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sabato 28 gennaio 2023

PUOI CHIAMARMI NOONA - Noona #1 di Barbara Ottani | recensione |

Buona sera mie piccole volpi!
Nuovo articolo tutto per voi.
Oggi torno a parlarvi di libri!
Benvenuti nella recensione della mia terza lettura del mese!
Il libro che vi recensisco oggi non é frutto di una collaborazione, ma proviene dritto dritto dalla mia libreria del kindle.
Questo romanzo é disponibile anche su Kindle Unlimited, quindi inizialmente, l’ho preso in prestito.
Una volta finito, peró, mi é piaciuto talmente tanto che ho deciso di acquistare l’ebook - anche perché non volevo perdere tutte le note piú o meno sclerate fatte durante la lettura.
Ma ora basta perdersi in chiacchiere…
Vi lascio alla recensione!

PUOI CHIAMARMI NOONA


Puoi chiamarmi Noona
- Noona vol. 1 -
di Barbara Ottani

Editore: self
Pagine: 280
Prezzo: 19,99€ rigida; 14,99€ flessibile (ebook 5,99€ - kindle unlimited)
Pubblicazione: 21 agosto 2022
Link acquisto: cartaceo/ebook

Trama:
Virginia Alvisi è fatta di polverose avventure nel deserto, mummie e geroglifici. Negli scavi archeologici, sporca di terra e bruciata dal sole, affoga anni di amore tormentato e disilluso.
A trent’anni lascia Bologna. Con la scusa di una cattedra in università, vola a Seoul per lasciarsi alle spalle un dolore che non le fa più credere nell’amore.
Park Minjun ama la musica, la vive col suo gruppo – gli Shiny Red Jokers – negli stadi gremiti di tutto il mondo. La musica è il suo sogno e il suo rifugio, senza non potrebbe vivere. Per inseguire il suo sogno ha sacrificato parte di sé.
Da inguaribile romantico crede nell’amore, ma a ventiquattro anni non si è mai innamorato.
Le vite di Virginia e Minjun vengono sconvolte per un capriccio del destino; colpa di qualche bicchiere di troppo e il piano sbagliato di un grattacielo dagli appartamenti tutti uguali...

Mi sono imbattuta in PUOI CHIAMARMI NOONA quasi per caso, mentre scorrevo la home di instagram. Ho notato il post che ne parlava di un profilo che seguo e mi sono incuriosita, un po’ per la copertina, un po’ perché “noona” é una delle prime parole in coreano che ho imparato a riconoscere (insieme a “hyung”). Ho letto la recensione e l’ho cercato su Amazon notando, come vi dicevo, che faceva parte del catalogo Kindle Unlimited, e l’ho subito preso in prestito (per poi acquistarlo a fine lettura - ma questo ve l’ho giá detto)
Solo dopo averlo finito, mi sono resa conto che, da EFP avevo salvato (nei preferiti di Chrome) le fanfiction dell’autrice, tra cui anche quelle della serie Noona - quella da cui é tratto questo romanzo non é piú disponibile, per ovvi motivi.
Dopo di che, mi sono anche accorta di aver fatto fior fior di congetture per capire chi fosse chi, praticamente per nulla, dato che potevo spulciare anche la fanfiction e capire tutto subito - peró é stato divertende, lo ammetto, fare le congetture!

Voi, però, siete qui per la recensione e non per uno dei miei soliti scleri immotivati, quindi…

La trama di PUOI CHIAMARMI NOONA é davvero interessante nella sua semplicitá e, con semplicitá intendo che si tratta pur sempre di uno slice of life - romance, ma slice of life - che quindi coinvolge fatti relativi alla quotidianitá; non voglio certo dire che é banale, perché non lo é (date retta alla zia che di fanfiction xOC e/o xReader ne ha lette parecchie e ha pure tentato di scriverne una).
La trama, come vi dicevo, mi ha colpito subito, perché é davvero ben costruita: non ci sono fatti campati per aria, nulla é lasciato al caso e tutto é curato fin nei minimi particolari, se qualcosa non viene detto o viene lasciato in sospeso c’é un motivo (che sicuramente é quel volume 1 che prevede, manco a dirlo, un volume 2).
É vero, potrebbe risultare improbabile che un gruppo di idol ubriachi vi bussi alla porta sbagliando il civico, ma anche in questo caso, tutto sommato, si riesce a trovare una possibile veridicitá dei fatti.
Credo sia stato proprio questo a colpirmi di questa storia: la quotidianitá, la realtá dei fatti.
Se tralasciamo il “fattore idol”, infatti, quello che succede alla protagonista, non dico che sia comune a tutti, ma potrebbe in minima parte o in maniera similare, essere successo anche a noi (io, ad esempio, qualcosina di mio l’ho rivisto).

