Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Eccomi qui con un nuovo articolo.
Oggi, però, non parliamo di libri!
Eccomi qui con un'altra recensione non librosa!
Come vi ho già detto, uno dei propositi di quest'anno è (come gli anni precedenti - lo so) cercare di guardare qualche anime/serie/drama in più, in modo anche da variegare le recensioni - per il momento sembrerebbe di sì, ma non diciamolo troppo forte...
Vi confesso che, su questo anime avevo qualche perplessità, ma poi ho cominciato a ritrovarmelo ovunque e non ho resistito: dovevo vederlo anche io!
E così sono entrata anche io nel gorgo de THE APOTHECARY DIARIES e vi dirò che, contrariamente alle aspettative, non ho nessuna intenzione di uscirne.
Ve lo dico subito, l'ho guardato doppiato.
Quindi, senza ulteriori indugi, direi di passare all'articolo!
THE APOTHECARY DIARIES
The Apothecary Diaries
Titolo originale: 薬屋のひとりごと, Kusuriya no Hitorigoto, (Il monologo della Speziale)
Anno: 2023
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life, Storico
Episodi: 24
Stagioni: 1
Stato: S1 conclusa
Provenienza: Giappone
Network: Crunchyroll
Trama:
Giovani donne vengono spesso vendute per lavorare per un breve periodo nell'harem dell'imperatore. È questo il caso di Maomao, farmacista presso il quartiere a luci rosse. Non ha alcun interesse nel farsi notare a palazzo e preferisce starsene per conto suo a preparare medicine, studiare veleni o fare esperimenti su se stessa. Ma quando a corte si diffonde la voce che i figli dell'imperatore sono destinati a una morte prematura, Maomao non riesce a rimanere indifferente. Mentre cerca di indagare, cattura l'attenzione di misterioso e affascinante ufficiale di alto rango. Ha così inizio la sua particolare carriera.
Dopo secoli, torno a parlarvi di anime!
Nell'ultimo periodo, purtroppo, sto attraversando un po' di "problemi di concentrazione", per cui, se la serie tv o l'anime che mi interessa non è doppiato, ho delle serie difficoltà ad iniziarlo, perché non riesco a seguire i sottotitoli come vorrei.
Ma, per fortuna, questo non è il caso di THE APOTHECARY DIARIES che, almeno per la prima stagione, è doppiato e me la sono potuta guardare con serenità.
Come ormai sanno anche i muri, quando di una cosa (anime, manga, libro...) parlano tutti, io la rifuggo come la peste, perché ho sempre paura di farmi condizionare troppo dai pareri esterni.
I miei "per te" di TikTok, però, nell'ultimo periodo erano, letteralmente, invasi da pezzi di questo anime (pezzi che, se mi hanno spoilerato cose importanti, vi picchio) che alla fine, un po' per sfinimento, un po' perché mi ispirava parecchio, ho deciso che dovevo vederlo anche io, e quindi eccomi qui!
THE APOTHECARY DIARIES racconta la storia di Maomao, una speziale che lavora e vive nel quartiere del piacere, ma che, dopo essere stata rapita, si trova a prestare servizio presso la Corte Interna del Palazzo Imperiale. Viste le sue abilità, da semplice serva, Maomao presto verrà promossa ad ancella, nonché assaggiatrice, di una della consorti di alto rango dell'imperatore, sotto la supervisione di Renshi. Alle dipendenze della consorte Yuye, Maomao si troverà coinvolta in non poche avventure e dovrà risolvere, anche grazie alle sue abilità di speziale, una serie di misteri.
A primo impatto, la trama sembra piuttosto semplice e lineare, ma in realtà, più si prosegue con la visione degli episodi, più ci si accorge che sotto questa apparente semplicità, si nasconde molto altro.
THE APOTHECARY DIARIES, come credo sia intuibile, ha uno sfondo storico e si sviluppa in un ipotetico passato, che io identificherei - indicativamente - come un simil medioevo (ma potrei sbagliare - abbiate pazienza ma non ho trovato informazioni decenti) ma non è precisato; come non è precisato se ci troviamo effettivamente in Giappone o se siamo in Cina (io credo si sia fatto una sorta di mix di culture, ma anche qui, potrei sbagliare).
In realtà, però, periodo storico e ambientazione non sono così fondamentali come sembrano, perché a farla da padrone, oltre agli intrighi di palazzo, ai sotterfugi, agli intrighi e alle macchinazioni tipiche della vita di corte, sono le storie personali dei personaggi che si intrecciano tra loro e con la trama di base, dando vita a tutta una serie di sottotrame concatenate, davvero interessanti e per nulla banali, ma anzi sempre ben strutturate e ben collegate.
