mi soffermerò più di tanto.
In Kindaichi Shonen no Jikenbo N, Yamada è più giovane rispetto alle pellicole che vi nomino qui sopra, ma la sua è comunque una buona interpretazione; l'ho trovato piuttosto adatto sia alle parti più serie che a quelle comiche, anche grazie alla sua discreta espressività.
Altro attore che conoscevo, anche se in maniera diversa, è Arioka Daiki, che interpreta Ryuji Saki, perché, come Yamada, è uno dei componenti degli Hey! Say! JUMP e io, di recente, mi sono fatta una cultura su questo gruppo, quindi l'ho subito riconosciuto.
Nemmeno lui mi è dispiaciuto, però mi riservo di guardare qualche altro dorama dove compare primi di dire se mi piace anche come attore o no.

Per quanto riguarda il film (o episodio speciale) Gokumon juku satsujin jiken, non c'è molto in più da dire. Si tratta di un episodio slegato dal dorama, più lungo e, presumibilmente da guardare prima (e non dopo come ho fatto io). La trama di base è un po' più complessa perché, oltre alla classica indagine, Kindaichi si trova per la prima volta faccia faccia con quello che si potrebbe definire il suo nemico principale, Yoichi Takatoo: un personaggio decisamente interessante di cui mi è dispiaciuto non sapere qualcosina di più.

Insomma, un dorama piuttosto carino, da vedere  se si è appassionati di gialli e polizieschi, o di Detective Conan, se preferite restare nell'ambito giapponese.
Non aspettatevi chissà che cosa, perché, per quanto sia un giallo, ha pur sempre uno sfondo comico che smorza molto i toni, però vedrete che non ne resterete delusi. 
Io non l'ho trovato uno dei dorama migliori visti finora, ma comunque mi è piaciuto!

Il mio voto è:
🌟🌟🌟 
3/5



Alla prossima!

Silvia

mercoledì 6 giugno 2018

Bujo setup! - Giugno 2018

Buongiorno mie piccole volpi!
Eccomi qui con il solito articolo dedicato al bullet journal!


Anche questo mese ho qualche giorno di ritardo, lo so.
Scusatemi, ma ho terminato il setup davvero all'ultimo minuto e ho dovuto aspettare che ci fosse una luce accettabile per fare le foto.
Come sempre, vi ricordo che non entrerò nel dettaglio del setup perché ve ne parlo già nell'articolo di gennaio (dove vi faccio un'introduzione generale). 

Rispetto al mese precedente non è cambiato praticamente nulla, quindi sarò molto breve.
Come vedrete nelle foto qui sotto, ho mantenuto l'impostazione "non circolare" della copertina. Questa volta, però, il fiore che ho scelto come filo conduttore è il papavero e quindi il colore è il rosso.
Anche questo mese ho fatto io tutte le decorazioni, ispirandomi ad alcune illustrazioni e doodle trovati su Pinterest (fonte inesauribile di ispirazione). Contrariamente a maggio, ho colorato tutto con le matite invece che con pennarelli e tombow (questo perché non ho una tombow rossa), in modo da poter fare qualche sfumatura che ci sta sempre bene.
Nella foto non si vede, ma anche la divisione cromatica dell' habit tracker è rimasta uguale ai due mesi precedenti. Ho scoperto che la divisione in categorie (se così vogliamo definirla) mi aiuta molto nel compilare il tracker.

Bene!
Mi sembra di aver detto tutto, perciò vi lascio alle foto!







Cosa ne pensate?
Anche questo mese sono molto soddisfatta del risultato e mi piace molto l'idea di mantenere un setup semplice, senza troppe decorazioni e colori.
Spero, come sempre, che l'articolo vi piaccia e che possa, in qualche modo, tornarvi utile!



A presto!

Silvia