Buona sera mie piccole volpi!
Rieccomi con un nuovo articolo.
Oggi tornano Gli amici della Volpe!
Primo appuntamento post ferie con GLI AMICI DELLA VOLPE!
Ebbene sì, Gli amici della Volpe è tornato e con lui le recensioni della nostra Jessica, che ormai è una blogger più seria di me e mi ha inviato questa recensione (e le prossime che caricherò) giusto qualche mese fa... - qualche eh!
Quindi, visto che quella sempre in ritardo sono io, direi che è il caso di passare oltre, senza soffermarci troppo sulle mie intro!
Detto ciò, vi lascio al copia/incolla spudorato!
BIONDO VENEZIANO
(Le indagini di Marco Pisani avogadore a Venezia Vol. 5)
di Maria Luisa Minarelli
Editore: Amazon Publishing
Pagine: 235
Prezzo: 9,99 € (ebook 4,99€ / Kindle Unlimited)
Pubblicazione: 20 aprile 2021
Link Acquisto: cartaceo / ebook
Trama:
Un nuovo caso per Marco Pisani, con l’aiuto straordinario di Giacomo Casanova. Sono bionde, sono giovani, sono belle. E sono scomparse senza lasciare traccia. A richiamare l’attenzione di Marco Pisani, affiancato dall’amico Daniele Zen e dal dottor Valentini, è il cadavere della prima ragazza scaraventato da una violenta mareggiata su un terreno emerso della laguna; quello della seconda viene invece rinvenuto in fondo a un pozzo alle Zattere. E le altre, tutte svanite nel nulla? Che cosa lega una mezzosoprano alla figlia di un panettiere, una giovane aristocratica a una farmacista e a una camerierina? Chi le ha rapite, e perché, visto che non arriva nessuna richiesta di riscatto?
In una Venezia minacciata dall’acqua alta, l’avogadore e i suoi brancolano nella nebbia più fitta, senza alcun segnale a guidarli se non la convinzione di Chiara che le cinque ragazze siano ancora vive. Finché, grazie a un’intuizione dell’avventuriero Giacomo Casanova, comincia a emergere qualche indizio che condurrà gli inquirenti nel Ghetto ebraico e nel fondaco dei Turchi e li trascinerà, complici i poteri di Chiara, a sfiorare il mondo degli spiriti.
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Piccola introduzione, come sempre, a favore di chi capita da queste parti per la prima volta.
Ciao, sono Silvia e causa lavoro, fino ad un po' di tempo fa, avevo qualche piccola difficoltà di gestione...
Ma ecco che, dopo una chiacchierata su Telegram (manco noi sappiamo come ci siamo arrivate, ve lo dico) la mia amica Jessica mi ha fornito la soluzione a tutti i miei problemi ed è nata GLI AMICI DELLA VOLPE.
In cosa consiste questa rubrica?
Beh, molto semplicemente, sono recensioni scritte da altri che io ospito - più che volentieri - nella mia piccola tana di volpe!
Al momento, tra le file dei collaboratori c'è solo Jessica (membro onorario, manco a dirlo) ma non è detto che la cosa si possa espandere...
Ed ora che ho sproloquiato nell'intro, direi che lasciarvi alla recensione potrebbe essere una buona idea!
GLI AMICI DELLA VOLPE, adesso ha una scheda tutta sua, dove trovate tutti gli articoli pubblicati in precedenza: vi basta cliccare QUI!
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Marco è tornato ed è una garanzia.
Questo quinto libro mi ha preso molto di più rispetto al precedente, che si lasciava leggere ma non mi aveva entusiasmato come gli altri (forse perché togliere l'avogadore dal suo habitat naturale, avevo snaturato un po' quelle sue caratteristiche che lo contraddistinguono).
L'autrice torna a farci rimanere con il fiato sospeso.
Il titolo del romanzo dice tutto: il biondo è il protagonista centrale di questo misterioso caso, che vede appunto al centro dell'attenzione ragazze bionde che cominciano ad essere rapite. Nulla le accomuna, nemmeno la loro estrazione sociale, dunque il colore dei capelli e gli occhi chiari sembrano essere l'unico punto in comune.
Tiepolo, come Casanova, non sono nuovi nei racconti di Pisani, ma stavolta proprio Giacomo da un indizio decisivo per permettere di risolvere il caso, o quanto meno mettersi sulla pista giusta.
Chiara, che non abbandona il suo Dono, e che probabilmente la figlia Benedetta ha ereditato (non certo per la gioia del padre), da un ulteriore mano, seppur marginale, alla teoria di Casanova.