Sulla trama non vorrei soffermarmi troppo, proprio perché, come vi dicevo, è semplice solo in apparenza e non vorrei rischiare di svelarvi qualcosa di troppo.
Personalmente, oltre all'intreccio davvero ben studiato (di cui vi parlavo qui sopra), ho apprezzato la contestualizzazione storica che, pur non essendo precisata, è davvero ben fatta, così come lo sono tutti gli accenni a erboristeria, medicina e botanica: il tutto reso sempre in maniera chiara e comprensibile a tutti.
Importanti sono anche i temi trattati, su cui, però, non posso entrare troppo nello specifico, perché strettamente collegati alla trama e rischierei - nuovamente - di spoilerarvi cose fondamentali.
Vi posso dire, però, che tutti i temi trattati sono ben contestualizzati ed inseriti nel periodo storico, non sono mai banalizzati e, anzi, stranamente, troviamo davvero pochi cliché.
Vorrei davvero potervi dire di più, ma non vorrei rovinarvi un'eventuale visione, quindi mi fermo qui.
Come vi dicevo, protagonista principale è Maomao, una giovane speziale di 17 anni, che vive con il padre presso il quartiere del piacere e che viene, simbolicamente, adottata dalle cortigiane del Padiglione Verderame. Per una serie di circostanze fortuite, Maomao viene rapita e diventa un'ancella della Corte Interna. Qui entra in contatto con una realtà completamente opposta a quella a cui era abituata e cominceranno a ruotarle intorno tutta una serie di figure, più o meno secondarie, ma sempre di grande importanza ai fini, non solo della trama di base, ma anche delle vicende personali della ragazza.
La cosa che più mi ha colpito e che più mi è piaciuta di THE APOTHECARY DIARIES, è proprio la caratterizzazione dei personaggi, perché già dal primo episodio si capisce che, che si tratti di protagonisti o meno, ogni personaggio è caratterizzato con cura e attenzione ad ogni sfumatura del carattere.
Tutte le figure prese in esame, sono curate e sfaccettate, non sono mai totalmente positive o totalmente negative, e questo le rende molto umane e realistiche.
Ho trovato questa cura nel dettaglio per nulla scontata, soprattutto in relazione agli anime più recenti che, per lo meno a mio gusto personale, spesso scarseggiano proprio in ambito personaggistico (quante volte, a voi un po' più anzianotti, è capitato di pensare che i personaggi non stessero personaggiando nel modo giusto? - a me spesso).
E lo stesso vale per i legami, che risultano sempre ben studiati e resi in maniera curata, senza lasciare nulla al caso, ma allo stesso tempo, senza mai svelare troppo, dando solo le informazioni necessarie al momento necessario, consentendo allo spettatore di farsi le sue idee e i suoi ragionamenti.
Sapete che non esprimo mai le mie preferenze, ma lasciatemi dire che ho trovato il mio nuovo spirito guida, ovvero Renshi! Lo adoro! Una drama queen così non la trovavo da secoli e sento che mi darà non poche soddisfazioni.
Lui e Maomao, poi, mi fanno morire dal ridere e, allo stesso tempo, un po' emozionare, perché sono proprio carini e anche un po' scemi.
Passando all'aspetto grafico, vi premetto che del manga conosco a mala pena le copertine, quindi non so quanta corrispondenza ci sia: mi baserò quindi, esclusivamente sull'anime.
Vi devo confessare che, nella maggior parte dei casi, gli anime più recenti, graficamente parlando, mi convincono poco…
THE APOTHECARY DIARIES, invece, mi è piaciuto subito!
Trovo che, graficamente, sia sì molto moderno, ma che strizzi l’occhio anche ad uno stile più anni ‘90/‘00, creando davvero un buon mix, che cattura lo spettatore fin dalle prime battute del primo episodio.
I colori sono brillanti, sempre ben accostati e si nota una grande cura nel dettaglio, sia della resa dei personaggi, quindi dell’espressività dei volti, sia delle ambientazioni e degli abiti.
Le animazioni sono sempre fluide e accattivanti, anche nelle scene più corali.
Insomma, tenetemi, perché non posso permettermi di prendere il manga di un’altra serie in corso che non si sa quando finirà e quanti volumi avrà - non ho più spazio!
Spero che Jpop valuti la possibilità di far uscire una versione cartacea, avrebbero il mio amore incondizionato ed imperituro.
Quindi, inutile dire che THE APOTHECARY DIARIES mi è piaciuto molto e che, in barba all’assenza di doppiaggio, mi guarderò a breve anche la seconda stagione!
Se cercate un anime interessante, ben curato e diverso dal solito, con ottimi personaggi e una storia per nulla scontata, credo proprio che THE APOTHECARY DIARIES potrebbe fare al caso vostro!
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