Buona sera mie piccole volpi!
Torna il momento " recensione non recensione".
Siamo arrivati alla quarta tappa del #progettoneHarryPotter2020!
Ebbene, eccoci qui con la solita recensione che non è esattamente una recensione, perché, come vi dicevo le volte precedenti, mettersi qui, dopo vent'anni a recensire Harry Potter, mi sembra anche un pelino inutile.
Io e Jessica (che ormai è parte integrante di questo blog - ❤ ) ci siamo imbarcate in una super rilettura dell'intera saga (rilettura che, per motivi logistici, si protrarrà un po' più del previsto - facciamo fino a luglio, circa...) e quindi ci farebbe piacere condividere con voi i nostri pareri e le nostre emozioni a riguardo.
Va da sé che, non essendo una recensione, non ci saranno la scheda del libro e nemmeno il voto finale e va altrettanto da sé, che questo potrebbe essere un articolo lungo.
* DISCLAIMER (lo metto subito all'inizio così non si creano malintesi): in questo periodo si è fatto, e si fa tutt'ora, un gran parlare di JKR e delle sue idee, ma vorrei precisare che, né io né Jessica (ne abbiamo discusso e quindi mi sento di parlare anche a suo nome) siamo d'accordo con quello che la Rowling dice/scrive/pensa!
Entrambe, però, siamo fortemente legate alla saga letteraria e si tratta di un legame che va ben oltre le ideologie dell'autrice in questione, ecco perché abbiamo deciso di non sospendere la nostra rilettura, ma anzi di parlarne in maniera più approfondita su questo blog (perché l'idea iniziale era di limitare il tutto a Instagram).
Entrambe non ci sentiamo pronte, in questo momento - e forse mai lo saremo - proprio per una questione affettiva, ad abbandonare la saga e ad accantonarla.
Vi chiedo di non dar voce a polemiche inutili e sterili, perché non è questo il luogo adatto e perché - in tutta onestà - sentirei offesa la mia intelligenza (e ovviamente anche quella di Jessica). GRAZIE!❤
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💙Silvia💙
Come credo di aver ripetuto tremila volte, Il Calice di Fuoco è il mio volume preferito della saga di Harry Potter: lo era dopo la prima lettura, lo è anche adesso.
I motivi sono tanti e non sto qui ad elencarveli tutti, se no ne uscirebbe un articolo infinito, facciamo che ve ne accenno solo qualcuno.
Per prima cosa, Il Calice di Fuoco è, in assoluto, il primo libro della saga di cui ho atteso l'uscita. Dovete sapere, infatti, che i primi tre volumi già li avevo a casa, perché mia mamma li ha presi appena usciti (per lei, oltretutto - quindi Harry Potter sta in camera mia ma è un'appropriazione indebita) e io li ho letti solo diverso tempo dopo. Ricordo che, con i compagni di classe (credo fosse in terza media - e questo vi da l'idea di quanto sono vecchia) abbiamo passato mesi a fare ricerche online (e credetemi che all'epoca non era facile per niente) e predizioni sull'uscita, scambiandoci bigliettini ed sms - ripensandoci ora fa un po' ridere, lo so.
Ma al di là del "fattore affettivo", Il Calice di Fuoco è il mio preferito anche da un punto di vista della trama e, ora che sono decisamente più grandicella e ho visto i film qualcosa come mille volte, mi sono resa conto di quanto più strutturata e piena di cose sia la storia in questo volume. Soprattutto perché, diciamocelo, la parte importante comincia adesso!
Durante la lettura di questo libro, poi, il lettore viene letteralmente bombardato di particolari e dettagli che, in certe situazioni, sembrano quasi buttati lì a caso (tanto che io mi sono chiesta più volte dove J.K. volesse andare a parare, per scoprirlo solo pagine e pagine dopo) ma che, in realtà serviranno più avanti, a volte persino nei libri successivi.
E qui, lasciate che ve lo dica, mi serve aprire una parentesi: della Rowling si può dire di tutto e si possono contestare un sacco di cose, ma di certo non ci si può lamentare del suo stile di scrittura, che tiene incollati al libro grazie all'incastro perfetto di informazioni ed eventi, anche quando ti trovi davanti un mattonazzo da 600 e passa pagine!
(vi dico solo che, all'epoca dell'uscita, ho terminato il libro in 3 giorni, facendo pure una notte in bianco...erano le vacanze di natale quindi potevo, ma credo l'avrei fatto anche con la sveglia alle 7 la mattina dopo - a 12/13 anni ancora ero in grado di farlo, adesso credo morirei...)
Ma sto divagando, scusate...
Insomma, per farla breve e per darci un taglio con i sentimentalismi da libro preferito e da Potterhead di vecchia data, da qui in poi le cose si fanno interessanti. Ne Il Calice di Fuoco, oltre a tutti gli avvenimenti sconvolgenti che sembrano abbattersi uno dietro l'altro sui nostri poveri protagonisti, Harry e Co. entrano ufficialmente, e in maniera piuttosto burrascosa e scoppiettante, nell'età adulta. Entrano, qui molto più che nel Prigioniero di Azkaban, in contatto con la parte più oscura del Mondo Magico, quella che non si vorrebbe mai sbattere in faccia a dei quattordicenni, fatta di perdite, morte, pericolo e tradimenti.
