Mi sembra assurdo aver completato la tbr con solo un giorno di ritardo...
(perchè voi la recensione la leggete l'8, ma io ho finito il libro l'1).
Volevo assolutamente leggere questo libro senza lasciar passare troppo tempo dall'uscita e ce l'ho fatta!
La rosa del califfo
di Renèe Ahdieh.
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 432
Prezzo: 10,00€ ( ebook 2,99€)
Trama:
Shahrzad è stata la moglie del califfo di Khorasan. Era giunta nella sua dimora con lo scopo di vendicare la morte di altre fanciulle andate in sposa a lui. Poi il suo piano è saltato, Khalid non è infatti il mostro che tutti credono. E' un uomo tormentato dai sensi di colpa, vittima di una potente maledizione. Ora che è tornata dalla sua famiglia, Shahrzad dovrebbe essere felice, ma quando scopre che Tariq, suo amore d'infanzia, è alla guida di un esercito e sta per muovere guerra al califfo, la ragazza capisce che deve intervenire se vuol salvare ciò che ama. Per tentare di evitare una sciagura, spezzare quella maledizione, ricongiungersi a un uomo di cui ora scopre di essersi innamorata, Shahrzad farà appello ai suoi poteri magici, a lungo rimasti sopiti dentro di lei...
Io vorrei assicurarvi che questa recensione sarà priva di fangirlaggio di qualsiasi genere, ma non ne sono del tutto certa. Nel caso, portate pazienza.
Lo scorso anno, più o meno in questo periodo, ho letto La moglie del califfo e me ne sono innamorata! E, credetemi, non pensavo mi sarebbe piaciuto così tanto, soprattutto perchè non avevo mai letto un retelling prima ed ero molto in dubbio sul genere.
Dopo La moglie del califfo, ho letto altri retelling ma non ne ho più trovato uno al pari di questo.
Direi però che è il caso di andare per gradi.
La rosa del califfo continua a raccontare la storia di Shahrzad e Khalid dove l'avevamo lasciata al termine di La moglie del califfo.
In questo secondo ed ultimo volume, vediamo Shahrzad e Khalid separati e lontani, entrambi alle prese con non pochi problemi da risolvere.
Ray, la città d'origine della nuova Califfa è stata quasi rasa al suolo; la maledizione di Khalid è sempre più faticosa da sopportare e Shahrzad è stata portata lontano dal suo amato Califfo, in un accampamento "nemico".
Tutto ciò che Shahrzad vuole è liberare Khalid dalla maledizione che lo opprime e che gli impedisce di essere l'ottimo califfo che in realtà è. Per fare questo, però, la giovane dovrà scendere a patti, accettare compromessi ed entrare in contatto con la magia che scorre dentro di lei.
Tra intrighi, tradimenti reali o presunti, un grande amore che non può essere ostacolato e una guerra che sembra essere alle porte si svolge l'intera vicenda del secondo ed ultimo volume di questa mini-saga.
Raccontarvi la trama in maniera più approfondita vorrebbe dire farvi uno spoiler dietro l'altro e, ne sono certa, non è questo ciò che volete.
Cercherò, anche nel corso dell'intera recensione, di tenermi più vaga possibile in modo da non svelarvi troppo e rovinarvi così la lettura.
Se non avete letto La moglie del Califfo... dovete recuperare assolutamente!
No, scherzi a parte, se non avete letto il primo volume di questa duologia, vi cosiglio caldamente di recuerarlo prima di leggere questo, perchè non capireste assolutamente nulla. La storia, infatti, comincia nel bel mezzo dell'azione e si entra subito nel vivo della narrazione.
Quindi: correte a recuperare il primo volume!
Se invece non sapete cosa sia un retelling, ve lo spiego brevemente.
Un retelling è, molto banalmente, la riscrittura in chiave diversa di una storia già esistente; in un certo senso è l'equivalente del remake di un film.
Il succo della trama non cambia, ma l'autore del retelling può cambiare l'ambientazione, il genere o aggiungere alcuni particolari di sua invenzione.
Nello specifico, La moglie del Califfo e La rosa del Califfo sono il retelling de Le mille e una notte.
