Pagine

giovedì 30 settembre 2021

Manga - COMPAGNI DI CLASSE di Asumiko Nakamura | recensione |

Buona sera mie piccole volpi!
Ultimo articolo del mese…
Oggi sono qui per parlarvi di manga!
Ma seriamente non vi parlo di manga da febbraio!?!
Sono sconvolta...
Pensare che nell'ultimo periodo ho letto un sacco di cosine belle!
Vero è che, per facilitarmi la vita (una volta tanto) avevo detto che vi avrei parlato di manga solo su instagram e che qui avrei portato solo le recensioni delle serie, ma comunque non credevo fosse passato così tanto...
Vabbè, passiamo oltre che è meglio, prometto di tornare in carreggiata e parlarvi più spesso dei miei adorati manghetti!
Bene, direi che ora possiamo cominciare!

COMPAGNI DI CLASSE


Compagni di classe
+ Sora & Hara 
+ O.B.
+ Blanc
di Asumiko Nakamura

Titolo originale: Doukyuusei
Storia: Asumiko Nakamura
Disegni: Asumiko Nakamura
Editore: MagicPress
Volumi: 3 + 1 + 2 + 2
Stato: completa
Anno: dal 2006 al 2018
Genere: Drammatico, Sentimentale, Scolastico
Classificazione: BoysLove

Trama:
In una scuola superiore solo maschile viene deciso di fare un festival musicale in cui i ragazzi canteranno in un coro. Grazie a questo evento Rihito Sajou ha la possibilità di conoscere Beyan Kusanabe, non essendo capace di cantare chiederà a quest'ultimo, che suona in una band, di dargli lezioni. E così due ragazzi della stessa classe che non si erano mai parlati finiscono per conoscersi ma poco alla volta tra i due nasce qualcosa di più di una semplice amicizia. (fonte: AnimeClick)

━━━━━━━━━

Come vi dicevo eoni fa, ovvero l'ultima volta che vi ho parlato di manga, l'obiettivo dell'anno è (o forse dovrei dire "era") smaltire qualche serie, più o meno breve, che staziona in libreria da fin troppo tempo.
Ebbene, la serie di cui sto per parlarvi, in realtà, l'ho terminata da poco - di recente infatti è uscito l'ultimissimo volume - perchè ho aspettato di averla tutta prima di leggerla.
In ogni caso, sono ancora dell'idea di portare a termine questo obiettivo, quindi restate connessi perchè conto di parlarvi di cosine interessanti!

Come sapete, nell’ultimo periodo mi sono appassionata al genere BoysLove.
Come altrettanto sapete, quando si tratta di libri sono molto schizzinosa e diffidente, ma quando si parla di manga la storia è tutto il contrario e divento, improvvisamente, facilmente condizionabile.
Insomma, per farla breve: in occasione dell’uscita dell’ultimo arco narrativo (lo possiamo chiamare così, voi che dite?) su tre quarti - per non dire tutti - dei profili instagram che seguo, si è fatto un gran parlare di questa serie (che io non conoscevo - shame!) e mi sono talmente incuriosita che, nel giro di un paio di ordini, ho recuperato su Amazon tutti i volumi e ho preordinato quelli che sarebbero usciti di lì a poco.

Credo sia inutile dire che, come sempre quando mi lascio trascinare dai consigli di instagram (vedi Given), mi sono perdutamente innamorata non solo di questa serie in sé, ma anche dello stile della mangaka - che, diciamocelo è pazzesco, ma ne parleremo meglio dopo…

Come avrete capito (e letto dal titolo, ok, lo so), sto per parlarvi di quel piccolo capolavoro che è Compagni di classe di Asumiko Nakamura, con annessi seguiti e volumi correlati.

Di base, Compagni di classe, non ha poi questa trama complessa e di difficile comprensione. Potremmo dire, senza tanto girarci attorno che ci troviamo davanti ad uno slice of life a sfondo scolastico perché, una buona parte delle vicende che coinvolgono i nostri protagonisti si svolgono a scuola, o comunque in periodo scolastico (le superiori prima e l’università poi).
Devo dire, però, che proprio questa semplicità di base mi ha permesso di apprezzare meglio questa storia che, inevitabilmente, mi ha emozionato sempre di più man mano che proseguivo nella lettura. 
Personalmente, la scelta di rendere l’ambientazione così semplice e quotidiana, permette al lettore di concentrarsi di più sia sui temi, importanti e di grande attualità, che vanno oltre il BL, sia sui sentimenti e le emozioni.
In Compagni di classe (e con CdC intendo anche Sora & Hara, O.B. e Blanc) non si parla solo della storia d’amore tra i protagonisti, o comunque delle altre storie d’amore presenti (perché ce ne sono altre, ma non vi dico di più) ma, come vi dicevo, vengono trattati anche temi molto importanti che vanno oltre le tematiche LGBT, come ad esempio i conflitti familiari, la perdita di una persona cara, l’ansia per il futuro incerto e tanto altro.
Ma, come al solito, pur trattandosi di uno slice of life, preferisco non entrare troppo nel dettaglio per non rovinare la lettura a chi non ha ancora avuto il piacere di recuperare questi volumi.