Nani, gondoliere di Marco, che ora studia a Padova, torna in visita dal “paròn” e riprende in mano il suo vecchio mestiere, non solo di gondoliere ma di aiuto-investigatore.
E' una lotta contro il tempo, più di molte altre avventure che hanno vissuto, molto più di altri casi che hanno dovuto portare a termine, ma il gruppo che nuovamente si è formato sembra non temere nulla. Sono abituati a farci rimanere sulle spine fino all'ultimo, fino a quel lampo di genio che risolve tutto, fino a quel dettaglio che ci fa dire “ah ecco!” e ad esultare con loro, sorprendendoci parte della storia.
Questo credo sia il grande pregio di chi scrive: farci immedesimare, diventare parte dell'azione, come fossimo quel personaggio non descritto, non nominato ma presente. Fare il tifo, pensare, essere incuriositi da quel che sarà, fa comprendere quanto brava sia chi ci narra questa storia.
Marco, Guido, Daniele, Chiara, Nani sono tutti nostri amici e ci sentiamo responsabili per tutte quelle volte che pensano di aver raggiunto la soluzione e poi non è cosi, ma che poi gioiamo delle loro vittorie come avessimo contribuito.
Certo è che avere come palcoscenico Venezia gioca un ruolo fondamentale, poiché lei stessa diventa co-protagonista di queste vicende, forse alle volte rubando anche un po' la scena (come è giusto che sia!).
L'autrice torna a farci rimanere con il fiato sospeso.
Il titolo del romanzo dice tutto: il biondo è il protagonista centrale di questo misterioso caso, che vede appunto al centro dell'attenzione ragazze bionde che cominciano ad essere rapite. Nulla le accomuna, nemmeno la loro estrazione sociale, dunque il colore dei capelli e gli occhi chiari sembrano essere l'unico punto in comune.
Tiepolo, come Casanova, non sono nuovi nei racconti di Pisani, ma stavolta proprio Giacomo da un indizio decisivo per permettere di risolvere il caso, o quanto meno mettersi sulla pista giusta.
Chiara, che non abbandona il suo Dono, e che probabilmente la figlia Benedetta ha ereditato (non certo per la gioia del padre), da un ulteriore mano, seppur marginale, alla teoria di Casanova.
Nani, gondoliere di Marco, che ora studia a Padova, torna in visita dal “paròn” e riprende in mano il suo vecchio mestiere, non solo di gondoliere ma di aiuto-investigatore.
E' una lotta contro il tempo, più di molte altre avventure che hanno vissuto, molto più di altri casi che hanno dovuto portare a termine, ma il gruppo che nuovamente si è formato sembra non temere nulla. Sono abituati a farci rimanere sulle spine fino all'ultimo, fino a quel lampo di genio che risolve tutto, fino a quel dettaglio che ci fa dire “ah ecco!” e ad esultare con loro, sorprendendoci parte della storia.
Questo credo sia il grande pregio di chi scrive: farci immedesimare, diventare parte dell'azione, come fossimo quel personaggio non descritto, non nominato ma presente. Fare il tifo, pensare, essere incuriositi da quel che sarà, fa comprendere quanto brava sia chi ci narra questa storia.
Marco, Guido, Daniele, Chiara, Nani sono tutti nostri amici e ci sentiamo responsabili per tutte quelle volte che pensano di aver raggiunto la soluzione e poi non è cosi, ma che poi gioiamo delle loro vittorie come avessimo contribuito.
Certo è che avere come palcoscenico Venezia gioca un ruolo fondamentale, poiché lei stessa diventa co-protagonista di queste vicende, forse alle volte rubando anche un po' la scena (come è giusto che sia!).
Inutile pertanto dire che, senza aspettarsi nulla, è un libro che va letto. Non impegna e questo rende la lettura scorrevole e piacevole, una vera compagna di serate. Sapere di finire il lavoro e trovare sul comodino il libro di Maria Luisa Minarelli, è garanzia di un buon momento di riposo e di “staccare la spinta” come si deve.
Il voto di Jessica è:
5/5
E qui si conclude il nuovo appuntamento di questa rubrica!
Avete letto questo libro?
Vorreste leggerlo?
Fate sapere a me e a Jessica cosa ne pensate!
Essendo ambientato non molto lontano da casa (con casa intendo Padova, ovviamente), come vi dicevo la scorsa volta, questo è uno dei tanti libri che, lo ammetto, staziona nella mia "lista delle possibili letture" da tempi non sospetti.
Prima o poi, forse, mi deciderò a recuperarlo!
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