I personaggi che incontriamo in questo secondo libro sono esattamente gli stessi del primo, con qualche new entry.
Protagonisti principali sono sempre Shahrzad e Khalid, che già conosciamo molto bene, perché attorno a loro ruota l'intera vicenda. Durante la narrazione, però, in questo volume abbiamo modo di entrare in contatto con altri personaggi che prima erano solo marginali o secondari. Uno tra questi è Irsa, la sorella minore di Shazi, che si rivela un personaggio davvero interessante e che io ho apprezzato molto.
Un altro personaggio che possiamo conoscere meglio è Rahim, amico fidato di Tariq e segretamente (ma neanche tanto) innamorato di Irsa. Non apprezzare Rahim è da considerarsi reato! Si è rivelato essere un gran personaggio, a tratti fondamentale per la svolgimento della narrazione e io credo proprio che possa rientrare nella top 5 dei miei preferiti.
Due personaggi che invece non ho proprio sopportato, oltre ai classici antagonisti (che sono sempre odiosi, inevitabilmente), sono Tariq e il padre di Shazi.
Tariq è stato un clamoroso "no!" fin dal primo libro. Non sono mai riuscita a farmelo stare simpatico, nonostante non sia un personaggio totalmente negativo; purtroppo per lui vuole mettere i bastoni tra le ruote a Shazi e Khalid e io questo non lo posso accettare.
Per il padre di Shahrzad la questione è un po' diversa, per lui ho nutrito un'antipatia ad intermittenza. Si tratta di un uomo completamente soggiogato dalla sete di potere, al punto quasi di dimenticare l'amore per le proprie figlie e per lui non si può provare altro che pena.
Ciò che mi ha colpito particolarmente, così come era stato per La moglie del Califfo, sono stati i legami e le interazioni tra i personaggi. Ci sono legami che si fortificano, altri che vengono messi in dubbio e altri ancora che si spezzano. Ho trovato particolarmente interessante osservare il modo in cui tutto questo avviene, perché in questo libro non c'è mai nulla di lasciato al caso quando si tratta di emozioni e rapporti interpersonali.
Piccola mozione per la storia tra Despina e Jalal che mi ha incuriosito e catturato fin dal principio e che sembra inizialmente un po' buttata lì, per poi rivelare anche una certa importanza.
Anche per quanto riguarda le ambientazioni abbiamo qualche aggiunta.
L'Ahdieh descrive tutto in modo così preciso e accurato che è quasi impossibile non trovarsi a passeggiare con Khalid nel suo palazzo o tra le case distrutte di Ray, nascosta nel deserto con Shahrzad o prigioniera con lei in una cella, nascosta in una tenda, in viaggio sul tappeto volante...
Insomma, delle descrizioni ottime che non possono fare altro che catturare e coinvolgere il lettore.
Coinvolgente è anche la giusta definizione per lo stile di scrittura dell'Ahdieh.
Non restare incollati alle pagine è impossibile!
Al termine di ogni capitolo si ha davvero la necessità di leggere il seguente per saperne di più, perchè ogni volta c'è qualcosa di nuovo da scoprire: si risolvono misteri e se ne creano altri, la matassi si dipana e si ingarbiglia sempre di più, srotolandosi tra intrighi, sospetti, tradimenti e tanto altro.
Emozionarsi ed appassionarsi è inevitabile, perchè i sentimenti che i perosnaggi provano sono sempre forti e ben definiti. Soffrire e gioire con loro è l'unica cosa che si può fare.
Unico difetto di questo libro: è finito troppo presto!
No, sul serio, l'unico difetto che posso trovare è la velocità con cui si svolgono certi eventi. In certi punti sembra che tutto accada in maniera troppo veloce e affrettata.
Non si tratta di un difetto sostanziale, perchè non preclude la bellezza del libro e non stravolge per nulla l'esperienza di lettura.
Ovviamente lo consiglio a tutti, perchè c'è quella giusta commistione di generi che può mettere tutti d'accordo.
Il mio voto è:
✰✰✰✰✰
5/5
Alla prossima!
Nessun commento:
Posta un commento