Da qui comincia il vero processo di crescita e maturazione dei personaggi, che dovranno prendere, in totale autonomia, delle decisioni che, inevitabilmente, cambieranno la loro vita.
Senza contare che, contrariamente ai volumi precedenti, qui, per capirci qualcosa, dovete per forza leggere il libro perché, purtroppo, il film non vi è molto d'aiuto, dato che vengono omesse tante di quelle cose importanti e, purtroppo parte 2, tante altre vengono stravolte - non si sa bene il perché - che per dirvele tutte dovrei stare qui fino a dopodomani e mi partirebbe l'embolo.
Quindi, siccome ho a cuore la mia salute e anche la vostra pazienza, mi fermo qui e vi dico solo di farvi un favore e di recuperare questo volume, perché, sarò anche di parte, ma è un vero gioiellino.
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💗Jessica💗
Inaspettato.
E' il vero e unico aggettivo che, dopo anni, può essere usato per questo quarto libro della saga.
Instancabile, potrebbe essere un'ulteriore descrizione che rende bene l'idea.
E' il vero e unico aggettivo che, dopo anni, può essere usato per questo quarto libro della saga.
Instancabile, potrebbe essere un'ulteriore descrizione che rende bene l'idea.
Ci addentriamo in un mondo ancora magico, ma che comincia a risultare più cupo.
I primi alti e bassi. Le vere prime litigate con gli amici. Le prime conquiste. Le prime sfide.
Un continuo susseguirsi di ricordi, di eventi, di “pensatoi” che raccontano i fatti avvenuti molto tempo prima, di verità celate non troppo bene.
Un racconto ricco di dettagli, di vecchi amici che ritroviamo, di generosità e paure.
Un libro che nel film è stato reso benino, ma non a sufficienza. Non ha avuto quello che meritava, lo spazio di cui aveva bisogno per narrarci le avventure da “adolescenti ma non troppo” dei protagonisti.
E' infatti il primo momento in cui troviamo i nostri eroi alle prese con balli, appuntamenti, primi imbarazzanti incontri, flirt e molto altro (quello che è normale e giusto in quell'età).
Un susseguirsi di gelosie, di timori, di paura di rimanere all'ombra di quell'amico spettacolare e non poter far mai davvero nulla, di quelle etichette che stanno strette.
Un miscuglio incessante di sentimenti che fanno capolinea per la prima volta, con una certa veemenza, nelle vite dei personaggi che siamo abituati a vedere come una squadra e che in questo libro sembrano piuttosto in lotta con loro stessi.
Questo già di per sé è sufficiente per rendere il libro un bel “mattone” da leggere, ma la Zia Row - che non ci ha abituati bene - ci accoglie non solo con la crescita dei ragazzi, ma soprattutto con la prima vera perdita, con la prima vera consapevolezza di quanto la vita non è come tra le mura di Hogwarts ci si immagina che sia.
In questo libro infatti Harry, così come il resto dei suoi coetanei, si cimenta di fronte all'impotenza del tempo e del destino. All'impossibilità di cambiare una situazione. Si scontrano con la morte, che li accarezza e si avvicina silenziosamente.
La loro spensieratezza viene spezzata, per un lungo momento, e l'atroce verità di quel che c'è veramente là fuori si fa spazio tra il loro primo istinto di sentirsi invincibili, coraggiosi, capaci di tutto. I giovani ragazzi vengono cosi immobilizzanti di fronte ad una prova a cui non erano pronti, che fino ad allora era solo un sentito dire.
Toccano con mano il loro io più vero.
Rileggere questo libro mi è piaciuto molto. Non lo ricordavo davvero cosi tanto bello.
Se anche non avete voglia di sfogliare nuovamente (per l'ennesima volta) tutti gli Harry Potter, ma al contempo stesso non avete idea di che altro libro leggere, vi consiglio di riprendere in mano questo!
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E qui si conclude questo quarto articolo a tema Harry Potter!
Non preoccupatevi, non saremo invadenti, si tratterà di un solo articolo ogni due/tre mesi - da qui a giugno/luglio, ma facciamo pure agosto/settembre - e qualche storia su instagram.
Se vi andasse di partecipare a questa rilettura, sul mio profilo instagram trovate tutto quello che vi serve (salvato in evidenza), vi potete aggregare in qualsiasi momento (anche solo per il settimo libro, se vi va) e non siete assolutamente obbligati a pubblicare recensioni, foto o che altro (ecco, magari le mini review su instagram sarebbero gradite, ma non voglio imporre niente a nessuno).
Diciamo che mi basta che me lo facciate sapere e io sono contenta uguale (un modo per fangirlare insieme, tanto, lo si trova sempre).
Come vedete, le tempistiche sono leggermente cambiate, questo perché, dal quarto libro in poi, la mole dei volumi sa fa consistente e riuscire a completarne la lettura in un solo mese, sarebbe stato parecchio complicato (con tutto l'amore per il nostro caro Harry, sia io che Jessica abbiamo anche altro da fare).
Detto ciò, io vi saluto e vi do appuntamento tra tre mesi con la "recensione non recensione" de HARRY POTTER E L'ORDINE DELLA FENICE.
A presto!
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