Buon pomeriggio mie piccole volpi!
Anche oggi arrivo con un nuovo articolo.
E anche oggi vi parlo di libri!
Purtroppo vi tocca ancora una recensione di recupero, questa volta però, è tutto nuovo e non la trovate già su instagram!
Questa, infatti, è la recensione di una lettura fatta ad agosto che, tanto per cambiare, non ho avuto il tempo di caricare fino ad oggi (se mi seguite su instagram, di certo saprete che sono state settimane decisamente complesse e intense).
Pur trattandosi di novità, vi avviso che tutte le prossime recensioni saranno di recupero, ma almeno vi posso garantire un articolo al giorno fino al 20 ottobre!
Ma ora, senza ulteriori indugi, direi di passare all'articolo ♥
Quindi, vi lascio alla recensione!
STORIE DI FANTASMI DEL GIAPPONE
Storie di fantasmi del Giappone
di Lafcadio Hearn
illustrazioni di Benjamin Lacombe
Editore: L'Ippocampo
Pagine: 208
Prezzo: 25,00€
Pubblicazione: 9 aprile 2021
Link acquisto: cartaceo
Trama:
Illustrando il celebre compendio del folklore giapponese, Benjamin Lacombe offre un tributo al lavoro di Lafcadio Hearn. All’inizio del Novecento, lo scrittore irlandese fu uno dei primi occidentali a ottenere la cittadinanza giapponese: l’amore per la cultura della sua nuova patria lo portò a percorrere le varie province del Paese, al fine di trascrivere le storie di fantasmi e le leggende tramandate di generazione in generazione. In "Storie di fantasmi del Giappone" Benjamin Lacombe sceglie lo stile adatto a ogni racconto, reinterpretando l’ampia gamma del bestiario tradizionale con la sua inimitabile arte. In appendice al volume, alcuni giochi ispirati a quelli tradizionali permettono d’inventare la propria leggenda di yokai. La presente edizione, a cura di Ottavio Fatica, riprende parte dei testi da lui tradotti per Adelphi nella raccolta Ombre giapponesi, completandola con altri, qui proposti per la prima volta al pubblico italiano.
Altro libro sul Giappone!
Il Giappone nello specifico, ma anche l'Oriente in generale, sono un po' il mio guilty pleasure, credo non ve ne libererete mai - aspettatevene altri, ecco!
Piccolo appunto abbastanza necessario: avendovi già parlato di SPIRITI & CREATURE DEL GIAPPONE (recensione QUI), dello stesso autore (e con le illustrazioni dello stesso artista), qui ci sarà, sicuramente, qualche riferimento ma, allo stesso tempo, potreste notare anche qualche punto un po' più sbrigativo (proprio perchè ne ho già parlato e non voglio ripetermi troppo).
Proprio come SPIRITI & CREATURE DEL GIAPPONE, anche STORIE DI FANTASMI DEL GIAPPONE, è una raccolta di racconti, legati ovviamente dallo stesso tema di fondo, ovvero l'ambito mistico della cultura giapponese che più ha a che fare con il mistero e l'oscurità, potremmo dire anche - in un certo senso - dell'occulto.
Il tema principale, infatti, sono tutte le creature mistiche che popolano l'oscurità, come ad esempio, i fantasmi che si impossessano degli esseri umani, gli spiriti che non riescono a completare il loro viaggio verso l'aldilà o i demoni che "giocano" con gli esseri umani, mettendoli alla prova, a volte in modo anche crudele e cruento.
Ma non preoccupatevi, non stiamo parlando di racconti horror.
Con STORIE DI FANTASMI DEL GIAPPONE non c'è da aver paura, ma anzi, proprio come SPIRITI & CREATURE DEL GIAPPONE, c'è da trarne un insegnamento oltre che delle importanti nozioni di cultura generale.
E, personalmente, è proprio questo che mi ha colpito del volume (ma anche degli altri della "serie"): il fatto che, nella cultura giapponese (ma anche dell'Oriente in generale) ci sia sempre questa forte contrapposizione tra immaginario e realtà.
Lo stesso Fancis Lacassin ne parla nella prefazione, accennando proprio alla forte presenza del fantastico nella vita di tutti i giorni, a come, in Giappone, questo si percepisca nell'arte, nelle tradizioni, nei riti ma anche nell'arredamento e nel vestiario.
Al punto che, per i giapponesi fa quasi parte della quotidianità e quindi non lo percepiscano più come qualcosa di spaventoso e inquietante, come invece spesso accade in occidente.
Credetemi, su questa contrapposizione, o meglio compenetrazione così interessante e così lontana dalla nostra cultura, potrei andare avanti per ore, perchè lo trovo un argomento davvero affascinante, così come trovo affascinante il fatto che, anche una fifona come me, non si sia minimamente spaventata, ma anzi, personalmente ho trovato l'intero volume super interessante proprio per questi fattori di cui vi ho appena parlato.
Non entro nello specifico dei racconti, perchè, per lo più, sono storie brevi e rischierei di togliervi proprio quell'alone di mistero che ho tanto elogiato finora e che la fa da padrone per tutto il volume.
Così, per darvi giusto un'informazione in più, vi dico che, il racconto che ho preferito è stato quello dedicato alla Yuki-onna, figura che mi ha sempre intrigato molto.
Come vi dicevo anche nella scorsa recensione, nonostante si tratti di un autore vissuto tra fine 1800 e inizio 1900, Lafcadio Hearn ha uno stile che, tutto sommato, si adatta bene anche ai nostri tempi.
La sua è una scrittura scorrevole e moderna, ricca di termini specifici, non per questo, però, pomposa o poco scorrevole, ma anzi si rivela l'esatto contrario.
Forse, in STORIE DI FANTASMI DEL GIAPPONE, troviamo un lessico più forbito e termini meno conosciuti che, a tratti, rendono la lettura un po' più rallentata ma che, allo stesso tempo, si adattano così perfettamente ai temi trattati che, se non ci fossero, non sarebbe la stessa cosa.
Anche per STORIE DI FANTASMI DEL GIAPPONE, devo assolutamente parlare dell'aspetto visivo del volume: quando c'è tutta questa cura del dettaglio credo sia d'obbligo.
Tornano le illustrazioni di Benjamin Lacombe, con il suo stile così particolare e personale, ma qui la chiave è più cupa e oscura, così come lo sono la palette e la gamma cromatica scelta.
Tutto ruota attorno ai toni di blu, grigio, viola e beige, con solo alcuni cenni di rosso e arancio, che rendono le tavole ancora più drammatiche.
Anche in questo caso, il volume stesso è curato nei minimi dettagli a partire dal segnalibro in tessuto, passando per la grana della carta e arrivando all'intarsio in tessuto lavorato presente in copertina.
SPIRITI & CREATURE DEL GIAPPONE, resta il mio preferito (per molti motivi che non sto qui a ripetere) e quindi, anche per il ritmo leggermente più lento, STORIE DI FANTASMI DEL GIAPPONE, si aggiudica un punticino in meno.
Comunque resta un volume consigliatissimo agli amanti del folklore che non vogliono rischiare di spaventarsi troppo con le storie sui fantasmi.
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