Pagine

sabato 17 marzo 2018

I figli di El di Lorenzo Mugnai - | recensione |

Bentornate mie piccole volpi!
Eccomi qui per parlarvi (un po' in ritardo) della mia seconda lettura di marzo!


Marzo si sta rivelando il mese degli alieni!
Pensare che io di solito non sono un'amante della fantascienza e invece ne sto leggendo un sacco! Vabbè, ma tralasciando questo, vorrei ringraziare la ragazza che mi ha contattato su instagram per propormi questo libro che, ve lo anticipo, è molto carino!


I figli di El
di Lorenzo Mugnai

Editore: Bibliotheka
Pagine: 571
Prezzo: 19,90€ (ebook 4,99€)

Trama:

La vita di Luca scorre serena, ma sua sorella Valentina non fa altro che ricordargli la loro natura: una razza aliena rifugiatasi sulla Terra. Luca sembra un ragazzo normale. La sua vita tra le colline toscane fila liscia, per quanto possa filare liscia la vita di un diciottenne tra scuola, famiglia, amici e ragazze. Forte del suo legame con l'amico Nathaniel, Luca è felice di poter considerare il pianeta Terra come la sua casa natia. Purtroppo però sua sorella Valentina sembra non fare altro che ricordargli la loro vera natura. Luca non è un terrestre: appartiene a una razza aliena che si è rifugiata sulla Terra dopo la distruzione del proprio pianeta. Luca e Valentina passano i loro pomeriggi con il nonno ad addestrarsi per quando i poteri ereditati dal loro popolo inizieranno a svilupparsi; poteri che sarebbero pericolosi per loro e per gli altri, se non controllati. 
La vita di Luca cambierà in fretta quando uno strano Cacciatore apparirà sulla Terra per sterminare la sua razza.


Come vi dicevo qui sopra, la fantascienza non è mai stata tra i miei generi preferiti, soprattutto quando si parla di alieni. Non che abbia qualcosa contro la categoria, per carità, semplicemente quei pochi libri a tema che ho letto non mi hanno entusiasmato.
Di recente, lo devo ammettere, mi sto ricredendo e mi sto appassionando al genere.

I figli di El non è solo uno sci-fi, ma anche un romanzo di formazione, che coinvolge il lettore in una guerra tra razze aliene e che analizzando il conflitto interiore di Luca, che sa di essere un alieno ma che si sente anche un umano, ne racconta la crescita spirituale e la presa di consapevolezza.


La prima cosa che mi ha colpito di questo romanzo è la struttura narrativa e la scelta stilistica fatta da Lorenzo Mugnai. La  particolarità de I figli di El è anche il modo in cui è scritto.
Il prologo, di poche pagine, ci presenta il classico approdo di un veicolo alieno sulla Terra e ci viene narrato in terza persona. A partire dal primo capitolo, però, lo stile narrativo cambia e tutto ci viene raccontato dalla voce di Luca Innocenti, il nostro protagonista.
Il suo punto di vista accompagna il lettore per buona parte del libro e in maniera continuativa ma, ad un certo punto,questo si alterna ad altre visioni che però sono scritte in terza persona.
Ormai sapete qual è il mio rapporto con la prima persona ( = in eterno conflitto) e temevo che questo avrebbe condizionato il mio giudizio.
Potrete quindi immaginare la mia sorpresa quando ho cominciato a leggere in terza persona: questo espediente narrativo mi ha molto colpito. 
L'ho trovata davvero un'ottima idea!

Per quanto riguarda la trama, personalmente l'ho trovata intricata ma non complicata o incomprensibile. La storia che presenta Mugnai è accattivante e non può che appassionare il lettore, coinvolgendolo non solo in questa lotta per la sopravvivenza aliena, nell'alleanza improbabile tra umani e alieni per salvare la terra, ma anche nel processo di crescita e maturazione di Luca (principalmente) e degli altri personaggi.
L'unica cosa che mi sento di dire, a sfavore di questo stile, è che a volte si tende a perdere un po' il filo della narrazione esterna a Luca. Ma comunque nulla di grave, si recupera in fretta, credetemi.

Ma visto che abbiamo parlato di Luca, vediamo un po' i personaggi.
Da un punto di vista generale, la caratterizzazione mi è sembrata ben fatta. I protagonisti non sono perfetti, anzi, si può dire che siano pieni di difetti e di difficoltà di interazione, ma è proprio per questo che risultano interessanti agli occhi del lettore, perché è inevitabile empatizzare ed identificarsi nei diversi tratti caratteriali.
Ho apprezzato molto il protagonista, Luca, che è la figura che il lettore si trova a conoscere in maniera più approfondita, ma anche Nat mi è stato subito molto simpatico. Ho avuto, invece, un'opinione controversa e in continuo mutamento per quanto riguarda Valentina, che ho trovato a tratti un po' indisponente.
Mi ha colpito molto anche come siano stati resi al meglio i legami tra i personaggi, senza mai cadere nella banalità o nel clichè.

In aggiunta a quello che ho già detto sullo stile, dico che I figli di El, nonostante la mole, si è rivelato una lettura scorrevole, veloce e appassionante, soprattutto grazie alla scrittura semplice ma coinvolgente dell'autore.
Mi sento, sicuramente, di consigliarvi questo romanzo anche se, come me, non siete pratici di fantascienza e vi state approcciando al genere.
Vorrei dedicare un paio di righe anche all'ottima resa delle ambientazioni, descritte sempre in maniera precisa ma non pesante, e alla cura messa nella presentazione delle varie creature aliene, descritte perfettamente e strutturate con grande fantasia.
Insomma, si vede che dietro a questo libro ci sono stati un grande lavoro e molto impegno da parte dell'autore.

Devo, ad essere onesta, segnalare la presenza di qualche refuso e di alcuni errori (principalmente di battitura), anche se credo che questo sia soprattutto un problema di editing e non del romanzo in sé.

Il mio voto è:
🌟🌟🌟🌟
4/5


Alla prossima!

Silvia

Nessun commento:

Posta un commento