Protagonista di questo romanzo é Virginia Alvisi, una trentenne di Bologna, laureata in archeologia che si trasferisce a Seoul con la scusa di una cattedra universitaria, anche se, in realtá, sta scappando - poassatemi il termine - da una storia d’amore passata che, nel passato, non é tanto convinta di volerci restare.
Altro protagonsita é Park Minjun, cantante e ballerino nel gruppo idol Shiny Red Jokers (SRJ) che, a ventiquattro anni, un po’ per carattere, un po’ il suo lavoro, non si é ancora innamorato e non sembra nemmeno intenzionato a farlo, per lo meno finché non incontra Virginia
Attorno a loro si muovono tutta una serie di figure piú o meno secondarie, che vanno dagli amici e familiari di Virginia, passando per il suo ex, per arrivare agli altri componenti degli SRJ (tra questi, personalmente, ho adorato Seulgi e Daejung, e mi é piaciuto tanto e mi ha fatto proprio ridere anche Junho - ma anche gli altri due non sono stati da meno, chiariamolo).

In generale, la caratterizzazione mi é piaciuta molto, sia per i protagonisti che per le figure secondarie che, a dirla tutta, tanto secondarie non sono, vista l’importanza che assumono ai fini della vicenda, nella maggior parte dei casi.
Ogni personaggio é curato nei minimi dettagli, sfaccettato e facilmente riconoscibile e distinguibile, ma sopattutto molto realistico.
Ho aprezzato come l’autrice abbia cercato di rendere tutto il piú naturale possibile, senza cadere nello stereotipo della perfezione che, agli occhi di molti, sembra essere caratteristica tipica degli idol (spoiler alert: sono esseri umani anche loro - benvenuti sulla Terra!).
Un’altra cosa che mi é piaciuta molto é la resa dei legami che, a sua volta, é molto realistica
Le relazioni si sviluppano in maniera abbastanza naturale, con gli alti e bassi tipici dei rapporti d’amore, d’amicizia o familiari che siano.
Allo stesso modo, la storia d’amore, pur partendo come una sorta di colpo di fulmine/attrazione fisica, poi si sviluppa acquisendo tratti piú seri e importanti.

E, in tal proposito, affrontiamo l’argomento piú scottante (in tutti i sensi - battuta pessima, devo smetterla, lo so): lo spicy!
Lo spicy c’é ed é spicy, ma i personaggi sono adulti e hanno giá fatto le loro esperienze, quindi direi che non dobbiamo sconvolgerci piú di tanto.
Ció che é piú importante, comunque, é che, pur essendoci delle descrizioni che per alcuni potrebbero essere un po’ piú spinte di altre, l’autrice é stata in grado di non renderle mai volgari e di contestualizzarle, senza farle prevalere sulla trama, ma anzi amalgamandole ad essa, rendendole quasi una parte integrante.

Lo stile di Barbara Ottani mi é piaciuto molto!
La sua é una scrittura curata, ma non per questo pomposa. Risulta anzi molto coinvolgente e accattivante, catturando l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine.
Le descrizioni sono ben fatte, non sono mai pesanti o ingombranti e lo stesso vale per i dialoghi, a tratti frizzanti e pungenti, a tratti più dolci e romantici, ma anche piú seri o ancora divertenti e scherzosi, in grado di consentire al lettore di identificare gli interlocutori anche negli scambi piú serrati.
Il tutto da vita ad un buon ritmo narrativo, molto scorrevole, coinvolgente e di veloce lettura.

Se non fossi in piena fissa con i BTS, non avrei mai pensato che PUOI CHIAMARMI NOONA fosse la riscrittura di una fanfiction, a prova del fatto che, molto spesso, anche queste ultime possono rivelarsi delle opere da non sottovalutare.

Se cercate un romance ben scritto, dove la trama ha la sua importanza ma non manca lo spicy e dove vengono anche trattati temi importanti, direi che PUOI CHIAMARMI NOONA fa al caso vostro.
Io, nel frattempo, resto in attesa del secondo volume, perché il finale di questo lascia decisamente col fiato sospeso!
E lo so, ci sono le fanfiction e potrei tranquillamente andare su EFP e leggere come prosegue la storia ma, pur sapendo che si parla dei BTS, ormai mi sono affezionata agli SRJ e preferisco aspettare un po’ e leggere la loro versione.


Il mio voto é:
4,5/5

P.S. Domanda per l’autrice, se mai leggerá questa recensione: perché se i BTS sono sette, gli SRJ sono sei? Chi manca? 
Sono un pochino curiosa, sorry! 😉😂

A presto!

Silvia

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