Protagonisti principali di questa serie sono Kusakabe e Sajo, due ragazzi che frequentano un liceo esclusivamente maschile, che si conoscono in occasione di un festival scolastico.
Kusakabe è leggermente svagato, forse un po’ con la testa tra le nuvole ma, allo stesso tempo, impulsivo, diretto e spontaneo. É rumoroso e a scuola si applica giusto quello che é necessario, preferendo concentrarsi sulle sue passioni.
Sajo, invece è l’esatto opposto. Tranquillo, posato, silenzioso, molto riflessivo, tratti impostato e con la tendenza a reprimere le proprie emozioni o a nasconderle dietro una maschera di indifferenza: è il classico studente modello, che vuole frequentare l’università prestigiosa da cui sono usciti sia il padre che il nonno.
Pur essendo così visibilmente diversi, Sajo e Kusakabe sono perfetti insieme e, di tavola in tavola, di episodio in episodio, il lettore non può far altro che percepire la perfezione e la forza di questo legame.

Ma, al di lá dei nostri due piccioncini, ci sono tanti altri personaggi che ruotano loro attorno e che, proprio come loro, sono caratterizzati molto bene e che, pur restando in disparte (per così dire) riescono comunque ad acquisire la loro importanza e a risultare subito riconoscibili.
Basti pensare che l’autrice dedica tre volumi (di cui uno interamente) ad alcune di queste figure, permettendo al lettore di conoscerle meglio e, di conseguenza, di comprendere alcuni loro atteggiamenti nei confronti di Kusakabe e Sajo.

Oltre all’ottima caratterizzazione, comunque, a farla da padrone, sono i legami e le relazioni che, amorose o meno che siano, sono sempre ben rese: vere e realistiche, che si sviluppano in maniera naturale e senza forzature. 

Passando allo stile grafico, come già vi avevo anticipato nell’intro, mi sono perdutamente innamorata dello stile di Asumiko Nakamura. 
Il suo è un tratto davvero particolare e diverso da quelli che potremmo considerare “tipici del manga”, al punto che descriverlo a parole non è per nulla facile. Ci troviamo, infatti, davanti ad un tratto lineare e, solo in apparenza semplice e privo di fronzoli, perché più ci si abitua a questa sua particolarità, più si notano la grande quantità di dettagli e la cura nei particolari. Soprattutto per quanto riguarda l’espressività dei volti, per cui, in certi casi, non servono nemmeno le parole per capire cosa il personaggio stia provando e pensando.
Un altro particolare che mi ha colpito e che, come nelle recensioni precedenti, mi piace evidenziare, è l’uso dei contrasti, del chiaro/scuro, del grigio e dei retini: anche in questo caso molto personale e curato, sempre in grado di rendere al meglio l’atmosfera.

Insomma, credo ve ne sarete accorti ormai, Compagni di classe mi è piaciuto tanto, potrei stare qui a parlarne per ore senza mai stancarmi e potrei mangiarmi le mani all’infinito per non aver letto prima questi volumi, ma sono certa che finirei per annoiarvi, quindi mi fermo qui.

Se cercate una storia dolce, romantica, ma anche drammatica e intensa, ricca di emozioni, con personaggi ben costruiti, una trama semplice ma di forte impatto e, soprattutto, disegnata con uno stile particolare, Compagni di classe, ma ovviamente anche Sora & Hara, O.B. e Blanc, sono i volumi perfetti per voi e non dovete assolutamente farveli scappare.
Io, in tutta onestà, credo proprio di aver trovato un’altra mangaka da inserire nella mia top 5 dei preferiti.

Piccola postilla: vi ricordo che sì, questo è uno scolastico, ma è anche uno yaoi, quindi aspettatevi qualche scena un pochino più esplicita, seppur con le dovute censure e i tagli strategici, direi che è abbastanza ovvio cosa stanno facendo (o cosa stanno per fare) i nostri cari personaggi. 
Badate bene, però, che non ci sono mai contenuti volgari e che al “momento esplicito” ci si arriva sempre per gradi e in maniera naturale (salvo forse qualche caso sporadico che, in ogni caso, viene sempre giustificato in seguito).
Lo dico perché, se Given era perfetto per avvicinarsi al genere, forse Compagni di classe non si pone nella stessa categoria, mettiamola così.

Il mio voto è:
5/5

A presto!

Silvia

Nessun commento:

Posta un commento